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 American Moon

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  •  ivan
      ivan
Re: Varie
#2141
Sono certo di non sapere
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Ecco come si doveva vedere il cosmo da lassù la fatidica notte del piccolo grande passo : qui e qui.


...

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La verità raramente è pura e non è mai semplice
Inviato il: 15/8/2006 14:17
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  •  ivan
      ivan
Re: Varie
#2142
Sono certo di non sapere
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"L' attrezzo" qui si vede ancora meglio ...

From: http://www.panoramas.dk/fullscreen3/f29.html e poi " Apollo 11 Fullscreen QuickTime VR" e poi ancora "Click for a super size image of the LM".

Le dimensioni dell "attrezzo" sono poi tali che esso sembra non collocabile nel vano portaoggetti, sopra il retroriflettore laser ...

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La verità raramente è pura e non è mai semplice
Inviato il: 16/8/2006 11:51
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  •  ivan
      ivan
Van Allen
#2143
Sono certo di non sapere
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http://www.lastampa.it/cmstp/rubriche/girata.asp?ID_blog=49&ID_articolo=39&ID_sezione=72&sezione=Il%2BCielo

Citazione:


Addio allo scopritore delle Fasce di van Allen
16/8/2006

Distratti dal lungo ponte di Ferragosto, i giornali italiani non si sono accorti della morte, a 91 anni, di James Alfred van Allen (foto). Eppure è uno scienziato che tutti dovrebbero conoscere se non altro perché ha dato il suo nome alle fasce di radiazioni che circondano la Terra. In più, ha compiuto questa scoperta con il primo satellite artificiale americano, l’Explorer 1, lanciato il 31 gennaio 1958 in risposta allo Sputnik che i sovietici avevano messo in orbita il 4 ottobre 1957, in piena guerra fredda, scuotendo il mondo e in particolare gli Stati Uniti.

Dato che i giornali hanno trascurato la notizia, più attratti dalla buffa vicenda della Nasa che smarrisce i filmati originali del primo sbarco sulla Luna, proviamo a rimediare almeno in questa rubrica web. James van Allen, nato il 7 settembre 1914, aveva preso il dottorato all’Università dello Iowa nel 1939 e fin da allora si occupava di astrofisica delle particelle. La guerra lo coinvolse per qualche anno in ricerche militari: alla John Hopkins University contribuì allo sviluppo di detonatori per la difesa antiaerea delle navi.

Tornato alla scienza pura nel 1946, van Allen poté utilizzare alcuni razzi V2 sottratti ai nazisti per ricerche nell’alta atmosfera e si convinse che l’esplorazione dello spazio avrebbe potuto portare a scoperte di grande importanza. Così, in vista dell’Anno Geofisico Internazionale (1957-58) propose il lancio di un satellite artificiale con a bordo un contatore Geiger.

L’idea non trovò inizialmente grande entusiasmo, ma le cose cambiarono quando il 4 ottobre 1957 l’Unione Sovietica mise in orbita il primo satellite artificiale. Più che un’impresa scientifica, quella russa fu una grande prova di forza missilistica. Gli Stati Uniti corsero allora ai ripari e il progetto di James van Allen poté andare in porto. Fallito un primo lancio, il satellite americano “Explorer 1” andò felicemente in orbita alla fine di gennaio del 1958 e, a differenza dello Sputnik, che aveva a bordo soltanto una radio trasmittente per segnalare la sua presenza, trasmise dati scientifici di grande interesse e novità, rivelando l’esistenza intorno alla Terra di una fascia di radiazioni molto intense.

Che questa fascia esistesse era già previsto per via teorica, ma la prova sperimentale fu decisiva. Lanci successivi di altri tre Explorer e un Pioneer a quote più alte dei mille chilometri di Explorer 1, rivelarono poi una seconda fascia.

Van Allen divenne immediatamente celebre, anche perché la fascia di radiazioni fu battezzata con il suo nome. Continuò a insegnare all’Università dello Iowa fino alla pensione nel 1985, ma anche dopo non si allontanò mai dalla ricerca, occupandosi della grande quantità di dati inviati dal Pionieer 10, navicella che dopo aver visitato Giove e Saturno ancora viaggia all’esterno del sistema planetario, alla periferia dell’eliosfera.

