Nei giorni scorsi abbiamo assistito all'indecoroso spettacolo dei politici piddini, che si sono gettati sul caso di Quarto come un branco di squali assatanati che abbiano annusato l'odore del sangue.

Sistematicamente umiliati dai Cinque Stelle, ogni volta che uno dei loro veniva colto con le mani nel sacco, gli uomini di Renzi non vedevano l'ora di poter saltare addosso al loro volta ai Cinque Stelle, non appena questi avessero fatto un minimo passo falso.

E tale è stata la sproporzione fra i fatti realmente avvenuti a Quarto e il modo in cui i piddini hanno cercato di dipingerli, che si può comprendere quale sia la loro disperazione di fronte ad un partito, quello dei Cinque Stelle, che li mette costantemente in croce.

Se infatti guardiamo ai fatti reali, abbiamo un consigliere comunale corrotto (De Robbio) che è stato espulso dal partito prima ancora che il caso arrivasse sui giornali, ...

... ed abbiamo un sindaco (Capuozzo) che è stata espulsa dal partito nonostante non abbia ceduto alle pressioni di De Robbio, ma semplicemente perché non le ha denunciate immediatamente.

Siamo quindi di fronte ad un comportamento quanto meno onesto e lineare, date le circostanze, da parte dei vertici dei Cinque Stelle.

Invece i media hanno dato uno spazio enorme agli attacchi del Partito Democratico, supportati purtroppo in maniera indegna da giornalisti come Da Milano oppure Giannini. Chi ha visto le trasmissioni di ieri sera di Otto e Mezzo e di Ballarò sa bene di cosa parlo: Di Battista e Di Maio messi sotto accusa in maniera indegna, come se non aver potuto evitare fin dall'inizio ciò che è accaduto a Quarto fosse una colpa da dover espiare per il resto dei propri giorni.

Come se vivessimo in un paese dove un semplice tentativo di corruzione (fra l'altro finito male) avesse la stessa valenza di centinaia e centinaia di casi di corruzione che sono invece sotto gli occhi di tutti, e che finiscono purtroppo regolarmente bene, sia per i corrotti che per i corruttori.

Ma tant'è. A quanto pare è questa l'Italia in cui ci troviamo a vivere: un paese nel quale la semplice idea che  possa esistere qualcuno veramente onesto e veramente incorruttibile manda automaticamente in tilt buona parte dei nostri connazionali, ovvero tutti coloro che sono invece abituati a convivere con il marciume e con la corruzione, e che quindi pensano che sia assolutamente impossibile farne a meno.

O forse non desiderano farne a meno, perché in fondo conviene anche a loro.

Massimo Mazzucco