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   Scienze Economiche
  Liberismo, pubblicità e libertà

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  •  franco8
      franco8
Re: Liberismo, pubblicità e libertà
#61
Dubito ormai di tutto
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fiammifero, Paxtibi. bandit:

Siamo d'accordo su:

Citazione:

Questo vuol dire che ci sono persone fissate "per il marchio" altre che guardano al portafoglio,altre che sono più accorte e meno condizionate dal contesto in cui vivono (la busta del Supermarket è più chic del discount se abiti in un quartiere borghese medio alto).

...che si riallaccia al discorso di Pax sulla maturità e sulla capacità di fare scelte responsabili...
Ma, appunto, ripeto, questo è solo un aspetto, una delle cause, non l'unica...

("la colpa è della prostituta o del cliente?"...Giusto.. anche se non si tratta qui di attribuir colpe)

Citazione:

Non ti pare ma è così, se puoi aumentare il prezzo o meno lo decidono i consumatori.

Beh.. i prezzi li decidono entrambi: chi compra e chi vende, ma ci siamo capiti lo stesso... Ma lo decidono i consumatori in complesso ( ci sarbbe poi il discorso sul "pollo" del gioco delle tre carte, però.. anche lui decide di giocare) , e nel loro insieme ... e se c'è tanta gente "fissata per il marchio"... va a finire il più delle volte che decide il prezzo anche per gli altri...
Voglio dire... va a finire che il singolo si deve adeguare il più delle volte alle scelte della maggioranza... (..non puoi mica costringere il venditore a vendere a te ad un prezzo più basso quando può vedere a qualcunaltro!?)
Poi.. che i prezzi li decidono i consumatori... resta più o meno un'utopia.. almeno detta così.

Citazione:

...Kg.5 se guardate il produttore in genere è Scala o Henikem ma con nome del prodotto diverso ed il costo è decisamente inferiore al Sole,Dixan,Dash a parità di qualità!

D'accordo..Sta di fatto che Sole,Dixan,Dash.. vendono un prodotto di pari qualità ad un prezzo più alto e guadagnandoci in proporzione...
A me sembra tradito l'assunto fondamentale: cioè che il mercato dovrebbe "premiare" il prodotto migliore (migliore per i consumatori).
I consumatori sono liberi? Non si potrebbe dire che sono costretti...
Sono soddisfatti. In buona misura sì... Però che hanno comprato? Hanno comprato non solo il prodotto ma anche l'immagine...
Hanno comprato anche del "fumo", in pratica... (Chiedetelo agli esperti di marketing!)

bandit
Citazione:

...(era in risposta al tuo "chiediamoci quanto pesa la pubblicita' sul prezzo").

No, la mia domanda riguardava cosa succede in pratica, al di là delle teoria...
Quindi.. d'accordo, potrebbe anche accadere quel che dici tu, in teoria... Ma in pratica? (E vorrei ritornare a quello che dicevo prima, cioè che ciascuno può individuare una causa principale o l'altra o altre ancora... ma dovremmo convenire sull'osservazione di certi fatti, di certe "disfunzioni"). Non dobbiamo ammettere che nella realtà capita spesso che il mercato non premia il podotto migliore? Chiaro il punto? (E' una disfunzione o no?)
... E non venitemi a dire che "se il consumatore lo sceglie allora è il migliore"...!
_________________
.... ....io non mi definisco affatto volentieri ateo, non più di quanto io sia a-MickeyMouse.
..
(detto, fatto)
Inviato il: 18/7/2006 10:45
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Re: Liberismo, pubblicità e libertà
#62
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 3/4/2005
Da Atene
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Voglio dire... va a finire che il singolo si deve adeguare il più delle volte alle scelte della maggioranza... (..non puoi mica costringere il venditore a vendere a te ad un prezzo più basso quando può vedere a qualcunaltro!?)

In pratica anche tu vorresti comprare il prodotto "firmato" ma al prezzo che vuoi tu...

Sono soddisfatti. In buona misura sì... Però che hanno comprato? Hanno comprato non solo il prodotto ma anche l'immagine...

Però sono soddisfatti. A te che te ne cala, quindi?

