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storia & cultura : IL CARTEGGIO BREVI-VOCCIA
Inviato da Redazione il 11/5/2005 22:45:25 (4248 letture)

IL CARTEGGIO BREVI-VOCCIA

Nostalgia di un secolo che fu

Durante delle opere di ristrutturazione in un caseggiato del napoletano, è casualmente venuto alla luce un plico contenente un carteggio segreto, che risale ai primi del '900, fra il monarchico Brevi e il carbonaro Voccia. Il primo, originario del Peloponneso, era immigrato clandestinamente in Italia, e viveva fra i colli dell'alto bergamasco, travestito da pastore napoletano. Il secondo, ingiustamente accusato dell'omicidio del Conte Giannola da Terni, viveva invece nascosto a Fuorigrotta, travestito da pastore bergamasco. Furono ambedue arrestati nello stesso giorno, immediatamente processati e condannati a morte. Carlo Brevi ed Enrico Voccia morirono ad un'ora di distanza uno dall'altro, ambedue gridando "Viva l'Italia!".

Ecco il carteggio che ci mostra, al di là dell'abisso politico che li separava, una forma di rispetto reciproco che va ben oltre la cortesia di facciata, e che riflette ...

... una dimensione umana, morale ed intellettuale ormai sconosciuta alle più recenti generazioni.

Fra le altre osservazioni di tipo storico, gli studiosi del caso hanno voluto far notare due particolari curiosi: il fatto che i due amassero apostrofarsi con dei curiosi soprannomi ("Shevek", e "Santaruina"), ed un sottile duello linguistico nel saluto iniziale, che il Brevi insisteva ad esprimere in castigliano classico, con la "d" finale, mentre il Voccia si ostinava a ripetere nella dicitura popolare catalana, con la "t" finale. Fedeli ciascuno alla propria ideologia, fino in fondo.

(Per chi fosse nuovo del sito, in realtà è uno scambio particolarmente interessante fra due iscritti, "estratto" dal thread e riproposto qui in maniera più leggibile).

IL CARTEGGIO BREVI-VOCCIA

(Della prima lettera, del Brevi al Voccia, abbiamo solo il frammento finale.)

[…]

La frattura uomo – natura ha raggiunto il suo apice con la modernità, caratterizzata da una profonda cecità nel non saper cogliere i segnali che irrimediabilmente portano verso il collasso del sistema terra.

Questo collasso è insito nel sistema produttivo che la modernità ha scelto; quando le fonti distrutte sono in maggior numero rispetto a quelle che nel frattempo si rinnovano il calcolo è presto fatto.

Le società tradizionali di cui si accenna erano quelle società che avevano ben presente questo elementare concetto, e nell’usufruire delle risorse della terra facevano in modo che l’equilibrio generale non fosse mai compromesso.

“Equilibrio”, un concetto tanto astratto per noi moderni che nel citarlo dovremmo sempre farlo seguire da capitoli di “definizioni”, mentre nelle società tradizionali era una idea immediata.

Nella Grecia del V secolo avanti Cristo le porte dei templi venivano aperte durante le cerimonie da dei meccanismi alimentati da enormi recipienti in cui bolliva l’acqua.
Macchine a vapore, né più né meno, ma che non vennero mai impiegate su vasta scala, nonostante il loro funzionamento fosse noto, proprio per evitare che si spezzasse quell’ equilibrio della natura che per i Greci, finché furono “società tradizionale” , fu presupposto essenziale nell’organizzazione della società.

Sviluppare infatti macchinari a vapore su vasta scala significava violentare l’equilibrio della natura per ricavare le fonti di energia necessarie al loro funzionamento, cosa che i Greci dell’epoca compresero perfettamente ma che nel XVIII secolo non capì nessuno.

Così oggi ci troviamo a fare i conti con un processo irreversibile senza che ci siano soluzioni. Il collasso è questione di tempo con il nostro “sviluppo”, che si tratti di 50 o 100 anni è solo questione di tempo, e la corsa verso il punto di non ritorno era insita nel momento stesso in cui la “modernità” nasceva.

Le società premoderne di ogni dove sono ferocemente gerarchiche come la presente, e si basano tutte su ideologie religiose che degradano natura, corporeità e quant'altro.

Potrebbe anche essere che ideologie diverse da quella strettamente materialistica come la nostra in qualche modo “elevino” l’uomo e la natura; la degradazione dell’uomo e della natura si hanno più facilmente con un pensiero deterministico che sviluppato sino in fondo porta a considerare il creato come un ammasso di molecole inanimato, e di conseguenza “sfruttabile” per qualsiasi altro utilizzo, principalmente economico.

Anzi, è in qualche modo con la filosofia e la scienza moderna e contemporanea che l'umanità ha potuto prendere coscenza della crisi ecologica ed ipotizare un diverso rapporto tra sè e la natura

Diciamo pure che se passi la tua vita a riempire la tua casa di melma, arrivato al punto in cui ti rimane fuori solo la testa ti “ingegni” anche per trovare il modo per uscirne. Finché la casa era pulita trovare una soluzione alla melma che ancora non c’era era una questione che non si poneva.

Blessed be

C.B.

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Ciao Santaruina!

Anche per me, come ho detto all'inizio del mio primo post, molte cose dette da Olla sono interessanti e, soprattutto, vere; altre (spesso sottintese), invece, no. D'altronde anche nel "Mein Kampf" c'è scritto che gli industriali ebrei sfruttavano brutalmente i loro operai - il che è verisimo, ma se l'autore dmentica di precisare che alcuni di questi operai erano anch'essi ebrei... Perciò non te la prendere, ma alcune cose che dici in difesa di Olla non mi convincono.

1. "quando le fonti distrutte sono in maggior numero rispetto a quelle che nel frattempo si rinnovano il calcolo è presto fatto. Le società tradizionali di cui si accenna erano quelle società che avevano ben presente questo elementare concetto, e nell’usufruire delle risorse della terra facevano in modo che l’equilibrio generale non fosse mai compromesso. “Equilibrio”, un concetto tanto astratto per noi moderni che nel citarlo dovremmo sempre farlo seguire da capitoli di “definizioni”, mentre nelle società tradizionali era una idea immediata." Sicuro? Io invece direi che NON SI RENDEVANO NEMMENO CONTO DEL PROBLEMA. Vuoi un esempio? Per vedere la più antica città greca (portata alla luce con interi quartieri del VI secolo a. C.) al mondo, fai un salto agli scavi di Velia/Elea (SA). Se ti domandi come mai si sia conservata stile Pompei - ma senza vulcani nelle vicinanze - sappi che i velini/eleati costruivano e vendevano mattoni in enorme quantità, depredando la materia prima dalle colline circostanti. Risultato? Una prima alluvione di fango. Impararono qualcosa dall'evento? Nient'affatto: ricostruirono le parti sommerse, continuarono imperterriti nella loro attività manifatturiera, per essere alluvionati ancora peggio da un nuovo mare di fango , ricostruirono e così via... Di esempi in merito te ne potrei citare quanti e vuoi in tutto il pianeta premoderno. Insomma, il premoderno ne aveva di melma in casa su cui riflettere, e non lo ha fatto.

2. "Nella Grecia del V secolo avanti Cristo le porte dei templi venivano aperte durante le cerimonie da dei meccanismi alimentati da enormi recipienti in cui bolliva l’acqua. Macchine a vapore, né più né meno, ma che non vennero mai impiegate su vasta scala, nonostante il loro funzionamento fosse noto, proprio per evitare che si spezzasse quell’ equilibrio della natura che per i Greci, finché furono “società tradizionale” , fu presupposto essenziale nell’organizzazione della società. Sviluppare infatti macchinari a vapore su vasta scala significava violentare l’equilibrio della natura per ricavare le fonti di energia necessarie al loro funzionamento, cosa che i Greci dell’epoca compresero perfettamente ma che nel XVIII secolo non capì nessuno.": beh questa spiegazione mi sembra semplicistica. Uno, perchè non capisco perché correre simili rischi solo per aprire un portone (più logico sarebbe stato dichiararle tabù), ma soprattutto perchè nell'Inghilterra settecentesca che sviluppò la Rivoluzione Industriale ci fu - insieme alla macchina a vapore, peraltro non presente fin dall'inizio - la compresenza di ben sette fattori disinti e mai primi compresenti in uno stesso luogo e tempo: Invenzioni di macchinari; Estesa Proletarizzazione; Estesa capitalizazione; Controllo delle materie prime necessarie; Esteso mercato interno; Esteso mercato estero; Esteso sistema creditizio. Tutto ciò mancava nella sua interezza, interazione e complessità nell'epoca ellenistica.

3. "Potrebbe anche essere che ideologie diverse da quella strettamente materialistica come la nostra in qualche modo “elevino” l’uomo e la natura; la degradazione dell’uomo e della natura si hanno più facilmente con un pensiero deterministico che sviluppato sino in fondo porta a considerare il creato come un ammasso di molecole inanimato, e di conseguenza “sfruttabile” per qualsiasi altro utilizzo, principalmente economico". Alle streghe bruciate sul rogo - dopo essere state torturate e stuprate - veniva detto che tutto ciò era fatto per il bene della loro anima, per la loro "elevazione"; permettimi di dubitarne, e di considerare tali racconti puri finzioni ideologiche volte a meglio perpetuare quella peculiare forma di allevamento animale che è lo sfruttamento dell'uomo sull'uomo.

Enrico Voccia

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Ola Shevek, pace e bene.

Il tuo esempio della città di Elea è un esempio pertinente, un caso esemplare in cui una società “premoderna”, e come giustamente dici ce ne furono altri, riuscì a modificare l’ambiente in cui viveva fino a “danneggiarlo”.

