Antonella (nome di fantasia) lavora come fisioterapista in una RSA del Nord Italia. Nei giorni scorsi si è presentato alla sua RSA il cosiddetto “medico competente”, incaricato – in base all’ultimo decreto legge - di far vaccinare tutti gli operatori della RSA che stanno in contatto con i pazienti.

Quando Antonella si è presentata all’appuntamento con lui, gli ha esposto le sue esitazioni sulla vaccinazione, e gli ha presentato una serie di domande scritte, alle quali chiedeva, da parte del medico, una risposta scritta.

Quella che segue è la lettera che Antonella ha presentato al medico:

Gentile Dottor …

rispetto alla scelta a cui l’azienda mi sottopone e dovendo rispondere correttamente al modulo di consenso nel punto in cui riporta:

“Sono stato correttamente informato con parole a me chiare, ho compreso i benefici ed i rischi della vaccinazione, le modalità e le alternative terapeutiche, nonché le conseguenze di un eventuale rifiuto o di una rinuncia al completamento della vaccinazione con la seconda dose. Sono consapevole che qualora si verificasse qualsiasi effetto collaterale sarà mia responsabilità informare immediatamente il mio Medico curante e seguirne le indicazioni. Credo di non aver compreso o ricevuto sufficienti informazioni.”

Al fine di valutare al meglio la mia scelta, ho esigenza di sciogliere dubbi e avere maggiori rassicurazioni. Ho pertanto preparato una serie di domande per me molto importanti, alle quali le chiederei la gentilezza di rispondere per iscritto. Questo al fine di condividerne una attenta lettura con i miei famigliari.

1) Accettando la vaccinazione “Pfizer-BioNTech COVID -19”, quali certezze ho di essere immune per la mia persona e per gli altri?

2) Essendo notorio che gli attuali vaccini commercializzati per sars-cov19 sono ancora in fase di sperimentazione, così come per la prima volta nella storia dell’umanità viene sperimentata la nuova tecnica mRNA ( cit. F. Locatelli Presidente Consiglio Superiore della Sanità) esiste una previsione sulla durata, in termini temporali, dell’immunizzazione?

3) Credo Le sia stato reso noto che attualmente nella nostra struttura, una nostra collega vaccinata nel mese di febbraio (con una reazione avversa di persistente orticaria), a cui è morto il padre di Covid la scorsa settimana, risulta positiva al tampone. Non le nego che la notizia mi ha mandato in confusione rispetto alla decisione di vaccinarmi, per paura di contagiare i miei famgliari non ancora vaccinati. Come è spiegabile questo fatto? Sembra che vengano meno i punti 9 e 10 del modulo di consenso che informa:

"9. Non si può contrarre la malattia COVID-19 in seguito alla somministrazione del vaccino perché l’mRNA inoculato non può indurre la replicazione del virus.
10. Non è possibile al momento prevedere danni a lunga distanza."

4) Se non esistono certezze sulla totale immunizzazione tramite vaccino, mi chiedo perché non venga fatta giusta informazione ai sanitari, rischiando di creare malintesi rispetto alle singole scelte di vaccinarsi o meno, violando oltretutto la privacy di ogni lavoratore. Dopo le vaccinazioni di febbraio, ho più volte constatato una sfrontata “poca attenzione” da parte di alcuni colleghi e colleghe vaccinati, che non si attengono alle basilari norme di protezione previste, abbassandosi o togliendosi la mascherina durante le loro mansioni lavorative a contatto con colleghi e utenti.

5) Essendo un soggetto allergico a punture, con una precedente brutta esperienza per morsicatura di ragno, soffrendo di vasospasmo per Sindrome di Raynaud, con famigliarità ai problemi vascolari ( mia sorella infermiera al Martini di Torino, 47 anni, come conseguenza alla vaccinazione sars-cov19, ha continua parestesia alle mani), come posso sapere quante probabilità ho di non avere effetti collaterali ed eventualmente rientrare nelle categorie a rischio reazione allergica o vascolare?

6) Sento spesso utilizzare equazioni matematiche associate alle parole: “Costi/Benefici; ma nel caso di una conseguenza avversa da inoculazione vaccinale, venissi privata dell’uso pieno o parziale delle mani, strumento del mio lavoro e della mia vita, è previsto un risarcimento dallo Stato Italiano?

7) Sono monoreddito con tre figli maschi (9 -12 -18 anni) a mio totale carico, poiché il padre è disoccupato. Se dovessi avere conseguenze di reazioni avverse, gravi o letali, è prevista una responsabilità dello Stato che provvederà alla totale sussistenza dei miei figli?

8) Rispetto a questi dati quotidianamente aggiornati da Aifa e considerando che è statisticamente provato che solo l’1% dei casi avversi viene correttamente segnalato, sono ovviamente spaventata. Alla luce dei fatti quali sono le attuali percentuali di reazioni avverse in Italia e il rapporto Costo/Beneficio?

9) Nel momento in cui avrò fatto le mie considerazioni sulle risposte da Lei gentilmente ricevute, riguardanti i punti di cui sopra, nel caso decidessi di rifiutare l’offerta del datore di lavoro, che mette a disposizione il vaccino “Pfizer-BioNTech COVID -19”, quali conseguenze potrei avere rispetto al mio contratto lavorativo in questa azienda?

Cordialmente ringrazio

(Segue firma)

Dopo due giorni è arrivata la risposta scritta del medico:

Buongiorno, le domande poste sono molte e non di semplice risposta. Non essendo un immunologo né uno specialista in igiene e salute pubblica posso darle la risposta all’unica domanda che è di mia competenza, ovvero la numero 9. Nel caso lei decidesse di non sottoporsi al vaccino, al fine di tutelare la sua salute e non di punire la sua scelta, mi vedo obbligato a limitare la sua idoneità lavorativa al contatto con i pazienti. Cordiali saluti.

Segue firma

Quindi il “medico competente “ (questa la sua definizione ufficiale) si è dichiarato, per sua stessa ammissione, totalmente incompetente nella materia che ha il compito di gestire.

Lascio a voi ogni ulteriore commento.

Massimo Mazzucco