Dopo le minacce che Mel Gibson ha sicuramente ricevuto ed il suo goffo tentativo, una volta realizzata la caxxata che aveva combinto in stato di ebbrezza (in vino veritas), di una riconciliazione con l'apparato del business Giudaico-Hollywoodiano; ecco che i paladini dello ShowBusiness a 35mm si levano a difesa dell'occidente e dei valori che permettono loro di rimanere sempre giovani con trasfusioni settimanali di sangue e interminabili sedute di lifting e botox terapia.
Un bell'articolo di Kurt Nimmo sull'appello pro-israele (e quindi come ci hanno insegnato contro il terrorismo) firmato da 81 attori e registi del mondo del cinema a stelle e strisce, nell'articolo anche una bella segnalazione di un'articolo del primo agosto di Anders Strindberg sull Christian Science Monitor.
Citazione:
Ma Don Johnson, si ragazzi è quello di Miami Vice, ma non stava in gattabuia perchè trovato in possesso di 8 miliardi di dollari in titoli nella sua macchina mentre cercava di attraversare la frontiera svizzera dalla germania? questi si che sono i protagonisti che il mondo ha bisogno di sentir parlare in difesa della democrazia...
Frankad e soci sardi, ma nel Sulcis c'è posto per questi 81 intellettuali)

Caro Soul,
Le letture del paranoico informatissimo John Kleeves mi hanno dato molti strumenti di analisi: un'opera dell'italianissimo autore è "Divi di Stato", che verte proprio sul tema della propaganda hollywoodiana.
Questi attori, evidentemente, hanno capito la situazione e si sono adeguati al diktat di chi comanda: meglio fare un favore oggi (o restituire quelli passati, vedi caso Don Johnson) che mettersi in "debito" dei padroni del vapore, pardon della pellicola.

Saludos
Kolza