Devo quindi fare una dolorosa per me considerazione, che avevo evitato per motivi “patriottici”…
Parlando di società tradizionali avevo citato il caso degli antichi Greci che non vollero sviluppare le macchine a vapore, ed in effetti in quel caso le forze tradizionali presenti nella società ebbero il sopravvento.

Ma non sempre fu così. La Grecia classica, quella che ci insegnano a scuola, non fu una società tradizionale, anzi, fu la prima civiltà europea che si sviluppò in modo anti – tradizionale, ahimè.

Le società tradizionali hanno una visione sacra del creato, la natura è mitizzata e considerata vivente, e gli esseri umani si considerano parte di questo insieme. I greci furono i primi a mettere in dubbio tutto questo, dubitarono degli dei, interpretarono le mitologie arcaiche come storielle, indagarono la materia e la sfruttarono. I greci erano moderni, non ha caso la civiltà occidentale pone le basi nella mentalità che si sviluppò per la prima volta nella Grecia classica.

La metafisica messa in discussione e la natura vista come un qualcosa diverso da sé , qualcosa che ha perso la sua sacralità, da studiare a fondo e da sfruttare. Decisamente, come noi, gli antichi Greci erano anti – tradizionali.

Blessed Be

C.B.

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[…]

Lettera mancante del Voccia

[…]


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Pace e bene, Shevek.

Visto il tema che stiamo trattando concediamoci un attimo di svago. Come sempre le profezie si riportano come semplice curiosità.

"Alla fine del millennio un prato verde non lordato dall'uomo e una pianta non avvelenata saranno una rarità. L'uomo sarà attorniato da cibo e da acque, ma morirà di fame e sete, perché l'erba che vedrà crescere e il frutto che vedrà maturare saranno veleno , come pure l'aria che respira. .. All'uomo era stata affidata la Terra affinché la custodisse come un tesoro del creato: invece, quando le macchine voleranno come uccelli e l'uomo ucciderà l'uomo con i raggi del Sole, essa sarà uno straccio sporco e lacero".

"Quando il Mille si aggiungerà al Mille, gli uomini voleranno e le immagini di quello che succede a Mosca si potranno vedere allo stesso tempo a Kiev e a Costantinopoli".

Profezia del monaco Basilio, XVII secolo

Alla conclusione dell'eta del figlio, che potrebbe iniziare con la fine del secondo millennio, l'uomo avrà detto tutto ciò che poteva dire. E si sarà dilaniato da solo, in un mondo ricco e povero nello stesso tempo, dove tutto correrà in fretta e dove le cose semplici saranno bandite, perchè l'uomo di quel tempo sarà complicato, e sottomesso a macchine, ancor più complicate. (Girolamo Greco, 1600)

.. E la Terra darà il suo sangue nero [il petrolio] che avvelenerà gli esseri viventi. E per quel sangue nero scorrerà molto sangue rosso e sarà l'ultimo segno. Aton distruggerà quella follia. (messaggio profetico riesumato nel 1902, erroneamente attribuito all'imperatore ittita Suppuliliuma)

Infine l’ospite d’onore, Il Visnu Purana , uno dei più antichi testi sacri Indiani: I capi che regneranno sulla Terra saranno dei violenti; s'impadroniranno dei beni dei loro soggetti. Prevarrà la casta dei servi. Breve sarà la loro vita, insaziabili i loro desideri; conosceranno appena la pietà. Coloro che posseggono abbandoneranno agricoltura e commercio, vivranno passando allo stato dei servi o esercitando professioni varie. I capi, sotto pretesti fiscali, deruberanno e spoglieranno i loro sudditi e distruggeranno la proprietà dei privati. La sanità morale e la legge diminuiranno di giorno in giorno, il mondo sarà totalmente pervertito e l'empietà prevarrà fra gli uomini. Movente della devozione sarà soltanto la salute fisica; solo legame fra i sessi sarà la passione; unica via di successo la falsità- La terra sarà venerata soltanto per i suoi tesori materiali. Le vesti sacerdotali sostituiranno le qualità del sacerdote. Una semplice abluzione significherà purificazione, la razza sarà incapace di produrre nascite divine. .. Colui che possiederà e distribuirà più denaro sarà padrone degli uomini che concentreranno i loro desideri sull'acquisto anche disonesto della ricchezza. Ogni uomo si crederà pari a un bramano. La gente avrà terrore della morte e paventerà le carestie; soltanto per questo conserverà un'apparente religiosità. Le donne .. saranno egoiste, abbiette, mentitrici, discentrate e si attaccheranno ai dissoluti. Diventeranno oggetto soltanto di soddisfacimento sensuale

Blessed be

C.B.

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Alè Santaruina, salut y libertad!

Scusa il ritardo nella risposta, ma solo adesso torno dal lavoro e mi metto al PC. Mi dici: la Grecia non fu una società tradizionale, anche se, dici, alla fine, nei momenti cruciali, "forze tradizionali presenti nella società ebbero il sopravvento." Va bene, allora citami tu una che ritieni senza ombra di dubbio una "società tradizionale" e sono abbastanza sicuro di poterti citare esempi simili (gli abitanti dell'Isola di Pasqua, ecc.). D'altronde, i miti antichi - non solo quelli greci - adombrano spesso tali generi di eventi. Se mi citi qualche civiltà semisconosciuta, dammi solo un po' di tempo...

Non mi sembra, poi, che coi greci fu "messa in discussione" la metafisica, caso mai il mito (la "teologia", insomma); non vorrei dire, poi, ma guarda caso sono proprio i "filosofi" restati fortemente legati al mito religioso (Platone, Aristotele e le loro scuole in primo luogo) a svilire la natura ed a diventare il sostrato ideologico/scientifico del cristianesimo medievale (per inciso, considerato l'esempio paradigmatico di una "società tradizionale").

Enrico

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Salud y libertad anche a te , Shevek.

Il cristianesimo medievale fu sicuramente, come anche tu dici, un tentativo di restaurare una sorta di società tradizionale. Stiamo parlando di quel cristianesimo che dal X al XIII secolo tento di ridare un certo ordine alla società recuperando una spiritualità che il mondo classico aveva smarrito. E’ il cristianesimo delle cattedrali e delle abbazie, che presto cedette il passo ad un clero sempre più dedito al potere temporale.

Per quanto riguarda Platone io lo considero un “divulgatore”,non un “filosofo”, un maestro che decise di mettere per iscritto il sapere che fino ad allora la società si tramandava oralmente. Una sorta di resoconto di quelle che erano le conoscenze di ordine superiore che avrebbero ceduto il passo ad un nuovo sapere di stampo “materialistico”.

Dopo Platone vi fu l’invenzione della “filosofia”, che è l’esatto opposto del sapere tradizionale. Il sapere tradizionale può venire solamente trasmesso, al più studiato.

Il pensiero filosofico introdotto in Grecia invece scandagliava il sapere e la conoscenza mettendo tutto in dubbio.
In questo i Greci furono i precursori della modernità. Nessuno prima di allora aveva mai messo ad esempio in discussione l’esistenza degli dei, un’ “eresia” che fece la sua comparsa in Grecia.

Già con Aristotele vi fu un salto nel “basso”, nella materia, dando il via a quel modo di ragionare che sarebbe diventata la nostra mentalità.

Mi chiedi infine quale potrebbe essere una società tradizionale. A parte il tentativo del Medioevo cristiano, in Europa dopo la frattura operata dai Greci nel V secolo e la successiva conquista dei romani del continente società tradizionali non ne abbiamo più avute. In precedenza lo furono i Minoici, i Pelasgi, gli Etruschi, i Celti, ad esempio.

In Oriente invece, per quanto ci è dato a sapere, una società organizzata secondo alcune forme tradizionali sopravvisse in qualche modo in India fino al XVIII –XIX secolo, anche se il sistema delle caste che gli inglesi si ritrovarono davanti quando conquistarono quella nazione era una triste e crudele degenerazione di un sapere arcaico che pochi ormai comprendevano.

Anche i nativi americani furono “società tradizionale” prima che venissero sterminati, così come il continente africano prima che venisse a contatto con la “civiltà”.

Blessed Be

C.B.

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Ciao Santaruina!

mi hai citato come esempi di società tradizionali la cristianità medievale, i Minoici, i Pelasgi, gli Etruschi, i Celti, l'India fino al XVIII –XIX secolo. Gli studi di archeologia antico-medievale potrebbero dirti molto su come queste società "venerassero" la natura. Un esempio comune a tutte può essere la pratica costante dell'incendio boschivo, per creare nuove zone da coltivare o, peggio ancora vista la maggiore estensione richiesta, da mettere a pascolo (in Italia ne è rimasto l'eco nel termine "Liguria" - la terra di chi incendia). Potrei farti un lungo elenco, ma mi limito a citarti la simpatica pratica bellica dell'avvelenamento delle fonti idriche e della guerra batteriologica (tramite i cadaveri degli appestati). Insomma, tali società erano semplicemente meno tecnogicamente avanzate delle nostre, e solo per questo facevano meno danni. "Non direste che un vegliardo è casto, nè che un infante è innocente. Pacifico è chi possiede la spada e non la sguaina", dice un antico proverbio delle arti marziali giapponesi...
I nativi americani: il tuo discorso può forse valere per alcune (non tutte) delle tribù pellerossa - che ricadono, però, a mio avviso, in un altro ambito di discorso, quello delle società nomadi preagricole e senza Stato (studiate in particolare da Pierre Clastres). Per ciò che concerne invece le società stanziali precolombiane il discorso è identico alle altre società da te citate. Idem per le società africane (il Sahara mica si sta espandendo solo dopo l'arrivo degli europei moderni!)
Per ciò che concerne le "conoscenze di ordine superiore" che avrebbe divulgato Platone - come ho fatto con Titano - ti chiederei: quali? Non credo che l'orfismo, il cristianesimo, il "sapere arcaico" dell'India e via enumerando le DECINE DI MIGLIAIA di fedi di vario genere passate e presenti siano proprio la stessa cosa... Una sarà vera e le altre no, giusto? (A dir la verità, io credo che siano false tutte, comunque...) Qual'è allora la vera fede e, di conseguenza, l'autentica società tradizonale?
Sul fatto che Platone non fosse un filosofo perciò paradossalmente concordo, non però, ovviamente, sulla svalutazione della filosofia (nel senso forte del termine) e della scienza. Hai presente la scena di Genova 2001 dove il poliziotto insegue il manifestante che voleva rendere omaggio alla salma di Carlo Giuliani e gli urla "Bastardo, l'hai ucciso tu! Il tuo sasso l'ha ucciso!"? Beh, i poteri politici, economici, religiosi, culturali fanno esattamenre la stessa cosa: umiliano e distruggono ogni forma di vita sul pianeta e poi urlano: "E' stata la scienza! Il materialismo! Il dominio della tecnica!"
A queste urla ho smesso di crederci da un pezzo.

