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  Psichedelico - ciò che svela la mente

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Psichedelico - ciò che svela la mente
#1
Mi sento vacillare
Iscritto il: 14/11/2005
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Il termine psichedelico è un neologismo, coniato dal ricercatore Osmond nel 1956, che deriva dalla fusione di due parole greche: anima, ψυχή (psiche), e manifestare, δήλος (delos).
Quindi psichedelico è ciò che svela l’anima o la mente.
Nella corrente cultura occidentale questa parola è utilizzata come sinonimo di allucinogeno, di sostanza che, alterando la normale biochimica del SNC, altera e distorce il sistema percettivo a tal punto da ricreare percezioni che non esistono nella realtà (allucinazione, dal greco ἁλύσκειν=scappare ) e di conseguenza rende disfunzionale anche il sistema interpretativo che sottoposto a stimoli fasulli crea ideazioni e pensieri incoerenti con la realtà conosciuta (delirio dal latino delirium (de = fuori, lira = solco tracciato dall'aratro)).
Premesso che non è mia intenzione dilungarmi sul concetto di realtà, vorrei però sottolineare che con questo termine viene intesa la dimensione esperenziale che è condivisa fra gli esseri umani, cioè l’insieme di interpretazioni, elaborazioni,simulazioni che gli uomini attuano sulle proprie percezioni che per loro natura sono già delle trasduzioni di segnali che nulla ci dicono sulla realtà degli oggetti percepiti. La natura della mente è di produrre continuamente simulazioni della realtà, spesso intrise di componenti emozionali, a partire dall’immagine del proprio schema corporeo fino a rappresentazioni elaborate di situazioni future o rielaborazioni del passato. In questo il nostro cervello/mente non si discosta assolutamente da un elaboratore informatico che geneticamente determinato viene continuamente programmato dall’esterno e dalle sue stesse simulazioni.
Infatti mentre il sistema di trasduzione (i sensi) si accontenta di generare impulsi elettrici successivamente elaborati dal binomio cervello/mente, la mente quale sistema intepretativo è influenzato/modellato da condizioni ormonali, ambientali, culturali, genetiche, metaboliche che possono incidere profondamente sulla capacià del singolo di ricreare una realtà condivisa o di mantenersi all’interno di parametri accettati da una comunità.
Allucinogeno, in senso lato, è, dunque, tutto ciò che alterando il sistema interpretativo porta a una marcata alterazione dei comuni parametri di esperienza determinando un mancato adeguamento a questa consensus reality. Sono allucinogeni la febbre, la mancanza di sonno, la schizofrenia, altre svariate condizioni neurologiche e psichiatriche, l’isolamento, lo stress, i farmaci, l’arte, i sogni, le droghe, le esperienze mistiche, le esperienze di pre-morte, lo yoga.
Ma fra queste cos’è psichedelico? Che cosa svela al sistema interpretativo qualcosa di nuovo e coerente su se stesso? Esistono dei programmi per la mente che ancora non conosciamo ma di cui sentiamo la necessità? Che valore possiamo attribuire alle esperienze mistiche, gli effetti delle sostanze psichedeliche, gli stati di liberazione ricercati nello yoga e nel buddismo? La realtà di consenso collettiva è un limite per la mente, e può essere trasceso? La mente può esperire al di là del binomio soggetto/oggetto? E’ possibile una coscienza espansa oltre i propri limiti fisici o sarebbe solo un’originale simulazione del cervello/mente..


Mi sembra di aver messo un po’ di carne al fuoco, spero che questa piccola introduzione possa essere stimolante e fonte di discussione per chi è interessato a questi argomenti…
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"Il vero Big Bang è la nascita di una coscienza"

"Visita Interiora Terrae Rectificando Invenies Occultum Lapidem"
Inviato il: 28/10/2006 11:55
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Re: Psichedelico - ciò che svela la mente
#2
Dubito ormai di tutto
Iscritto il: 17/4/2006
Da nordcentro
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Ciao Timor(di Dio?) di carne al fuoco ne hai messa parecchia,ma ci vorrebbbe un'intera PIRA per illuminare esaustivamente l'argomento.... Coincidenza:l'anno in cui fù coniato il neo-logismo( che se non vado errato significa nella sua accezione originale:"lo schiudersi dell'anima" di cui al 3d da Osmond e poi amplificato da Aldus Huxley è anche l'anno della mia nascita... amenità a parte,credo che le tecniche e le sostanze in grado di attivare un mondo che è comunque dentro di noi,agiscano come delle chiavi chimiche in grado di aprire le "porte della percezione" e permettere così all'occhio della mente che "vede" per il puro spirito che ci anima e contempla una diversa realtà che nel momento in cui si vive è assolutamente concreta e coinvolgente,e ci mostra le dimensioni "altre",i Territori nel lato oscuro dell'Universo personale...
Inviato il: 28/10/2006 19:45
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  •  fiammifero
      fiammifero
Re: Psichedelico - ciò che svela la mente
#3
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 28/2/2005
Da ROMA
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Personalmente di psicadelico conosco solo le luci della discoteca,e mi hanno sempre fatto innervosire,forse proprio perchè alterano la visualità,soprattutto a chi è miope come me
A parte gli scherzi,non ho mai provato sostanze che alterano la mia coscienza e percezione proprio perchè trovo la realtà ed il mio vissuto "esperienze alienanti" ed ho fatto un'enorme fatica a tirarmene fuori,figuriamoci con le droghe
Non riesco a capire perchè mai uno dovrebbe aiutarsi con sostanze psicadeliche per entrare in contatto con se stessi,non basta una sana autointrospezione o il più semplice Gioco del Perchè che si faceva da bambini e che esasperava i ns.genitori quando non sapevano più cosa rispondere ?
Citazione:
Ma fra queste cos’è psichedelico? Che cosa svela al sistema interpretativo qualcosa di nuovo e coerente su se stesso?

