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  Debunking 9/11 Popular Mechanics' Lies

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Debunking 9/11 Popular Mechanics' Lies
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Debunking Popular Mechanic' 9/11 Lies

Paul Joseph Watson/prigione Planet.com | 10 agosto 2006

Popular Mechanics è rientrata nel circolo mediatico nel tentativo di continuare la sua campagna di debunking sul 9/11, che cominciò nel marzo dello scorso anno. Con un nuovo libro che afferma di esporre i miti del movimento di verità sul 9/11, tuttavia è Popular Mechanics che è stato smascherato nella promulgazione di menzogne, impegnandosi attivamente nel nepotismo, nella ricerca scadente e nelle politiche guidate dall'agenda.

Non vi è alcuna sorpresa nell'apprendere che Popular Mechanics è posseduto dalla Hearst Corporation. Come rappresentato nell'acclamato film Citizen Kane di Orson Welles, William Randolph Hearst [magnate della stampa nel film] scrisse il libro sull'amicizia intima e sul giornalismo scandalistico, e Popular Mechanics non si è opposto a quella tradizione.

Il periodico incoraggia la sofisticazione di armamento avanzato e nuove tecnologie usate dalla polizia in ambiti come controllo delle folle e operazioni "anti-terrore". Una forte fetta delle sue entrate pubblicitarie dipendono dagli appaltatori in ambito militare e di difesa. Dato che le invasioni dell'Afghanistan, Iraq ed in futuro dell'Iran citano tutte il 9/11 come pretesto, che motivo ha la rivista di condurre un'indagine equilibrata e rischiare di disturbare la sua clientela tanto desiderata?

L'articolo di copertina del Popular Mechanics di Marzo 2005 era intitolato 'Debunking 9/11 Lies', e da quel momento si trasformò nel principale punto di riferimento per tutti i sostenitori della versione ufficiale fiabesca sul 9/11.

A seguito della pubblicazione dell'articolo e della sua acclamazione sui mezzi d'informazione mainstream come l'ultima pietra risolutiva per affossare le teorie cospirative sul 9/11, si scoprì che il maggiore ricercatore dell'articolo Benjamin Chertoff è il cugino di Michael Chertoff, Segreteria del Dipartimento di Sicurezza Nazionale.

Ciò significa che Benjamin Chertoff fu assunto per scrivere un articolo che avrebbe ricevuto attenzione su scala nazionale, sulla veridicità della spiegazione del governo di un evento che portò direttamente alla creazione della Sicurezza Nazionale, un organismo che suo cugino ne era a capo.

Questo è un nepotismo senza precedenti e dissolve completamente la credibilità dell'articolo prima che uno abbia persino voltato la prima pagina.

Le argomentazioni presentate nell'articolo sono state ampiamente smascherate dalla Comunità per la Verità sul 9/11 e sono state rivelate essere un esempio di attacco violento di un coprispalla - per mezzo del quale false argomentazioni vengono erette, attribuite agli scettici sul 9/11 e poi lasciate morire.

Uno degli errori più evidenti nell'articolo principale di Popular Mechanics appare nel paragrafo 'Intercepts Not Routine' dove viene affermato che, “nel decennio precedente al 9/11, il NORAD intercettò soltanto un aereoplano civile nei cieli del Nord America: l'aviogetto del golfista Payne Stewart, nell'Ottobre 1999."

Come Jim Hoffman rileva nella sua eccellente confutazione, “Questa audace affermazione disdegna un rapporto reso noto sulla frequenza d'intervento aerea che cita lo stesso Maggiore Douglas Martin che è uno degli esperti citati da PM!"

“Da Giugno fino all'11 Settembre 2001, il NORAD reagì immediatamente nei confronti di aerei o pattuglie aeree da combattimento sviati per 462 volte, quasi sette volte per ciascuno dei 67 interventi avvenuti dal Settembre 2000 al Giugno 2001, disse Martin."

L'articolo inoltre non fa alcuna menzione di uno qualunque dei numerosi war games fissati per la mattina del 9/11 che confusero il personale della difesa aerea riguardo alla vera natura dell'attacco come venne spiegato, come è documentato dal recente rilascio delle registrazioni del NORAD.

Un paragrafo sul collasso del World Trade Center trascura di intervistare i pompieri ed altre persone che segnalarono numerose esplosioni prima della caduta delle torri, squibs di detriti visti sparati fuori dalle torri ampiamente sotto il punto di collasso, ed il fatto che le torri caddero solo di poco più lentamente di un'assoluta caduta libera.

L'articolo venne rilasciato prima che l'analisi condotta dal professore di fisica presso la BYU Steven Jones scoprisse tracce di termite in campioni d'acciaio provenienti dal World Trade Center.