Enrico Voccia

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Così di volta in volta il global warming lo provocano le cucine dei cinesi e degli indiani o i barbecue degli yankees, poi sarà la tua auto non catalizzata mentre se per risparmiare vai a piedi sicuramente letali sono le tue vecchie Superga (dai che l'avevi sempre sospettato...). Alla fine ti convinci che sei stato tu, tu stesso e gli altri miliardi di zozzoni come te, e non cose misteriose come il plutonium o l'uranium - che oltretutto è sempre depleted - a far saltare l'ecosistema e a non essere più sostenibile.

Guarderai allora con occhi nuovi alle strisce che si allargano nel cielo, con nuova gratitudine penserai al potere che, nonostante i tuoi molti difetti, fa di tutto per salvarti la vita. Non potrai volergliene se non ci dovesse riuscire.

Come non essere d’accordo…

Uno dei grandi problemi attuali è che non esiste una “scienza” indipendente che possa studiare in maniera obbiettiva i fenomeni “globali”. Siamo sommersi da centinaia di studi che traggono conclusioni diverse a seconda da chi sono sovvenzionati; così un giorno si scopre che l’effetto serra in realtà non esiste, il giorno seguente uno studio “segreto”commissionato dal Pentagono ci informa che entro dieci anni le maggiori città costiere saranno sommerse dalle acque e il giorno dopo invece su Discovery Channel osserviamo fiduciosi i progressi delle fonti alternative che ci doneranno un futuro limpido.

Per quel che mi riguarda mi limito a guardare il cielo e ad ascoltare la terra, e non sono buone notizie.
Per quanto abbiamo tentato di trasformarci in esseri razionali siamo ancora in contatto con il mondo che ci circonda, e questa diffusa “malattia” del nostro pianeta è un po’ anche nostra.

La via del “progresso” che l’occidente ha scelto conduce irrimediabilmente all’annientamento del pianeta, e nel “progresso” stesso non si trovano gli strumenti per correggere questa rotta.

Blessed Be

C.B.

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Siempre Salud y Liberdad, Shevek.

Per ciò che concerne le "conoscenze di ordine superiore" che avrebbe divulgato Platone, ti chiederei: quali? Non credo che l'orfismo, il cristianesimo, il "sapere arcaico" dell'India e via enumerando le DECINE DI MIGLIAIA di fedi di vario genere passate e presenti siano proprio la stessa cosa... Una sarà vera e le altre no, giusto? (A dir la verità, io credo che siano false tutte, comunque...)
Qual'è allora la vera fede e, di conseguenza, l'autentica società tradizonale?

In effetti Shevek le tue perplessità sono giustificate, portare avanti un discorso sulle società tradizionali può essere fuorviante se prima non si definisce cosa una società tradizionale effettivamente sia.

A questo punto è quindi necessario spiegare cosa si intende per Tradizione, e di conseguenza in cosa consisterebbe il “sapere arcaico” o le “conoscenze di ordine superiore”.

Il discorso è complicato perché questi argomenti necessiterebbero di un altro livello di linguaggio che ovviamente non si può usare nel XXI secolo, ed in secondo luogo le autentiche società tradizionali si sono sviluppate in un periodo in cui la storiografia per come la conosciamo noi non esisteva, erano animate da uno spirito che a noi è estraneo e gli unici strumenti che abbiamo per ”ricostruirne” le vicissitudini è lo studio del mito, che era il modo in cui queste società raccontavano e si tramandavano il loro mondo.

Cercare “prove” inconfutabili che ci raccontino le società tradizionali sarà un’operazione complicata, poiché questo genere di prove sono caratteristiche del periodo propriamente detto “storico”.
Ma se non ci sono “prove” gli indizi che ci parlano delle società tradizionali sono innumerevoli, e vanno individuati in particolar modo nello studio comparato delle mitologie e dei simboli sacri che mostrano strabilianti analogie in popoli che hanno abitato in parti distanti del globo e anche in periodi storici diversi.

Si scopre così che il Sapere Arcaico è comune a tutte le società tradizionali, così come è comune il credo più interno di ogni religione che dalla Tradizione deriva.
Scavando e togliendo il superfluo tutte le società tradizionali si fondano sullo stesso credo:
vi è un Essere Superiore di cui tutto il creato , uomini compresi, è parte, e questo Essere “plasma” il mondo per mezzo di successive “emanazioni” di sé stesso.

Le divinità varie sono i nomi che nelle diverse parti del mondo gli uomini danno alle “qualità” dell’Essere Supremo, nomi diversi che descrivono un unico sapere, quella “conoscenza superiore” che per ultimo Platone tramandò in Grecia.

Blessed be

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Salut y Libertad, Santaruina.

Affermi che "Si scopre così che il Sapere Arcaico è comune a tutte le società tradizionali, così come è comune il credo più interno di ogni religione che dalla Tradizione deriva. Scavando e togliendo il superfluo tutte le società tradizionali si fondano sullo stesso credo: vi è un Essere Superiore di cui tutto il creato , uomini compresi, è parte, e questo Essere “plasma” il mondo per mezzo di successive “emanazioni” di sé stesso. Le divinità varie sono i nomi che nelle diverse parti del mondo gli uomini danno alle “qualità” dell’Essere Supremo, nomi diversi che descrivono un unico sapere, quella “conoscenza superiore” che per ultimo Platone tramandò in Grecia."

Ok. Il problema è: questa credenza è vera? E, in subordine, crea una società migliore dell'attuale? Alla seconda domanda ho portato numerosi dati in merito - ma in merito si sono scritte milioni di pagine - che la smentiscono. Per ciò che concerne la prima, mi sembra ben più "superiore" la conoscenza dell'antica "religione" (ammesso si possa definire così, io ne dubito) della Dea Madre Natura, ripresa concettualmente dai filosofi maledetti da Platone (non a caso): il tardo pitagorismo di Filolao ed Archita, l'eletismo/atomismo, e, dopo di essi, da Spinoza e dalla componente razionalistica della modernità.

Enrico Voccia

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Il problema è: questa credenza è vera? E, in subordine, crea una società migliore dell'attuale? … mi sembra ben più "superiore" la conoscenza dell'antica "religione" (ammesso si possa definire così, io ne dubito) della Dea Madre Natura….

Ancora una volta Shevek poni delle questioni interessanti.

Innanzitutto dici che a tuo parere il culto della Dea Madre appare superiore a quel tipo di religiosità che io ho descritto parlando della Tradizione. In realtà il culto della Dea Madre si inserisce totalmente all’interno del sapere tradizionale, ma di esso ne rappresenta solo una parte.

Infatti, sempre secondo questo “Sapere”, nel processo di “emanazione” da se stesso l’Essere Supremo inizialmente si “scinde” in due, e successivamente da questa sua nuova e contemporaneamente eterna “ qualità” sorgeranno due “principi”, dai quali avrà inizio la creazione. Uno di questi due principi è maschile e l’altro è femminile, e insieme all’Essere Supremo si ha così la ben nota “Trinità”, riconosciuta da ogni forma di sapere tradizionale e presente sotto diverse spoglie in tutte le religioni tradizionali.

La Dea Madre simboleggia il principio femminile, e pur essendo un culto del tutto appartenente alla Tradizione diviene non-tradizionale nel momento in cui la venerazione si ferma ad Essa, che assume impropriamente l’epiteto di “Creatrice”, dimenticando la sua origine dall’essere supremo.

La devozione alla Dea Madre implica anche una società Matriarcale, come era la Grecia pre – classica e la civiltà Minoica. Queste società sono solitamente pacifiche ed egualitarie, ma possono anche degenerare in una venerazione ossessiva di tutto ciò che è “terreno” e “materiale”, trascurando l’elevazione spirituale, il che per la dottrina tradizionale è un errore.

Per quanto riguarda la tua prima domanda, ovvero se queste credenze sono vere, io ti posso solo dire che “per me” lo sono, ma capisci bene che è una convinzione indimostrabile. Quello che invece mi sentirei di affermare con più certezza, è che le società tradizionali vivevano in un clima di fede elevata, e consideravano Sacro tutto il creato; in poche parole, che tutto ciò fosse vero o no, loro ci credevano e si comportavano di conseguenza.

Rimane la tua domanda principale: che tutto questo sia vero o meno, tali credenze creano una società migliore dell’attuale? Ancora una volta, dobbiamo basarci su indizi.