Non dobbiamo ammettere che nella realtà capita spesso che il mercato non premia il podotto migliore?

E allora? Se gli stessi che se lo comprano sono soddisfatti, perché vuoi rovinare l'idillio?
Tu puoi continuare a comprare il prodotto con la migliore proporzione qualità/prezzo, altri, meno "consapevoli", saranno felici con il loro prodotto scadente ma firmato, e i produttori di entrambi i prodotti ottengono profitti.

Davvero non capisco cos'è che ti dà così fastidio.
Inviato il: 18/7/2006 12:13
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  •  franco8
      franco8
Re: Liberismo, pubblicità e libertà
#63
Dubito ormai di tutto
Iscritto il: 6/12/2005
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Citazione:

In pratica anche tu vorresti comprare il prodotto "firmato" ma al prezzo che vuoi tu...

No, affatto, Pax. Mi sono espresso male. (non era quel tipo di "adeguarsi" che intendevo, ma l' "adeguarsi" nel senso che il prezzo non lo fa il singolo, il singolo trova il "prezzo di mercato")... Voglio dire, ad esempio, che se voglio un prodotto "non firmato" ho difficoltà a trovarlo...
Se voglio, ad esempio un motorino o una macchina senza accessori ho difficoltà a trovarle...
Essendo "libero" il venditore di vendere, e interessato solo, giustamente, a guadagnarci il più possibile ci "appiccica" l'etichetta e vende a chi gli conviene vendere...

Citazione:

Davvero non capisco cos'è che ti dà così fastidio.

... Prima di tutto il problema non è, naturalmente, il mio eventuale fastidio (anche se... d'altra parte, anch'io non capisco se ti pare normale e giusto che "venditori di fumo" guadagnino sul nulla... solo perché c'è appiccicata una etichetta...).
Citazione:

Se gli stessi che se lo comprano sono soddisfatti, perché vuoi rovinare l'idillio?

..Perché sono loro (la maggioranza) che stabiliscono il prezzo...
Il loro "idillio" influenza il prezzo di quel dato bene...

Il punto ripeto, è che, nei fatti, viene tradito il "vostro" assunto,
(cioè che nel libero mercato è premiato il prodotto migliore )
Vedi gli esempi dei detersivi... e le altri esempi riportati prima (SUV ecc - )

Dicevo:.. E non venitemi a dire che "se il consumatore lo sceglie allora è il migliore"...!
e invece, in sostanza è propri quello che mi dici.

_________________
.... ....io non mi definisco affatto volentieri ateo, non più di quanto io sia a-MickeyMouse.
..
(detto, fatto)
Inviato il: 18/7/2006 12:50
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Re: Liberismo, pubblicità e libertà
#64
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 3/4/2005
Da Atene
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Se voglio, ad esempio un motorino o una macchina senza accessori ho difficoltà a trovarle...

Davvero? Io no.

anch'io non capisco se ti pare normale e giusto che "venditori di fumo" guadagnino sul nulla... solo perché c'è appiccicata una etichetta...

Dietro quell'etichetta c'è comunque una gran mole di lavoro e di esperienza, quindi non è proprio "il nulla" quello che gli eventuali compratori acquistano. È loro diritto dare all'involucro l'importanza che credono, non ti pare?

..Perché sono loro (la maggioranza) che stabiliscono il prezzo...

... del prodotto "firmato", dell'involucro bello ma vuoto, del prodotto che a te non interessa, quindi. E allora?

Il punto ripeto, è che, nei fatti, viene tradito il "vostro" assunto,
(cioè che nel libero mercato è premiato il prodotto migliore )


Ma abbiamo appena visto che il termine "migliore" è soggettivo.

E non venitemi a dire che "se il consumatore lo sceglie allora è il migliore"...!

"Se il consumatore lo sceglie allora – per lui – è il migliore".
L'importante è che non voglia imporre la sua visione di ciò che è migliore a tutti, come stai appunto facendo tu.
Inviato il: 18/7/2006 13:05
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  •  Ashoka
      Ashoka
Re: Liberismo, pubblicità e libertà
#65
Sono certo di non sapere
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Citazione:
A me sembra tradito l'assunto fondamentale: cioè che il mercato dovrebbe "premiare" il prodotto migliore (migliore per i consumatori).