“Usando tecniche avanzate abbiamo scoperto cosa vi è contenuto in questi campioni - abbiamo trovato ferro, zolfo, potassio e manganese - questi elementi sono caratteristici di un differente tipo di termite che viene usato per tagliare molto velocemente l'acciaio, è chiamata thermate," afferma il professor Jones.

L'articolo rigurgita teorie del pancake e d'incurvamento della struttura, tuttavia non riesce ad ammettere le osservazioni del responsabile alla costruzione del WTC Frank DeMartini, che prima del 9/11 dichiarò che le costruzioni erano progettate per sopportare impatti multipli di aerei di linea e non collassare (qui il video).

L'articolo inoltre non riesce completamente a spiegare perchè furono trovate pozze di metallo giallo fuso sotto entrambe le torri e l'edificio 7 in seguito ai collassi.

La classica implosione dell'edificio 7, che non fu colpito da nessun aereo, è mascherato poichè l'articolo cerca ancora di fuorviare i propri lettori nel far loro credere che sia un fatto risaputo che edifici rivestiti d'acciaio possano collassare a causa dei danni da incendio - un evento senza precedenti nella storia eccetto tre casi nella stessa giornata.

Commentando la propria intervista rilasciata per la rivista, Alex Jones dice che inizialmente pensava si trattasse di un'intervista falsa o una telefonata stravagante. Jones ha rilasciato centinaia di interviste alla stampa e alle TV e migliaia di interviste radiofoniche ma la sua esperienza con Benjamin Chertoff fu come nessun altra.

“La gente dei giornali scolastici sembra più credibile e seria," afferma Jones.

Jones dovette telefonare all'ufficio di Popular Mechanics e verificare che Chertoff effettivamente lavorasse per loro. Nel corso della telefonata gli fu erroneamente detto dal redattore capo James Meigs che la sua intervista non sarebbe diventata il pezzo di un articolo principale e che in realtà era intesa semplicemente per esplorare le differenti teorie che circondano il 9/11.

Inoltre, Popular Mechanics evidenziò un articolo che Jones aveva pubblicato sul suo sito web a proposito di dispositivi incendiari nel World Trade Center.

I siti web di Alex Jones danno risalto ad una sezione trasversale di articoli mainstream ed alternativi. Un articolo scritto dallo stesso Jones è identificato chiaramente come tale.

La rivista si era messa in contatto con le persone descritte nell'articolo, che dissero loro di non aver mai parlato a Jones. L'articolo venne attribuito chiaramente al suo autore originale - Randy Lavello - e non ad Alex Jones. Quando Jones chiese a Popular Mechanics se si stessero mettendo in contatto con gli interessati e chiedere loro se avessero parlato con l'autore originale, cambiarono argomento.

Col compito di promuovere una campagna promozionale per la vendita del suo nuovo materiale di scarto recentemente confezionato, il libro 'Debunking 9/11 Lies' ['Smontare le Menzogne sul 9/11'], James Meigs di Popular Mechanics apparve sulla trasmissione The O'Reilly Factor (qui il video).

A Meigs e O'Reilly c'è bisogno di ricordare che ripetendo in continuazione la parola “fatto", senza presentare alcuna prova evidente a sostegno della stessa, non trasforma qualcosa in un fatto certo.

Meigs si contraddice completamente nell'affermazione che, “Nessuno ha mai visto prima d'ora un edificio con più di un centinaio di piani collassare al suolo", ma meno di due minuti dopo acconsente al commento di O'Reilly che niente di imprevisto circa l'impatto degli aerei o dei crolli sorprese gli analisti.

Meigs conviene che è stato un evento senza precedenti, ma poco dopo sostiene che gli analisti sapevano esattamente cosa era potuto accadere. Come avrebbero potuto conoscere i dettagli particolari di un evento che non era mai accaduto prima?

Meigs a proposito dell'implosione del WTC sostiene che furono, “I crolli più accuratamente analizzati della storia", tuttavia non riesce a far notare il fatto che 50.000 tonnellate di acciaio dal WTC, in una presunta scena del crimine, vennero trasportate via mare in Asia e oltre 10.000 tonnellate in India, impedendo una dettagliata analisi.

Meigs, citando i pareri degli ingegneri, in modo bizzarro dichiara che, “La reale sorpresa è che la costruzione sia potuta reggersi in quel modo finchè ha potuto."

