di Luca Chiesi

Oggi mi è capitato di leggere un file davvero sconcertante. Fin dal titolo, ma il contenuto è ancora più sconcertante.

E’ un file scritto dall’Organizzazione Mondiale della Sanità per dare suggerimenti a qualunque autorità sanitaria su come rispondere in pubblico agli “anti vaccinisti” o ai membri del “movimento anti vaccini”.

Sottolineo “in pubblico” perchè all’interno della guida è chiaramente specificato (alla fine) che se non c’è abbastanza pubblico o il pubblico non è abbastanza strategico…  il consiglio è di NON partecipare nemmeno alla discussione. (!!?)

Tutto, e dico TUTTO, il contenuto della guida non è altro che un ottimo compendium sulle tecniche per convincere, persuadere e far cambiare idea al pubblico che ascolta. Di fatto, la persona con cui si discute serve solo per poter avere qualche spunto su cui basare i propri “spot” pro vaccini, visto che già in partenza si sa che la probabilità di cambiare la sua mente in merito all’accettazione dei vaccini è bassissima o nulla.

 

GuidaRispondereAntiVaccini_01

Un verbo davvero particolare, come “debunk” (trovato a pagina 13), qualcuno forse saprà perfino da chi è stato inventato e usato per la prima volta in documenti governativi ufficiali. Ma questa è un’altra storia.

L’importante, per finire pagina 13, è “sostenere la fiducia nelle autorità sanitarie e nel programma di immunizzazione“.

A pagina 15 si legge come ci sia un “vasto corpo di evidenze su cui sono d’accordo la maggioranza degli scienziati” da cui si può partire nella discussione come modo per “influenzare le credenze chiave del tuo pubblico e accrescere il loro supporto“.
Buffo come la VERITA’ sia ritenuta tale per …una semplice questione di maggioranza!

In ogni caso, a pagina 16 si evidenzia come ricerche scientifiche abbiano dimostrato che “la prova su cui è basata un’argomentazione è più importante delle impressioni in merito alla credibilità della sorgente di tale prova nel persuadere il pubblico“.

Certo, perchè per l’OMS l’importante è persuadere! Non “fare un dibattito”. Non “raggiungere la verità”. Non “fare l’interesse dei cittadini”. Certo: PERSUADERE!

Fortunatamente, a pagina 17 sono elencate le 12 tecniche oratorie, sia verbali sia non verbali, che rendono un oratore carismatico e quindi più abile nel persuadere il pubblico.

Tutte tecniche difficili da padroneggiare ma che PER FORTUNA si possono inevitabilmente apprendere in appositi seminari a pagamento, con workshop pratici e il feedback dei colleghi.  Che fortuna!

L’ascolto del proprio interlocutore, attività molto difficile come si evidenzia a pagina 20 perchè costituita da ben 6 componenti correlate, è ovviamente finalizzato a poter recitare le proprie frasi ad effetto debitamente imparate a memoria prima della “discussione”. Frasi che però non devono essere più di 3, perchè altrimenti il pubblico dimentica.

Il consiglio generale, però, è di “non partecipare in una discussione pubblica se non sei addestrato al comunicare coi media“, perchè lo stress che già c’è nel parlare in pubblico può essere moltiplicato dal fatto che non ci sarà l’opportunità di correggere gli errori, una volta compiuti. E magari si sarà video-registrati e le proprie frasi verranno tolte dal contesto e usate per chissà quale scopo!
Mi sembra un ottimo suggerimento! Prima di tutto, salvare le apparenze!