Le Fasce di van Allen (disegno) hanno la forma di una ciambella che circonda la Terra con una maggiore espansione all’equatore e lascia liberi i poli al di sopra dei 65 gradi. Alla loro origine è il campo magnetico terrestre: le particelle cariche elettricamente provenienti dallo spazio (vento solare, raggi cosmici) vengono intrappolate dal campo magnetico della Terra e si accumulano nelle Fasce. La fascia più bassa, quella scoperta dall’Explorer 1, si estende dall’alta atmosfera (200 km) fino a qualche migliaio di chilometri ed è composta soprattutto da protoni (particelle cariche positivamente) ma contiene anche particelle alfa (nuclei di elio), altri ioni ed elettroni. La fascia più esterna va da 10 mila a 65 mila chilometri dalla Terra e contiene in prevalenza elettroni (particelle con carica elettrica negativa). La zona più radioattiva va da 14 mila a 19 mila chilometri. L’estensione di questa fascia varia molto a seconda della potenza del vento solare e le sue particelle subiscono un continuo ricambio. Le particelle della fascia inferiore invece hanno una vita media di 10 anni prima di essere assorbite nell’atmosfera.

L’intera energia dei raggi cosmici e del vento solare è paragonabile a quella della radiazione luminosa delle stelle, cioè molto piccola. Ma poiché le particelle si accumulano formando un plasma relativamente denso, per gli astronauti e per l’elettronica dei satelliti artificiali che si trovano ad attraversare le Fasce di van Allen i rischi sono seri. In compenso, il campo magnetico terrestre, creando questo schermo, consente la vita sulla superficie del pianeta. Le Fasce di van Allen, da questo punto di vista, sono lo scudo che ci protegge dalla radioattività di origine cosmica.




" Ma poiché le particelle si accumulano formando un plasma relativamente denso... " e caldo*, visto che è un plasma ...

C'è qualcosa che non mi torna:

Citazione:

L’intera energia dei raggi cosmici e del vento solare è paragonabile a quella della radiazione luminosa delle stelle, cioè molto piccola


Quindi, se è una energia molto piccola, non dovrebbe essere un problema, infatti è il suo accumulo che è tale ragion percui "per gli astronauti e per l’elettronica dei satelliti artificiali che si trovano ad attraversare le Fasce di van Allen i rischi sono seri".


"Le Fasce di van Allen, da questo punto di vista, sono lo scudo che ci protegge dalla radioattività di origine cosmica". Ma se l'energia del vento solare è piccola, è paraganobile a quella che ci arriva dalle stelle, essa dovrebbe essere innocua per la vita, e allora perchè mai c'è bisogno di uno scudo magnetico per proteggerci da esse?

Se vento solare e radiazione cosmica hanno una energia piccola, ma così piccola che bisogna che si accumuli parecchia roba affinchè si crei un rischio serio per astronavi ed astronauti, non c'è mica bisgno dello scudo della magnetosfera per difendersi da essi: basta e avanza l'atomsfera ...

Oppure, più semplicemente: il vento solare non è poi così innocuo se esso è un pericolo per la vita e se ci vuole la magentosfera a farci da scudo; e infatti le comete ne sanno qualcosa dell' innocuità del vento solare.


Già, le comete .... i soliti cospirazionisti alll'opera: qui.


*
From http://en.wikipedia.org/wiki/Plasmasphere
"is very hot, at somewhere between 6000 K and 35 100K."

. ...



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Inviato il: 17/8/2006 12:47
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  •  Tubo
      Tubo
Re: Van Allen
#2144
Dubito ormai di tutto
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Cosa aveva detto Mr. Danger? Nel 2008 o 2012 uomini ancora sulla Luna?
Secondo me conviene mettere in stand by la discussione ed aspettare quel giorno.
A quel punto le cose sono 2:
- e' tutto vero
- è tutto falso

Sembra una banalità ma alla fine è questo.
Poi si tireranno le conclusioni.
Inviato il: 17/8/2006 12:52
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  •  ivan
      ivan
Re: Van Allen
#2145
Sono certo di non sapere
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Da Bronx
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X Ettore:










X Tubo04:

E se il futuro piccolo grande passo fosse computer grafica? Valla a smontare una "foto" frutto delle più recenti tecniche digitali ...



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Inviato il: 17/8/2006 13:23
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  •  ivan
      ivan
Sole
#2146
Sono certo di non sapere
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Un caro amico disse in illo tempore:

Citazione:


Non sarebbe più un laser, ma un faro da contraerea.



Un faro da da contraerea, o, in funzione delle circostanze, un "sole"?

From: www.apolloarchive.com















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Inviato il: 17/8/2006 19:38
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  •  ivan
      ivan
foto
#2147
Sono certo di non sapere
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L'utente wallsofjer parlava di prove fatte con Photoshop.

