Stilare l’elenco di organizzazioni, alleanze, consorzi, centri di ricerca, università, testate giornalistiche (emblematico il caso Cochrane Collaboration e la revisione degli studi sui vaccini contro il papilloma virus sulla quale avrebbe avuto un peso notevole l’influenza dei Gates) a cui il magnate americano, Bill Gates, destina laute donazioni è praticamente impossibile. 

Quel che è certo, è che vi è un filo rosso che lega tutte le sue attività filantropiche a un’Agenda strategica che riguarda tre grandi aree: salutenutrizione ed educazione.
 
Devono destare al mondo particolare preoccupazione, inoltre, le partecipazioni di Gates alle cosiddette PPP, ossia le global public-private partnership che, in ambito salute, vede importanti finanziamenti in progetti quali: Tuberculosis (TB) Alliance, Medicines for Malaria Venture, International Partnership for Microbicides e GAVI Alliance (Global Alliance for Vaccines andImmunization).

Secondo il rapporto “Philanthropic Power and Development – Whoshapes the agenda?”, pubblicato nel novembre 2015 da Global Policy Forum e da altri partner, Gates rappresenta la forza trainante di queste organizzazioni.

 GAVI – The Vaccine Alliance

È fresca la notizia che l’Italia rafforza il sostegno a Gavi-The Vaccine Alliance con un impegno di 150 milioni di euro per IFFIm (International Finance Facility for Immunisation). 

Questi fondi andranno a garanzia di un’emissione di titoli obbligazionari, i cosiddetti Vaccine Bonds. Un’estensione  della  partecipazione  dell’Italia all’International Finance Facility for Immunization (IFFIm) è autorizzata dal DECRETO-LEGGE 19 maggio 2020, n. 34, conosciuto come Decreto Rilancio.

Una notizia che arriva solo un mese dopo l’annuncio di Conte – alla “Coronavirus Global Response Conference” ospitata dall’Unione Europea – del finanziamento di 120 milioni di euro a Gavi, come si legge anche sul sito dell’Alleanza.
Questo sostegno è superiore rispetto a quello destinato a IFFFIm nel precedente quinquennio.

L’Italia sta intensificando i suoi investimenti in Gavi perché, negli ultimi due decenni, l’Alleanza si è dimostrata uno degli strumenti più innovativi e utili per il miglioramento globale della salute“, ha affermato Roberto Gualtieri, il ministro dell’Economia e delle Finanze.

Siamo estremamente grati all’Italia per questo significativo supporto in questi tempi difficili in cui il finanziamento flessibile per Gavi è di tale importanza“, ha affermato Cyrus Ardalan, presidente del Consiglio di Amministrazione di IFFIm. “Il successo di Gavi si fonda sulle partnership in molti paesi in tutto il mondo e l’Italia è sempre stata un elemento particolarmente importante di tale rete“, ha affermato Seth Berkley, CEO di Gavi.

Qui il comunicato pubblicato sul sito di GAVI.

Il gruppo GAVI è costituito da:

  • The Gavi Alliance, con personalità giuridica in Svizzera, in virtù della quale gode di immunità di giurisdizione e di esecuzione e altri privilegi, rappresenta una partnership pubblica privata. 
    Fra i principali aderenti: OMS (di cui GAVI e Fondazione Gates ne rappresentano i principali finanziatori non istituzionali), Gates FoundationUNICEF, la Banca Mondiale (fondamentale per l’implementazione di strumenti di finanza globale, come i vaccine bonds che assicurano agli investitori ottimi e sicuri rendimenti, di cui il  Vaticano si annovera fra i primi acquirenti), i Governi sottoscrittori delle donazioni tra cui spicca quello italiano, le organizzazioni della società civile(giocano un ruolo chiave nell’attuazione dei programmi di immunizzazione predisposti da GAVI) e l’industria farmaceutica (o meglio produttori di vaccini, fondamentali per assicurare l’approvvigionamento con impegni fino al 2037) che siede anche nel Board dell’Alleanza. 
  • GAVI Campaign, organizzazione non profit statunitense.
  • International Finance Facility for Immunisation(IFFIm), non profit inglese di cui GAVI è unico membro. IFFIm emette titoli obbligazionari (cosiddetti Vaccine Bonds) garantiti dall’impegno a lungo termine dei governi donatori, fra i quali spicca quello italiano. 