Questo l'hai letto sul Samuelson?

Il mercato è semplicemente il “luogo” in cui le persone si incontrano e scambiano i beni/servizi da loro prodotti per beni/servizi che desiderano.

La logica del “prodotto migliore” che vince e mette fuori mercato tutti gli altri va bene giusto per i libri di teoria del liceo.. Secondo quei libri e certi studi (alcuni han pure vinto il nobel!) ad esempio non dovrebbe esistere un mercato delle automobili usate in cui si vendano automobili valide!

Ma chi produce/consuma non ragiona così. Sono tanti i fattori che producono una decisione di consumo ed il prezzo e la qualità sono soltanto una di queste. Ma dopotutto alcune vecchie leggi economiche, ben espresse dai proverbi antichi.. sono andate perdute...

Chi lascia la strada vecchia per la nuova, sa quel che lascia ma non sa quel che trova..

Meglio un uovo oggi che una gallina domani

etc. etc.

L'uomo agisce con uno scopo. Se devo comprare un detersivo, quando sono al supermercato (o al negozio sotto casa) ed ho diverse marche davanti, ragionerò in modo soggettivo, dando peso alle esperienze passate, ai consigli degli amici, al prezzo e certamente anche alla pubblicità. Sceglierò il prodotto “migliore”? Può darsi.. Ma potrò scegliere anche un prodotto scadente e, da questo errore, trarre l'informazione conseguente (la marca X non va bene) e comprare un'altra marca. Forse questa non sarà la migliore ma, se mi soddisfa, piuttosto di cambiarla e tentare qualcosa di ignoto, rischiando di rovinare i vestiti, ci penserò due volte! Questo è il consumatore perfettamente razionale descritto da Samuelson e soci?

No! Questo è il consumatore per cui action is a purposely behaviour, descritto da Von Mises.

Ashoka
Inviato il: 18/7/2006 13:25
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  •  bandit
      bandit
Re: Liberismo, pubblicità e libertà
#66
Dubito ormai di tutto
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"E non venitemi a dire che "se il consumatore lo sceglie allora è il migliore"...!"
++++++++++++
e tu come lo definisci il "prodotto migliore" ? ogni settore ha il suo prodotto migliore, e uno soltanto ? e' meglio il SUV o la ferrari o l'utilitaria ? chi lo decide ?
Inviato il: 18/7/2006 13:38
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  •  franco8
      franco8
Re: Liberismo, pubblicità e libertà
#67
Dubito ormai di tutto
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Citazione:

"Se il consumatore lo sceglie allora – per lui – è il migliore".
L'importante è che non voglia imporre la sua visione di ciò che è migliore a tutti, come stai appunto facendo tu.


Citazione:

...Forse questa non sarà la migliore ma, se mi soddisfa, piuttosto di cambiarla e tentare qualcosa di ignoto, rischiando di rovinare i vestiti, ci penserò due volte!


Citazione:

...e tu come lo definisci il "prodotto migliore" ? ... chi lo decide ?


Bene. Va tutto bene così quindi! Non esiste problema. Che volete che vi dica!?

Riprendo il mio discorso: Non voglio imporre la mia visione a nessuno, ( Va bene che mi esprimo male, Pax, ma da dove ti viene fuori un idea simile?! Ovvero: ma che ca*** stai a ddì?! )
... si parlava di pubblicità ... io dicevo semplicemente (non mi interessa di Samuelson o Pinco Pallino, meno che meno mi interessa di quel che dice Von Mises!... cercavo semplicemente di osservare quello che succede) e a mepare più che evidente, a voi no, a quanto pare, che si verifica spesso il caso (come nell'esempio del detersivo di fiammifero) in cui un prodotto vende, genera guadagni, non per una proprietà intrinseca ma per l'immagine legata ad esso, immagine che appare non legata a nessuna proprietà reale del prodotto (il "fumo).

(A questo mi riferivo quando dicevo "prodotto migliore") ... Non mi dite "chi sei tu per dirlo", perché mi incazzo!
Forse non ho avuto il tempo per spiegarmi meglio ... la prossima volta vi faccio i disegnini!!