Premesso che ormai software in grado di migliorare le foto sono facilmente reperibili, di seguito un esempio di come Photoshop migliori una foto dell' Archivio Apollo:

Qui i lineamenti del viso del tipo sono parzialmente oscuratii:




















Con qualche tasto premusto su Photoshop, ecco che i lineamenti diventano visibili e il soggetto diventa facilmente riconoscibile:











Nel seguente caso però il software non riesce a schiarire completamente i lineamenti del viso del soggetto:









(From www.Apolloarchive.com)


Eppure situazioni " nere" lo stesso software riesce a risolverle, come nel seguente esempio:






























Ho fatto prove analoghe su foto dell' Archivio Apollo, ma finorà non è emerso nulla degno di nota.

Ad esempio, in queste due ben note foto di Cerman, l'uso del software non ha rivelato nulla:



























www.apolloarchive.com :

1.
2.
3.
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Inviato il: 18/8/2006 21:16
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  •  ivan
      ivan
Re: foto
#2148
Sono certo di non sapere
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Nella foto AS14-64-9098 sembra esserci qualcosa nel cielo:















Un semplice software grafico rivela che quella macchia sembra un pezzo dell'elica di un elicottero:


















H.R.:

=> Immaggine migliorata

=> Originale


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Inviato il: 20/8/2006 9:40
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  •  ivan
      ivan
Re: foto
#2149
Sono certo di non sapere
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Una interessante cosetta da vedere: qui.

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Inviato il: 25/8/2006 18:23
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  •  ivan
      ivan
Re: foto
#2150
Sono certo di non sapere
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Qui si vedono due strani sassi: uno spaccato dalla strana forma e uno cubico o comuqnue squadrato.
H.R.


Qui strane luci sembrano emergere dal suolo, vi è poi uno strano oggetto per terra e una parte del suolo sembra aver assunto un colore diverso.
H. R.


Qui altre "luci" sembrano emergere dal suolo.
H. R.


From www.apolloarchive.com


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Inviato il: 29/8/2006 1:03
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  •  ivan
      ivan
Re: foto
#2151
Sono certo di non sapere
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From http://www.lpi.usra.edu/resources/apollo/slideshow/70mm/

Dei curiosi solchi sulla superficie lunare:







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Inviato il: 29/8/2006 11:29
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  •  ivan
      ivan
Re: foto
#2152
Sono certo di non sapere
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From http://antwrp.gsfc.nasa.gov/apod/archivepix.html


"Apollo 15's Home on the Moon"













"Apollo 15: Driving on the Moon"
















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La verità raramente è pura e non è mai semplice
Inviato il: 30/8/2006 22:42
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  •  Det.Conan
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Re: foto
#2153
Dubito ormai di tutto
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Rimosso perche' palesemente O.T.

-----------------------------------------------------------------

Anticristo, che hai preso le veci di Ettore?
maxgallo
----------------------------------------------------------------
Inviato il: 30/8/2006 22:45
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  •  Det.Conan
      Det.Conan
Re: foto
#2154
Dubito ormai di tutto
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rimosso perchè palesemente O.T. e provocatorio.

maxgallo
Inviato il: 31/8/2006 12:35
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  •  Nemrod
      Nemrod
Re: foto
#2155
Ho qualche dubbio
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rimosso perchè in risposta ad una provocazione (provocatorio a sua volta).

maxgallo
--------------------------------
Inviato il: 31/8/2006 13:46
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  •  Det.Conan
      Det.Conan
Re: foto
#2156
Dubito ormai di tutto
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Max Gallo non ho prese nessuna vece e inoltre la mia era solo ironia.

Mi ripeto con maggiore educazione:

amici debunkeristi venite qui e discutete per il bene di tutti noi e della verita'.
Il vostro silenzio sarebbe interpretato come assenso.
Grazie a tutti.

Ciao.
Inviato il: 31/8/2006 15:14
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  •  Nemrod
      Nemrod
Re: foto
#2157
Ho qualche dubbio
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Premetto che la "censura" operata da MaxGallo, che ha colpito pure me, mi trova assolutamente d'accordo.
Certe cose è bene soffocarle nella culla prima che crescano, e il moderatore ha fatto il suo sacrosanto dovere (e purtroppo non sempre accade).

Citazione:
Il vostro silenzio sarebbe interpretato come assenso.


