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I templi della creazione
#1
So tutto
Iscritto il: 8/2/2006
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Quando parliamo di star gate, pensare che siano come porte è sbagliato in quanto gli antichi avevano una concenzione prettamente diversa e dispositivi visti in film come Star Gate, sono basiliarmente concezioni moderne, umane.
Un tipico “Star Gate” è molto grande, infatti la sua estensione poteva essere di migliaia di miglia quadrate e il termine "tempio" in effetti è fuorviante: non sono luoghi chiusi nè tanto meno hanno una dimensione spaziale definita e alcuni sono estesi senza soluzione di continuità per centinaia di miglia quadrate il che significa poi una serie di luoghi sparsi ma generalmente interconnessi in modo piuttosto evidente tuttavia, ritengo anche possa essere meritevole di ulteriore approfondimento.
Furono costruiti migliaia di anni fa, non necessariamente dalle stesse persone o nello stesso periodo. Alcuni sono opere collettive, che richiesero secoli per essere portate a termine erano creati come templi, appunto non rivolti ad un "Dio" in particolare, ma piuttosto alle energie della creazione ed
erano più delle antenne, in verità, progettate tuttavia per un tipo molto particolare di energie; non possono in nessun modo essere equiparati ad opere comuni.
Custodiscono il potere della creazione o di distruggere tutto ciò che esiste e l’unico documento che ne parla è un volume di un migliaio di pagine che non è stato ancora pubblicato.
Esistono da decine di migliaia d’anni e sono stati scoperti e dimenticati decine di volte; sono edifici che sono lì da sempre, sono sotto gli occhi di tutti da migliaia d’anni e non hanno nulla di nascosto.
Pochi conoscono il codice ammesso che sia possibile ricostruirlo ma molto è stato dimenticato e quello che non lo è stato, è stato distrutto.
Complessi di questo tipo erano molto avanzati e sulla Terra se ne conoscono solo 3: uno per ogni continente inteso come massa di terra; quindi ne troviamo uno nelle Americhe, uno in Euroasia e un altro in Africa; presubilbilmente costruiti con criteri geodesici e sono tutti per altro noti sino dall'antichità ma sono abbandonati, sono vuoti da sempre aggiunendo però che furono completati, questo si, in alcuni casi; ma forse nemmeno i loro costruttori intendevano esattamente ciò che stessero facendo.
Sono doni per l’umanità, lasciatioci dagli antichi, dagli atlantidei e non si tratta di opere comuni nel senso che la loro funzione andava al di là di qualunque scopo pratico, civile o anche religioso e in un certo senso sono opere del tutto irrazionali ma non di questo tipo e possono essere comparati a dei fari, e lo sono sempre stati, E' impossibile che anche uno solo di questi sia rimasto nascosto per tutto questo tempo.
Ora, nessuno ha la pretesa di comprendere come funzionassero, o perchè esattamente furono costruiti ma sono in un certo senso delle macchine organiche, di una complessità inimmaginabile e nessuno possiede più le chiavi del codice che custodiscono; abbiamo però ragione di supporre che questo codice sia in qualche modo incorporato nelle strutture stesse
ogni tempio conterrebbe dunque il codice intero, ma solo una parte della chiave, senza la quale l'intero codice è inutile e se un quarto tempio, completamente sconuscito per migliaia di anni, veramente esistesse, quella sarebbe la chiave del codice.
Molti millenni fa, esisteva un unico dispositivo del genere ma molto diverso da quelli attuali che racchiudeva un potere enorme da essere amministrato da una civiltà e che portò quasi all’estinzione dell’umanità. Gli Atlantidei erano i creatori del primo Tempio ma dai suoi stessi creatori fu intenzionalmente distrutto in quanto, con l’accrescimento dell’immenso potere che possedeva, si rischiava la distruzione dell’intero universo.
I templi seguenti non erano esattamente identici ma erano molto simili perchè tutti furono costruiti prendendo uno stesso modello, il primo tempio della creazione che non esiste più e nè avrebbe un senso cercarlo perché oggi ne rimane solo un cratere di vetro fuso e dopo questo, furono costruiti tutti gli altri ma evitando di ripetere l'errore che aveva condotto alla distruzione del primo e non sappiamo esattamente perchè fu distrutto, se è ciò che ti interessa, ma sappiamo che furono i suoi stessi artefici ad esserne i responsabili. Custodiva un potere troppo grande per potere essere racchiuso in un solo luogo eper questo ne furono costruiti tre
in segreto, tuttavia.
Quando avvenne questa totale distruzione, il diluvio universale fu una sola delle piccole conseguenze, mentre per milioni di anni luce, l’energia sprigionata distrusse ogni civiltà che incontrava: siamo nel mezzo di un cimitero, là fuori non c’è nessuno; anche se esistono altre forme di vita, ma stentano ad inoltrarsi in questa regione in quanto il potere sprigionato da questi templi, è ancora ben percepito e quindi sapendo che un giorno si risveglierà, si tengono ben distanti. Ci dovremmo preparare all’idea che non entreremo mai in contatto con un’altra civiltà extraterrestre. Grazie a questo potere gli anitchi conquistarono l’universo e se non si fermarono potevano andare anche oltre; la Terra un tempo, era il centro dell’universo. Questi Templi possiedono l’energia primordiale che diede origine a tutte le cose o le termina. Non dobbiamo dimenticare che la loro scienza non aveva limiti: vedevano esattamente tutto ciò che era stato dall'inizio dell'universo fino alla sua fine. Immagina di potere cogliere tutte le infinite cause e concause dell'universo e risalire fino alla causa prima di ogni fenomeno, capire come ogni azione riecheggia per sempre nell'universo e cogliere la portata universale del gesto anche più insignificante. Esiste uno scopo se i signori di Atlantide distrussero quanto avevano creato
