Ilaria Cucchi ha ben ragione di essere contenta. Finalmente la marea di omertà e ipocrisia che l'aveva sepolta per 9 anni è stata rimossa, finalmente c'è stata da parte dell'Arma una dichiarazione senza se e senza ma a favore della verità.

Ma le vera domanda è: perchè soltanto adesso?

Fa piacere infatti leggere il Generale Nistri che scrive alla famiglia Cucchi di «nutrire la vostra stessa impazienza che su ogni aspetto si faccia piena luce, e che ci siano infine le condizioni per adottare i conseguenti provvedimenti verso chi ha mancato ai propri doveri e al giuramento di fedeltà».

Ma dove è stato fino a ieri il generale Nistri? Perchè soltanto oggi questo cambio di direzione?

Il sospetto purtroppo è legittimo, ed è che fino a ieri si poteva ancora sperare di seppellire la verità sotto il muro dell'omertà, delle bugie e dei depistaggi. Ma da quando è diventato palese che questo muro sarebbe crollato, allora tanto valeva far buon viso a cattivo gioco, e schierarsi platealmente dalla parte della verità.

Un pò come saltare sul carro dei vincitori, dopo aver guidato fino a ieri quello degli sconfitti.

Sarebbe stato bello vedere i generali dell'Arma che si fossero schierati a favore di Cucchi già quando tutti avevano capito come fosse morto il povero ragazzo, ma quando ancora si cercava di salvare la faccia. Allora sì che sarebbe stato un gesto coraggioso, quasi rivoluzionario, un gesto che avrebbe ridato fiducia immediata nelle istituzioni a tutto il popolo italiano.

Farlo oggi significa solo riconoscere che la battaglia per seppellire la verità è stata perduta, e che quindi tanto valeva fare la bella figura di quelli che si mettono dal lato della giustizia.

Così sono capaci tutti a "battersi per la verità", cari generali dell'ultima ora.

Massimo Mazzucco