è un'altro espediente per creare nuovi mostri,fobie,paure.
Citazione:
Esistono dei programmi per la mente che ancora non conosciamo ma di cui sentiamo la necessità?

basta con i programmi,con le linee guide,con l'istruzioni per l'uso,e poi da chi e per chi?
Citazione:
Che valore possiamo attribuire alle esperienze mistiche, gli effetti delle sostanze psichedeliche, gli stati di liberazione ricercati nello yoga e nel buddismo?

fantasie,utopie,farneticazioni per chi non ha altro di meglio da fare e per chi non è assillato dal problema di sopravvivere.(vallo a dire a un biafrano,ad un'afghanistano sotto le bombe ) magari all'indios un po' di coca da masticare serve per non senire la fame e la fatica in miniera.
Citazione:
La realtà di consenso collettiva è un limite per la mente, e può essere trasceso? La mente può esperire al di là del binomio soggetto/oggetto? E’ possibile una coscienza espansa oltre i propri limiti fisici o sarebbe solo un’originale simulazione del cervello/mente

???????? non capisco cosa vuoi dire.
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le cose di cui ci sentiamo assolutamente certi non sono mai vere (Oscar Wilde)
Inviato il: 28/10/2006 20:37
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Re: Psichedelico - ciò che svela la mente
#4
Sono certo di non sapere
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La realtà di consenso collettiva è un limite per la mente, e può essere trasceso? La mente può esperire al di là del binomio soggetto/oggetto?

Plausibile, ma ciò si può avverare solo estrinsecando l'intrinseca consapevolezza radicata nel territorio, originata da un'officina di diritti ed un laboratorio di pace, in un contesto antagonista e autogestito che rivendica un proprio vibrante spazio socioculturale applicando l'antropologia evolutiva ai nuovi ma fasulli canoni della percezione occidentale, cioè porcozzio no ma veramente è un trip da sballo, ci sto troppo dentro, sento collassare intorno a me un'energia positiva.
Inviato il: 29/10/2006 19:20
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  •  fiammifero
      fiammifero
Re: Psichedelico - ciò che svela la mente
#5
Sono certo di non sapere
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Citazione:
le cose di cui ci sentiamo assolutamente certi non sono mai vere (Oscar Wilde)
Inviato il: 29/10/2006 19:42
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Re: Psichedelico - ciò che svela la mente
#6
Mi sento vacillare
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Ciao, sono appena tornato da un weekend di lauti banchetti dove ho abusato dell’unico allucinogeno presente…dell’ottimo cabernet veneto.
Spero quindi di essere comunque abbastanza lucido per delucidare meglio gli originali e non immediati concetti a cui ho velocemente accennato visto che solo clausneghe mi sembra aver colto le conseguenze delle premesse citate nel post iniziale.

In effetti nonostante mi sia sempre interessato, più o meno dilettantisticamente, di filosofie orientali e del loro tentativo escatologico di andare al di là del velo di Maya, dell’illusione fenomenica (opposta al noumeno Kantiano), di Matrix etc, solo recentemente sono approdato ad alcuni autori occidentali che, ravvivando l’antico interesse, mi hanno fornito una chiave di lettura dell’esperienza umana che si concilia anche con gli esiti di alcuni sviluppi tecnologici e scientifici. Uno di questi autori è citato nell’avatar e il suo libro Programming e metaprogramming in the Human BioComputer di John Lilly.

E’ generalmente accettato a livello filosofico, fin dai tempi del buon Immanuel Kant, che l’uomo non possa percepire la realtà quale essa è veramente, ma solo i suoi aspetti fenomenici.
A separare l’uomo dal reale si pongono sia il suo sistema percettivo (che filtra solo alcune parti del reale ,esempio , per quel che conosciamo,solo un range limitato dello spettro elettromagnetico, e lo trasdusce in segnali elettrici per il cervello) ma soprattutto la mente che necessariamente deve aprioristicamente incasellare e dare un significato agli impulsi percepiti e trasdotti dai sensi sulla base di informazioni ereditate e/o acquisite.

[ N.B Il paragone che verrà esposto potrebbe essere impreciso in alcuni punti per le modeste nozioni informatiche del sottoscritto…ma i concetti di fondo dovrebbero cmq essere pertinenti]

Proprio a causa di questi filtri aprioristici della mente di elaborare le informazioni, è diventato concetto abbastanza comune il paragonarla a un sistema operativo multitasking che gira su un hardware biologico, il cervello. La mente, come i effetti i comuni sistemi operativi attuali, possiede un numero di programmi essenziali che per l’uomo sono ereditati, un numero di processi sempre attivi che gli permettono di interagire con il mondo a un livello di base, un numero di programmi che stanno in background e pronti ad essere avviati solo in determinate circostanze e un numero di programmi capaci di manipolare le informazioni raccolte e filtrare dai programmi più elementari.
Oltre ai programmi ereditati, che derivano dalla struttura stessa dell’hardware, che gli permettono l’iniziale interazione con l’ambiente esterno e l’acquisizione dei primi mattoni di informazione, esistono un’infinità di programmi acquisiti che , a partire dall’attività dei programmi di base, riescono, nell’essere umano, a organizzare le informazioni acquisite fino a un livello di complessità che permette lo sviluppo di concetti, simulazioni e in definitiva di un corpo di conoscenze utili a spiegare il funzionamento dei fenomeni esterni che chiamiamo con il nome di scienza. Oltre a questi programmi ce sono ovviamente altri che non riguardano l’acquisizione e la manipolazione delle informazione, quanto la connessione emotiva a loro connessa.
Questi programmi per la mente sono soggetti a un continuo rimodellamento e possono essere più o meno funzionali al loro scopo. Inoltre esiste un flusso bidirezionale fra l’hardware il software, cioè entrambi sono in grado di modellarsi a vicenda. Come già accennato numerose condizioni organiche e sostanze sono in grado di modificare lo stato mentale ( e quindi quali programmi vengono attivati e il loro rimodellamento), così come lo stato mentale (cioè i programmi che vengono appropriatamente o meno lanciati dal sistema operativo) può agire sul rimodellamento neuronale, sull’attivitò ormonale, sul sistema immunitario etc.
Potrremmo dire che questi programmi sono open-source e il loro codice può essere continuamente modificato.

Ma qual è la peculiarità di questo sistema operativo? E’ quella di possedere un’autocoscienza, un programma supervisore definito da John Lilly, il metaprogrammer in grado di supervisionare l’attività degli altri programmi e di utilizzare una funzione propria solo di un essere autocoscienze che è quella di impare ad imparare, cioè di imparare a modificare i programmi ereditati/acquisiti della mente.