Tutto ciò non può essere fermato, nessuno lo può fare in quanto è stato deciso milioni di anni fa prima che chiunque di noi nascesse e saperlo o non saperlo non fa alcuna differenza
Faremo ciò che deve essere fatto e il destino non c’entra, è un concetto religioso, ma non sappiamo dove ciò ci condurrà, alla fine
Se si pensa che sapendo queste cose si ha potere sugli eventi, è solo un’illusione: non possiamo cambiare nulla.
Per quanto riguarda i templi, si potrebbero bombardarli e distruggerli fino a quando non ne resti solo un cratere di vetro fuso, ma non servirebbe; si possono distruggere sul piano fisico, ma esisteranno per sempre come echi nello spazio e nel tempio. Gli antichi dimensionalmente come ogni altra cosa ci sono ancora, il loro eco sopravvive per sempre, anche dopo la loro scomparsa dal piano fisico e quell'eco è ancora potente.
La nostra missione universale è appunto risvegliare l’energia che si racchiude in questi templi, il nostro dono, l’eredità degli antichi e se falliremo, l’universo cadrà in una spirale senza fine.
Dopo la distruzione, ci furono dei sopravvisuti: alcuni si esiliarono nel sottosuolo, alcuni hanno ricominciato d’accapo mentre altri hanno aiutato le popolazioni locali.
Inizialmente, furono incominciate le costruzioni dei vari templi ma col passare del tempo, si dimenticò lo scopo, anche se continuarono, sapendo che era importante. I Templi non sono un segreto, la conoscenza è stata trasmessa, ovviamente codificata per secoli attraverso miti, religioni mentre in altri casi, i portatori di conoscenza furono trucidati, anche se lasciarono sempre tracce del loro passaggio. La storia delle civiltà non è un percorso lineare, è un ciclo di distruzione e rinascita, questi templi sono stati dimenticati e ricordati. Noi siamo, loro, gli antichi che erano di questo universo.
Il primo tempio dopo la distruzione, doveva sorgere in Antartide per quel che sappiamo, ma quando i lavori iniziarono il continente si era già ricoperto di ghiaccio e quindi non poterono essere continuati; dubito ne sia rimasto qualcosa.
Il secondo tempio completato o comunque non portato a termine, si trova in Egitto ed è chiamato Tempio di Sokar. E’ il più grande: è esteso circa 600 miglia e possiamo delimitare i suoi confini tra il Delta del Nilo a Nord, il Fayuum a Sud, diciamo nei dintorni di Menphis e il Nilo è il confine orientale. Il cuore del complesso si trova a Rostau, mentre una delle parti che compone il tempio è Giza ma è evidente che ci sono altre parti. Per ragioni a noi sconosciute non fu completato oppure alcune sue parti furono distrutte. Le “chiavi” o “case”, in origine, erano 7 mentre attualmente ne rimangono solamente 5 e una non fu mai costruita. Altri Templi sono più completi di questo, ma ciò non implica perfezione. Originariamente si pensa che non doveva sorgere in Egitto, perché troviamo le terrazze di Baalbeck, Hyerosolima e Damasco, tutte di granito e lunghe circa 230,25 metri che sono evidenti parti del complesso in quanto hanno la stessa estensione del tempio di Sokar. A a Ghiza doveva sorgere una quarta piramide che venne in verità costruita non molto grande, in realtà e la sua esatta collocazione è sconosciuta ma esistono elementi che testimoniano in modo inequivocabile che un simile luogo deve essere esistito.Lì riteniamo fossero custodite le "schematiche" originali dell'intero complesso che non servono tanto a decifrare il codice in quanto non contengono nessuna indicazione in questo senso ma possono fornirci indicazioni sugli edifici mancanti e che sarebbero altrimenti perduti per sempre.
Il terzo tempio, su cui nessuno ha mai investigato, è stato costruito infretta e con materiali poveri. Non si sa dove precisamente si trova ed è presumibilmente intatto, si trova nell’America Centrale, a Teotihuacan
Esiste anche un quarto tempio che è intatto e sembra sia un’opera compiuta inquanto non da segni di essere stato terminato frettolosamente ma ha solo 2 delle 7 chiavi.
Uno di questi templi si trova nel Kazakhstan nord-orientale ed è noto come Akhir-Tass o Ahir-Tash anche se la sua più larga parte è altrove ed oggi vi sorge una fortezza medioevale.
Un altro complesso del genere si trova in Asia, in Yakutia è molto grosso, e profondo. Ma non è un tempio, pure sfruttando energie potenti è un luogo di energia è strano che esista ancora credevo fossero stati tutti distrutti, o che il tempo li avesse cancellati.
Abbiamo già provato tramite un contatto di ispezionare con il Remote Viewing la Piramide del Sole (che è stata costruita sopra ad un complesso del tempio distrutto), ma “Tizio” è stato bloccato da qualcosa come un campo di forza, o una vera e propria entità. Questo indica che i templi sono ancora chiusi e non siamo ancora pronti.

