Questa storia della manina comincia a diventare interessante, perchè ciascuna delle ipotesi possibili comporta un retroscena di per sè devastante.

IPOTESI "MANINA": La prima ipotesi è che veramente qualcuno della Lega abbia interpolato il testo incriminato per fare un favore all'elettorato di destra, decisamente più interessato di quello dei 5 Stelle ad un qualunque "aiutino" sul fronte dell'evasione. Che la "pace fiscale" piaccia più a destra che a sinistra non è un mistero per nessuno.

IPOTESI "MANO MORTA": La seconda ipotesi è che Di Maio abbia fatto una sceneggiata, per far digerire al popolo 5 Stelle una misura che egli in effetti aveva concordato con Salvini, ma che non aveva il coraggio di difendere pubblicamente.

Questa ipotesi si scontra però con il fatto che lo stesso Di Maio sia apparso tassativo nella sua richiesta di rimuovere quella clausola, prima di firmare il decreto. Perchè mai inscenare uno scandalo inventato, allo scopo di far passare una misura alla quale tu stesso ti dichiari apertamente contrario?

IPOTESI "PIEDE DI PORCO": Ma c'è anche una terza ipotesi, che non è affatto da scartare a priori: che ad infilare la modifica nel decreto sia stato qualche funzionario del ministero che manovrava per conto del PD, oppure di FI. In altre parole, chi ha infilato quella proposta sapeva benissimo che avrebbe scatenato una ridda di sospetti, di accuse e di controaccuse, in grado di mettere in crisi gli equilibri interni del governo. E chi, se non il PD (o FI), potrebbe essere interessato ad avvelenare i rapporti nella maggioranza, ed eventualmente a scatenare una guerra fratricida ai vertici dell'esecutivo, se non quelli che dallo stesso esecutivo sono rimasti esclusi?

Massimo Mazzucco