Per Lilly tutti gli esseri umani sono dei biocomputer programmati e programmabili e quando questi imparano,autocoscientemente, ad imparare sono in grado di produrre simulazioni della realtà, di usare simboli, analogie, metafore, un linguaggio e tutta una serie di operazioni da lui definite metaprogramming. Il metaprogramming è (parole di Lilly) un operazione nella quale un sistema di controllo centrale (il metaprogrammer) gestisce migliaia di programmi operanti simultaneamente in parallelo, cioè al capacità da parte dell’io cosciente di manipolare le numerose informazioni acquisite e già metabolizzate dai programmi più elementari (link al libro http://futurehi.net/docs/Metaprogramming.html). Forse si potrebbe paragonare in maniera riduttiva l’attività autocosciente a una peculiare forma di kernel


Partendo da queste premesse estrapoliamo il concetto che la realtà o il mondo per l’individuo, non è altro che il prodotto di una simulazione autocosciente autoprodotta organizzata secondo capacità ereditate e acquisite su base adattativa. Il termine adattativo è utilizzato per chiarire il fatto che esiste un quid esterno che continuamente manipola la simulazione dell’individuo, premesso che ai fini dell’individuo è ininfluente la storia di cosa abbia prodotto le sue condizioni di base, ma è fondamentale il riconoscimento di cosa modifichi i suoi programmi verso una determinata direzione. Questa direzione è data dalla realtà di consenso collettiva all’interno della quale tutte le simulazioni autocoscienti degli individui cercano di integrarsi più o meno felicemente.

Ma che succede se un quid esterno altera drasticamente questa simulazione, premesso che ogni simulazione individuale è facilmente manipolabile e inaspettatamente lassa? E’possibile che l’autocoscienza si ritiri dalla sua simulazione, e cosa succederebbe?
Possono essere simulati altri modelli di mondo? E questi altri modelli di mondo, che per la realtà consensuale sarebbero fittizi, non andrebbero anche loro a manipolare i programmi del singolo? E allora dove sarebbe la differenza fra le simulazioni?


Per chi fosse interessato si consiglia inoltre la lettura oltre che dei libri di Lilly, i libri di Carlos Castaneda e gli aforismi-sutra di Patanjali, nonchè la filosofia del vedanta indiano

Sono cotto…lo sforzo è stato eccessivo…spero di essermi fatto capire…dopo queste delucidazioni sarò più personale
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"Visita Interiora Terrae Rectificando Invenies Occultum Lapidem"
Inviato il: 29/10/2006 23:26
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Re: Psichedelico - ciò che svela la mente
#7
Mi sento vacillare
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Visto che nessuno ha espresso commenti sulla lunga introduzione mi permetto di rivolgere una domanda provocatoria alla variegata collettività di luogocomune.

Dato per vero che il mondo per come lo conosciamo

-deriva dall'integrazioni delle simulazioni-rappresentazioni di ciascun individuo all'interno in una realtà condivisa

- che questa realtà condivisa seppure rassicurante e apparentemente rigida, manipola e rinforza i programmi mentali dei singoli per mantenere una propria stabilità e coerenza interna di fronte all'assoluta incomprensibilità dell'universo

- che le recenti scoperte, all'interno di questa stessa realtà condivisa, indirizzano verso un'importante ruolo svolto dall'attività autocosciente nella modellazione della simulazione stessa - vedi thread sulla fisica quantistica

- che in definitiva è l'attività autocosciente il prodotto che garantisce all'individuo il senso immediato della propria esistenza.

Può la stessa comunità che garantisce l'esistenza della realtà di consenso accettare il tentativo degli individui di oltrepassare i limiti stessi da lei stessa imposti ? o sarà sempre solo lo sforzo del singolo, che isolandosi dal mondo, o cercando , nell'illegalità, di modificare la propia mente con sostanze o strumentazioni psichedeliche, permetterà il riconoscimento di nuove simulazioni per la mente altrettando e forse anche più ricche di significato dei prodotti della realtà condivisa?
O si dovrà solo e semplicemente aspettare un'ulteriore, forse casuale,darwiniano potenziamento del'hardware?

Insomma ciò che è psichedelico può essere legittimamente perseguito come potenziale fonte di sviluppo o meno?
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"Visita Interiora Terrae Rectificando Invenies Occultum Lapidem"
Inviato il: 30/10/2006 23:02
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  •  fiammifero
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Re: Psichedelico - ciò che svela la mente
#8
Sono certo di non sapere
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Sono una "piccola donna" ma paragonare la mente ad un sistema operativo multitasking che gira su un hardware biologico,mi scombussola , disorienta e intristisce forse perchè dò un valore molto più alto al pensiero ed all'uomo.
Forse nella mia pazzia mi sento normale perchè ho la presunzione di essere riuscita a scavare nel mio intimo e non ho più segreti,ho trovato le cause,le conseguenze ed i rimedi anche se a volte per pigrizia o comodità mi prendo il lusso di sorvolare.
Castellaneda l'ho letto,è interessante ma pericoloso e fuorviante in mano di giovani inesperti ed impreparati psicologicamente. Stà di fatto comunque che come al solito,queste pippe mentali trovano terreno fertile in soggetti che hanno tempo a disposizione per dissertare e non sono alle prese di impellenti necessità di sopravvivenza giornaliera.
Certe domande non me le ponevo fino a qualche tempo fà perchè una giornata di 24 ore non mi bastava mentre ora ho più tempo per me.
Quanto sopra per chiedere a quale individuo ti riferisci,a quello che ha tempo a disposizione a vario titolo sia per disoccupazione,per malattia,per pensione, ma non ha nessun potere decisionale,o a quello che ha tempo e potere ?
Quest'ultimo credo che la realtà se la sia già manipolata a suo uso e consumo,con o senza "strisciate" ed il problema esistenziale non gli si pone,casomai stà elaborando nuove strategie per abbindolare il prossimo.
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le cose di cui ci sentiamo assolutamente certi non sono mai vere (Oscar Wilde)
Inviato il: 31/10/2006 0:09
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Re: Psichedelico - ciò che svela la mente
#9
Sono certo di non sapere
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La realtà condivisa...

Dr. Giggles> giggle giggle giggle
Inviato il: 31/10/2006 0:18
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Re: Psichedelico - ciò che svela la mente
#10
Mi sento vacillare
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Citazione:
Quanto sopra per chiedere a quale individuo ti riferisci,a quello che ha tempo a disposizione a vario titolo sia per disoccupazione,per malattia,per pensione, ma non ha nessun potere decisionale,o a quello che ha tempo e potere ?


