di Gordon Duff (*)

I militari americani stanno rubando petrolio in Siria, trasportandolo poi in Turchia mentre il popolo siriano non ha carburanti. L'esercito americano ha bruciato i campi di grano in Siria, questa non è una congettura ma un fatto documentato.

L'esercito americano ha attaccato coi missili la Siria, anche se con una divertente mancanza di successo, in risposta agli attacchi con gas velenosi di cui gli Stati Uniti e i loro partner della coalizione erano complici nella apposita messa in scena, e anche questa non è una congettura. Là dove le forze armate statunitensi non commetteranno crimini, e non siamo certi dove sia tracciato quel limite, vengono utilizzati appaltatori, come Blackwater e tanti altri, per contrabbandare armi ai terroristi, assassinare leader locali tra cui medici e insegnanti e incolpare altri di scenografiche atrocità.

L'esercito americano fa davvero questo? Sì, certo che lo fa, questo è il motivo per cui vengono addestrate le truppe per operazioni speciali, è così che gli eroi "famosi" delle guerre del petrolio possono accumulare un enorme quantità di morti.

Tutto quello che devono fare è sparare a tutti quelli che vedono definendoli "sospetti terroristi" o "combattenti nemici". Abbiamo visto tutti il video di Wikileaks, un elicottero da combattimento che falcia i civili che cercano di salvare altri civili appena uccisi da quello stesso elicottero.

2000 video o più di droni mostrerebbero uno spettacolo peggiore, missili infernali che colpiscono matrimoni, funerali, scuole o infiniti casi di "identificazione sbagliata", in Somalia, Yemen, Pakistan e altri paesi. Allo stesso modo, gli Stati Uniti riempirono Guantanamo di "terroristi" scelti a caso, semplicemente scelti a caso, alcuni portati via in modo non dissimile da come i proprietari delle piantagioni compravano gli schiavi.

Chi agisce così? Non c'è dubbio che gli Stati Uniti, insieme a Turchia e Israele, non solo riforniscano i terroristi in Medio Oriente e in Africa, ma effettuino missioni aeree di combattimento per aiutarli in qualsiasi modo. Ogni atrocità nello Yemen vede in parte il coinvolgimento degli Stati Uniti, dalla pianificazione di missioni di bombardamento sui civili alla fornitura di armi chimiche proibite. Eppure nessuno ne parla, tranne in privato, come quando un comandante della Navy SEAL si è seduto accanto a me a una conferenza fuori Phoenix e ha descritto come l'esercito americano venisse usato per esportare in un anno dall'Afghanistan tonnellate di eroina.

Guidato dai peggiori dei migliori

Tutto questo è reso possibile da un corpo di ufficiali guidato da diplomati dell'accademia militare scelti per la loro mediocrità e ambiguità morale. Quattro anni di falsa educazione e indottrinamento che poi perdono in giro per il mondo, disposti a fare tutto ciò che gli viene detto. Il Vietnam avrebbe dovuto essere una lezione vissuta per riformare l'esercito americano. Invece, ne è stata fatta una fiction e poi l'hanno nascosta "sotto il tappeto". Questo ha permesso quello che abbiamo oggi, dei militari che si adattano perfettamente alle nazioni gestite dai Signori della droga, un esercito che opera alla perfezione coi terroristi dell'ISIS al suo fianco, dei militari che sono a loro agio, ranghi e file, nello schiacciare la libertà ovunque si trovino.

Le Vietnam Follies

L'esercito che gli Stati Uniti hanno inviato in Vietnam non era adeguato, non c'era un vero militare nella lista dei laureati coscritti che erano stati arruolati, un esercito composto da un vero spaccato dell'America, tranne che per la vistosa assenza dei "figli fortunati" [1]. Come Donald Trump. Tradizionalmente, sulla base del modello del XVII secolo, l'esercito è composto da ufficiali delle classi privilegiate, che acquisiscono i loro gradi e li gestiscono come un'impresa privata, e dagli arruolati, immessi in servizio, prelevati dalle carceri o reclutati tra la feccia della popolazione.