Ivan ha postato una serie di foto con delle stranezze, curiosità ecc. alle quali ha dato (o sembra lasciar credere che abbia dato) un qualche significato (una pala di un elicottero (che non lascia ombre)... luci "sotterranee"... mah...).
Se vi volete divertire a chi la spara più grossa, fate pure. E illudetevi pure che le vostre osservazioni (che potrebbero essere meglio impiegate) conducano a qualcosa (a cosa, fate voi...)
Continuate pure. Ma, per cortesia, lasciate perdere chi non ha voglia di partecipare ai vostri giochini.
Ignorateci.

Nemrod

ps. Se maxgallo volesse tagliare anche questo mio post, faccia pure: non avrebbe tutti i torti e non me la prenderei.
Gli estremi della provocazione potrebbero esserci tutti.


Inviato il: 1/9/2006 1:19
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  •  ivan
      ivan
Re: foto
#2158
Sono certo di non sapere
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Citazione:


un qualche significato (una pala di un elicottero (che non lascia ombre)... luci "sotterranee"... mah...).



Secondo te cos' erano?

Che interpretazione dai ?

Ciao.

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Inviato il: 1/9/2006 9:21
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  •  Det.Conan
      Det.Conan
Re: foto
#2159
Dubito ormai di tutto
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Citazione:
Se vi volete divertire a chi la spara più grossa, fate pure. E illudetevi pure che le vostre osservazioni (che potrebbero essere meglio impiegate) conducano a qualcosa (a cosa, fate voi...)


Il problema caro Nemrod e' che nessuno viene qui a spiegarci queste stranezze!!!
E gli stessi che non vengono qui dicono di MANGIARE PANE E ASTRONAUTICA FIN DA PICCOLI!!!!

E' solo una questione di coerenza con le proprie tesi.
Niente di piu' e niente di meno.

E secondo te cosa sono?
Sei intervenuto solo per ribattere a me o per darci una tua opinione?

Ciao.
Inviato il: 1/9/2006 12:42
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  •  maxgallo
      maxgallo
Re: foto
#2160
Dubito ormai di tutto
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C'è stata la "botta" e poi la "risposta"; ora, cortesemente, sarebbe gradito tornare in I.T. o, se non ci si riesce, astenersi dal postare (leggi anche spammare).

Eventuali screzi personali, meglio limitarli ai PM.

Grazie.
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Inviato il: 1/9/2006 17:20
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  •  Drive
      Drive
Re: foto
#2161
Ho qualche dubbio
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Citazione:
Secondo te cos' erano?
Che interpretazione dai ?

Ivan scusa, ma un minimo di serietà la vuoi usare di tanto in tanto? Non dico che bisogna essere per forza comici tutta la vita e neppure troppo seri tutta la vita. Ci stanno bene tutte le due cose, ma almeno con un po' di tatto quando serve.
Detto questo, ma tu sei veramente convinto al punto da portare davanti a un tribunale la tua affermazione, che quelle siano PALE di un ELICOTTERO?
Le parole "riflesso dell'obbiettivo", "difetto della pellicola", o "difetto di sviluppo", proprio non ci stanno, vero?
Certo che no, è per forza un elicottero e quelle sono PALE roteanti!
E che ci faceva un elicottero sulla Luna? Scattava foto souvenir agli astronauti?
Ah già, ma che sbadato, quella non è la Luna, è uno studio cinematografico. E a maggiar ragione che ci faceva un elicottero in uno studio al chiuso in cui è stata aspirata tutta l'aria per far sì che gli oggetti cadano tutti alla stessa velocità?
E con cosa poteva funzionare quell'elicottero senz'aria? Usava forse le bombole di idrogeno e ossigeno liquido come il Saturno V?
E scusa un'altra domanda, ma se non c'era aria, come diavolo faceva un elicottero a restare in volo? Dove la prendeva la portanza? E poi che strano, ma ipotizzando che l'aria c'era non si vede nessuna nuvolona di polvere sotto le pale dell'elicottero. Uhmm stranissimo, dalla foto si evince che quell'elicottero aveva le pale roteanti a non più di 5 metri di altezza dal suolo. Sai che polveraccia avrebbero scatenato?
Eh sì, ci hai convinto tutti. Quello è davvero un elicottero. Non si vede niente di niente che abbia una lontana appartenenza ad un elicottero, ma se lo dici tu è sicuramente vero. Grazie per averci illuminato.

P.S. Ti assicuro che se avresti detto che era un braccio gru venuto mosso e sfuocato forse ti avremmo creduto di più. Ma dire che quella roba sono pale di un elicottero....guarda ..non mi pronuncio neanche.
Inviato il: 1/9/2006 20:47
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  •  Det.Conan
      Det.Conan
Re: foto
#2162
Dubito ormai di tutto
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Ciao Drive
forse qui stiamo scambiando falsi paesaggi per elicotteri o sbaglio????
Inviato il: 1/9/2006 21:11
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  •  Nemrod
      Nemrod
Re: foto
#2163
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Ho trovato un vecchio numero di
Universo. Rivista dell'Istituto Geografico Militare- Firenze

Anno XLII, n. 6 Novembre -Dicembre 1962.