Mi riferisco a un paziente terminale, a cui il proprio modello di mondo sviluppatosi all'interno di questa nostra società, non ha offerto un sistema di esperienze utili ad affrontare il tema della morte che inevitabilmente vive con estrema ansia ed inquietudine. Le nostre orecchie si distolgono dalle sue silenziose domande piene di angoscia perchè non abbiamo risposte che non siano altro che vuote parole.
Più fortunati e sereni coloro che hanno vissuto una neardeath experience, perchè, illusione o meno, adesso vedono la morte solo come un passaggio.....ma la loro esperienza non è condivisibile dagli altri.
L'esperienza psichedelica potrebbe forse alleviare la loro angoscia della morte, come è sempre stato per culture molto più antiche della nostra.
Certo, all'interno di questa società, non è una proposta facile e certamente non è proponibile per coloro che non sono pronti a mettere in discussione il proprio sistema di credenze, farebbe solo più danni.....Ma per tutti gli altri?

Che ne sarebbe di una società, come quella ipotizzata da Aldous Huxley nel suo libro L'ISOLA dove la medicina Moksha (dal sanscrito liberazione) viene proposta come momento iniziatico per sollevare l'individuo dall'immeditezza della sua esperienza sensibile per donargli nuovi paradigmi per la mente, liberandola in questo modo da molte delle sue brame troppo terrestri?
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Inviato il: 31/10/2006 12:54
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Re: Psichedelico - ciò che svela la mente
#11
Sono certo di non sapere
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Citazione:
Mi riferisco a un paziente terminale, a cui il proprio modello di mondo sviluppatosi all'interno di questa nostra società, non ha offerto un sistema di esperienze utili ad affrontare il tema della morte che inevitabilmente vive con estrema ansia ed inquietudine.

Non bisogna per forse di cose essere un "malato terminale" per avere paura della morte,dell'ignoto,ne abbiamo discusso in questo forum.
Quello che una sostanza psocadelica può fare è annullare la percezione della morte,e di conseguenza la paura perchè incoscienti,ma non risolve il problema alla radice. Nascere per morire dovrebbe essere la prima consapevolezza da acquisire fin da bambini,poi uno lo può addolcire con credenze varie,tipo reincarnazione,vita futura nell'aldilà,polvere di stelle,concime per il ciclo della natura e così via,ma resta di fatto comunque un'incognita e non c'è nulla che possa evitarla.,mentre il dolore fisico che spesso è preludio alla morte quello sì che si può eliminare o in parte lenire.
Citazione:
Più fortunati e sereni coloro che hanno vissuto una neardeath experience, perchè, illusione o meno, adesso vedono la morte solo come un passaggio.....

Sarà,ma vedo che anche i Papi fanno di tutto per rimanere su questa terra,anche attaccati ad una macchina ,e loro sì che credono al ricongiungimento con Dio e come nel film di TROISI ne sono consapevoli
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Citazione:
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Inviato il: 31/10/2006 22:06
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Re: Psichedelico - ciò che svela la mente
#12
Mi sento vacillare
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Citazione:

Timor ha scritto:


Mi riferisco a un paziente terminale, a cui il proprio modello di mondo sviluppatosi all'interno di questa nostra società, non ha offerto un sistema di esperienze utili ad affrontare il tema della morte che inevitabilmente vive con estrema ansia ed inquietudine. Le nostre orecchie si distolgono dalle sue silenziose domande piene di angoscia perchè non abbiamo risposte che non siano altro che vuote parole.
...
L'esperienza psichedelica potrebbe forse alleviare la loro angoscia della morte, come è sempre stato per culture molto più antiche della nostra.
Certo, all'interno di questa società, non è una proposta facile e certamente non è proponibile per coloro che non sono pronti a mettere in discussione il proprio sistema di credenze, farebbe solo più danni.....Ma per tutti gli altri?

C


Qualsiasi parola relativa alla morte non può essere che vuota. La morte è il termine della nostra esistenza, dal mio punto di vista. A nulla serve porsi infinite domande su "cosa vi sia dopo". Nessuno, per quanto ne so, è mai venuto dal "dopo" per raccontarcelo, se non nelle fiabe e nelle religioni.

L'esperienza psichedelica potrebbe sia diminuire che aumentare l'angoscia di fronte alla morte. Ogni essere umano reagisce in modo differente alle variazioni di concentrazione dei neurotrasmettitori. Ognuno di noi è unico, ha un sistema nervoso unico. Le esperienze compiute da una persona non sono automaticamente trasferibili ad altre. Questo vale ancora di più per le sostanze psicoattive della classe degli "allucinogeni", soprattutto considerando il fatto che il loro meccanismo d'azione è praticamente sconosciuto.

Sull'argomento potremmo leggere una serie di articoli disponibli in rete:

http://www.maps.org/research/sewick.html
http://www.mdma.net/terminally-ill/index.html
http://www.maps.org/images/jewishcurrents_11.15.05.pdf

Buona vita

Guglielmo
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"Quieremos organizar lo entusiasmo, no la obediencia" - Buenaventura Durruti
Inviato il: 1/11/2006 11:13
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Re: Psichedelico - ciò che svela la mente
#13
Mi sento vacillare
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Citazione:
Quello che una sostanza psocadelica può fare è annullare la percezione della morte,e di conseguenza la paura perchè incoscienti


Fiammifero, devo dirti che questa affermazione è completamente errata; in quanto le sostanze psichedeliche non annullano la percezione della morte, nè rendono incoscienti.....sono solo degli strumenti che permettono alla mente l'accesso a inesplorate realtà interiori, o simulazioni che possono avere un'importante valore esperenziale per il soggetto che le vive.

X Gugliemo

Citazione:
Qualsiasi parola relativa alla morte non può essere che vuota. La morte è il termine della nostra esistenza, dal mio punto di vista. A nulla serve porsi infinite domande su "cosa vi sia dopo". Nessuno, per quanto ne so, è mai venuto dal "dopo" per raccontarcelo, se non nelle fiabe e nelle religioni.


Il sottoscritto non ha mai avuto alcuna intenzione di affrontare o descrivere cosa sia la morte, nè di speculare su improbabili mappe di una dimensione che è la negazione della vita stessa.
Il discorso può eventualmente essere pertinente se si affronta il concetto di preparazione alla morte.
E, infatti, molto pertinenti sono gli articoli che hai postato....gli ho dato solo una scorsa veloce ma già la conclusione del primo conferma le mie iniziali intuizioni:

Conclusion

The association of dying with the failure of Western medicine makes death into a purely physical event. Dying then becomes a difficult and painful experience both emotionally and physically. Western society has the means to make the passage easier for the dying using psychedelic assisted psychotherapy.

