Una volta esistevano i prigionieri di guerra che venivano deportati nei campi di concentramento nazisti; ora invece viviamo prigionieri delle etichette che rendono i nostri figli "socialmente modificati" nelle nostre case e nelle nostre famiglie.
 
Ognuno comprende ciò che vuole comprendere dell'autismo; certi medici non sanno nemmeno chi sono questi ragazzi, molti altri ancora non sanno come curarli, molti altri dicono che non si guarisce, molti altri ancora dicono che questi ragazzi vanno istituzionalizzati, molti altri discutono sui metodi riabilitativi e molti ancora promettono tutti gli anni che faranno di tutto per indicare le possibile vie di prevenzione di questa allucinante malattia.
 
Quello che abbiamo letto ancora in questi giorni ha superato il limite della decenza e della INciviltà e si confonde molto bene con l'odore marcio dell'immondizia. Sempre le stesse parole, sempre le stesse cause ipotetiche, sempre le stesse correnti di pensiero, sempre le stesse promesse disattese. E intanto in Italia non si muove nulla da decenni. Francamente siamo stufi e siamo altrettanto schifati. Solo un alienato non comprende che l'autismo è l'evidenza più colossale del fallimento della medicina moderna, incapace di prevenire e curare le malattie neurodegenerative; eppure, nel nome della ricerca, sono stati torturati e ammazzati miliardi di topi e milioni di scimmiette per dare un senso a una ricerca "inconcludente".

Ultimamente, in prossimità del 2 aprile, sembra di assistere al Carnevale dell’autismo, dove l'unica cosa importante è esibire un palloncino blu. Eppure qui non c'è nulla da festeggiare: aria, acqua, cibo e informazione sono tutti inquinati e rappresentano il veleno mortale che sta ammazzando i nostri figli. Basterebbe disintossicarsi da tutto questo per comprendere che la vita è sfuggita dalle nostre mani, e che certi lacché confezionano una realtà virtuale molto più autistica degli stessi autistici.

Se tutto ciò non riesce a squarciare le nostre vele significa che abbiamo ancora occhi per navigare e riscoprire la bellezza di un viaggio insieme al proprio figlio; significa che la nostra mente è ancora sveglia.
 
Non dimentichiamoci che, nel panico crescente, si dimenticano i valori fondamentali della vita, della famiglia, e della medicina. Si fa della fragorosa retorica sulla salute e sul benessere come diritti e si tace sui servizi smarriti nella società del business. Non potremo mai veramente ridurre i costi umani, o diminuire le sofferenze dei ragazzi e delle famiglie, finché salute e benessere non verranno definitivamente allontanate dal settore commerciale.
 
In realtà, come scrivono molte famiglie indignate, il problema non sono solo le promesse, le terapie riabilitative, i metodi di riabilitazione, la speranza di vita dopo di loro dei propri figli; il problema più grave e angosciante è che i bambini autistici stanno aumentando (1 ogni 38) e non è più sopportabile la cecità della politica, della scienza (volutamente con la S minuscola perché è la prima responsabile di questo disastro), e delle amministrazioni impotenti (o meglio ... conniventi e corresponsabili di qualcosa di turpe che fino a qualche decennio fa era inimmaginabile) di fronte a questa pandemia.
 
Non crediamo che manchino le risorse: noi crediamo che non ci sia ancora la consapevolezza da parte di molti genitori a cosa stiamo andando incontro, né tantomeno la voglia delle Istituzioni di fare qualche cosa di veramente intelligente.
 
Tanto varrebbe spostare la Giornata Mondiale della Consapevolezza dell'Autismo al giorno prima, al 1° Aprile, così nella massa dei "pesci d'aprile" ci mettiamo anche tutti gli articoli ad effetto diffusi annualmente dalla stampa, forgiati con la tecnica del copia-incolla, dove ogni anno risalta l'ennesima "balena d'aprile" dell’autismo genetico e si spendono fiumi d’inchiostro e di parole ingannevoli.
 
Da più parti si tenta di camuffare la realtà facendo credere all'ipotesi di una causa genetica del Disturbo dello Spettro Autistico, ma in cosi poco tempo, a partire dagli anni ‘80, non si giustifica un tale incremento della patologia in esame, per tali cause. Non è spiegabile una variazione genetica cosi rapida.
 