Ci sono le eccezioni ma questa era la regola, e, a suo modo, lo è ancora, in particolare negli Stati Uniti. La reputazione dei militari USA, gli aspetti di quella reputazione ancora ritenuti positivi, se la guadagnarono a Guadalcanal e a Omaha Beach o a Belleau Wood nella Grande Guerra, ora famosa per essere il cimitero di quel campo di battaglia evitato da Donald Trump. Lui ha definito i militari americani "dei perdenti e dei fessi". E questa non è una congettura. Sebbene questo sia un insulto, è anche, significativamente, vero. Mentre lui non può dirlo, io posso in quanto ho prestato servizio nell'esercito e mi hanno fatto sentire esattamente come Trump ha descritto, come un perdente e un fesso.

Le persone che mi facevano sentire così erano gli ufficiali e i sottufficiali sotto cui prestavo servizio. Lo sono persino diventato. Facendo un passo indietro, queste battaglie, quelle durante le guerre mondiali, erano diverse. Erano battaglie combattute da cittadini-soldato, ufficiali che erano impiegati di banca e insegnanti e uomini armati reclutati tra ogni ceto della società con, ovviamente, come eccezioni, le famiglie influenti che hanno sempre guardato agli altri per portare i loro fardelli. La tradizione del cittadino-soldato è molto più antica, la Grecia nel periodo classico o la Repubblica Romana, secondo la fiction Starship Troopers di Heinlein [2].

Per legge, il servizio militare universale è un principio della cittadinanza americana, o lo era fino a quando l'America non ha avuto bisogno di un esercito in cui nessun cittadino-soldato avrebbe potuto servire comodamente, a meno che non fosse estremamente credulone.

Il Vietnam è stata l'ultima guerra combattuta da cittadini-soldato. Nonostante l'oscura storia di presunti crimini di guerra in Vietnam di cui gli Stati Uniti sono accusati, in realtà, il Pentagono desiderava la fine del "cittadino soldato" per una ragione sopra tutte, i cittadini di una democrazia non sono dei buoni terroristi.

Il Pentagono prevedeva la necessità di utilizzare nuove tattiche per opporsi al comunismo in tutto il mondo e le lezioni che gli Stati Uniti avevano appreso a El Salvador, in Guatemala (sotto copertura) e Nicaragua/Honduras (sotto copertura) rendevano superfluo un esercito come quello che serviva in Vietnam.

Durante la guerra del Vietnam, il Pentagono trasmetteva continuamente ordini ai comandanti "sul campo" (in Vietnam pochi "comandanti" hanno veramente prestato servizio sul campo) di effettuare delle atrocità. I cecchini venivano premiati per aver ottenuto un numero elevato (di centri). In Vietnam ho prestato servizio come cecchino dei Marines, almeno per un po', fino a quando la mia riluttanza a sparare a caso ai civili è diventata un ostacolo e sono stato riportato ai doveri banali di "fuciliere" ordinario. Ai soldati e ai marines veniva continuamente ordinato di bruciare villaggi o di uccidere il maggior numero di persone, se possibile col coltello, per simulare un combattimento corpo a corpo. Gli ufficiali si sarebbero poi inseriti in questi rapporti di combattimento, anche se in quel momento erano a miglia di distanza, per farsi assegnare medaglie per atto di eroismo.

Alla fine, hanno iniziato a credere di essere stati effettivamente lì. Vennero distribuite così tante medaglie false agli ufficiali in servizio in Vietnam fino al punto di utilizzare fogli ciclostilati che includevano dei falsi eventi eroici standard, con date, luoghi e nomi cambiati usando il liquido correttore. I modelli, etichettati come "stella di bronzo" e "stella d'argento", vennero appesi ai chiodi sopra la macchina da scrivere per il continuo riutilizzo.