C'è una puntata di un lungo articolo a firma del famoso Paolo Maffei sulla cartografia lunare.
In questa puntata c'è un paragrafo che riporto, e che potrebbe avere un qualche interesse storico: (è passato all'ocr, possono esserci quindi i tipici errori di decodifica)

--------------------

L'EMISFERO INVISIBILE DALLA TERRA
Nonostante i più grandi perfezionamenti nei metodi e negli strumenti, fino a pochissimo tempo fa le carte lunari erano tutte affette da una gravissima lacuna: poco meno della metà della superficie lunare era da esse assente perchè a noi sconosciuta. La ragione di questo fatto è semplice. La durata della rivoluzione della Luna intorno alla Terra coincide perfettamente con quella della rotazione intorno al proprio asse ed il nostro satellite ci mostra quindi sempre lo stesso emisfero. Per effetto delle librazioni in longitudine e in latitudine, una piccola parte dell'emisfero opposto alla Terra può essere saltuariamente osservata, cosicché la zona conosciuta non ammontava al 50 % ma al 57,5 % dell' intera superficie. Per riuscire però a vedere o a fotografare interamente l'altro emisfero c'era una sola possibilità: aggirare la Luna con un viaggio nello spazio. Ciò è stato fatto per la prima volta il 7 ottobre 1959 mediante una stazione interplanetaria automatica lanciata dall' Unione Sovietica. Le fotografie ottenute in tale occasione, divulgate a suo tempo ed a tutti ormai ben note, sono state lungamente elaborate ed hanno permesso di costruire la prima mappa contenente gran parte dell'emisfero invisibile della Luna, edita alla fine dello scorso anno e corredata di un volume di testo, del quale è comparsa recentemente anche una traduzione inglese [3].
La stazione spaziale destinata a questa impresa fu lanciata dall' Unione Sovietica il 4 ottobre 1959 (nel secondo anniversario del lancio del primo satellite artificiale). La orbita che la stazione doveva percorrere giungeva in prossimità della Luna e, incurvandosi intorno al nostro satellite, tornava poi a passare in prossimità della Terra. Più precisamente fu calcolata in modo tale che, all'epoca del riavvicinamento alla Terra, la stazione stessa apparisse circumpolare per l'emisfero Nord, rendendo così possibile una perfetta ricezione dei segnali radio dal!' Unione Sovietica. Il 7 ottobre, alle ore 3 e 30 di TU, mentre l'emisfero lunare invisibile, illuminato in pieno dal Sole, era al di sotto della stazione spaziale, con uno speciale comando, venne dato inizio alla ripresa delle fotografie che proseguì automaticamente per 40 minuti. Durante tale intervallo la stazione si spostò da una distanza di 65 200 km dal centro della Luna ad una di 68 400 km. La camera, munita di un dispositivo automatico per ottenere diverse esposizioni, era dotata di due obbiettivi, di 20 e 50 cm di lunghezza focale, capaci di fornire immagini della Luna rispettivamente di 10 e 25 mm di diametro. Tutte le fotografie vennero registrate su una pellicola da 35 mm, appositamente preparata per resistere alle alte temperature, che venne automaticamente sviluppata, asciugata e fissata nella stazione stessa. Successivamente le immagini, con tecnica televisiva, furono trasformate in segnali elettrici trasmessi alla Terra, dove vennero immediatamente registrati su nastro magnetico e, dopo la demodulazione, esaminati con diverse apparecchiature.
I dati raccolti sono stati analizzati all' osservatorio Sternberg di Mosca e all' Istituto Centrale di Geodesia, Fotografia aerea e Cartografia da numerosi studiosi che hanno poi sviluppato diversi metodi per l'interpretazione dei dettagli, hanno catalogato e descritto le configurazioni osservate, misurato le loro coordinate e tracciato, infine, la mappa. Le stesse fotografie venivano studiate contemporaneamente ed indipendentemente agli osservatori di Poulkovo e di Kharkov, dove sono state tracciate carte meno dettagliate.
L'interpretazione dei dettagli è stata molto difficile per due ragioni: il basso contrasto delle fotografie ed i disturbi introdotti nella trasmissione delle immagini. Il primo difetto avrebbe potuto essere evitato fotografando la Luna in fase ma, trattandosi delle prime fotografie dell' emisfero invisibile, si preferì avere la visione più completa possibile, anche se nelle più sfavorevoli condizioni di illuminazione. Al secondo inconveniente si sarebbe potuto rimediare facendo tornare a Terra il veicolo interplanetario ed esaminando direttamente le fotografie. È evidente che se nel prossimo futuro tali metodi diverranno possibili, ne trarremo enormi vantaggi. Per il momento, intanto, gli studiosi sovietici si sono dovuti contentare di ricavare il maggior numero di informazioni dal materiale raccolto. Per fare questo hanno usato tre metodi diversi, tutti rivolti ad aumentare il contrasto e ridurre i difetti.
Il primo di essi, già usato nella fotografia dei pianeti, consiste nel formare l' immagine mediante diversi negativi dello stesso oggetto, ottenuti tutti in condizioni identiche. Avendo cura di portare alla perfetta coincidenza le diverse immagini negative, nella positiva che ne risulta tutti i particolari reali dell' oggetto fotografato, comuni a tutte le negative, vengono rinforzati, mentre i difetti sporadici (purchè non troppo gravi) si attenuano, compensandosi statisticamente.