Sappiamo ad esempio che la civiltà Minoica prima del disastro era una società pacifica e fiorente, in cui il sapere tradizionale trovava forma nel culto della Madre non ancora degenerato in un culto prettamente materialistico, ctonio. In Europa è il caso di società tradizionale più vicina a noi, ed è già un buon indizio.

A mio parere anche il sistema Medievale Cristiano è arrivato molto vicino al punto di creare una società “ordinata”, una società sicuramente gerarchica ma dove ognuno aveva il suo preciso compito, un mondo alla cui costruzione tutti erano chiamati ed un mondo in cui il contadino era ascoltato dal Signore e trascorreva al suo fianco le giornate di festa. sNon è un mondo mitizzato, questo accadde realmente in Europa seppur per brevi periodi, per poi lasciare spazio alla degenerazione che tutti conosciamo.

Ma comunque la si veda, quello che a mio parere è essenziale, è che quei mondi avevano un senso, senso che noi abbiamo smarrito è che è la fonte della profonda Melancholia che attraversa il nostro tempo e di cui tutti, in diversa misura, sentiamo la sottile oppressione.

Il mondo che ci siamo costruiti un senso non ce l’ha, corre ad occhi chiusi verso un futuro ignoto e l’unica soluzione che ci concede è evitare di pensare all’assurdità che ci circonda per mezzo di mille distrazioni.

La modernità ha ucciso Dio ma non ha saputo come e con “cosa” sostituirlo, finche una miriade di demoni saliti dagli Inferi non ne hanno preso il posto.

Blessed be

C.B.


Enrico Voccia non fece mai in tempo a leggere l'ultima di Brevi, che giunse a destinazione proprio mentre lui saliva sul patibolo.

(M.M.)

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I commenti sono proprietà dei rispettivi autori. Non siamo in alcun modo responsabili del loro contenuto.
Autore Albero
spettatore
Inviato: 11/5/2005 23:35  Aggiornato: 11/5/2005 23:35
Mi sento vacillare
Iscritto: 15/11/2004
Da:
Inviati: 883
 Re: IL CARTEGGIO BREVI-VOCCIA
Lo sapevo che il Brevi ed il sottoscritto erano in sintonia! Infatti, caro greco, immaginavo che avessi dimestichezza con il Vishnu Purana e forse anche col Ramayana, il Mahabarata ed altri Puranas. Quando poi parli della Dea Madre, del principio femminile e della sua emanazione dall'Uno, stai parlando della sacra sillaba OM (si pronuncia AUM ). Sicuramente saprai del Kali Yuga e del Krita Yuga, quindi della manifestazione di Shri Kalki e del suo Cavallo Bianco ( che combinazione, un cavallo bianco ed il suo cavaliere proprio come nell'Apocalisse di Giovanni ). Saprai sicuramente dei rakshasas (demoni) sconfitti su altri piani esistenziali e riversatisi sulla Terra ebbri delle possibilità di questa dimensione e della non conoscenza del Sè che gli umani chiamano religioni. Saprai pure che il VERBO ( suono o vibrazione che sia ) sta per essere portato a chi lo vuole, onde pronunciarlo e lacerare il velo di Maya che ottunde l'inconscio collettivo umano, affinchè sia smascherato il gioco del Serpente. Mi sorprende che ascoltando Shri Adibumidhevi ( la MADRE TERRA ) tu non riceva buone notizie, perchè la risonanza di Schuman pare si stia per avvicinare ai famosi 13 cicli al secondo: la frequenza del risveglio! Ancora un pò di pazienza e quello che molti sentono nel loro cuore lo vedranno con gli occhi. Credo proprio che dovremmo sentirci in qualche maniera. Che ne dici? Lo spettatore

Citazione:
Non metterti a discutere con un idiota. La gente potrebbe non accorgersi della differenza.
vulcan
Inviato: 12/5/2005 0:27  Aggiornato: 12/5/2005 0:27
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 29/1/2005
Da: Sardigna
Inviati: 2092
 Re: IL CARTEGGIO BREVI-VOCCIA
Ho letto due volte attentamete il carteggio Brevi - Voccia, penso che sarebbe necessario rileggerlo più volte per tentare di capirne" il condensato estremo.. Onestamente, in questo momento non sono in grado di intervenire in questa "discussione antica". Mi sembra importante non solo pensarlo, ma anche manifestarlo.. d'altra parte si sà, la storia è necessariamente fonte di conoscenza ! Per questo ogni tanto bisogna avere anche l' umiltà di leggere e imparare, soltanto! Fortuna che questo carteggio è giunto ai tempi nostri .. E' sicuramente un concentrato di conoscenza, capacità di analisi lucida e priva di percorsi finalistici! Meritava davvero di essere riportato alla luce! Complimenti a Brevi Voccia .. per l'enorme contributo di conoscenza e tolleranza. sergio [ Modificato da vulcan Attivo 11/5/2005 23:29 ]

"Indaga le parole a partire dalle cose e non le cose a partire dalle parole." Misone
Quaglioz
Inviato: 12/5/2005 11:18  Aggiornato: 12/5/2005 11:18
So tutto
Iscritto: 25/5/2004
Da: Riviera Ligure
Inviati: 17
 Re: IL CARTEGGIO BREVI-VOCCIA
Scusate se non ho capito la metafora epistolare. Quello che ho capito è che i commenti del Brevi avrei potuto scriverli io, tanto mi ci ritrovo e concordo pienamente con la visione del mondo e della storia. La ricerca del sapere tradizionale e delle varie forme con cui si è nascosto nelle mitologie delle varie culture del pianeta è uno dei miei interessi principali. Vorrei rafforzare il ragionamento sulle società tradizionali. Nel carteggio si citano filosofi, veggenti e religiosi, ma non si parla mai di antropologia culturale. Penso che non si debbano per forza considerare "tradizionali" le società pre-moderne in senso cronologico (prima della rivoluzione illuminista). E non è nemmeno scontato che le società pre-agricole fossero tutte in armonia con la natura. Quasi tutte le società umane, sia prima che dopo l'avvento dell'agricoltura, conoscevano la guerra e lo sfruttamento dell'uomo sull'uomo. Ad esempio i pastori Arii nomadi delle steppe asiatiche avevano uno stile di vita completamente basato sulla predazione delle risorse del vicino. Anche se di solito sono le società cosiddette “primitive” a fornire i migliori esempi di stile di vita paradisiaco (il famoso mito del buon selvaggio): alcune tribù nordamericane, i popoli della Papuasia o dell'Amazzonia svilupparono modi di vita particolarmente equilibrati degli uomini fra loro e degli uomini con la natura. D’altra parte anche gli agricoltori – come gli Hopi dell’Arizona, o i Vietnamiti montanari - crearono delle società comunitarie, fondamentalmente pacifiche, rette da un senso del sacro e del rispetto della Terra che si riflette anche nella bellezza dell’ambiente costruito dall’uomo. Quindi la questione non può essere esaurita né da un’analisi delle congiunture puramente economiche (disponibilità di risorse abbondanti, invenzioni tecniche) né dall’approccio metafisico (la natura profonda dell’essere umano, l’esistenza di Dio). In realtà sono le diverse CULTURE umane che producono di volta in volta delle risposte alle varie combinazioni ambientali e sollecitazioni esterne dei propri simili. Tuttavia mi sembra che le culture che hanno vissuto insegnando e tramandando il senso del sacro abbiano prodotto società migliori. I moderni peccano spesso di scarso relativismo culturale (quello che il Papa odia tanto) propugnando ricette universali, valide per tutti (i diritti umani, la democrazia, la libertà). Spesso la severità della tradizione e la gerarchia sono state confuse con coercizione e mancanza di libertà. Le società tradizionali basano i propri comportamenti sul rispetto di regole precise e severissime, la cui trasgressione è “tabù”. Un esempio clamoroso (da Franz Boas): presso gli Inuit tradizionali era assolutamente vietato cacciare le foche durante la stagione riproduttiva e comunque ogni volta che gli animali si trovavano sopra il ghiaccio del pack (cioè quando sono inermi, fuori dal loro elemento naturale). Questo anche a costo di morire di fame (pensate quale delitto cosmico viene perpetrato ogni anno dai cacciatori di pellicce in Canada). Si può cacciare la foca solo facendo un buco nel ghiaccio e a costo di lunghe attese di ore. Perché? Per una sorta di lealtà verso l’animale da uccidere? Per un calcolato uso sostenibile delle risorse alimentari? Nelle società tradizionali seguire gli insegnamenti dei padri significa perpetuare l’armonia del cosmo, mentre nelle aperte società democratiche un comportamento del genere sarebbe considerato ottuso e oscurantista. Penso che la differenza tra i modi di vita delle società tradizionali e quelle produttive sia tutta nell’immagine del cacciatore pellerossa che, quando è chiamato a uccidere per sfamarsi, chiede scusa allo spirito dell’animale e sacrifica in cambio qualcosa per mantenere l’ “economia” dell’universo. Noi invece ci troviamo davanti la bistecca senza sapere nulla della storia di quella carne, senza partecipare minimamente alle sofferenze che hanno consentito di nutrirci. Infine la questione se la credenza sia VERA o meno, la trovo irrilevante. Il moderno trova gusto nel rivelare al “primitivo” che la realtà in cui crede non ha fondamento “scientifico”. Ma la vittima sacrificale azteca moriva felice sull’altare nella convinzione di andare a nutrire il Sole nascente, e il Samurai ricercava la morte sul campo di battaglia. Là dove noi vediamo inutili sacrifici di vite umane loro vedevano la vita spesa secondo il più sacro degli scopi. L’importante non è se la credenza è “vera” (cosa vuol dire poi?), l’importante è - caso mai - che tutta la comunità di quegli umani creda empaticamente a quella verità e non che – magari – vi creda soltanto il popolo bue governato da una casta sacerdotale con fini del tutto diversi da quelli del benessere comune. Cordiali saluti Quaglioz