In modo altrettanto spurio, i diplomati delle accademie dell'esercito, Annapolis e West Point, vennero tenuti lontani dal combattimento, almeno durante il Vietnam, ritenendo che la guerra fosse troppo disperata per perdere personale "prezioso". Quelli il cui ruolino di servizio era in gran parte falsificato, tornavano però sempre con medaglie di combattimento. A pensarci bene, l'idea di una gigantesca carica alla baionetta di soli generali sembra piuttosto buffa ma la lettura dei documenti del Pentagono propone tuttavia una visione altrettanto assurda che si pretende venga accettata da tutti.

Nel 1968 il Pentagono si era arreso. Le unità di combattimento in servizio in Vietnam furono dimenticate, cibo e rifornimenti non vennero più forniti, la fame e la malnutrizione, in particolare tra i marines, erano all'ordine del giorno, condizioni affrontate solo nelle occasioni più rare durante la seconda guerra mondiale. All'ordine del giorno erano anche i disordini tra questi uomini dimenticati, a centinaia, non semplicemente qualche dozzina di ammutinati, e probabilmente centinaia e non dozzine di ufficiali e sottufficiali di alto grado uccisi in strani incidenti.

I "Lifers" (militari di carriera), come venivano chiamati, si muravano lontani dalle truppe arruolate dopo aver costruito complessi privati di filo spinato all'interno delle basi statunitensi. Si ritiravano lì rannicchiati per tutta la notte, terrorizzati sia dai vietcong che dalle truppe che essi comandavano. Ne sono testimone, e questo non è stato un fenomeno isolato ma non viene più denunciato e nemmeno se ne parla.

Il grande esercito

L'esercito americano è un'organizzazione complessa di oltre 2 milioni di militari finanziata in verità con oltre un trilione di dollari USA all'anno. Se, come si sostiene, gli Stati Uniti fossero una democrazia e se gli Stati Uniti seguissero le proprie radici culturali e le proprie tradizioni, un esercito professionale permanente guidato dai "Prìncipi Profumati" del Pentagono (definizione del Colonnello David Hackworth) sarebbe impossibile.

Il 19° secolo doveva essere la fine dei militari professionisti, tipicamente dei criminali assoldati per risolvere le contese a favore di élite pompate. La Grande Guerra, che ha risucchiato manodopera da ogni angolo della terra, avrebbe dovuto segnare la fine di questi re della guerra e, con ciò, la fine delle guerre per "sport".

Oggi, l'esercito americano è guidato da nuovi princìpi:

- La guerra stessa è diventata qualcosa da amare; senza una guerra, non importa quanto corrotta e immorale, non ci sono opportunità, nessuna dignità, nessuno sbocco per la bestialità, nessuna gloria.

- La giustificazione, sebbene mai ammessa pubblicamente, si basa su un insieme separato di regole per il trattamento delle razze di pelle scura e di coloro che non si prostrano secondo le linee guida delle sette dei "militari amichevoli" all'interno dei culti estremisti ai margini del cristianesimo.

Conclusione

Gli Stati Uniti hanno scelto una direttiva di comportamento ancora più indirizzata verso il dominio globale, dipendente da un esercito che diventa sia forza di occupazione che pro-insurrezione, senza una chiara linea di confine tra "combattenti per la libertà" e terroristi. Le politiche militari, l'aiuto ai terroristi, la distruzione delle infrastrutture, il rifornimento di petrolio, l'interruzione delle forniture idriche e la creazione di blocchi navali per intercettare cibo e forniture mediche, favoriscono una forza mercenaria, non l'esercito di uno stato nazionale.

* Gordon Duff è un veterano dei Marines che ha combattuto nella guerra del Vietnam. Per decenni si è interessato alle problematiche dei veterani e dei prigionieri di guerra ed è stato consultato da governi preoccupati da questioni di sicurezza. È redattore senior e presidente del consiglio di amministrazione di Veterans Today, in particolare per la rivista online "New Eastern Outlook".

1. https://www.youtube.com/watch?v=40JmEj0_aVM
2. "Starship Troopers", classico della fiction di Robert Anson Heinlein, scrittore di fantascienza statunitense

Articolo originale

Traduzione di Oldhunter per luogocomune.net