"Over forty years of research using psychedelics with the dying has shown positive changes in the emotional symptoms of dying and pain reduction. Patients who had peak experiences also showed a decrease in the fear of death. In this context, death is not the enemy of Western medicine, suffering is.

Psychedelic-assisted psychotherapy can help dying be of more than medical significance. This relatively short and effective therapy can help alleviate the emotional and physical distress of dying."

E dire che fra le droghe usate mancava la migliore eheheh


Citazione:
L'esperienza psichedelica potrebbe sia diminuire che aumentare l'angoscia di fronte alla morte.Ogni essere umano reagisce in modo differente alle variazioni di concentrazione dei neurotrasmettitori. Ognuno di noi è unico, ha un sistema nervoso unico.



Proprio gli articoli, nostante la lettura snapping attivissimolike, da te citati fa sembrano smentire queste tue affermazioni. Personalmente ho raccolto articoli scientifici ben fatti che dimostrano un'ottima percentuale di risposta positiva dopo l'uso di psichedelici.
Poi si tratta solo di sperimentare, fare ricerca seria e ben fatta e trarne dei dati statistici....
Infatti pur concordando che esista una variabilità individuale riguardo alla genetica del SNC, allo sviluppo cognitivo e alle credenze individuali questo non pregiudica l'utilizzo di un qualsiasi farmaco che abbia un efficacia in una perrcentuale x di soggetti.
Semmai bisogna identificare le classi di soggetti.
La morfina, noto antidolorifico dei pazienti terminali e non, ad esempio può essere più o meno efficace e avere diversi effetti collaterali per il diverso metabolismo e sistema recettoriale dei soggetti. Questo non significa che non possa e non debba essere usata.
Così come per tutti i farmaci che agiscono sul SNC dagli antidepressivi ai neurolettici vengono utilizzati perchè danno risposte positive in un certo numero significativo di soggetti.

Citazione:
Questo vale ancora di più per le sostanze psicoattive della classe degli "allucinogeni", soprattutto considerando il fatto che il loro meccanismo d'azione è praticamente sconosciuto


Di tante di quelle sostanze non conosciamo l'esatto meccanismo e pure vengono correntemente utilizzate in campo medico. Poi è da definire che cosa non è conosciuto: il sistema recettoriale, i circuiti neuronali coinvolti, le basi neurologiche di certi effetti?
Perchè ad alcune domane sono già state fornite delle risposte.

Grazie per i Link
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Inviato il: 1/11/2006 14:30
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Re: Psichedelico - ciò che svela la mente
#14
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Ecco un interessante link su NDE e Ketamine del mitico psichiatra Karl Jansen

http://www.mindspring.com/~scottr/nde/jansen1.html

E possibili utilizzi della ketamina associata a psicoterapia nel campo delle dipendenza da alcool ed eroina:

link
http://www.eleusis.us/resource-center/references/kpt10yrs.php
http://www.eleusis.us/resource-center/references/ketamine-psychotherapy-heroin.pdf

Ne metto uno stralcio

In 1973, Iranian psychiatrist, E. Khorramzadeh, M.D., published the first report about the use of Ketamine in psychiatry in the Psychosomatic Journal. However, Dr. Khorramzadeh did not use Ketamine as an alternative alcoholism treatment. Instead, he administered Ketamine to 100 psychiatric patients with various psychosomatic diagnoses, including tension headaches, depression, anxiety, phobias, obsessive-compulsive neurosis, conversion reaction, hypochondriasis, hysteria, and ulcerative colitis.

Dr. Khorramzadeh reported that 91 of his patients were doing well after six months, and 88 of the subjects remained well after one year. Complications were minimal and included apprehension (2 subjects), nausea (3 subjects) and vomiting (2 subjects). Dr. Khorramzadeh concluded that Ketamine's “abreactive [cathartic] effect correlated well with Ketamine's mind-expanding effect


Dai vi metto anche il link per la depressione:

http://www.nimh.nih.gov/press/ketamine.cfm
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Inviato il: 1/11/2006 16:54
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  •  fiammifero
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Re: Psichedelico - ciò che svela la mente
#15
Sono certo di non sapere
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Usare sostanze psichedeliche,sia naturali che sintetiche,non è fuggire dalla realtà per un certo lasso di tempo,magari fare esperienze meravigliose,idilliache,estatiche e poi il ritornare nella realtà,nuda e cruda non genera frustrazione,impotenza e voglia di ripetere l'esperienza?
E se poi le esperienze invece sono il riemergere di incubi,di mostri sopiti,come ti regoli con la realtà?
La dipendenza non è il segnale di una mancanza di volontà,di coraggio ,di delega ed una sorta di scorciatoia?
per stare" bene" se ne deduce che l'assunzione debba essere continuativa e questo non porta alla "fusione" del cervello?
Se sì,dobbiamo avere attorno a noi persone che ci accudiscono,che ci evitino di farci del male nel caso insorgano depressioni o autolesionismo?
O ricorrere all'uso di queste sostanze presuppone un "forte autocontrollo" per non farti cadere in tentazione ed usarle una tantum?
E come lo trovi questo autocontrollo,se il loro ricorso è conoscere se stessi ed altre realtà ?
Scusa se possono apparirti superficiali e banali queste domande,ma sono solo per capire meglio certi meccanismi,avendo letto più contro che pro sull'uso di queste sostanze e non avendone esperienza diretta.
io sono per il metodo tradizionale,scavare,scavare,porsi delle domande,meditare e riflettere in base alla realtà che mi circonda perchè con essa devo interagire e trovare equilibrio.
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Inviato il: 1/11/2006 23:13
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Re: Psichedelico - ciò che svela la mente
#16
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Fiammifero le tue domandi sono assolutamente pertinenti e non facilmente elusibili.
Personalmente credo che tutte le sostanza psicoattive possano dare dipendenza psicologica fermo restando il principio della diversa suscettibilità individuale su base genetica e psicologica. Alcune fra queste, è noto, con l'uso protratto portano allo sviluppo di una dipendenza fisica che si manifesta sul piano clinico come sindrome da astinenza e sul piano neurofisiologico con alterazioni del sistema neurorecettoriale coinvolto.
Aggiungo che, come per la maggior parte delle "drugs" intese come farmaci, pericolosi se non letali effetti si possono manifestare se vengono consumate alte dosi in acuto.
L'indice terapeutico è ovviamente più o meno ristretto a seconda degli effetti collaterali della droga stessa.
Persone con disturbi psicologici e/o psichiatrici o adolescenti non dovrebbero assolutamente utilizzare sostanze psichedeliche per il rischio di insorgenza di depressione, di ideazione suicidaria, di sintomi psicotici o quantomeno per il rischio di non essere in grado di rielaborare compiutamente l'esperienza vissuta o di salvaguardarsi da possibili imprudenze compiute sotto l'effetto della sostanza.
A queste che sono considerazioni generali si deve comunque integrare la conoscenza degli specifici effetti delle sostanze. Non possiamo generalizzare e accusare di "fondere il cervello" qualsiasi sostanza o di essere la causa delle maggior parte delle dipendenze e delle morti del sabato sera o avremmo già bandito qualsaisi alcolico dalle nostre tavole.
Come vedi alcune delle domande che hai poste potresti rivolgerle ai consumatori di alcol.
E' sempre una questione di chi,come,dove,quando e perchè.