Santaruina
Inviato: 12/5/2005 14:28  Aggiornato: 12/5/2005 14:28
Sono certo di non sapere
Iscritto: 13/10/2004
Da: Sud Europa
Inviati: 5123
 Re: IL CARTEGGIO BREVI-VOCCIA
...società comunitarie, fondamentalmente pacifiche, rette da un senso del sacro e del rispetto della Terra che si riflette anche nella bellezza dell’ambiente costruito dall’uomo. anch'io penso che il senso del Sacro sia la chiave di lettura per capire il modo di vivere delle società tradizionali. Questo senso del Sacro se vissuto correttamente si ripercuote nell'ambiente circostante e si ha così quel "equilibrio" tra esseri umani e "creato" che dovrebbe essere fondamento nello sviluppo ordinato di una società. Gli esempi riportati da Quaglioz sono molto indicativi in tal senso, e aiutano a comprendere cosa effettivamente la modernità abbia smarritto. Mi sorprende che ascoltando Shri Adibumidhevi ( la MADRE TERRA ) tu non riceva buone notizie, perchè la risonanza di Schuman pare si stia per avvicinare ai famosi 13 cicli al secondo: la frequenza del risveglio! Ancora un pò di pazienza e quello che molti sentono nel loro cuore lo vedranno con gli occhi. Spettatore, senza dubbio siamo in sintonia sotto molti punti di vista, e non posso darti torto nemmeno in queste tue ultime considerazioni. Il fatto è che "gli attimi" che precedono il risveglio sono molto dolorosi, e questa "sofferenza" mi pare sia ormai percepibile ovunque. Comunque ammiro il tuo atteggiamento, vedere oltre e avere la consapevolezza del "travaglio necessario" è probabilmente il modo più saggio di vivere questi "attimi". Blessed Be

-o- Ama e fa' ciò che vuoi -o-
shevek
Inviato: 12/5/2005 14:48  Aggiornato: 12/5/2005 14:48
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 27/4/2005
Da: Napoli
Inviati: 1249
 Re: IL CARTEGGIO BREVI-VOCCIA
Augh, Quaglioz (non uso l'altro saluto, perchè pare abbia portato sfiga a Brevi)... Qualche parola dall'altro mondo (e dire che non ci credevo... L'unica soddisfazione è il sapere da qui che Elias finirà all'inferno... Sai, i disegni divini sono imperscrutabili!) "Vorrei rafforzare il ragionamento sulle società tradizionali. Nel carteggio si citano filosofi, veggenti e religiosi, ma non si parla mai di antropologia culturale. Penso che non si debbano per forza considerare "tradizionali" le società pre-moderne in senso cronologico (prima della rivoluzione illuminista). E non è nemmeno scontato che le società pre-agricole fossero tutte in armonia con la natura." Mi devo essere proprio spiegato male nei miei post: è proprio quello che ho cercato di dire, vs Brevi/Santaruina (che, ma non solo lui, mi pareva facesse d'ogni erba un fascio). "Quasi tutte le società umane, sia prima che dopo l'avvento dell'agricoltura, conoscevano la guerra e lo sfruttamento dell'uomo sull'uomo." E qui, invece, non concordiamo: la guerra - concetto tra l'altro molto specifico, non assimilabile al conflitto individuale, consistendo invece nell'obbligo politico di combattere dietro ordine gerarchico contro chi nella maggior parte non ci ha fatto nulla di male o addirittura ci è amico - la gerarchia e lo sfruttamento sono recentissimi nella storia umana, qualche migliaio d'anni su almeno centomila. Hai presente i miti mondiali sull'età dell'oro? Beh, le ultime ricerche storico-archeo-antropologiche gli stanno dando realtà effettiva. Ce ne hanno raccontate di palle ideologiche in questi millenni! "Spesso la severità della tradizione e la gerarchia sono state confuse con coercizione e mancanza di libertà. Le società tradizionali basano i propri comportamenti sul rispetto di regole precise e severissime, la cui trasgressione è “tabù”." A proposito, cosa accadeva a chi infrangeva i tabù, in queste società prive di "coercizione e mancanza di libertà"? Tu mi fai un esempio di tabù assai particolare; nella maggior parte dei casi i tabù erano di tutt'altro genere... Ad esempio, in piena carestia era tabù servirsi delle terre dichiarate "sacre" a tutti... tranne che ai sacerdoti ed alle loro famiglie, depositarie del potere politico. Potrei continuare a lungo, ma sarebbe come sparare sulla Croce Rossa. "Il moderno trova gusto nel rivelare al “primitivo” che la realtà in cui crede non ha fondamento “scientifico”. Ma la vittima sacrificale azteca moriva felice sull’altare nella convinzione di andare a nutrire il Sole nascente". QUI M'INCAZZO SERIAMENTE! Ah sì? Chissà perchè allora usavano prigionieri, schiavi, detenuti, ecc. e li dovevano legare all'altare! La tua mi sembra un'affermazione a dir poco offensiva nei confronti di MILIONI E MILIONI di vittime innocenti, morti per mantenere un potere dell'uomo sull'uomo che non aveva e non ha nemmeno il coraggio di dichiarare apertamente la motivazione dei suoi ignobili atti. Ti prego, riflettici un po' sopra, la prossima volta, prima di ripetere simili cose. Shevek

"Il potere è l'immondizia nella storia degli umani" - F. Guccini
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Elias
Inviato: 12/5/2005 16:43  Aggiornato: 12/5/2005 16:43
Mi sento vacillare
Iscritto: 14/6/2004
Da:
Inviati: 787
 Re: IL CARTEGGIO BREVI-VOCCIA
Citazione:
e dire che non ci credevo
C'è sempre tempo per ricredersi ...fino all'ultimo respiro . Citazione:
L'unica soddisfazione è il sapere da qui che Elias finirà all'inferno
Una ben magra consolazione !

batu
Inviato: 12/5/2005 18:09  Aggiornato: 12/5/2005 18:09
Ho qualche dubbio
Iscritto: 8/11/2004
Da:
Inviati: 81
 Re: IL CARTEGGIO BREVI-VOCCIA
Complimenti ragazzi!! Nei giorni scorsi leggendo il vs interessantissimo "carteggio", mi dicevo proprio: ma guarda queste due menti illuminate, una da Napoli, l'altra da Bergamo, che dialogano tramite internet di tradizione (!), modernità (!), natura, miti, archetipi, popoli antichi ecc. ecc., dai rispettivi computer, in tempo reale, a centianaia di chilometri di distanza! Una epifania! Segno dei tempi, come diceva una nota canzone... E UNA VERA BOCCATA DI OSSIGENO, IN MEZZO ALLE MIRIADI DI BANALITA' QUOTIDIANE (almeno della mia personale quotidianità), PER GLI ARGOMENTI TRATTATI: GRAZIE e bene ha fatto Massimo a creare un articolo apposito con le vs osservazioni. a presto

shevek
Inviato: 12/5/2005 19:41  Aggiornato: 12/5/2005 19:41
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 27/4/2005
Da: Napoli
Inviati: 1249
 Re: IL CARTEGGIO BREVI-VOCCIA
Dai Elas, scherzavo! Non auguro male a nessuno, nemmeno ai miei più acerrimi nemici (e tu non credo lo sia) - non fosse altro per vedere più facce sorridenti intorno a me... l'allegria, lo sai bene, è contagiosa! Shevek

"Il potere è l'immondizia nella storia degli umani" - F. Guccini
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Elias
Inviato: 13/5/2005 10:13  Aggiornato: 13/5/2005 10:13
Mi sento vacillare
Iscritto: 14/6/2004
Da:
Inviati: 787
 Re: IL CARTEGGIO BREVI-VOCCIA
Citazione:
Dai Elas, scherzavo! Non auguro male a nessuno, nemmeno ai miei più acerrimi nemici (e tu non credo lo sia) - non fosse altro per vedere più facce sorridenti intorno a me... l'allegria, lo sai bene, è contagiosa!
Hai proprio ragione Shevek, ...fraternamente ti abbraccio .