Il secondo consiste nel preparare, da una negativa debole, una diapositiva impressionata alla distanza di qualche millimetro, in modo che risulti leggermente sfuocata. Ciò fatto si sovrappone la diapositiva (detta « maschera l») alla negativa da studiare che viene cosi stampata su carta o esaminata direttamente. In tal modo si riduce notevolmente il contrasto tra parti estreme della negativa, senza indebolirlo nell' ambito delle singole zone.
Il terzo metodo, infine, si basa sul rafforzamento del contrasto attraverso una tecnica elettronica. Schematizzandolo al massimo, esso consiste nel riprodurre l'immagine lunare per sezioni, utilizzando in ogni sezione solo quella parte del segnale corrispondente a un determinato intervallo di densità. Fissati due valori estremi Al e A2' la parte di negativa con annerimento superiore a quello corrispondente ad A2 viene tutta riprodotta in nero, mentre quella al di sotto di Al viene interamente riprodotta in bianco. La zona compresa tra Al e A2 è la sola a mostrare differenze di annerimento intermedie che possono venire ulteriormente amplificate. Tale metodo si è dimostrato il più efficace.
Utilizzando i tre metodi citati, e in particolare l'ultimo, è stata costruita una carta del diametro di cm 33,6 che riproduciamo nella fig. 27. In essa figurano 498 oggetti, per ognuno dei quali sono state determinate le coordinate. Un centinaio di tali oggetti erano già noti, essendo visibili al bordo Ovest della Luna anche dalla Terra, tuttavia le fotografie dalla stazione spaziale, ottenute sotto un' inclinazione minore, li mostrano pressochè privi di deformazione ed hanno permesso una più accurata determinazione delle loro coordinate. Le configurazioni registrate sono state distribuite in tre gruppi, a seconda del grado di sicurezza nell' identificazione. Al primo appartengono 252 configurazioni, tra cui quelle osservabili anche dalla Terra, tracciate sulla mappa con tratto continuo; al secondo, 190 disegnate a linee tratteggiate; al terzo 57 rappresentate con contorno punteggiato. Per la migliore comprensione della carta, aggiungiamo che sono state rappresentate in scuro tutte quelle zone che nelle fotografie studiate appaiono più scure della zona adiacente.
Limitandoci a poche considerazioni sommarie su questo emisfero lunare, possiamo affermare che le formazioni in esso presenti sono tutte dello stesso tipo di quelle già note (crateri, catene di montagne, sistemi di righe luminose, ecc.). Tuttavia una caratteristica balza subito all'occhio: la notevole povertà di quelle oscure pianure, chiamate « mari l), tanto abbondanti nell'emisfero rivolto verso la Terra. Anche le catene di montagne non sembrano molto numerose, essendo stato rilevato solo un massiccio della lùnghezza di 1000 km detto: catena dei Monti Sovietici. È certo che un notevole numero di configurazioni minori potrà essere messo in evidenza in futuro da fotografie ottenute con illuminazione radente, cioè con la Luna in fase, ma, in ogni caso, non subiranno sensibili variazioni nè il numero nè l'estensione delle zone oscure, per le quali le condizioni di illuminazione del 7 ottobre 1959 erano già ottime. Delle nuove formazioni osservate, 19 hanno già ricevuto un nome dagli scienziati russi; le restanti, ancora anonime,
sono contrassegnate da un numero. Il criterio adottato nella nomenclatura è ancora
quello tradizionale sempre meno seguito, però, per i mari e le catene montuose. Anche la nomenclatura personale è stata adottata con criteri. più larghi, essendo stati assegnati nomi di scienziati appartenenti a diverse discipline (Maxwell, Edison, Lomonossov, Pasteur, ecc.). Un grosso cratere ha ricevuto il nome di un uomo che, pur non essendo uno scienziato, non poteva non essere ricordato in questo emisfero lunare: Giulio Verne.
Sempre a proposito di nomenclatura, segnaliamo infine un' interessante curiosità. Tutti coloro che hanno osservato al telescopio la Luna intorno al plenilunio o ne hanno visto riproduzioni fotografiche, hanno certamente notato un cratere australe molto luminoso, dal quale si irradia un sistema di righe brillanti. Tale configurazione è la più vistosa del disco lunare ed ebbe dal P. Riccioli, irriducibile tolemaico, il nome di Tycho Brahe, valente astronomo, autore di un celebre sistema geocentrico. Nell'altro emisfero lunare è stata scoperta una configurazione simile, consistente in un picco o un cratere brillantissimo, pur esso al centro di un sistema di righe brillanti. La configurazione, situata in una zona grossolanamente antipodica a quella di Tycho, ha avuto il nome di Giordano Bruno, il celebre filosofo che nella lotta per sostenere la teoria copernicana giunse a perdere la vita. A quanto sembra, anche gli astronomi moderni continuano talvolta a tracciare sulla Luna la storia dell' Astronomia, con accostamenti o allontanamenti significativi!