Certo per un'esperienza psichelica completa ritengo si debba essere preparati e con un forte autocontrollo. Non per evitare la dipendenza quanto per riuscire ad accettare il possibile manifestarsi di nuovi paradigmi per la mente e la frantumazione concreta, non solo ipotizzata, dei propri comuni parametri di riferimento.
Forse alla ricerca di un'epifania che nessuna speculazione mentale potrà mai svelare.
Mi piacerebbe che esistesse una sostanza senza potenziali pericolosi effetti collaterali (per la maggior parte gestibili se ben conosciuti) e che non desse dipendenza.
A volte però penso che la dipendenza sia quasi un'inevitabile approdo per una società psicologicamente debole come la nostra.
[La depressione ha una prevalenza di circa il 10-20% della popolazione. La percentuale di fumatori è il 30% della popolazione adulta; Nel mercato europeo, il carico di patologie e lesioni attribuibile all'alcool si attesta tra l'8 e il 10% del totale, mentre una quota considerevole (40-80%) di tutti i decessi per lesioni intenzionali e non, è dovuta all'abuso di alcool.]

Rispetto il tuo intento di trovare l'equilibrio all'interno della "realtà" grazie alla riflessione e all'introspezione razionale, ma l'intento del thread era quello di suggerire la possibilità che altre realtà si affacciassero alla mente e se era lecito perseguirle a scopo conoscitivo.
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Inviato il: 7/11/2006 19:44
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Re: Psichedelico - ciò che svela la mente
#17
Sono certo di non sapere
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Citazione:
ma l'intento del thread era quello di suggerire la possibilità che altre realtà si affacciassero alla mente e se era lecito perseguirle a scopo conoscitivo.

Grazie per le risposte,ma ora mi fai un esempio di possibili altre realtà,non mi è chiaro in quanto se penso alla mente mi viene di dire sogni,speranze,propiezioni future,utopie ma non realtà,ossia quello che viviamo e che ci circonda.
Spero di essere stata chiara.
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Inviato il: 7/11/2006 22:27
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Re: Psichedelico - ciò che svela la mente
#18
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Bè più che di realtà differenti, parlerei di diversi stati di coscienza.

Stati di coscienza extraordinari sono: sogni lucidi, esperienze di premorte, esperienze extracorporee, estasi mistica, satori, samadhi, nirvana.
Non sono semplici parole, si riferiscono a condizioni sperimentabili dalla coscienza individuale

Ciascuna di queste esperienze appare reale se non più reale dello stato ordinario di coscienza al Sè che le sperimenta.
Poi che siano o meno illusioni è un argomento fittizio date le premesse dei post precedenti.

Se i concetti non sono chiari dimmelo, e cercherò di illustrarteli nei limiti della mia conoscenza.

Ciao
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Inviato il: 7/11/2006 23:10
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  •  fiammifero
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Re: Psichedelico - ciò che svela la mente
#19
Sono certo di non sapere
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Perfetto,ho capito era solo questione di termini e devo dire di aver provato già queste sensazioni,soprattutto quando ero molto più giovane,una specie di déjà-vu ,ma anche altri tipi di percezioni,intuizioni,prevegenze a media e lunga scadenza.
Scherzosamente lo chiamo il terzo occhio,ma credo che sia solo una sensibilità più accentuata,un'istintuale collegamento dato dal vissuto,esperienza,proiezioni,sensazioni a pelle.
Bho,non lo sò !
Non oso immaginare cosa succederebbe se assumessi un po' di mescalina e del peyote
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Inviato il: 7/11/2006 23:29
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Re: Psichedelico - ciò che svela la mente
#20
Sono certo di non sapere
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Citazione:
Stati di coscienza extraordinari sono: sogni lucidi, esperienze di premorte, esperienze extracorporee, estasi mistica, satori, samadhi, nirvana.
Non sono semplici parole, si riferiscono a condizioni sperimentabili dalla coscienza individuale


Oppure è la realtà attuale la vera illusione cioè la non-coscienza: non sappiamo chi siamo, dove andiamo e che facciamo in questo universo cane.
Addirittura, con evidente senso dell'umorismo, chiamiamo questo nostro perenne stato di oblio... "coscienza"

Citazione:
Non oso immaginare cosa succederebbe se assumessi un po' di mescalina e del peyote


Ti sarebbero perfettamente chiare le parole di Timor e del perchè la Chiesa abbia paura di certe "sperimentazioni".
Inviato il: 8/11/2006 0:42
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  •  Santro
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Re: Psichedelico - ciò che svela la mente
#21
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Citazione:
Bho,non lo sò !
Non oso immaginare cosa succederebbe se assumessi un po' di mescalina e del peyote

Mah.... niente di "straordinario"; le doti che possiedi sarebbero potenziate e scopriresti di possederne altre. L'importante è avere già nel "bagaglio" gli strumenti idonei al loro RI-conoscimento.

Citazione:
Oppure è la realtà attuale la vera illusione cioè la non-coscienza: non sappiamo chi siamo, dove andiamo e che facciamo in questo universo cane.

