Tre personaggi anonimi si sono candidati alla segreteria del PD. Tre persone insulse, senza carisma, senza idee, senza la minima spinta interiore che denunci una passione di qualunque tipo. Semplici caricature dell'uomo politico di una volta, questi tre fanno a gara a non offendersi, a non attaccarsi, a non dare l'impressione di odiarsi reciprocamente, misurandosi nella sublime arte della politica odierna: quella di riuscire a sembrare intelligenti e motivati senza dire assolutamente nulla di concreto.

Poi ci sono i 35.000 "volontari" che si sono svegliati presto domenica mattina per andare ad offrire il loro servizio ai gazebo. Lo fanno "perchè ci credono". Credono nel partito, credono nei loro dirigenti, e credono magari che anche loro un giorno avranno un posto di rilievo nella complessa e obsoleta gerarchia della "ditta". Nel frattempo, mentre loro lavorano gratis, si preoccupano di far sganciare due euro a ciascuno dei votanti alle primarie del PD. E così entro sera il partito avrà incassato (almeno) due milioni di euro, mentre loro hanno prestato il loro servizio gratuitamente, magari solo per ingraziarsi qualche personaggio importante della loro sezione.

E poi ci sono più di un milione di "elettori", che non solo sono felici di sganciare due euro per avere il "diritto" di votare, ma che credono anche che il loro voto possa servire a qualcosa: come se scegliere Giachetti piuttosto che Martina o Zingaretti possa fare la differenza, in una sinistra che non esiste più da almeno vent'anni, e che delle vestigia del vecchio partito comunista ormai non porta più nemmeno il nome.

Però domani ci diranno che la democrazia ha trionfato, e che la domenica appena trascorsa è stata "un bellissimo momento di incontro e di cambiamento". Tanto, ormai contano soltanto più le apparenze.

Massimo Mazzucco