GAVI è finanziato attraverso contributi diretti e attraverso meccanismi finanziari quali IFFIm, AMC e GAVI Matching fund. 

Gli AMC (Advance Market Commitments) sono fondi impegnati a lungo termine per assicurare l’acquisto di vaccini, offrendo garanzie di ricavo all’industria farmaceutica.

Il Gavi Matching Fund è un meccanismo di finanziamento pubblico-privato progettato per incentivare gli investimenti del settore privato nel settore dei vaccini.

Non è una esagerazione ritenere che GAVI, alleanza promossa da Gates nel 2000 grazie a un impegno iniziale di 750 milioni di dollari e a condizione che fosse istituita sul modello del partenariato pubblico privato, rappresenti una macchina gigantesca che fa girare miliardi di dollari. Facendo due somme, dalla sua costituzione a fine dicembre 2019, ha riscosso tra donazioni e altri fondi destinati a strumenti di finanza innovativa, come la stessa GAVI li definisce, ben 20.241 milioni di dollari (20 miliardi e 241 milioni). E molti milioni di dollari sono già promessi e in arrivo con impegni da parte dei donatori sino al 2037.

Sulla pagina del profilo del donatore “The Bill & Melinda Gates Foundation” possiamo leggere che al 31 dicembre 2019 la famiglia Gates ha destinato a GAVI complessivamente 4,1 miliardi di dollari, rappresentando il maggior contribuente non istituzionale. È sufficiente dare un’occhiata al diagramma a torta pubblicato sul sito dell’Allenza per comprendere il peso di questi contributi.

L’interesse della famiglia Gates per la salute globale e l’approccio che ha seguito in tutte le sue attività in questo settore si manifesta nel 1998 con l’istituzione del Bill& Melinda Gates Children’s Vaccine Programme; tra gli scopi del programma vi era l’istituzione di un consenso internazionale sulle raccomandazioni per l’uso dei vaccini, attraverso la sponsorizzazione di meeting a respiro internazionale per sensibilizzare ministeri della salute, agenzie multilaterali e donatori, al fine di finanziare i vaccini per i paesi più poveri.

Lo scorso dicembre Medici Senza Frontiere ha lanciato un appello al Consiglio di direttivo di GAVI chiedendo di bloccare immediatamente l’erogazione di un fondo residuo di 262 milioni di dollari alle multinazionali farmaceutiche Pfizer e GlaxoSmithKline (GSK) per il vaccino anti-pneumococcico, sostenendo che questi fondi possano essere indirizzati per supportare l’utilizzo e la diffusione della versione generica e più economica dello stesso vaccino, che dovrebbe entrare a breve sul mercato.

Kate Elder, esperta di policy sui vaccini per la Campagna per l’Accesso ai Farmaci di MSF, dichiara: 

Pfizer e GSK hanno già raccolto molto più del dovuto dai fondi dei donatori, oltre ai quasi 50 miliardi di dollari ricavati in dieci anni di vendita del vaccino contro la polmonite. È ora che Gavi smetta di finanziare le case farmaceutiche. Invece di destinare ancora più fondi a Pfizer e GSK, Gavi dovrebbe aiutare i paesi a prepararsi per il nuovo fornitore che promette prezzi più bassi per il vaccino a livello globale. I donatori che finanziano il fondo AMC devono adottare misure urgenti per bloccare ulteriori sussidi a Pfizer e GSK per un vaccino da cui hanno già ampiamente guadagnato. È il momento di bloccare il duopolio Pfizer/GSK e preservare ogni ulteriore finanziamento pubblico per un vaccino davvero nuovo e più economico.

Va evidenziato che l’Italia ha assunto un ruolo di primo piano nel lancio del fondo AMC per il vaccino pneumococcico e ne rappresenta il maggior contributore (49,9%) con un finanziamento di 635 milioni di dollari.

L’Italia dal suo ingresso a oggi ha versato a GAVI – tra donazioni dirette e altri contributi tra cui somme a garanzia dei Vaccine Bonds e contributi al fondo AMC – 1 miliardo e 123 milioni di dollari; se si aggiungono i contributi già promessi la cifra supera il miliardo e mezzo.

Fonte COMILVA