Nelle gare di motociclismo c'è una regola d'oro: se due piloti riescono ad andare in fuga e a distanziarsi dal gruppo degli inseguitori, l'ultima cosa che devono fare è mettersi a duellare fra loro. Ogni volta che si mettono a duellare per cercare di superarsi, infatti, uno dei due deve uscire dalla traiettoria ideale, e questo comporta una perdita di tempo cumulativa per tutti e due, che rischiano così di farsi riprendere dagli inseguitori. Ai piloti in fuga conviene quindi mantenere le posizioni che hanno, allungando casomai sugli inseguitori, per poi eventualmente giocarsi la vittoria all'ultimo giro.

Nella politica italiana sta succedendo la stessa cosa. Avevamo due partiti che erano schizzati in testa - nel cuore degli italiani - mettendo diverse lunghezze fra sè e l'opposizione, ma invece di mantenere il distacco ed addirittura incrementarlo, sostenendosi a vicenda, si sono messi a fare la guerra fra loro.

Prima lo hanno fatto in modo sottile, con frecciatine in ambedue le direzioni. Poi man mano hanno alzato la posta, con uscite sempre più pesanti, e ora siamo arrivati ormai ai ferri corti, con un ministro 5 stelle che toglie le deleghe ad un sottosegretario leghista senza nemeno avvisare Salvini, mentre quest'ultimo spara a palle incatenate contro il comune di Roma, negando in modo categorico ogni possibile aiuto da parte del governo.

E' chiaro che così non andrano mai da nessuna parte.

Il problema è che i due partiti di governo hanno scambiato le elezioni europee per l'ultimo giro della gara, e quindi stanno facendo di tutto per bastonarsi a vicenda, dimenticandosi del fatto che ci sarà un'Italia da governare anche dopo il 26 di maggio.

Ambedue sanno benissimo che non esistono alternative di governo, a meno di gettare nuovamente l'Italia nel caos delle elezioni politiche. Eppure ignorano platealmente questi sani principi di sopravvivenza, travolti come sono ciascuno dal desiderio di prevalere sull'altro.

Avevamo la possibilità di vedere due forze che in qualche modo cercano di liberarsi dalle pastoie del passato, ed invece sono talmente impegnate a farsi la guerra fra loro che gli altri continuano a metterci in piedi in testa.

Proprio oggi, mentre le due zitelle continuano a beccarsi a distanza, Trump ha fatto sapere che l'Italia dovrà adeguarsi alla politica USA contro l'Iran e non potrà più comprare il loro petrolio, a meno di andare incontro a sanzioni salatissime da parte degli stessi Stati Uniti.

Che bello sarebbe avere dei governanti che invece di beccarsi in continuazione fra loro avessero unificato una volta tanto la propria voce contro questo ennesimo sopruso da parte degli americani.

Invece, come al soltito, ci tocca accontentarci delle classiche liti da cortile. Forse l'Italia è destinata a non diventare mai una grande nazione.

Massimo Mazzucco