Non intendevo e non pensavo che il "prodotto migliore" metta fuori mercato tutti gli altri... ma immagino comunque (anzi non immagino, so per certo) che il mondo è finito... quindi.. le conseguenze mi sembrano chiare...

Era comunque un'osservazione... L'osservazione di certe "disfunzioni"... ma vi sembra che tutto vada liscio... che sia giusto comprare "fumo"... Non abbiamo di che discutere... Di cosa discuteremmo? Di un fenomeno che vedo solo io?
Salutatemi a... von Mises!!
_________________
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..
(detto, fatto)
Inviato il: 18/7/2006 16:45
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  •  Ashoka
      Ashoka
Re: Liberismo, pubblicità e libertà
#68
Sono certo di non sapere
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Citazione:
a mepare più che evidente, a voi no, a quanto pare, che si verifica spesso il caso in cui un prodotto vende, genera guadagni, non per una proprietà intrinseca ma per l'immagine legata ad esso, immagine che appare non legata a nessuna proprietà reale del prodotto (il "fumo)


Quindi il tuo giudizio soggettivo è che il prodotto non ha nessuna proprietà reale (è fumo) e non ti spieghi perché si venda. Per te è male che:

a) un prodotto venda e generi guadagni senza nessuna “proprietà intrinseca” (che cosa vuol dire? Materie prime + lavoro?)

b) molti consumatori comprino per dei motivi che tu ritieni futili (hanno visto la pubblicità ed han comprato il prodotto)

c)Un insieme di queste due cose

d)altro

e) niente

Il caso e) lo escludo (non ne parleresti) ma negli altri casi o si ammettono dei criteri “oggettivi” per giudicare la “bontà” di un prodotto/servizio e dare quindi una valutazione sul suo valore, o altrimenti, se questo è soggettivo, semplicemente non hanno senso.

Nel caso di ammettere il criterio “oggettivo” ci si impelaga con visioni marxiste per cui quello che conta, di un prodotto/servizio è solo il lavoro, il capitalista in ogni caso è un porco sfruttatore, per il solo fatto che esiste, tutto quanto è misurabile ed è giudicabile in modo oggettivo cosa è bene per tutti. Allo stesso modo è valutabile in modo oggettivo qual è il prezzo “giusto” per ogni bene e questo deve rimanere costante.

Ne consegue che la pubblicità è inutile e dannosa perché impedisce al “soggetto giudicante” di far percepire al consumatore qual è il prodotto “migliore” mentre se fosse possibile far capire, in un modo o nell'altro, al consumatore cosa è megli per lui.

Ora scusate ma vado a vomitare.

Ashoka

P.S. Ti assicuro che “il fumo” ha proprietà intrinseche molto reali!
Inviato il: 18/7/2006 17:00
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  •  franco8
      franco8
Re: Liberismo, pubblicità e libertà
#69
Dubito ormai di tutto
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Citazione:

Per te è male che:

"male"?! Aridaje!

Citazione:

Nel caso di ammettere il criterio “oggettivo” ci si impelaga con visioni marxiste per cui quello che conta, di un prodotto/servizio è solo il lavoro, il capitalista in ogni caso è un porco sfruttatore, per il solo fatto che esiste, tutto quanto è misurabile ed è giudicabile in modo oggettivo cosa è bene per tutti.

E nno! cazzo!
non si parlava di nessun criterio "oggettivo" da visioni marxiste... o vattelapesca. Si parla di due detersivi esattamente uguali solo che uno sta in una scatola e uno in un altra...
Non occorre scomodare nessuna teoria... basterebbe mettere il prosciutto nella vaschetta (già che siamo al supermarket)... e togliero da... E che ci vuole!?
Citazione:

Ora scusate ma vado a vomitare.

Già fatto appena letto "Von Mises". Grazie!
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(detto, fatto)
Inviato il: 18/7/2006 17:11
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  •  Ashoka
      Ashoka
Re: Liberismo, pubblicità e libertà
#70
Sono certo di non sapere
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Citazione:
Si parla di due detersivi esattamente uguali solo che uno sta in una scatola e uno in un altra...