Quaglioz
Inviato: 13/5/2005 13:37  Aggiornato: 13/5/2005 13:37
So tutto
Iscritto: 25/5/2004
Da: Riviera Ligure
Inviati: 17
 archeo-antropologia
Sembra proprio che io non riesca a partecipare a un forum senza far incazzare qualcuno. Forse sono io ad essermi spiegato male, caro Shevek. Sull’Età dell’Oro e la civiltà della Dea Madre, ti assicuro Shevek, con me sfondi una porta aperta. Anch’io sono sicuro che le società matriarcali, fossero in maggioranza pacifiche e conviviali (alcuni esempi in medio Oriente, in Nordamerica e (si dice) Perù. Il passaggio alle società patriarcali, oltre che documentato archeologicamente, è ribadito in molti miti Greci (quasi tutti i mostri femminili e tentacolari della mitologia sono trasfigurazioni negative di forme della Dea Madre effettuate dai posteriori mitografi ellenisti (maschi). Non volevo ricadere nel novero di quelli che ci raccontano che l’uomo è da sempre cattivo e bellicoso e “da che mondo è mondo esiste la guerra”. Tutt’altro!!! Per altro non è vero nemmeno il contrario, cioè che l’ “uomo naturale” è sempre saggio e pacifico. Semplicemente non esistono regole fisse, date che non esiste un uomo “allo stato di natura”: ogni aggregato umano produce una sua cultura, cioè un sistema di simboli e significati relativo ad un certo contesto. Intendevo ribadire che non sempre basta il mutamento tecnologico a produrre il passaggio da società pacifica a bellicosa. Le tribù di cacciatori-raccoglitori americane e africane si facevano la guerra (erano molto utilizzate procedure rituali per minimizzare le perdite e il rispetto per il guerriero nemico era sommo). E’ documentato che gli esquimesi facessero azioni di vera e propria guerra spietata contro villaggi vicini in situazioni di carestia: uccisioni e depredazione (per me è stata una grande delusione scoprirlo). _____________ “Tu mi fai un esempio di tabù assai particolare; nella maggior parte dei casi i tabù erano di tutt'altro genere... Ad esempio, in piena carestia era tabù servirsi delle terre dichiarate "sacre" a tutti... tranne che ai sacerdoti ed alle loro famiglie, depositarie del potere politico.” ______________ Il tuo esempio a cosa si riferisce: all’Egitto faraonico? All’Impero azteco? Avevo già accennato a questo nella mia precedente dicendo: “l’importante è - caso mai - che tutta la comunità di quegli umani creda empaticamente a quella verità e non che – magari – vi creda soltanto il popolo bue governato da una casta sacerdotale con fini del tutto diversi da quelli del benessere comune.” È chiaro che in tutte le società gerarchiche la casta sacerdotale, ad un certo punto della storia si approfitta della situazione. Quasi tutti gli Imperi della Storia si basavano sulla rigida divisione in classi e impostavano la loro economia sulla schiavitù. D’altronde non è che la modernità abbia liberato l’uomo, oggi siamo nella stessa identica situazione sula scala planetaria: c’è una ristrettissima elite dominante, una classe media e gli schiavi del Terzo Mondo. I rapporti di forza sono molto simili a quelli di un Impero tradizionale, però con l’aggravante della perdita di senso. La differenza tra i milioni di morti che fecero gli Aztechi e i milioni di morti che fa il nostro sistema economico tutti i giorni è che OGGI il potere non ha “il coraggio di dichiarare apertamente la motivazione dei suoi ignobili atti” (uso le tue parole ). Invece il potere del passato lo faceva! Quando instaurava dei rapporti di sudditanza li chiamava col loro nome e comunque trasfigurava sempre la violenza in una chiave simbolica. Solo questo era il mio intento: sottolineare la mancanza di sacro della società post-moderna e richiamare il relativismo culturale. Non voglio continuare a fare esempi e contro-esempi all’infinito (avevo in mente di citare l’ infibulazione ma non ne usciremmo più). Peraltro può aversi anche un “eccesso di sacro”, come accadeva appunto agli Aztechi che ti fanno tanto iinquietare. Non è che io sia divertito all’idea di migliaia di cuori estirpati con il coltello e all’immagine di fiumi di sangue che sgorgano. Tuttavia oltre alle fonti della Conquista, che dovevano giustificare a loro volta lo sterminio di quella gente, vi sono altri resoconti che indicano quanto, in diverse occasioni, le vittime fossero assolutamente consapevoli del significato del loro sacrificio cruento. Pensa alla cerimonia del gioco della Pelota: in alcune città era la squadra vincente ad andare alla morte!! Fieri di offrire le loro vite per alimentare il divino. Lavaggio del cervello dirai tu (e anch’io la pensavo così pochissimi anni fa). Eppure non c’è nulla di più alto, tra i prodotti della cultura umana, di un individuo che muore convinto di aver servito ad uno scopo preciso, per la sua comunità e per il trascendete. Cosa che oggi non accade più. Per inciso, lo scrivente è una persona cresciuta con una sana educazione atea-materialista e anticlericale. Comunque, per finire, le conquiste dell’archeologia necessarie a chiarire i diversi passaggi della storia dell’uomo sono ancora da venire. Per puntualizzare io credo che il concetto di ETA’ DELL’ORO, sia la trasfigurazione del ricordo ancestrale di un’epoca in cui la Terra aveva un inclinazione dell’asse di rotazione molto minore (quasi perpendicolare al piano orbitale). Ciò produceva una scarsa (o nulla) alternanza delle stagioni, quindi a certe latitudini si aveva un’eterna primavera, in cui molto probabilmente i frutti spontanei della Terra erano molto più generosi dei corrispondenti climi attuali. La perdita violenta dell’Età dell’Oro è uno dei mitologemi fondamentali che le culture si tramandano perché evidentemente l’uomo era già presente da molti milioni di anni quando accadde il cataclisma che inclinò l’asse terrestre. Ho scritto milioni e non migliaia di anni poiché vi sono prove archeologiche censurate che dimostrano la presenza di uomini anatomicamente moderni per lo meno dal Miocene (30 milioni di anni). Spero di non avervi annoiato. Quaglioz

shevek
Inviato: 13/5/2005 14:19  Aggiornato: 13/5/2005 14:19
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 27/4/2005
Da: Napoli
Inviati: 1249
 Re: archeo-antropologia
Ciao, Quaglioz. "Il tuo esempio a cosa si riferisce: all’Egitto faraonico? All’Impero azteco?" A pressochè TUTTE le società in cui sussiste il concetto di tabù terriero. Mi fai tu un controesempio, in cui le caste sacerdotali non avevano diritto d'accesso - per scopi "rituali" - a tali territori? In tali casi, diceva mia nonna , pensar male è brutto, ma c'azzecchi quasi sempre! Sul fatto che tra modernità e tradizione non sia cambiato granchè, siamo perfettamente d'accordo. Sulla questione dell'"eccesso di sacro", invece, tale situazione mi pare storicamente la norma e non l'eccezione, per cui il termine "eccesso" lo sostituirei con quello di "normalità del sacro". Sulla faccenda dei sacrifici aztechi, guarda che anche le notizie sulla Pelota vengono dalle stesse fonti... ed in ogni caso, se le squadre si fossero rifiutate d'andare a morte, sarebbero tornate indenni alle loro case? Se Socrate non avesse bevuto la cicuta, cosa gli sarebbe accaduto? Qui è il punto, indipendentemente da lavaggi del cervello - pur presenti. Per finire, la diversa inclinazione dell'asse terrestre non coincide, come tu stesso riconosci, con le uniche notizie CERTE sulle società "pretradizionali". In tutta onestà, le "prove archeologiche censurate" di cui tu parli le conosco, ma mi sembrano un po' deboli. E me ne dispiace perchè ciò rafforzerebbe esponenzialmente il fatto che le società gerarchiche sono, tutto sommato, una piccola parte della storia umana. Shevek

"Il potere è l'immondizia nella storia degli umani" - F. Guccini
www.portadimassa.net - WEB-TV e non solo di Filosofia
Quaglioz
Inviato: 13/5/2005 16:12  Aggiornato: 13/5/2005 16:12
So tutto
Iscritto: 25/5/2004
Da: Riviera Ligure
Inviati: 17
 Re: archeo-antropologia
- "Per finire, la diversa inclinazione dell'asse terrestre non coincide, come tu stesso riconosci, con le uniche notizie CERTE sulle società "pretradizionali". ______________ Non ho capito a cosa ti riferisci. In tutta onestà, le "prove archeologiche censurate" di cui tu parli le conosco, ma mi sembrano un po' deboli. E me ne dispiace perchè ciò rafforzerebbe esponenzialmente il fatto che le società gerarchiche sono, tutto sommato, una piccola parte della storia umana. _________________ Non è detto, perchè, una volta accettati i nuovi elementi paleoantropologici (io mi riferivo a quelli descritti in "Archeologia Proibita" di Michael Cremo, una documentazione molto solida, in realtà...) non vi è alcuna preclusione verso l'esistenza di società complesse-gerarchiche in età qualsiasi degli ultimi 4-5 milioni di anni (vedi anche oggetti OOPARTS di interpretazione problematica). Quaglioz

Santaruina
Inviato: 13/5/2005 17:07  Aggiornato: 13/5/2005 17:07
Sono certo di non sapere
Iscritto: 13/10/2004
Da: Sud Europa
Inviati: 5123
 Re: archeo-antropologia
Concordo con l’analisi di Quaglioz, a cui vorrei aggiungere una puntualizzazione per quanto riguarda i cruenti sacrifici aztechi. Le barbare esecuzioni rituali di cui ci è giunta notizia coincidono con il tramonto di questa civiltà, un periodo in cui convinti di vivere i loro ultimi tempi (e a ragione, a giudicare da quello che successe in seguito) cercarono attraverso questo macabro modo di allontanare la fine. La sacra tradizione che aveva portato quei popoli ad un livello così elevato di conoscenza aveva concluso il suo tempo, e come accade in ogni civiltà che percorre il suo ciclo evolutivo l’ultimo stadio coincide con la superstizione che prende il posto dell’autentico sentimento religioso, sentimento religioso che rispetto alla superstizione stessa si colloca agli antipodi, come dice il termine stesso (superstizione: ciò che rimane di un antica conoscenza, ovvero il senso superficiale e travisato di un antico sapere; interessante il confronto con l’odierna civiltà occidentale). Per quanto riguarda il Territorio Sacro a cui avevano accesso solo le caste sacerdotali, il suo scopo in realtà era ben diverso, e straordinariamente saggio. L’esistenza infatti di un “terreno inaccessibile” rendeva automaticamente tutto il restante territorio “accessibile” e di conseguenza a disposizione di tutti. Il Recinto Sacro legittimava l’uso alla comunità di tutto ciò che si trovava al suo esterno, ovvero alla quasi totalità del sito. Oggi questi territori “accessibili a tutti” senza alcun limite non esistono più, e ciò indica ancora una volta l’infinita saggezza del pensiero Tradizionale. Blessed Be

