di Bet17

Al giorno d'oggi le nazioni sono spesso governate da individui di scarsa rilevanza, motivati unicamente dall'idea di potere. Queste persone sembrano trarre piacere dal mettere a repentaglio la vita delle persone, spesso giustificando le loro azioni con motivazioni religiose.

Javier Milei si è rivelato essere uno di questi individui.

Infatti, mentre la comunità internazionale cerca di porre fine alla violenza ingiustificabile di Israele contro il popolo palestinese, il presidente argentino Milei ha pensato bene di sostenere la ricostruzione del Terzo Tempio di Salomone e di trasferire l'ambasciata argentina, da Tel Aviv a Gerusalemme, durante la sua prima uscita ufficiale come presidente dell'Argentina, avvenuta lo scorso 6 Febbraio 2024.

Durante la visita al muro del pianto ha citato una profezia che collega la ricostruzione di quel luogo sacro con l'avvento del Messia ebraico. Il distratto neo presidente dell'Argentina, pare però si sia dimenticato un piccolo dettaglio: per ricostruire il Terzo Tempio, come era in origine, si dovrebbe demolire completamente la Moschea di Al Aqsa, un luogo sacro venerato dai musulmani di tutto il mondo da oltre un millennio.

Fondamentalmente ha ammiccato all'apocalisse futura.

Come si sa i simboli a Gerusalemme sono più rilevanti rispetto a quelli di qualsiasi altra parte del mondo e, il presidente Milei, deve aver considerato che fosse il momento propizio per anticipare le opinioni di numerosi leader politici, tra cui l'establishment israeliano sionista e la sua rete globalista, i neo-democratici e i neo-conservatori statunitensi (compresi i pro-Trump) oltre alle "élite" occidentali riunite a Davos.

In pratica, è stato un endorsement per Israele solo per giustificare la guerra in corso, anche se non citando direttamente i veri princìpi geopolitici che supportano lo sterminio in atto: controllo militare, sociale, economico e finanziario su Heartland e Rimland attraverso le linee di faglia dei due continenti. In poche parole, l'Occidente vuole ancora una volta dominare l'intero Medio Oriente, dando alla sua aspirazione geostrategica di dominio un senso di sacralità. E Milei non è immune a questa tendenza, anzi dimostra di voler farne parte.

Oltre ad una breve partecipazione al forum economico di Davos in Svizzera, la visita del presidente argentino in Israele è il suo primo viaggio ufficiale all'estero. Non è una sorpresa che l'eccentrico presidente argentino abbia scelto Israele come tappa del suo primo viaggio presidenziale. Milei è affascinato dall'ebraismo e ha dedicato tempo allo studio della Torah esprimendo più volte il desiderio di convertirsi alla religione ebraica, nonostante sia cresciuto in una famiglia cattolica.

Milei è apparso di fronte alle telecamere con le mani appoggiate al Muro Occidentale di Gerusalemme, indossando una kippàh nera. Da quel luogo controverso, ha quindi proclamato il suo sostegno alla ricostruzione del Terzo Tempio. Anche il suo rabbino personale, Axel Wahnish, pare sia in nomina come futuro ambasciatore in Israele. Milei inoltre non nasconde di essere un seguace del movimento ebraico Chabad-Lubavitch e nutre una profonda venerazione per Menachem Mendel Schneerson, un filosofo e religioso ucraino che fu il settimo ed ultimo Rebbe (o Maestro) di quel movimento religioso cabalista.

Il legame tra l'Argentina e il sionismo è ancor più profondo di quanto si possa immaginare. Theodor Herzl, il fondatore del sionismo, nutriva la convinzione che l'Argentina potesse fungere da patria per lo Stato ebraico già nei primi anni del 1900. Il cuore di Herzl batteva per la futura "terra promessa", sperando che si realizzasse proprio in America latina. Ora, sotto la presidenza di Milei, potrebbe essere ripreso e alimentato quel vecchio legame perduto.

