C'è qualcosa che non torna nei resoconti dei fatti di Colonia.

I telegiornali infatti ci hanno raccontato di dozzine e dozzine di uomini, organizzati in vere e proprie squadriglie d'azione, che aggredivano e molestavano sistematicamente le donne che trovavano in giro. Questi uomini vengono definiti nella grande maggioranza come "scuri di pelle, o comunque dall'aspetto arabo/mediorientale". In tutto questo - ci dicono sempre i mezzi di informazione - la polizia tedesca è rimasta a guardare, apparendo chiaramente impreparata ed incapace di intervenire.

Si tratterebbe quindi, in estrema sintesi, di una ondata di atti di violenza sessuale messa in atto contemporaneamente dagli immigrati di Colonia, "richiedenti asilo" o meno che siano.

Questo impone un ragionamento: o la grande maggioranza degli arabi/islamici/immigrati sono dei molestatori sessuali repressi, oppure qualcuno li ha organizzati per fare quello che hanno fatto.

Non si spiegherebbe altrimenti come improvvisamente intere "mandrie" di persone - tutte della stessa origine ed estrazione - si mettano contemporaneamente ad agire nello stesso modo, e a compiere tutte lo stesso tipo di reato, creando una situazione talmente caotica da impedire alla polizia stessa di intervenire.

Mentre infatti il mondo si interroga su "quanto debbano essere tolleranti" i tedeschi di fronte alla recente ondata di immigrazione, sembra sfuggire a tutti la domanda fondamentale: come mai, improvvisamente, ci troviamo di fronte al problema delle molestie sessuali da parte degli immigrati islamici, quando fino a ieri questo problema non si era mai posto?

Non è che per caso qualcuno ha voluto organizzarli ed aizzarli, spingendoli a perpetrare questo crimine collettivo, in modo da poi poterne trarre delle conseguenze utili a livello politico? E inoltre, non è forse questa una spiegazione migliore per il fatto che la polizia tedesca - notoriamente rigorosa ed efficace - sia rimasta stranamente "a guardare"?

Massimo Mazzucco