Cosa succede oltre il 2012 nelle sedute di remote viewing?
semplicemente è confuso ciò che vi sia dopo come se la catena degli eventi non si fosse ancora compiuta anche se non sempre questo tipo di letture risulta chiaro e non sempre ciò che si vede è la realtà, infine è difficile trovare una lettura veramente pura quindi potrebbero essere plausibili realtà
L’esarcato sono dei discendenti degli antichi?
E’ solo un impero decadente, che muore lentamente, di una morte che dura da migliaia di anni
insomma non sono loro discendenti oppure lo sono ma ormai in decadenza ma anche loro hanno dimenticato; è stata una reazione necessaria. Come avrebbe potuto l'umanità continuare a vivere con un simile peso? Distruzioni tanto grandi lasciano un eco nell'universo come una voragine, che chiama una distruzione più grande.
Per questo siamo diventati come ciechi, non vediamo per non soffrire.
La morte di centinaia di migliaia di pianeti lascia un segno, lascia degli echi che si propagano in eterno e pochi esseri umani sarebbero in grado di sopportarne il peso edè per questo che siamo diventati ciechi e sordi a quelle energie, quindi, ripeto lo scopo dei templi della creazione era proprio questo: quello di aiutarci, quando ne saremmo stati pronti, a riaprire gli occhi sull'universo
quando avremo telescopi ancora più potenti ce ne accorgeremo che non c'è vita.
Cos’è la Bibbia e i Giudeo-Cristiani che ne sanno di ciò?
La Bibbia è un testo astronomico e matematico codificato, tutta la Bibbia, compreso il nuovo testamento ma in quella conoscenza non c'è nessun potere; aveva un potere immenso per gli ierofanti di tremila anni fa ma oggi è conoscenza fine a se stessa, sulla bocca di tutti: èun codice vuoto, appunto;gli iniziati caldei, forse copiarono per secoli informazioni astronomiche codificate ma è evidente che non ne fossero gli artefici.
La tradizione salomonica è sopravvalutata come tutta la superstizione cristiano-giudaica e i giudei si sono sempre illusi di essere tali, ma in realtà sono tra tutti forse i più lontani dalla verità
tutta la loro scienza la sottrassero ai veri iniziati.
Anche i romani ereditarono molto dagli etruschi ma sarebbe sbagliato credere che la civiltà debba necessariamente essere stata aiutata però la fu, a volte ma accadde in verità raramente e quasi mai gli sforzi furono pari ai benefici al contrario durevolmente quindi qualcuno ha dato loro le informazioni.
Tunguska è in qualche modo collegata con questi templi?
Lungo il fiume Tunguska non c'è assolutamente nulla, nulla di interessante, almeno e se si indicano attività elettromagnetiche tutto ciò che può essere vagamente ricondotto all'esplosione del 1908 si trova ad una certa distanza, in effetti, in Yakutia però…anche se prima dell’esplosione ci fosse stata qualcosa, non era nulla di tale potenza da generare un'anomalia nelle letture di questo tipo, no sicuramente.