Ho l'impressione che nell'organismo umano sia installata una qualche "diavoleria" che impedisce al cervello (coscienza) di funzionare al meglio delle sue possibilità. In natura esistono sostanze che possono, momentaneamente, "disattivare" tale diavoleria. Di contro, ce ne sono altre che, invece, peggiorano la situazione; vedi: eroina, televisione eccetera eccetera.....
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Inviato il: 8/11/2006 8:04
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Re: Psichedelico - ciò che svela la mente
#22
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Citazione:
Non oso immaginare cosa succederebbe se assumessi un po' di mescalina e del peyote

Non c'e' bisogno di essere cosi' esoticofili, basta una gita ottobrina nelle Alpi (o magari anche il Gran Sasso, ma non lo so di per certo) e la raccolta di alcuni funghetti magici o per dirla piu' pomposamente Psilocybe semilanceata , la cui raccolta e ingestione sono legali, a patto che vengano comsumati sul posto e non seccati, per avere piu' o meno lo stesso mal di pancia e magari un po' di vomito assieme agli effetti secondari della temporanea attenuazione della Descrizione del Mondo e dello stand -by dell'organo Kundabuffer. Da usarsi solo per quelli che sostengono che non esiste realta' al di fuori dell'esperienza sensoriale, che tutto e' materiale e che cio' non e' misurabilee riproducibile non esiste ed altre simili amenita'': gli altri non hanno bisogno di medicinali da usarsi con cautela e possono direttamente passare ad altre pratiche

Citazione:
Ho l'impressione che nell'organismo umano sia installata una qualche "diavoleria" che impedisce al cervello (coscienza) di funzionare al meglio delle sue possibilità. In natura esistono sostanze che possono, momentaneamente, "disattivare" tale diavoleria. Di contro, ce ne sono altre che, invece, peggiorano la situazione; vedi: eroina, televisione eccetera eccetera.....

Volevi dire "sia stata installata", nevvero?
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Inviato il: 8/11/2006 8:23
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Re: Psichedelico - ciò che svela la mente
#23
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Premesso quanto precedentemente espresso sui potenziali rischi/pericoli dell'assunzione di sostanza psicoattive, credo che i governi occidentali abbiano intenzionalmente compromesso la ricerca e lo sviluppo nel campo delle sostanze psichedeliche.
Volontà di controllo da parte dei governi, propaganda negativa e disinformatrice su effetti e tossicità, influenze religiose, disinteresse di gran parte della classe medica sugli aspetti "trascendentali" dell'esperienza psichedelica e pregiudizio nei confronti di qualsiasi rappresentazione del mondo extraordinaria hanno determinato un notevole rallentamento per quello che dovrebbe essere uno dei campi di ricerca più stimolanti della medicina.
Solo grazie ad alcuni pionieri quali Hoffmann, Huxley, Leary, Grof, Wilson, Lilly, Shulgin, Strass, Jansen è stato possibile fornire a un pubblico attento un'informazione obiettiva delle possibilità offerte da questo genere di sostanze mentre la massa "si beveva" i racconti catastrofici che, complice una classe medica ignorante e bigotta, i massmedia andavano descrivendo.
Certo sono sostanze da usare con prudenza come qualsiasi farmaco ma in molti casi è stato buttato via il bimbo con l'acqua sporca.
Fortunatamente grazie alle ricerche in campo neurofarmacologico degli ultimi 15 anni si sta sempre più dipanando la complessa azione a livello cerebrale e la base organica dei loro effetti psichici.

Qui un interessante link per iniziare chiarirsi le idee sulle classi di sostanze psicoattive, di cui le sostanze psichedeliche sono una sottoclasse......ovviamente materiale informativo è solo in inglese, in google nelle pagine in italiano non si trova nulla....che non sia informazione correttamente"predigerita"
http://en.wikipedia.org/wiki/Psychoactive_drug

A scanso di equivoci non sono da considerarci psichedelici nè gli oppiodi nè gli eccitanti tipo cocaina o amfetamine e derivati. A quest'ultima classe apparterrebbero anche il ritalin e l'ecstasy, quest'ultimo cmq meritebbe un discorso a parte.

PS: non so se è chiaro che la mescalina è il principio attivo del cactus Peyote
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Inviato il: 12/11/2006 15:06
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Re: Psichedelico - ciò che svela la mente
#24
Dubito ormai di tutto
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Salve a tutti i partecipanti a questo forum interessante...Per restare in tema,qualcuno di voi ha avuto a che fare o conosce qualcosa per esperienza diretta riguardo alla Datura Stramonium volgarmente detta Erba del diavolo ? In questo periodo mi stò cimentando con questa Solenacea che hò raccolto facilmente per i campi...accumulando così un buon quantitativo di foglie,fiori,radici e sopratutto semi...Le foglie essicate proverò a fumarle miste a tabacco,i semi macinati sono in infusione alcoolica e dopo un certo periodo filtrerò e lascierò evaporare ottenendo un estratto secco che proverò sempre a fumare con la pipa ad acqua.. Quello che cerco è sfruttare i principi attivi (Atropina,Scopolamina,Yoscina) senza intossicarmi ed è per ciò che fumerò l'estratto partendo da piccolissime dosi che se tutto va bene aumenterò fino alla soglia visionaria...Se invece si presentassero sintomi spiacevoli-pericolosi,smetterò subito...il problema è fermarsi in tempo e con un cauto programma di dosaggio e tempi di reazione,spero di riuscirci...Altrimenti nella peggiore .delle ipotesi finirò morto,invalido o al manicomio come prospettato dal maggior numero di fonti informative che ho consultato sul web .. Davvero sembra che attorno a quest'erba (sarà per il nome?) ci sia un aurea maledetta satanica mortifera,ma la curiosità di verificare di persona mi viene dal fatto che esso,lo Stramonio,era l'ingrediente principale per l'"unguento delle streghe" che permetteva loro il "volo magico" per recarsi ai Sabba,feste Acid Rav psichedeliche di allora... inoltre,è noto che le streghe non morivano per questi abusi psicoattivi,semmai morivano bruciate per mano degli antidroga dell'epoca...
Inviato il: 12/11/2006 19:25
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Re: Psichedelico - ciò che svela la mente
#25
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Clausneghe

Con lo stramonio non morirai, ma perche' ne vuoi fare uso?

Cerca di non essere da solo, se la usi. Tantissimi anni fa (sono vetusto) mi ricordo di un gruppo di persone che si erano trasformati in indios nudi e danzanti una danza frenetica ed erano poi crollati. Al risveglio avevano vaneggiato per giorni ed alla fine non si ricordavano molto (era pero' cosa di tutti i giorni nella Valle della Luna, i Sardi sicuramente non approveranno, ma era big fun prima che arrivassero i free climbers).

Fammi sapere, se hai voglia, io un po' di esperienza magari ce l'avrei anche (qui lo dico e qui lo nego, visto il lavoro che faccio).