-o- Ama e fa' ciò che vuoi -o-
fiammifero
Inviato: 13/5/2005 18:05  Aggiornato: 13/5/2005 18:05
Sono certo di non sapere
Iscritto: 28/2/2005
Da: ROMA
Inviati: 5691
 Re: IL CARTEGGIO BREVI-VOCCIA
Chiedo scusa se mi intrometto ,ma vorrei sottonineare alcuni passaggi di Quaglios con cui non concordo: Premesso che per me la casta sacerdotale è nata per approfittare delle altrui credulità e debolezze con la colpevole convenienza del capo di turno,come si può dire che nel passato il potere aveva coraggio di dichiarare apertamente la motivazione dei suoi ignobili atti? Per me,è cambiata solo la terminologia usata,prima si diceva in nome di Dio,adesso in nome della Democrazia e della pace. Ieri come allora la sete di potere,di oro,di derrate alimentari ,di giacimenti erano camuffati come ora. Dici che nella società post moderna c'è mancanza di sacro ,io non vedo altro che dove c'è più libertà di informazione,più alta è la consapevolezza che il sacro non ha niente a che vedere con la spiritualità come lo è anche stato nel passato ma non se ne era coscienti. Solo nell'Islam ,guarda caso dove c'è meno libertà e maggior analfabetismo lì si muore ancora convinti di aver servito ad uno scopo preciso per la comunità e per il trascendentale . Ti lamenti che oggi non accada più,io aggiungo meno male! Anche se devo dare atto che sono ancora moltissimi,anzi troppi,quelli che sono inconsapevoli del vero scop o a cui si immolano arruolandosi in eserciti di pace ed esportatori di democrazia! Per me eccezioni,nel passato,sono stati i morti per la rivoluzione francese(il popolo affamato) ed i carbonari per un'ideale di unità,il resto è stato solo carne da macello abilmente manovrata e condizionata con il sistema più vecchio del mondo:la credulità delle masse. Se ho sbagliato mi vorrai correggere!

Citazione:
le cose di cui ci sentiamo assolutamente certi non sono mai vere (Oscar Wilde)
Santaruina
Inviato: 13/5/2005 18:47  Aggiornato: 13/5/2005 18:47
Sono certo di non sapere
Iscritto: 13/10/2004
Da: Sud Europa
Inviati: 5123
 Re: IL CARTEGGIO BREVI-VOCCIA
A proposito di Ooparts "Quella mappa ha 120 milioni di anni Mistero in Russia Coordinate geografiche su una lastra preistorica. Gli scienziati: “E’ inspiegabile, l’uomo sulla Terra è apparso soltanto 75 mila anni fa” “Abbiamo trovato negli Urali una mappa che risale a 120 milioni di anni fa. E’ incredibile, non sappiamo come spiegarcelo”. La dichiarazione del professor Aleksander Chuvynov, della facoltà di chimica dell’Università di Bashkir, nella repubblica russa Bashiri, apre scenari inimmaginabili. […]All’inizio gli scienziati russi ritenevano che potesse risalire ad alcune migliaia di anni, ma poi sono state ritrovate incastonate negli strati conchiglie fossili che risalgono fra i 50 e i 120 milioni di anni fa.” Notizia apparsa su Leggo del 6/6/02 Per approfondire e link originali Naturalmente tale mappa verrà accantonata secondo la solita procedura “Reperto la cui esistenza è impossibile”. Inutile perdere tempo ad analizzare oggetti che non dovrebbero esistere. Ahh, la scienza… Blessed Be [ Modificato da Santaruina Attivo 13/5/2005 17:48 ] [ Modificato da Santaruina Attivo 13/5/2005 17:54 ]

-o- Ama e fa' ciò che vuoi -o-
shevek
Inviato: 14/5/2005 1:56  Aggiornato: 14/5/2005 1:56
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 27/4/2005
Da: Napoli
Inviati: 1249
 Re: IL CARTEGGIO BREVI-VOCCIA
Salut(oni) Quaglioz et Santaruina "Le barbare esecuzioni rituali di cui ci è giunta notizia coincidono con il tramonto di questa civiltà": scusa, ma quest'affermazione è una petitio principi. come fai a sapere: 1. Che in precedenza fosse diverso? Da quali fonti o ricerche? 2. Che anche senza l'incontro con i conquistadores l'impero azteca era comunque agli sgocioli? "Per quanto riguarda il Territorio Sacro a cui avevano accesso solo le caste sacerdotali, il suo scopo in realtà era ben diverso, e straordinariamente saggio. L’esistenza infatti di un “terreno inaccessibile” rendeva automaticamente tutto il restante territorio “accessibile” e di conseguenza a disposizione di tutti." Anche a schiavi e a nullatenenti o poco più, o invece alle famiglie dominanti che esprimevano gli stessi sacerdoti? Insomma - ancora una volta in base al teorema "pensar male è brutto, ma c'azzecchi quasi sempre" - non è che questo fosse un giochetto per fregarsi in pochi l'intero territorio, e riservarsi spazi da sfrutare durante le carestie mentre il popolo coglione moriva di fame? Ho l'impressione che tu non tenga conto che le idee politico-religiose spesso siano "ideologie". “Ideologia”, nell’uso corrente della lingua italiana, rimanda ad un qualunque insieme di idee nel campo della politica, più o meno coerente e/o condivisibile, divenendo così pressoché sinonimo di “opinione politica”. La tradizione filosofica ci offre però un notevole e potente strumento per distinguere tra le varie opinioni politiche: alcune di esse infatti si distaccano nettamente da tutte le altre in quanto godono di particolari caratteristiche, che le contraddistinguono da un generico insieme di opinioni intorno alla conduzione della vita umana associata. Nella concezione comune, infatti, per “ideologia” si intende solitamente un sistema di valori sociali, culturali, religiosi, economici, ecc., accoppiato con un insieme di strategie volte alla realizzazione concreta, integrale o parziale, di quel sistema di valori nella società degli uomini. Per “ideologia”, invece, la tradizione filosofica – a partire dalla cosiddetta “sinistra hegeliana” – ha inteso invece indicare determinati e particolari meccanismi mentali, politici e sociali che posseggono alcune caratteristiche del tutto specifiche: 1. Il sistema di idee in questione si propone come realizzatore di obiettivi altamente desiderabili, generalmente per l’umanità nel suo complesso o, comunque, per larga parte di essa. 2. Tradotto in prassi politico/sociale, gli obiettivi previsti dal meccanismo ideologico non sono raggiunti e, al loro posto, si ottengono risultati assolutamente controproducenti rispetto alla soddisfazione dei bisogni e dei desideri della maggior parte delle persone e, solitamente, perfettamente rispondenti a quelli della sola minoranza dominante. 3. Paradossalmente, proprio in virtù di tali plateali fallimenti tale sistema d’idee è in grado di continuare ad essere circondato da una particolare luce di positività. Esso è infatti in grado di ricondurre “ideologicamente” il suo fallimento rispetto agli obiettivi propagandati, non alla sua concreta prassi politico/sociale bensì ad una “cattiva applicazione” di quest’ultima. 4. In virtù di tale sua caratteristica, questo particolare sistema di idee permane a lungo nella mente e nei comportamenti delle classi dominate e risulta di difficile estirpazione, continuando a produrre i propri effetti di subordinazione delle classi soggiogate, che sembrano nei suoi confronti in preda ad una sorta di coazione a ripetere, apparentemente incuranti dei fallimenti a ripetizione e dei relativi danni che esso gli procura. E questo mi sembra in pieno il caso dei tabù che stiamo analizzando, ma di tante altre cose... Infine sulla questione dell'antichità dell'homo sapiens sapiens posta da te e da Quaglioz: a me sembrano possibili spiegazioni alternative della cosa - non ultime le frodi scientifiche. Per una risposta più esauriente mi sto documentando. Shevek