Datazione e altre info sulle piramidi

La grande piramide di Ghizah è l'ultima tra le meraviglie dell'antichità ad essere sopravvissuta al trascorrere del tempo. Ritenuta una delle più grandi opere ingegneristiche della storia umana, la sua costruzione, ed il suo scopo, restano tuttora un mistero.
Alta originariamente 146,59 metri, costruita con 2.300.000 blocchi di granito e calcare di Thura, per un totale di oltre 6,5 milioni di tonnellate, con un peso medio per blocco compreso tra 2,5 e 70 tonnellate. Si stima che con le sue pietre sia possibile costruire un muro intorno all'intera Francia, alto tre metri e largo uno, o un'autostrada da New York a San Francisco.
L'originaria copertura in calcare bianco la rendeva talmente luminosa sotto i raggi del sole da essere visibile a decine di miglia di distanza.
Costruita in un epoca in cui non avrebbero dovuto esistere altri strumenti che utensili di pietra e rame, i suoi lati sono orientati verso i punti cardinali con un margine di errore di 3 minuti di grado, pari allo 0,0015%, e con uno scarto tra la lunghezza dei lati di solo 0,1 punti percentuali, pari a meno di 30 cm, si di un lato della lunghezza di 230 metri.
In un epoca in cui si fatica a credere potesse esistere un qualsiasi embrione di nozioni matematiche o progettuali, i suoi costruttori implementarono il valore di pi greco nel rapporto tra il perimetro ed il doppio dell'altezza, con una approssimazione fino alla quarta cifra decimale.
Questa meraviglia ingegneristica è comunemente attribuita ad un altrimenti ignoto faraone dell IV dinastia, Khufu, del quale non esiste altra rappresentazione che una statuetta in alabastro di dubbia attribuzione, proveniente da Abydos, alta non più di 5 cm. Praticamente nulla si conosce circa il regno del suo presunto costruttore, nè sull'identità degli architetti ed ingegneri che lavorarono all'immenso progetto, un cantiere che si stima avrebbe impiegato diverse decine di migliaia di uomini, per un arco di tempo superiore ai venti anni.
Non esistono del resto indizi di alcun tipo che ne leghino la costruzione a Khufu, al di là di un frammentario riferimento da parte di Erodoto, ad oltre due millenni di distanza.
L'interno della struttura è completamente spoglio. Non un geroglifico, nè un'iscrizione a reclamare la titolarità dell'opera. Con un'unica eccezione, un cartiglio dipinto in una delle camere di scarico al di sopra della cella sepolcrale. Un cartiglio tuttavia del tutto anomalo, esso stesso un enigma. Scritto in ocra rossa con grafia tremolante, in una polverosa camera di scarico, oltre tutto con palesi errori ortografici, recitando "Raufu", invece di "Khufu", fatti che hanno nel tempo avvalorato la tesi possa trattarsi di un falso moderno, operato da Howard Vyse, il colonnello britannico che per primo individuò la presenza delle camere di scarico in questione nel 1872, senza che per altro nessuno dei suoi collaboratori annotasse nulla nei propri diari di scavo circa una tanto sensazionale scoperta. Possibile che l'unica firma lasciata dal costruttore di un monumento di una tale portata possa essere, ad unica testimonianza della sua paternità dell'opera, un tremolante graffito in una qualsiasi camera di scarico?
Sebbene poi la piramide sia comunemente ritenuta una tomba, non esiste prova alcuna che sia mai stata utilizzata a tale scopo. Quando il califfo Abdullah Al Mamum, nell'820 scavò per primo nel granito una tunnel fino alla base di quella che sarebbe poi diventata nota come "Grande Galleria", non trovò assolutamente nulla. L'intera struttura era completamente vuota. Vuote le camere sotterranee, e vuota la camere del re, con l'unica eccezione di un sarcofago di granito nero, privo del coperchio. Nessuna traccia nè del corpo mummificato del sovrano, nè delle favolose ricchezze che fino dall'antichità attirarono orde di saccheggiatori verso la piramide. Eppure, non esiste ad oggi alcun altro accesso se non il tunnel scavato da Al Mamun nel penetrare all'interno, dunque, nessuno poteva avere saccheggiato la piramide anteriormente a tale data. perchè dunque costruire una simile meraviglia ingegneristica, senza che mai potesse accogliere le spoglie di alcun sovrano, una meraviglia oltretutto incompiuta, come incompiute sono le camere sotterranee, dove pozzi e corridoi appena tagliati nel calcare terminano in fondi ciechi senza causa apparente.
Tanto le restanti due piramidi di Ghizah sono claustrofobiche, tanto ampi sono invece gli spazi all'interno della Grande Piramide. Sepolta sotto un volume di granito del peso di centinaia di migliaia di tonnellate, la Grande Galleria ha quasi l'aspetto della navata di una cattedrale, raggiungendo gli 8,74 metri di altezza. La piramide stessa è il trionfo dell'architettura geometrica, quasi fascista nel suo rigore. Stanze cubiche interamente rivestite di granito nero, enormi lastre di calcare, pesanti oltre 70 tonnellate a scaricare il peso della struttura sulle camere interne, una Grande Galleria che è essa stessa una meraviglia architettonica.