Inviato il: 5/9/2006 13:34
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  •  brasm
      brasm
Re: foto
#2164
Ho qualche dubbio
Iscritto il: 7/6/2006
Da
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Ciao, ho trovato questo sito su cui mi pare ci siano cosa non ancora trattate...

http://www.daltramontoallalba.it/confiniscienza/missioniapollo.htm

...e mi parea nche fatto bene!
Inviato il: 6/9/2006 15:59
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  •  Fabrizio70
      Fabrizio70
Re: foto
#2165
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 18/5/2006
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Messaggi: 3721
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Citazione:
Ciao, ho trovato questo sito su cui mi pare ci siano cosa non ancora trattate...


Ciao brasm , ti riferisci a qualcosa in particolare ? Ho dato una veloce occhiata e degli argomenti li trattati si è detto di tutto ed anche di pìù , però mi ha fatto trovare una foto molto interessante



Guarda guarda che si vede , invece di belle traiettorie balistiche dovute all'assenza dell'aria (vedi gomme posteriori) delle belle nuvolette di polvere (presenza aria) dalle gomme anteriori , oggi è proprio una bella giornata
_________________
Il lusso non può mai essere soddisfatto perché, essendo qualcosa di falso, non esiste per esso un contrario vero e reale in grado di soddisfarlo e assorbirlo.
Wilhelm Richard Wagner-1849
Inviato il: 6/9/2006 19:50
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  •  Iceman
      Iceman
Re: foto
#2166
Dubito ormai di tutto
Iscritto il: 28/2/2006
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Citazione:

Fabrizio70 ha scritto:

Guarda guarda che si vede , invece di belle traiettorie balistiche dovute all'assenza dell'aria (vedi gomme posteriori) delle belle nuvolette di polvere (presenza aria) dalle gomme anteriori , oggi è proprio una bella giornata


Ma come si fa anche solo a pensare di poter stabilire le dinamiche di movimento della polvere mossa dalla LRV GUARDANDO UNA FOTOGRAFIA??????

Basterebbe solo guardare(se proprio si vuol far finta di non vedere le dinamiche vere e proprie, assolutamente impossibili da riprodurre sulla terra!) anche solo la velocità con cui TUTTA la polvere ricade completamente al suolo senza lasciare un MINIMO di sospensione.

Andate su ApolloArchive sezione Multimedia, guardate il filmato chiamato "View of astronaut driving lunar rover" della missione apollo 16.
(http://www.hq.nasa.gov/office/pao/History/alsj/ktclips/ap16_rover.mpg)

prego guardare questo filmato e spiegare per favore come sarebbe possibile sulla terra "sparare" la polvere in aria in quel modo e senza che rimanga nulla in sospensione....
Una polvere così fine tirata su con tanta violenza, su di una superficie così ampia e per così tanto tempo, sulla terra avrebbe dovuto lasciare una sopensione evidente per decine e decine di minuti.

