Se le cose continuano così, alle prossime elezioni Salvini prenderà il 35% dei voti, e i Cinque Stelle soltanto il 18. I rapporti di forza fra i due partiti saranno invertiti.

Sta infatti succedendo che moltissime persone "progressiste" si sentano sempre più attratte - e sempre meno spaventate - dall'unica figura politica che in questo momento si sta imponendo con forza sul palcoscenico politico italiano: Matteo Salvini.

Abituati ad una serie di personaggi molli, ambigui e inconcludenti, vedere uno che per la prima volta parla con chiarezza - e soprattutto che mette in atto quello che dice di voler fare - sembra essere stata per gli italiani una ventata di freschezza.

Era come se ci fossimo abituati a pensare che è impossibile mettere in atto una qualunque scelta precisa, ed ora invece arriva un personaggio che ci dimostra che questo non solo è possibile, ma che è anche relativamente facile da fare. Dici di voler fare una cosa, ti fai dare legalmente i poteri per farla, e la metti in atto. Punto.

In tutto questo, sono proprio i Cinque Stelle a fare la figura del merlo. Di fronte ad una chiarezza di linguaggio così efficace come quella di Salvini, infatti, risalta ancora di più l'incapacità da parte di Cinque Stelle di dare un messaggio chiaro e preciso, e di far comprendere agli italiani dove vogliano veramente arrivare.

Ora arriveranno i soliti "talebani" sostenitori dei Cinque Stelle, i quali posteranno dozzine di link che vorrebbero dimostrare il contrario, ovvero che anche i Cinque Stelle hanno le idee chiare su quello che voglio fare.

Ma il problema, in politica, è la percezione. La percezione è tutto. E in questo momento la percezione che il pubblico italiano sta ricevendo è che Matteo Salvini sia il leader indiscusso del governo - e quindi della nazione - mentre i Cinque Stelle sembrano semplicemente la stampella di supporto che gli permette di governare.

E anche al talebano più duro, che volesse sostenere a tutti i costi che i Cinque Stelle hanno una politica chiara e determinata, pongo la seguente domanda: se è vero, come sembra, che il nuovo governo vorrà abolire l'obbligatorietà dei vaccini, perché io la notizia devo sentirmela dare da Matteo Salvini, e non dai Cinque Stelle?

Una notizia riportata ieri titolava: "Salvini: Bisogna restituire ai genitori la libertà di cura dei figli".

Perché è una dichiarazione del genere io devo sentirla fare da Matteo Salvini, che è il ministro degli interni, e non da a) Giuseppe Conte, primo ministro Cinque Stelle, b) da Luigi di Maio, viceprimoministro Cinque Stelle, oppure c) direttamente da Giulia Grillo, ministro della sanità Cinque Stelle?

A cosa serve avere il primo ministro, uno dei due vice primo ministro, e lo stesso ministro della sanità, se poi l'annuncio lo deve dare Matteo Salvini della Lega?

Lo ripeto, la politica è soprattutto percezione. E se un giorno mai la famigerata 119 dovesse venire abolita, sarà stato merito di Salvini, e non certo dei Cinque Stelle.

Ma a questo punto - e qui si ritorna alla domanda iniziale - perché mai la prossima volta non dovremmo votare direttamente per Matteo Salvini?

Massimo Mazzucco