Nel Febbraio del 2005, l'edificio Windsor a Madrid bruciò per oltre 24 ore mentre le fiamme inghiottirono quasi l'intera struttura, ma questa non collassò. Il nucleo del WTC era esponenzialmente più robusto dell'edificio Windsor. Così abbiamo un edificio che bruciò incessantemente per oltre 24 ore e crollò, confrontato a due altri edifici, strutturalmente molto superiori al primo, che bruciarono per poco tempo da incendi limitati, ma collassarono entrambi entro un tempo medio di non oltre i 79 minuti - e Meigs afferma che sarebbero dovute collassare prima!



Meigs sostiene che la nuova pubblicazione di Popular Mechanics “non è un'indagine politica", ma la prefazione del loro libro è scritta da nientemeno che il Senatore Repubblicano prediletto John McCain.

Nella prefazione McCain ripete una quantità ripugnante di detriti neo-con che dipendono esclusivamente dal 9/11, che accade esattamente come il governo sostiene.

“Abbiamo liberato l'Afghanistan dall'autorità omicida dei Taliban, che ospitavano orgogliosamente i nostri aggressori. Abbiamo dato la caccia ad Al Qaeda in tutto il globo," sbraita McCain.

L'Afghanistan è ora diventato un narco-stato guidato da capi militari tribali e da ex-dirigenti dei Taliban, nessun posto fuori Kabul è sicuro, la malnutrizione fra i bambini è la più alta nel mondo eccetto l'Africa, e la produzione di oppio è a livelli record. Le bellicose dichiarazioni circa la caccia ad Al-Qaeda intorno al globo sono alquanto contraddette dal fatto che i collegamenti tra Al-Qaeda e Iraq si sono rivelati essere fraudolenti ed il direttore uscente della CIA AB “Buzzy" Krongard disse al London Times che Bin Laden dovrebbe rimanere in libertà. Aggiungiamo a questo il punto di vista del Presidente Bush nei confronti dello sceicco - “Io sinceramente non sono così interessato a lui", e la retorica di McCain si rivela essere un fiasco colossale.

McCain inoltre usa la tattica ormai assodata di dire che la messa in discussione della versione governativa sul 9/11 sia un oltraggio alle vittime, e questo è ripetuto anche nell'articolo di Popular Mechanics.

Sentiamo cosa Billy Doyle, rappresentante del più grande gruppo di membri delle famiglie del 9/11 ha da dire a questo proposito.

“Se volete credere che loro desiderino far luce su questo evento, come con la Commissione sul 9/11 - questo è un inganno totale" sostiene Doyle.

“Sembra come se ci fosse una cospirazione dietro al 9/11, se realmente guardate tutti i fatti - molte famiglie ora hanno la stessa sensazione."

Doyle disse che metà dei membri delle famiglie - parenti delle vittime del 9/11 - che lui rappresenta pensano che il governo degli Stati Uniti fu coinvolto nel 9/11.

Malgrado gli sforzi di Popular Mechanics di coprire la complicità del governo nel 9/11 tramite un articolo giornalistico in prima pagina ed ora un nuovo libro, i recenti sondaggi mostrano chiaramente una tendenza in aumento verso un rifiuto della versione ufficiale degli eventi.

Se accantoniamo il 30% degli Americani che non conoscono neppure l'anno in cui l'11 settembre accadde, allora rimaniamo con l'ammontare di circa il 36% di chi sostiene che il governo fu coinvolto negli attacchi, con soltanto il 34% degli Americani che effettivamente conosce l'anno degli attacchi ma pensa ancora che venne attuato solamente da un gruppo di gentaglia composto da 19 arab incompetenti che non potrebbero far volare un Cessna, agli ordini di un uomo su una macchina di dialisi renale.

Quelli di Popular Mechanics sono certi di ricavare una notevole somma di denaro dalla loro ultima pubblicazione, ma è certo che la loro credibilità è in diminuzione, alla luce del fatto che stanno agendo consapevolmente come complici, contribuendo all'insabbiamento di un crimine che provocò la morte di quasi 3.000 Americani e molti altri, per avere come il risultato di quanto l'attacco ha cambiato la politica estera degli Stati Uniti.

_________________
"Listen to everyone, read everything believe nothing, unless you can prove it in your own research."
Milton William Cooper
Inviato il: 14/8/2006 18:51
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  •  Abulafia
      Abulafia
Re: Debunking 9/11 Popular Mechanics' Lies
#2
Dubito ormai di tutto
Iscritto il: 6/11/2005
Da
Messaggi: 1612
Offline
Questo articolo meritava proprio la traduzione: è pieno di link interessanti e fa luce sulla posizione ambigua da cui partono certi debunker.

Grazie Breakdown: per il lavoro e l'ottima idea; lo aggiungo alla lista.
_________________
...Ars adeo latet arte sua...
Inviato il: 14/8/2006 19:23
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