Se per voi la cosa è normale e riproducibile in presenza di atmosfera allora spiegatemi dove e come lo avete visto.
Inviato il: 7/9/2006 10:52
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  •  Tubo
      Tubo
Re:bagliori on the moon...
#2167
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Sul sito della Nasa è possibile vedere alcuni fotogrammi dell'impatto recente di un asteroide sulla superficie lunare...
Ora non trovo il link,scusate, ma tant'è.
C'è una parte dove si dice ogni giorno la superficie lunare viene colpita da migliaia di asteroidi che , non disintegrandosi per via dell'assenza di atmosfera , colpiscono in pieno la Luna generando la famosa PEPPERED SURFACE.
Very Good.
Dicono inoltre che essendo la sup. lunare paragonabile per estensione a quella del continente africano, la probabilità per l'astronauta di essere colpito da uno dei sassi cosmici è bassissima.
Ma come mai la Luna è vittima quotidiana di impatto meteoritico e la terra no?
Anche sulla Terra in effeti piovono dei sassolini che si smaterializzano o quasi per via dell'atmosfera , ma di certo non i giganteschi sassi che provocano sulla luna esplosioni osservabili dallo spazio.
Perchè?
La distanza Terra Luna è insignificante!!

Se ogni giorno piovono sulla Luna migliaia di asteroidi, come mai Mai nessuno di questi ha centrato le navicelle?

Il rischio , seppur basso, c'è eccome!

Ciao.
Inviato il: 7/9/2006 11:25
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  •  Iceman
      Iceman
Re:bagliori on the moon...
#2168
Dubito ormai di tutto
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Citazione:

tubo04 ha scritto:
Ma come mai la Luna è vittima quotidiana di impatto meteoritico e la terra no?
Anche sulla Terra in effeti piovono dei sassolini che si smaterializzano o quasi per via dell'atmosfera , ma di certo non i giganteschi sassi che provocano sulla luna esplosioni osservabili dallo spazio.
Perchè?


Sulla terra cadono molti più meteoriti rispetto alla luna ma solo una minima parte di essi riesce a raggiungere la superficie per ovvie ragioni.

LA terra è molto più grande della luna per cui la sua gravità attira molti più corpi ripetto alla luna stessa.

L osservazioni di impatti tra corpi celesti sono una manna molto rara per gli studiosi sia che riguardi la luna che qualsiasi altro corpo celeste.

Ricordo quando due osservatori riuscirono a osservare l impatto di diversi meteoriti(grandi quasi come la terra) con giove. Riuscire ad assistere ad una cosa del genere in termini statistici sarebbe come vincere 4 volte di fila alla lotteria.

Sono fenomeni rari da osservare da terra.

Citazione:
Se ogni giorno piovono sulla Luna migliaia di asteroidi, come mai Mai nessuno di questi ha centrato le navicelle?

Il rischio , seppur basso, c'è eccome!


Nessuno ha mai sostenuto che andare sulla luna fosse un viaggio privo di rischi, e il problema degli impatti con altri corpi è sempre stato preso in considerazione, e lo è tuttora per i viaggi pianificati in futuro verso marte.

Qualche asteroidi potrebbe aver colpito i siti apollo a tutto oggi??? Molto molto probabile! Ma le possibilità statistiche di essere colpiti quando si è su di un "pianeta" vasto come la luna per un tempo così breve come quella delle missioni stesse è bassissima.
Inviato il: 7/9/2006 13:51
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  •  Tubo
      Tubo
Re:bagliori on the moon...
#2169
Dubito ormai di tutto
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Ciao Iceman , ciò che dici è vero e conforme a quanto ho detto io.
Però sulla Luna ,i danni sono visibilissimi, un asteroide di 1 km di diametro fa danni seri!!
Sulla Terra non mi sembra che questo avvenga.
E non penso che un asteroide di 1 km di diametro si possa consumare tutto prima di impattare col suolo terrestre!!

Ne cadono tanti sulla terra? si ma tutti di dimensioni ridotte!!

Non tali da , ripeto ,provocare bagliori enormi (relativamente alla superficie lunare , s'intende) visibili dallo spazio!!

O no?

Che dici?
Ciao
Inviato il: 7/9/2006 14:41
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  •  Det.Conan
      Det.Conan
Re:bagliori on the moon...
#2170
Dubito ormai di tutto
Iscritto il: 23/6/2006
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Tubo ed Iceman,
guardate che c'e' anche un'altra teoria per spiegare i TROPPI crateri lunari
A dopo.Pensateci su..
Inviato il: 7/9/2006 14:45
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