Tuttavia, è importante sottolineare che la recente passione di Milei per le profezie bibliche rappresenta un'abile tattica per distogliere l'attenzione dai molteplici problemi che affliggono la società argentina. Dopo aver visitato Gerusalemme, Milei ha deciso di recarsi a Roma dove ha avuto incontri con Papa Francesco e il Primo Ministro italiano Giorgia Meloni. Nonostante si trovasse a migliaia di chilometri da Buenos Aires, Milei ha criticato apertamente l'instabile rapporto con l'opposizione politica nel suo paese. Le riforme di Milei, ancora in corso, stanno suscitando l'ira della popolazione, portando il paese sull'orlo di un altro conflitto civile. Pertanto, immergersi nella Bibbia, ad un passo dall'Apocalisse, rappresenta anche un efficace strumento per distogliere l'attenzione dei media dal fallimento amministrativo ed economico che l'Argentina sta affrontando, forse cercando (neanche troppo discretamente) il sostegno finanziario dell'influente élite ebraica attraverso il supporto del suo Paese nel riconoscere Gerusalemme come legittima capitale di Israele.

Il punto di vista apocalittico di Milei ha solide radici storico-religiose. Secondo l'Istituto di studi abramitici, i tentativi di ricostruire il Terzo Tempio erano già iniziati prima del periodo medievale. Durante gli anni Novanta dello scorso secolo, si diffusero voci che suggerivano che gli estremisti ebrei avessero intenzione di avviare la ricostruzione del Tempio, il che causò continue rivolte.

Nel giugno 2008, l'Istituto del Tempio ha però completato la ricostruzione dell'Efòd, del Kohen Gadol Hoshen (il pettorale del Sommo Sacerdote del Tempio con l'Urim e il Thummim) e della Menoràh. Nel 2012 una copia della Menoràh biblica è stata esposta davanti ai resti dell'antico Tempio. La copia della Menoràh è stata rivestita con oltre 40 chilogrammi di oro puro e ha un valore dichiarato di oltre 2,6 milioni di dollari. La ricostruzione di questi oggetti evidenzia che, la fase di preparazione alla ricostruzione del Tempio, è più avanzata di quanto molti possano pensare, poichè questi manufatti sono essenziali per ristabilire la sacralità del Tempio svolgendo un ruolo fondamentale nella dottrina ebraico-ortodossa.

Vi sono ulteriori testimonianze che dimostrano che a Gerusalemme si sta lavorando silenziosamente per "preparare" la prossima venuta del Messia Ebraico. Tra i più attivi ci sono gli ashkenaziti. Nel 2010 è stata inaugurata la Sinagoga di Hurva, un luogo che racconta la storia dell'ebraismo in Israele. L'inaugurazione della nuova Sinagoga di Hurva rappresenta la sua terza ricostruzione, dopo che le due precedenti furono distrutte in conflitti passati.

Secondo la profezia del Gaon di Vilna, un rabbino ashkenazita proveniente dalla Lituania, quando la sinagoga di Hurva verrà ricostruita per la terza volta, sulla spianata delle Moschee di Gerusalemme (dove appunto sorge una tra le Moschee più importante per i musulmani del pianeta), potranno iniziare i lavori per la ricostruzione del Tempio (ovvero il terzo tempio dopo quelli di Salomone ed Erode, entrambi distrutti secoli fa).

Ma queste erano solo le parole di un anziano studioso della mistica ebraica di tre secoli orsono. Tuttavia, in una città ricca di simboli, quella stessa profezia è stata ricordata dal presidente argentino Milei, alimentando ulteriormente il conflitto tra gli ebrei e i musulmani che risiedono in Palestina, mettendo ulteriormente a rischio qualsiasi prospettiva di pace tra le due comunità.

Fonte: Javier Milei gioca con l'Apocalisse