C'è stato un altro vincitore, oltre a Donald Trump, nelle recenti elezioni americane dell'8 di novembre: è il movimento per la legalizzazione della marijuana.

Non essendo stupidi come noi, che per ogni singola decisione facciamo una elezione a parte, gli americani usano includere nella scheda elettorale delle loro elezioni politiche anche tutte le decisioni di tipo referendario che possono essere prese a livello statale.

È stato il caso della legalizzazione della marijuana, che compariva nella scheda elettorale di cinque nuovi stati americani (oltre a quelli che già ce l'hanno). Per quattro di questi il voto è stato positivo. Altri cinque nuovi stati hanno approfittato delle elezioni presidenziali per introdurre anche l'uso medico della marijuana, e il voto positivo è stato di cinque su cinque.

Sale così a nove il totale degli Stati americani che hanno completamente legalizzato la coltivazione e l'uso personale della marijuana (immagine 1), mentre sono ormai più della metà del totale gli Stati americani che ne permettono comunque l'uso medico (immagine 2).

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E siccome fra i nuovi Stati che hanno legalizzato integralmente utilizzo della marijuana c'è anche la California - lo Stato più popoloso, oltre che quello culturalmente più importante - è chiaro ormai che siamo di fronte ad un fenomeno irreversibile.

Quella che è passata in California, la cosiddetta "Proposition 64", è giustamente considerata il gold standard della legislazione sulla marijuana. Questa legge infatti permette a chi ha più di 21 anni di possedere fino a 30 g di marijuana e di coltivare fino a sei piante nella propria abitazione. Questa iniziativa rende legale anche la coltivazione industriale della Cannabis. L'iniziativa non permette però coltivazioni in larga scala per i primi cinque anni, e questo porta un evidente vantaggio ai piccoli coltivatori. Una tassa del 15% sulle vendite e una tassa sulla coltivazione andranno a favore dello Stato, mentre ulteriori entrate saranno utilizzate per aiutare chi ha problemi con l'assuefazione alle droghe, oppure per la ricerca sull'uso medico della marijuana. La legge infine prevede degli aiuti economici per l'inserimento nel mondo del lavoro nelle zone economicamente più depresse, e introduce un sistema retroattivo che ridurrà ed infine cancellerà tutte le sentenze penali contro chi ha utilizzato marijuana nel passato.

Da noi invece tutto è fermo, perché la cosa più importante per gli italiani in questo momento è decidere chi avrà il diritto di imboscarsi con l'immunità al Senato nei prossimi anni e chi no.

Massimo Mazzucco

Fonte drugpolicy.org