Questo è il particolare interessante. Non esiste alcun dipinto all'interno delle piramidi, nè alcun geroglifico. Nulla. Sono completamente vuote e spoglie.
Eppure, gli indizi circa il fatto che le piramidi siano in effetti molto più antiche non mancano. E si concentrano intorno a tre documenti principali.
Il primo di questi è la stele dell'Inventario, uno dei documenti più controversi di tutta l'egittologia, ma anche uno dei più interessanti. Controversi a partire dalla datazione. Rinvenuta a Gizah nella seconda metà dell'800, tra i resti di un edificio templare della XXI dinastia, cui è comunemente attribuita, fa invece riferimento, quanto al testo contenuto, non alla XXI, ma alla IV dinastia, quella di Khufu, il presunto costruttore della Grande Piramide.
La stele recita chiaramente come Khufu avesse restaurato la sfinge e la Grande Piramide, che dovevano pertanto essere già in esistenza, costruendo per se una piramide di fronte a quest'ultima, un riferimento che induce a ritenere che la sepoltura di Khufu si trovasse in realtà in una delle piramidi minori, comunemente dette delle regine, la cui semplice tecnica costruttiva, essendo alcune di esse a gradoni, le rende molto più simili e compatibili con la tecnica degli edifici precedenti, quali la piramide a gradoni di Joser a Saqquara.
Il secondo è invece il papiro Westcar. Un papiro della V dinastia, di poco posteriore al regno di Khufu, in cui si descrive un dialogo tra il faraone ed il sacerdote Djeda, iniziato ai sacri misteri. Khufu invoca ripetutamente l'aiuto di quest'ultimo al fine di penetrare nelle "Stanze segrete di Thot", Dio della conoscenza, all'interno della Grande Piramide, un particolare certamente insolito, se si considera come quest'ultima avrebbe dovuto essere stata costruita proprio da quello stesso faraone Khufu.
Infine, si ha un rinvenimento molto recente, un uovo di struzzo proveniente da Aswan, nell'Alta Nubia.
Risalente all'età neoolitica e datato al VIII millennio a.C. , raffigura quello che sembra identificabile come il corso del Nilo, con tre figure triangolari chiaramente visibili sulla riva occidentale. Figure nelle quali sembra possibile identificare le tre piramidi di Ghizah. Ciò costituirebbe chiaramente la prima raffigurazione conosciuta del complesso di Ghizah.

Le piramidi erano un segnalatore astronomico?