Se sono identici, qual è il prodotto “migliore”? Qual è il problema?

Ashoka
Inviato il: 18/7/2006 17:25
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Re: Liberismo, pubblicità e libertà
#71
Mi sento vacillare
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Citazione:
Ora scusate ma vado a vomitare.


avvisa anche Linucs che era "vagamente nauseato"

gli investimenti pubblicitari hanno superato i 500 miliardi annui, la trasmissione principale televisiva è la pubblicità, il resto dei programmi servono per farla guardare. ma questo non influisce... non va a braccetto con la propaganda...
_________________
Inviato il: 18/7/2006 17:26
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Re: Liberismo, pubblicità e libertà
#72
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gli investimenti pubblicitari hanno superato i 500 miliardi annui,

E dove sta il problema?

la trasmissione principale televisiva è la pubblicità, il resto dei programmi servono per farla guardare.

A me riescono benissimo solo a farmela tenere spenta.

ma questo non influisce... non va a braccetto con la propaganda...

Eh?
Inviato il: 18/7/2006 17:59
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  •  fiammifero
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Re: Liberismo, pubblicità e libertà
#73
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Ragazzi ormai mi conoscete,e conoscete il mio senso pratico,vi racconto una cosa:
una mia amica,molto snob,quartieri alti e vita al disopra della media,(ma piena di buffi e senza casa di proprietà) un giorno mi ha detto che lei usa solo prodotti di marca perchè più affidabili,controllati e pubblicizzati e che io ero una sciocca a rivolgermi al discount per quanto riguarda detersivi e scatolame,al mercato per frutta e verdura etc.,lei la spesa la faceva in un unico supermercato (Metro) e risparmiava pure. Non ci ho visto pure e me la sono trascinata con me a fare la spesa. Al mercato dopo le ore 11.30 frutta e verdura costa la metà perchè così
non devono ricaricare le cassette rimaste piene,i detersivi e scatolame hanno la stessa qualità,sia a basse che medie temperature perchè prodotte dallo stesso stabilimento ma con nomi diversi,su cui hanno dei ricarichi per pubblicità,le ho preparato un buon pranzo con prodotti acquistati ed ha dovuto ammettere che non ha trovato nessuna differenza.,lei alla Metro crede di risparmiare perchè acquista in grosse quantità ma poi non calcola che ci deve sommare l'IVA,più il costo della benzina per arrivarci e poi mangiare le stesse cose per un po'di tempo.
Certo fare la spesa è un'arte ed una faticaccia per come la faccio io,e non tutti possono farlo,vuoi per mancanza di tempo,vuoi per pigrizia,vuoi per mentalità vuoi anche perchè è più comodo anche se più dispendioso.
Diciamo che necessità fà virtù,che a me conta più essere che apparire,che me ne fotto della pubblicità e che se fossero tutti come me,il mercato ne risertirebbe e crollerebbe parte del sistema che si regge sul futile anzichè sulle necessità primarie,sull'apparire anzichè essere,però si sà cento teste cento cappelli!
_________________
Citazione:
le cose di cui ci sentiamo assolutamente certi non sono mai vere (Oscar Wilde)
Inviato il: 18/7/2006 18:53
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  •  bandit
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Re: Liberismo, pubblicità e libertà
#74
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"se fossero tutti come me,il mercato ne risertirebbe"
++++++++++++
quindi, meno male che c'e' la pubb. che ti tiene lontani i concorrenti
Inviato il: 18/7/2006 19:06
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  •  fiammifero
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Re: Liberismo, pubblicità e libertà
#75
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Infatti a me nessuno dice Grazie,hai fatto girare l'economia"
quando porto i sacchetti della spesa

