E’ probabile che la data del 2 gennaio 2020 sia destinata a passare alla storia come la data in cui gli Stati Uniti diedero inizio ad una folle escalation in Medio Oriente, che porterà prima o poi ad una guerra con l’Iran. E se comunque questo non accadrà, sarà solo perchè l’Iran avrà saputo resistere alla tentazione di cadere nel tranello.

Non è infatti concepibile ammazzare un generale iraniano, braccio destro di Khamenei e seconda persona più importante in Iran, con la semplice scusa che "stava mettendo a punto attacchi contro diplomatici americani e personale in servizio in Iraq e nell'area", senza aspettarsi una ritorsione altrettanto grave e irreparabile.

Provate a capovolgere la situazione, ed immaginate che un drone iraniano uccida il direttore della CIA a Baghdad, con la semplice scusa che “stava organizzando un attacco contro diplomatici iraniani”. Si scatenerebbe il finimondo, sarebbe guerra immediata.

E’ quello che Israele sogna da sempre: coinvolgere gli americani in una gerra contro l’Iran, per togliersi di mezzo il loro avversario più pericoloso. E purtroppo gli americani sono ostaggio di Israele, il quale evidentemente ha abbastanza potere a Washington da aver convinto qualche scellerato a compiere una azione del genere. E adesso, secondo la radio militare israeliana, “non è da escludersi una reazione degli Hezbollah libanesi se giungessero alla conclusione che Israele ha avuto un ruolo nella sua eliminazione”.

Il Medio Oriente è un polveriera pronta ad esplodere in qualunque momento. Siamo ad un passo dal baratro.

Massimo Mazzucco