Questa è proprio la settimana della propaganda di regime. Ieri abbiamo parlato del New York Times, che cerca goffamente di trasformare il Deep State in una innocua schiera di volonterosi lavoratori della pubblica amministrazione. Mentre oggi dobbiamo denunciare il tentativo da parte delle nostre istituzioni di riscrivere la storia dell’Ucraina, per far piacere ai seguaci di Zelensky.

A quanto pare infatti, è stato Putin a scrivere i nostri libri di storia, e questo naturalmente è un problema che va corretto.

L’ADNKRONOS titola: “Dossier shock su libri scuola pro Putin, ministero corre ai ripari: avviata verifica”. Dall’articolo leggiamo: “Il ministero dell'Istruzione e del Merito ha avviato, dopo la denuncia dell'Adnkronos, "verifiche" sulla notizia di manuali 'pro Russia'. In relazione alla notizia della diffusione di libri di testo scolastici per le scuole secondarie di primo grado con un'impostazione faziosa e distorta della realtà storica, in favore della narrazione della Russia putiniana e dell'Unione Sovietica comunista nelle discipline di Storia e Geografia, il ministero dell'Istruzione e del Merito ha avviato "verifiche per appurare se i contenuti dei manuali presentano effettive criticità".”

Al riguardo, la Gelmini ha dichiarato: ''Quanto emerge da un'analisi condotta su alcuni testi adottati nelle scuole italiane ci lascia di stucco. Se davvero 12 sussidiari su 13 raccontano la storia recente della Russia secondo la narrazione di Putin, è chiaro che c’è un problema.”

Ma scusi, signora Gelmini, se davvero “12 sussidiari su 13 raccontano la storia recente della Russia secondo la narrazione di Putin”, non sarà per caso che la narrazione di Putin è quella giusta? Oppure davvero vogliamo credere che l’uomo del Cremlino abbia della mani talmente lunghe da aver condizionato la scrittura dei nostri sussidiari scolastici?

Anche Il Fatto Quotidiano riporta la stessa notizia: “Nei libri scolastici di storia e geografia narrazione che pare dettata dal Cremlino: Valditara annuncia verifiche del ministero”.

Fortunatamente, leggendo i commenti all’articolo, ci rendiamo conto che il pubblico è tutt’altro che stupido. Eccone alcuni:

- Il piccolo dettaglio è che la vessazione della popolazione russofona in Donbass a partire dal 2014 non è "propaganda del Cremlino", ma è la realtà dei fatti.

- Prima vietare Dostoievsky e licenziare i cantanti russi; adesso gli Ucraini ci vogliono imporre cosa scrivere nei libri di scuola! E il ministro acquiesce!! I sovranisti che baciano i posteriori degli Ucraini (ovviamente per lambire quelli dei padroni americani): questa è la vera notizia.

- Siamo alla pura farsa pura. Gente che ha fatto neanche una minima riflessione su cosa significa ‘pensare e produrre’ Storia, ora, pretende di piegare questa nobile attività alle loro ‘nefandezze’ politiche.

- Direi, invece, che quei libri descrivono esattamente la situazione.

- Esecrabile il livello a cui la propaganda cripto-nazista filo-atlantica pretende di arrivare. Tutto pretenderebbe manipolare e occultare a suo piacimento.

- I nostri libri di storia deve scriverli Zelensky?

Confortanti, sicuramente, questi commenti. Ma il fatto rimane: delle semplici pressioni da parte di non meglio identificate “associazioni ucraine” sono bastate a scatenare questa ridicola ondata di revisionismo pro-Zelensky. Sottolineando – fra l’altro – l’ignoranza in materia del nostro ministro dell’istruzione Valditara, il quale dovrebbe sapere molto bene come sono andate le cose in Ucraina negli ultimi 10 anni. Invece ha detto che “farà delle verifiche”.

Massimo Mazzucco