In genere per avere una problematica legata al gene ci vuole molto tempo, oggi si guarda più all’epigenetica come fenomeno scientifico emergente, cioè l’ambiente che riesce a causare “lievi trasformazioni chimiche” sul DNA. Gli studi sulle popolazioni hanno rilevato che l’enorme polimorfismo legato alle molecole MHC si è creato per conversione genica e non per mutazione puntiforme (visione stocastica).
 
Attualmente solo il 15% dei casi di Disturbo dello Spettro Autistico sembrano (e sottolineiamo "sembrano") essere associati a una causa genetica, con alcune variazioni del numero di "copie de novo" o "mutazioni de novo" in specifici geni associati al disturbo in famiglie diverse. Tuttavia, “anche quando il Disturbo dello Spettro Autistico è associato a una mutazione genetica nota, non è pienamente penetrante”. Per il resto dell'85% dei casi il rischio "sembra" essere legato “a trasmissione poligenica, con centinaia di loci genetici che contribuiscono in maniera ridotta”. Questi concetti inequivocabili sono riportati a chiare lettere nel Manuale Diagnostico e Statistico dei disturbi mentali [DSM edizione V, maggio 2013] che, ad oggi, rappresenta uno strumento nosografico caratterizzato da una visione empirica.
 
Anche la teoria della "epigenetica", originalmente coniata per descrivere come l'informazione genetica veniva usata nello sviluppo per produrre un organismo, è stata utilizzata per descrivere tutta una serie di fenomeni considerati marginali alla genetica convenzionale.
 
Oggi per "epigenetica" s'intendono quei meccanismi ipoteticamente ereditabili, non dimostrabili, di modificazione del DNA che alterano l'espressione genica ma non la sequenza del genoma (mutazione). Queste modificazioni, non sono permanenti ma possono essere "revertite", ovvero hanno la capacità di tornare, in seguito a una successiva modificazione, al fenotipo normale. Pertanto, nell'ambito del Disturbo dello Spettro Autistico, tutto ciò rappresenta l'ulteriore evidenza che sconfessa l'ipotesi della malattia genetica.
 
Le cause del Disturbo dello Spettro Autistico, ad oggi, sono quindi sconosciute perché la variabilità del corteo sintomatologico rende inefficace il modello sequenziale etiopatogenetico generalmente adottato in medicina: etiologia→anatomia patologica→patogenesi→sintomatologia.
 
E, per restare nell’ambito della terminologia medica, per quanto concerne il Disturbo dello Spettro Autistico, l’etiologia, l’anatomia patologica e la patogenesi restano aree di ricerca distinte perché i loro rapporti causali restano ad oggi indefiniti.
 
A decenni dalla rilevazione dei primi casi da parte di Kanner, si dibatte ancora sull’eziologia del Disturbo dello Spettro Autistico ipotizzando le teorie più fantasiose e diversi fattori eziologici, quali: l’esposizione ai metalli pesanti, i più sospettati sono Mercurio (Hg) e Alluminio (Al), infezioni virali perinatali, malattie autoimmuni, e genetiche. Tuttavia, anche se al Ministero della Salute c’è qualcuno che dimostra palesi difetti visivi, quest’ultima ipotesi è ampiamente documentata nel caso clinico dei molti bambini interessati dal problema, sia in epoca prenatale che a malattia manifesta, e, di fatto, è escludibile oltre che priva di ogni fondamento.
 
La percentuale e il tipo di pubblicazioni rintracciabili nelle banche dati, forniscono un’idea della tendenza della ricerca nel campo del Disturbo dello Spettro Autistico. In testa troviamo le pubblicazioni sull’associazione tra Disturbo dello Spettro Autistico e disregolazione immunitaria e/o infiammazione, a seguire sullo stress ossidativo, sulla disfunzione e sulle esposizioni a sostanze tossiche, di cui sono ricche le stesse vaccinazioni.
 
Altro aspetto sino ad oggi trascurato è quello riguardante l’apparato gastrointestinale e, nonostante che nei bambini con Disturbo dello Spettro Autistico la sintomatologia a carico dell’apparato gastrointestinale (GI) abbia un ruolo rilevante, non se ne tiene conto nelle valutazioni cliniche di routine. Infatti, in tutte le raccomandazioni rintracciabili nelle Linee Guida per l'Autismo redatte in Italia, non è fatta menzione alcuna ai caratteristici disturbi dell’apparato gastro-enterico, né alle innumerevoli problematiche che coinvolgono il sistema immunitario, né al ruolo della tossicità chimico-biologica.
 