Tra le 12 “cose da fare e da non fare” della comunicazione verbale spiccano senz’altro:

  1. l’ “enfatizzare l’alta sicurezza rispetto al basso rischio” (infatti le persone compreranno più facilmente un hamburger con l’etichetta che attesta che per il 75% è “senza grassi”, piuttosto che un hamburger con una etichettà con scritto che ha il 25% di grassi, come scrive la OMS, no? E’ evidente!)
  2. Il “dire la verità”, ovviamente per non danneggiare la credibilità delle autorità, non certo per considerazioni etiche. Ci mancherebbe! Il fatto che “dire la verità” sia qualcosa da ricordare, deve forse farci ipotizzare che questo non sia il normale “modus operandi” delle autorità sanitarie? Non sia mai, ovviamente! Ma allora perchè dedicarci un paragrafo apposta? Mistero…
  3. Il sottolineare il “consenso scientifico”, esattamente come mostrano le ricerche nell’area del cambiamento climatico; infatti “identificare il consenso scientifico richiede profonda comprensione di una specifica area di interesse e la persona comune non raggiungerà tale conoscenza da solo“.
    (Forza pecore…. rimanete pecore e ascoltate cosa vi diciamo noi esperti….
    GuidaRispondereAntiVaccini_02Pecore
    beeeeeeh!)

Nelle “cose da fare e da non fare” nella comuncane non verbale mi ha invece colpito solo un paio di suggerimenti:

  1. il “restare calmo” (ho visto qualche volta delle autorità sanitarie in video mentre parlavano di vaccini ed alcuni avevano una calma olimpica,  che non mi spiegavo come fosse umanamente possibile. Ora mi è più chiaro!)
  2. l’ “essere intervistati in posizione seduta” (questo evidentemente rende più sicuri i vaccini, oggetto della discussione!)

Gli argomenti degli “antivaccinisti” sono ovviamente noti e stranoti, così come le loro “tecniche”, pertanto l’OMS è talmente gentile da preparare persino un ALGORITMO per rispondere e riuscire a persuadere il pubblico!

GuidaRispondereAntiVaccini_03AlgorimoComeRispondere
Si, perchè l’immunità naturale è un concetto da medicina alterntiva, l’industria farmaceutica non è orientata al profitto, non ci sono mai stati casi di copertura di risultati avversi agli interessi delle case farmaceutiche, il cittadino ha libertà di cura, nei vaccini (oltre che in tutti i medicinali) non sono e non sono mai stati presenti composti tossici, non ci sono casi di danni da vaccino, ecc.

In effetti tutto è molto chiaro e semplice, tanto che basta un bel diagramma di flusso come questo per dirimere facilmente la questione sulla sicurezza dei vaccini e sulla loro obbligatorietà. Anche perchè in allegato l’OMS mette per fortuna 5-10 righe di risposta adatte a far scomparire ogni dubbio sull’argomento. Che fortuna, no?

Poi uno si chiede come mai (pagina 34) “gli ascoltatori potrebbero avere alti livelli di ansia, preoccupazione o indignazione sugli argomenti di cui stai discutendo“. Mistero. Davvero non me lo riesco a spiegare, nonostante le brillanti spiegazioni offerte dall’OMS in questa ottima ed utilissima guida per raggiungere la verità.

Meno male che l’appendice 1 del documento contiene una specie di diagramma di flusso che permette all’onesto e motivato relatore di decidere a priori se partecipare o meno. Perchè scomodarsi se ci sono una decina di genitori di bimbi gravemente danneggiati dai vaccini a fare da pubblico e in prima fila? Meglio stare a casa a leggere gli ultimi articoli scientifici pubblicati grazie al finanziamento della propria casa farmaceutica preferita; o perchè non stare a studiare altre guide come questa?


Personalmente credo che quando qualcuno ti dà delle risposte da imparare a memoria, o cerca di persuaderti usando delle tecniche come quelle esposte in questa adorabile guida della OMS, lo fa solo per il SUO interesse, non certo per il tuo.

Credo anche che chi  si adopera per il TUO interesse ti dà piuttosto delle domande su cui riflettere e farti una tua opinione, ovviamente dopo aver studiato e faticato per conto tuo.

Comunque non mi sembra una gran trovata, la pubblicazione da parte dell’OMS di questa guida sul marketing e sulla comunicazione persuasiva: chi ha la Verità non dovrebbe avere bisogno di tecniche di persuasione simili. Dovrebbero bastare i fatti.

Luca Chiesi (Fonte)

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Di Luca Chiesi avevamo pubblicato la interessante conferenza "La struttura nascosta del mondo"