PS
Provato a contattare qualche strega (se dalle tue parti ce ne sono)? Cominciare tutto da capo e' lungo, dispendioso e magari anche pericoloso e non e' detto che ne ne cavino dei benefici.
Come per l'agopuntura, le droghe psichedeliche ed il loro uso a volte veramente complicato, come pure la missione quasi impossibile di determinarne le dosi, sono convinto che siano state scoperte in tempi preistorici da persone che avevano la vista e che dunque non avevano bisogno di dispendiosi ed eterni processi di Trial&Error. Meglio imparare dalle loro tradizioni, non credi?
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Inviato il: 13/11/2006 0:01
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Re: Psichedelico - ciò che svela la mente
#26
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Ciao Clausneghe mi incurosisce il tuo interesse stegonesco per la Datura. Vorrei però ricordarti che il suo indice terapeutico, ciòè il rapporto fra la dose letale e quella a cui ottieni degli effetti è molto basso. Ciò significa che è facilissimo sovradosarla e avere effetti tossici se non letali.

ti rimando a questi link di wikipedia che probabilmente avrai già visionato
http://en.wikipedia.org/wiki/Datura_stramonium
http://en.wikipedia.org/wiki/Atropine
http://en.wikipedia.org/wiki/Scopolamine

In effetti conosco pochi resoconti sull'uso di queste erbe, ma al di là di profonde allucinazioni non sembra vengano riportate particolari esperienze mistiche o trascendentali. Non sembrano quindi appartenere alla classe degli enteogenici ma potrei sbaglirmi, spt se si guarda la morte in faccia

Quindi a che scopo giocare con sostanze così pericolose?
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Inviato il: 13/11/2006 2:06
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  •  fiammifero
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Re: Psichedelico - ciò che svela la mente
#27
Sono certo di non sapere
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Citazione:
Quindi a che scopo giocare con sostanze così pericolose?

Spiegato il motivo per cui Clausneghe non ha partecipato al pranzo di Roma
Io mezza strega (diciamo pure vecchia befana),prima di cimentarti in simil impresa,ti invito a leggere tutto LC,compresi i forum, dall'inizio,altro che psicadelico ed esperienze ultracorporee,è proprio un'altro mondo
O è questo che vuoi fuggire?
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Inviato il: 13/11/2006 7:44
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Re: Psichedelico - ciò che svela la mente
#28
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ciao Timor,
per poco non mi sfuggiva questo forum.

Secondo me hai colpito nel punto (per quanto abbia veramente poco tempo e non sia riuscito a leggere a fondo tutti i tuoi post).

Mi sono informato molto sull'argomento in passato, leggendo ed analizzando tutto quello che trovavo sull'argomento, dai libri di Castaneda alla documentazione sui sogni lucidi (c'è anche un gruppo che li studia ad Harvard, gli inventori del NovaDreamer), alle tradizioni orientali quali lo yoga e gli stati meditativi buddisti, ed ho sempre avuto l'impressione che tutte puntassero nella stessa direzione, che volessero dire la stessa cosa:
ovvero la percezione è la chiave, il sistema di riferimento.

Se muta il sistema di riferimento, muta la stessa realtà, in quanto la realtà a livello personale non è altro che la percezione che la determina.

Questo è lo stesso cardine su cui poggiano gran parte delle principali tradizioni buddiste (non tutte, però) quando asseriscono che tutto ha un'esistenza relativa ed interdipendente (link). Curiosa l'analogia ovviamente con la relatività dei concetti di spazio e di tempo messi in luce dalla fisica moderna.

Per quanto riguarda i sogni lucidi, penso sia una delle cose più affascinanti mai scoperte, tra l'altro sperimentabili a livello personale, occhio che c'è da perderci la testa, magari lo saprai meglio di me.
Hai esperienze a riguardo?

Per quanto riguarda le sostanze capaci di alterare la percezione, ho esperienze frammentarie, e personalmente non so esattamente da cosa derivi la demonizzazione delle stesse: è ovvio che sia tutta una questione di quantità. La cosa certa è quanto possano inficiare la percezione, e quindi la realtà stessa: in poche parole tutto è diverso, anche se tutto resta uguale.

Un'ipotesi malsana che mi è saltata in testa negli anni è proprio quella che tu hai espresso nei post precedenti, ovvero che la realtà sia un insieme di tutti i sistemi di percezione, ovvero un sistema di percezione dominante (che è quello che Castaneda chiama punto d'unione).
Ma qui si fa già fantascienza, ed i metodi per investigare sono tanto stupendi quanto pericolosi.

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Re: Psichedelico - ciò che svela la mente
#29
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Citazione:
Da usarsi solo per quelli che sostengono che non esiste realta' al di fuori dell'esperienza sensoriale, che tutto e' materiale e che cio' non e' misurabile e riproducibile non esiste ed altre simili amenita'': gli altri non hanno bisogno di medicinali da usarsi con cautela e possono direttamente passare ad altre pratiche

Divertente questa.Ma non è che invece è un filino il contrario?
Comunque,a proposito di "sogni lucidi",se ho ben capito cosa sono,ne faccio di continuo,e ho anche momenti in cui mi sembra di essere addormentato e sono sveglio.Ma la mia domanda è: sono "stati" che permettono la "visione" di altre realtà,o semplicemente momenti di "blocco cerebrale",di un analogo dei bug e dei loop del "sistama operativo"?
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Re: Psichedelico - ciò che svela la mente
#30
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Ma la mia domanda è: sono "stati" che permettono la "visione" di altre realtà,o semplicemente momenti di "blocco cerebrale",di un analogo dei bug e dei loop del "sistama operativo"?

Guarda Kirbmarc, vorrei saperlo anch'io.

Sono scettico e materialista come formazione, ma l'idea è quella di sperimentare, no? A questo preferisco dedicarmi. Così, per divertirti, quando sei in un sogno lucido, prova a controllarlo. Non è facile, ma sicuramente affascinante.

L'idea di fondo del discorso comunque è che la realtà che investighiamo, anche con la fisica, si basa su delle assunzioni di base, che si possono comunque e sempre fare risalire alla nostra percezione. E se è la percezione stessa ad essere modificata?
Di qui poi ci si può fare prendere la mano e chiedersi da cosa dipende la percezione dominante (ovvero quella di quasi tutte le persone, a parte che so, categorie quali sciamani, schizofrenici, ricercatori in questo campo)?
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M.Bookchin
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