Il vero limite di questa ipotesi di segnalatore astronomico è un altro. E' oggettivamente difficile credere che civiltà capaci di voli interstellari necessitassero di indicatori al suolo che indicassero loro la posizione dei punti cardinali, senza per questo disporre di uno strumento tanto banale quanto una bussola.
Inoltre, avrebbe avuto poco senso costruire un complesso di oltre 7 piramidi essclusivamente per segnalare dei punti cardinali. (mi riferisco alle tre di Ghizah, alle due di Dashur, quella di Meidum (incompiuta) e quella di Zawhiet-el-Aryan (incompiuta). Il fatto è che spesso si tende a confondere lo scopo delle piramidi con le loro caratteristiche. Non è infrequente che si senta dire che lo scopo delle piramidi fosse di rappresentare, ad esempio, la volta celeste. Ma questa era solamente una delle loro caratteristiche costruttive, non tuttavia lo scopo. Uno scopo che, come è confermato da tutte le fonti antiche, era quello di custodire documenti. Un enorme archivio, in definitiva, al fine di garantire la sopravvivenza al cataclisma della civiltà.
Credo inoltre che la chiave per l'accesso alle piramidi non dovesse essere tanto complessa come si crede.
Non avrebbe avuto senso preservare la civiltà, se nessuno avrebbe mai potuto beneficiarne. Tuttavia, le strutture sono state nel corso del tempo tanto ampiamente danneggiate da avere reso molto difficoltosa l'identificazione di questi accessi.
Le piramidi dovettero essere state costruite nelle fasi finali dell'esarcato, e la costruzione interrotta dal conflitto che vi pose fine. In effetti, l'allineamento astronomico delle piramidi è concorde con questa datazione, all'era del Leone, circa 36.600 anni B.P.

Le Pirami non furono costruite solo in Egitto

Per quanto riguarda i complessi piramidali, se ne trovano tuttavia in tutti i continenti. Le più grandi sono in estremo oriente, in Cina. Nella regione dello Shaanxi si contano oltre 200 piramidi, delle quali almeno una, la cd. "Piramide Bianca", apparentemente di altezza superiore ai 300 metri, il doppio della Grande Piramide di ghizah. Di queste piramidi si conosce molto poco, e la loro stessa esistenza è stata fino al 1996, anno di un reportage della National geographic Society, negata dal governo cinese.
Queste sono alcune delle immagini riprese nel 1996 dalla spedizione Hausdorf.
E' evidente come le strutture siano state completamente ricoperte nei corso dei secoli di terra e vegetazione. La forma piramidale è comunque del tutto evidente, specialmente dalle immagini satellitari.
Altre piramidi si trovano in Giappone, a loro volta in larga parte ricoperte dalla vegetazione, ed in Sud America, dove sorge uno dei complessi piramidali più significativi, quello delle piramidi di Paratoari, 12 piramidi, disposte in filari di 6, per una altezza superiore ai 150 metri.
Quanto all'Europa, una delle meglio conservate si trova sul Taygeto, il monte greco che sorge presso Sparta, la quale raggiunge un'altezza di 200 metri, per quanto ampiamente erosa dagli agenti atmosferici.
Infine, in Italia, in provincia di Lecco, recenti immagini satellitari hanno condotto all'individuazione di tre piramidi semisepolte da sedimenti glaciali, che nella disposizione sono del tutto analoghe al complesso di Ghizah.

Le piramidi come fonte di energia


Una precisazione. Le piramidi, e le strutture sottostanti, sono completamente autonome e svincolate dalla restante parte dell'infrastruttura sotterranea, con meccanismi di sicurezza e sorgenti energetiche del tutto autonome. In questo senso, mentre l'infrastruttura sotterranea a carattere abitativo è alimentata prevalentemente ad energia geotermica, oltre che da reattori di emergenza, gli archivi, e dunque le strutture al di sotto delle piramidi, sono alimentate con fonti più stabili. Vale a dire sfruttando la vibrazione sismica di fondo. La produzione elettrica (piezoelettrica) risultante è estremamente ridotta. Tuttavia, si tratta di una modalità di approvvigionamento energetico potenzialmente inesauribile, che non richieda alcuna manutenzione e possa funzionare in modo autonomo per un tempo virtualmente illimitato. Di fatto, l'energia prodotta è interamente convogliata in accumulatori, mantenuti in costante stato di carica, e la cui energia è in parte accumulata al fine di consentire la riattivazione del complesso, in parte convogliata verso i sistemi primari, quali moduli criogenici, sistemi di sicurezza e qualsiasi altro sistema alimentato elettricamente.










Neo.Amleto1272@gmail.com


Una volta letto tutto, è possibile postare la notizia sul sito? O al massimo farla arrivare ai maggiori siti di informazione nel campo per poi pubblicarla?
Inviato il: 4/1/2007 15:52
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