"Il potere è l'immondizia nella storia degli umani" - F. Guccini
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Santaruina
Inviato: 15/5/2005 11:21  Aggiornato: 15/5/2005 11:21
Sono certo di non sapere
Iscritto: 13/10/2004
Da: Sud Europa
Inviati: 5123
 Re: IL CARTEGGIO BREVI-VOCCIA
Pace e onore Shevek, adelante… …Per quanto riguarda il Territorio Sacro … non è che questo fosse un giochetto per fregarsi in pochi l'intero territorio, e riservarsi spazi da sfrutare durante le carestie mentre il popolo coglione moriva di fame? Il Territorio Sacro per eccellenza è un recinto che ha solamente scopi liturgici. E’ il punto in cui l’asse del mondo congiunge il cielo con la terra. Tu ti stai riferendo a quella parte del suolo dedicata al sostentamento della casta sacerdotale. Esso non aveva carattere di “inaccessibile”, tanto è vero che veniva lavorato dai servi. Ancora una volta, abbiamo accennato a periodi storici e mentalità distanti nel tempo. …Per “ideologia”, invece, la tradizione filosofica – a partire dalla cosiddetta “sinistra hegeliana” – ha inteso invece indicare determinati e particolari meccanismi mentali, politici e sociali che posseggono alcune caratteristiche del tutto specifiche… Io non sarei così sicuro che l’analisi del concetto di ideologia si possa applicare a tutte le società di ogni epoca storica. L’errore secondo me consiste nel dare per scontato che il meccanismo “classi dominanti che sfruttano le classi subordinate” sia un meccanismo che si ripropone da sempre. Non dobbiamo trasferire la nostra mentalità indietro nei millenni, l’umanità cambia nel tempo. L’analisi della “sinistra hegeliana” si addice perfettamente alle ideologie della modernità, ma non ci sono elementi che ci autorizzino ad applicarla ovunque. Piccolo esempio, in molte società tradizionali il re che perdeva la battaglia veniva sacrificato agli dei. Eventi del genere non si inseriscono assolutamente in un contesto in cui chi detiene il potere usa il fallimento della propria ideologia come strumentale per il mantenimento del potere stesso. Re e sacerdoti che non dimostravano di godere del favore degli dei venivano “eliminati”. Infine sulla questione dell'antichità dell'homo sapiens sapiens posta da te e da Quaglioz: a me sembrano possibili spiegazioni alternative della cosa - non ultime le frodi scientifiche. Per una risposta più esauriente mi sto documentando. Su questo mi piacerebbe soffermarmi. Ci sono migliaia di reperti del genere, tutti ad indicare che l’homo sapiens sapiens ha origini infinitamente più antiche di quelle oggi ipotizzate. Io ti consiglierei vivamente di leggere il libro che ha citato Quaglioz, "Archeologia Proibita" di Michael Cremo. Sono documentate le scoperte più clamorose e accantonate perché contrarie al dogma ufficiale. Da quando Darwin scrisse la sua teoria dell’evoluzione, tutti i ritrovamenti che non vi rientravano venivano accantonati, oppure si cercavano “possibili spiegazioni alternative”; Darwin invece nel proporre la sua teoria disse molto onestamente che non vi erano prove che la dimostrassero, e di ciò si mostrava anche un po’ perplesso , ma si dichiarava fiducioso che nel futuro le prove sarebbero emerse. Manco una è emersa. Non abbiamo mai trovato un pesce fossile a cui spuntavano le zampette (e come cavolo avrebbe potuto riprodursi un obbrobrio del genere?) in procinto a trasformarsi in rettile, mai trovato un rettile a cui spuntavano le alette. Eppure secondo la teoria di Darwin queste “vie di mezzo” avrebbero dovuto essere miliardi; invece niente, zero assoluto. In compenso abbiamo migliaia di OOPARTS, oggetti e ritrovamenti che non rientrando nella teoria Darwin e nella archeologia ufficiale e vengono semplicemente accantonati. Pazzesco. E’ il metodo antiscientifico per eccellenza. Si parte da un Dogma indimostrato (il Darwinismo) e tutte le prove che lo negano vengono ignorate. Incredibile, nel XXI secolo. L’unico punto di forza del Darwinismo sono i “creazionisti”, e i media che ci hanno convinto che tra i due non esistano vie di mezzo. Così da una parte abbiamo i fondamentalisti cristiani che con la Bibbia in mano e la bava alla bocca sostengono che il mondo abbia seimila anni e dalla parte opposta distinti signori con il camice bianco che ci dicono:”Ma guardateli quanto sono brutti, sono degli esaltati, quindi se loro hanno torto noi abbiamo ragione (3.000 anni di pensiero logico occidentale annientati con un solo concetto: o noi o loro) e di conseguenza abbiamo provato la scientificità del Darwinismo.” Comunque, se ti interessa la questione, dai un occhiata al libro consigliato da Quaglioz, magari la versione maxi di cinquecento pagine con tutti i reperti dettagliatamente descritti e catalogati. Imperdibili anche i libri del genetista Sermonti, che verrà ricordato fra cento anni fra coloro che buttarono per sempre il Darwinismo nel cestino delle teorie strambe della storia della scienza . Blessed be [ Modificato da Santaruina Attivo 15/5/2005 10:28 ]

-o- Ama e fa' ciò che vuoi -o-
shevek
Inviato: 15/5/2005 19:55  Aggiornato: 15/5/2005 19:55
Dubito ormai di tutto
Iscritto: 27/4/2005
Da: Napoli
Inviati: 1249
 Re: IL CARTEGGIO BREVI-VOCCIA
Augh, Santaruina. "Il Territorio Sacro per eccellenza è un recinto che ha solamente scopi liturgici. E’ il punto in cui l’asse del mondo congiunge il cielo con la terra." A dir la verità, mi pareva di aver parlato dei territori "tabù" - e, giusto per esemplificare, il monte Olimpo non mi pare propio l'orticello di casa. "Io non sarei così sicuro che l’analisi del concetto di ideologia si possa applicare a tutte le società di ogni epoca storica. L’errore secondo me consiste nel dare per scontato che il meccanismo “classi dominanti che sfruttano le classi subordinate” sia un meccanismo che si ripropone da sempre." Mmh, ed io che credevo che la SCHIAVITU' - dominante nelle società preindustriali - fosse l'istituzione sociale gerarchica par excellence... In ogni caso, se non v'erano gerarchie ma solo differenziazioni funzionali, come mai certe differenziazioni erano ricche e comandavano, altre povere e sottomesse? "Piccolo esempio, in molte società tradizionali il re che perdeva la battaglia veniva sacrificato agli dei. Eventi del genere non si inseriscono assolutamente in un contesto in cui chi detiene il potere usa il fallimento della propria ideologia come strumentale per il mantenimento del potere stesso. Re e sacerdoti che non dimostravano di godere del favore degli dei venivano “eliminati”." ??? Ed oggi i potenti che "perdono la battaglia" non vengono forse "sacrificati" ("trombati")? Con tutta la buona volontà non riesco a capire la differenza tra "tradizione" e "modernità": "perdere la battaglia" significa proprio, tra l'altro, perdere il controllo ideologico sul "popolo". Mi informerò a dovere sulla questione del darwinismo. Non è però sicuramente corretto quando tu dici "Manco una [prova] è emersa. Non abbiamo mai trovato un pesce fossile a cui spuntavano le zampette (e come cavolo avrebbe potuto riprodursi un obbrobrio del genere?) in procinto a trasformarsi in rettile, mai trovato un rettile a cui spuntavano le alette.". Tali prove esistono in abbondanza nel caso di insetti, batteri, virus, ecc. che possiedono un tasso di generazione assai rapido. Shevek

"Il potere è l'immondizia nella storia degli umani" - F. Guccini
www.portadimassa.net - WEB-TV e non solo di Filosofia
Quaglioz
Inviato: 20/5/2005 12:12  Aggiornato: 20/5/2005 12:12
So tutto
Iscritto: 25/5/2004
Da: Riviera Ligure
Inviati: 17
 Re: IL CARTEGGIO BREVI-VOCCIA
Salve a tutti e scusate il ritardo ma non ce la faccio a seguire i post. X fiammifero: "Dici che nella società post moderna c'è mancanza di sacro ,io non vedo altro che dove c'è più libertà di informazione,più alta è la consapevolezza che il sacro non ha niente a che vedere con la spiritualità come lo è anche stato nel passato ma non se ne era coscienti." ----non ho capito molto---- "Solo nell'Islam ,guarda caso dove c'è meno libertà e maggior analfabetismo lì si muore ancora convinti di aver servito ad uno scopo preciso per la comunità e per il trascendentale " --------no, per carità non associamo l'Islam (in senso generico) con la distruzione morale e fisica dei colonizzati (cioè quei paesi che hanno perso le guerre coloniali e le guerre mondiali. Se sei un visitatore di questo sito dovresti saper distinguere ------------ Per me eccezioni,nel passato,sono stati i morti per la rivoluzione francese(il popolo affamato) ed i carbonari per un'ideale di unità,il resto è stato solo carne da macello abilmente manovrata e condizionata con il sistema più vecchio del mondo:la credulità delle masse. ---------Begli esempi. No davvero, la Rivoluzioen Francese e i moti indipendentisti italiani si collocano esattamente nell'ambito di quei fenomeni socio-politici etero-diretti, cioè guidati da poteri forti e occultati (leggi massoneria internazionale, interessi dei capitali borghesi) X Shevek: in merito all'evoluzionismo puoi dare un'occhiata al mio sito http://mmmgroup.altervista.org/i-menu.html ma soprattutto agli articoli a ai libri di Giuseppe Sermonti.

fiammifero
Inviato: 21/5/2005 22:54  Aggiornato: 21/5/2005 22:54
Sono certo di non sapere
Iscritto: 28/2/2005
Da: ROMA
Inviati: 5691
 Re: IL CARTEGGIO BREVI-VOCCIA
E'la terza volta che posto la risposta ma il pc si disconette,evidentemente sono contorta anche per lui. Riprovo: Volevo dire che la sacralità nel passato,come nel presente,è stata accomunata a riti ed a tabù della classe sacerdotale,per ingabbiare ed indirizzare il popolo mentre gli stessi ed i nobili ne erano immuni (sacrifici,penitenze,incesti,concubinaggio,infanticidi etc) e che per indottrinamento,per isteria collettiva ed altro le masse non ne erano coscienti. Nella modernità,grazie ad un più facile accesso all'istruzione,alle informazioni,molti hanno preso coscienza che il sacro non ha niente a che vedere con la spiritualità,con il clero,con le istituzioni religiose. Guarda caso,dove ancora c'è analfabetismo e dittatura politico-religiosa,ci sono ancora persone che si immolano per la comunità ed il trascendentale,non consapevoli di essere manovrati per altri fini. (un po' come il ns.medievo ed oltre). Ho portato l'esempio della Rivoluzione Francese e dei moti carbonari,perchè a mio avviso il popolo vi ha partecipato più per fame e bisogno di cambiamenti sociali,che per le solite manfrine di amore patrio,di libertà,di amore per Dio. Quindi riaffermo che sia nel passato che nel mondo moderno il potere ha sempre camuffato le sue vere intenzioni,sono cambiate solo le terminologie. Spero di essermi espressa in modo più compiuto anche se non ho portato altri esempi,in quanto come autorevole conoscitore dei storia,ne sai più di me. A proposito complimenti per il sito che è uno dei miei preferiti insieme a Antikitera e Ooparts. Saluti.

Citazione:
le cose di cui ci sentiamo assolutamente certi non sono mai vere (Oscar Wilde)

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