I bambini, non appena entrano nel nostro mondo, ricevono vaccini tossici che contengono MSG (glutammato monosodico), formaldeide e alluminio, con lo scopo di evocare una risposta immunitaria, che, invece, mandano praticamente in shock l'intero sistema immunitario e nervoso del bambino.
 
Oggi, i vaccini sono prodotti con la tecnica del DNA ricombinante, che è alterato nei laboratori d’ingegneria genetica, mescolato con batteri, virus vivi, albumina umana e prodotti chimici utilizzati per imbalsamare i defunti prima di essere iniettati fino a 30 volte nei bambini prima che raggiungano l'età di sette anni; con tale tecnica a DNA ricombinante si possono isolare dei geni e trasferirli in un altro organismo, per produrre proteine ed enzimi, alterando il DNA del ricevente.
 
E' altresì risaputo che i prodotti biologici (es. derivati del sangue o vaccini) e biotecnologici, ovvero proteine derivate da DNA ricombinante, possono indurre la produzione di anticorpi neutralizzanti. L'effetto di anticorpi neutralizzanti può anche portare a reazioni di ipersensibilità che determinano pesanti ripercussioni sull'organismo del ricevente.
 
Il complesso medico industriale definisce "spettro" un ampio "disordine", in modo che possa essere trattato con farmaci [altri prodotti chimici] che non potranno mai guarire un bambino che, molto probabilmente, acquisirà danni maggiori e più svantaggi alla salute, mentre consentirà all'industria della malattia di ricollocare sul mercato, con la scusa della ricerca traslazionale, una serie di vecchie molecole in cerca di brevetto e di consumatori, per promuovere la quale si organizzano raccolte fondi che non garantiscono mai alcun risultato. E questo, a casa nostra, significa che qualcosa non funziona.
 
Non è nostra intenzione ricordare nuovamente il percorso fallimentare della ricerca genetica nel campo dell'autismo, ampiamente descritto in un articolo pubblicato non più tardi di gennaio 2015 e dedicato al più grande studio genomico mai realizzato per l’autismo, in ordine di tempo, che smentisce categoricamente ogni teoria della causa genetica. Il risultato è stato sorprendente per coloro che basano le loro convinzioni su un modello diagnostico sbagliato. Infatti, la maggior parte dei bambini (70%) presentava poche – o nessuna – delle variazioni genetiche note per essere associate al rischio di autismo.
 
Con quello che è stato trovato dalla équipe della Nanodiagnostics di Modena nei vaccini è veramente difficile escludere che quei farmaci non provochino in nessun caso danni neurologici. L’unica possibilità per vederci finalmente chiaro è quello di mettere sul tavolo del Ministero della Salute un pacco di analisi in cui si dimostra in modo inoppugnabile con foto e analisi chimiche la presenza costante d’inquinanti, sicuramente patogeni, nei vaccini e di spiegargli che cosa provoca quella roba al cervello di un neonato. Davanti a questo, sarebbe difficile per chiunque sostenere l’innocuità dei vaccini. Ma fino a che il match delle cause dell'autismo si giocherà sulla letteratura, ambigua com’è, sulle chiacchiere e addirittura sulle offese o le minacce di veder morire qualche bambino, sarà inutile illudersi. Magari ci sarà qualche vittoria in qualche Tribunale per qualche fortunato caso specifico ma, nel complesso, per quanto abbiamo visto e toccato con mano, non cambierà niente.
 
E' inutile arrabbiarsi, è inutile lamentarsi: serve un'azione concreta. Ma bisogna avere la consapevolezza che il business dei vaccini, come quello degli altri muri di gomma dei rifiuti e dell'inquinamento ambientale, è talmente corposo da potersi permettere campagne acquisti milionarie a qualunque livello, anche fra i CTU dei Tribunali.
 
È uno spettro l’autismo, Papa Francesco lo ha chiamato “una croce”. Questo “stigma sociale", che condanna molte famiglie all'isolamento, va spezzato.
 
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