L’obiettivo del nuovo sindacato globale è quello di far pesare di più la voce (sono oltre 200 milioni i lavoratori rappresentati) nei rapporti con le istituzioni mondiali.
Non con il datore di lavoro, antico e ormai dimenticato compito del sindacato, badate bene: con le istituzioni mondiali. E quale dovrà mai essere il compito di queste istituzioni mondiali, aiutate dal sindacato mondiale? Magari qualche bel contratto mondiale da sostituire a quello nazionale, in modo da dover mettere d'accordo pure le lobby della Tanzania a forza di scioperi in Australia? Le risate...
I non-lavoratori, come sempre, restano fuori dalle lobby ben piazzate e se ne potranno andare affanculo grazie a qualche altra misura protezionista... ho indovinato?
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