(pubblicità progresso ricordi?)
_________________
Citazione:
le cose di cui ci sentiamo assolutamente certi non sono mai vere (Oscar Wilde)
Inviato il: 18/7/2006 19:49
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  •  bandit
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Re: Liberismo, pubblicità e libertà
#76
Dubito ormai di tutto
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"Infatti a me nessuno dice Grazie,hai fatto girare l'economia""
++++++++
ma ti ringrazia il Berlusca che diceva di fare come fai tu x tenere bassi i prezzi
Inviato il: 18/7/2006 19:59
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  •  bandit
      bandit
Re: Liberismo, pubblicità e libertà
#77
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"...e tu come lo definisci il "prodotto migliore" ? ... chi lo decide ?
...............................
Bene. Va tutto bene così quindi! Non esiste problema. Che volete che vi dica!?"
++++++++++++++++
Franco, non ho detto che non esiste alcun problema, ti ho chiesto come definiresti qual'e' il prodotto migliore per farti capire che il criterio e' soggettivo (salvo alcune eccezioni).

per il resto, e' fuori discussione che parte della funzione della pubb. sia quella di creare attributi immateriali per il prodotto. queste sono caratteristiche al pari delle altre, e chi vuole comperare le valuta. ci sono tanti esempi anche fuori dalla pubblicita' classica...le firme della moda...il rolex...la marca dell'autoradio...
Inviato il: 19/7/2006 0:15
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  •  franco8
      franco8
Re: Liberismo, pubblicità e libertà
#78
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Citazione:

Franco, non ho detto che non esiste alcun problema,

Bene bandit. Mi fa piacere...
Se almeno qualche problema tu ce lo vedi... potresti spiegarlo almeno a Pax ? E ad Ashoka...
Esempio:
Citazione:

"gli investimenti pubblicitari hanno superato i 500 miliardi annui,"
E dove sta il problema?


Citazione:

ti ho chiesto come definiresti qual'e' il prodotto migliore per farti capire che il criterio e' soggettivo (salvo alcune eccezioni).

Chiaro. E' ovvio che ciascuno valuta diversamente...
Ma appunto, per me il problema resta: se uno guadagna molto di più (e non cose "immateriali") di un'altro che vende praticamente ("oggettivamente" e non "soggettivamente") la stessa cosa solo perché nella scatola c'è un nome o una cosa che attrae, un richiamo ad un "messaggio" o altro ... mi sembra che qualcosa non quadra... e ciò a prescindere dal definire o meno un "valore oggettivo" e universale...
(Diversamente... se comincio ad ammettere che una cosa messa in una scatola è A e messa in un'altra scatola è B<>A mi salta il principio di identità.. e francamente, non so più ragionare se una cosa mi diventa un'altra di punto in bianco.. )

Citazione:

per il resto, e' fuori discussione che parte della funzione della pubb. sia quella di creare attributi immateriali per il prodotto. queste sono caratteristiche al pari delle altre, e chi vuole comperare le valuta...

d'accordo che il criterio è soggettivo... ( ma d'altra parte, potrei anche dire che "oggettivamente" i due prodotti possono essere "praticamente identici"... Se tutto fosse asolutaemnte soggettivo, credo non potremmo discutere nemmeno..)

Ma il punto, forse è proprio questo: "sono caratteristiche al pari delle altre"? ...Nutro forti dubbi (mi concederai che sono leggittimi dubbi)... Semplicemente la cosa non mi convince per niente...
..."chi vuole comperare le valuta"... Questo è l'altro ordine di problemi... la capacità di valutare... (Come abbiamo detto è un aspetto non secondario del problema..) (E, come abbiamo detto, certamente il "problema" sarebbe certamente ridimensionato o diverso se la gente "valutasse" diversamente... o non si facesse influenzare spesso in modo stupido...)
Citazione:

ci sono tanti esempi anche fuori dalla pubblicita' classica...le firme della moda...il rolex...la marca dell'autoradio...

Certo che sì... C'è da dire anche che non voglio sostenere che la marca non può avere una funzione "positiva"...
se e quando è associata ad una garanzia di qualità, il discorso è ovviamente diverso...
il mio riferimento "negativo" è solo a certi "eccessi" che (mi pare innegabilmente) osserviamo... non voglio fare generalizzazioni...

Oltre al dubbio espresso su... (come dire?) "alterazione dell'efficienza del processo di concorrenza"... (Spero che dia la vaga idea ..) C'è un'altro punto, poi da considerare, (sempre che vogliate considerarlo e non preferiate attaccarmi brandendo von Mises e spauracchi di teorie marxiste... ) : la creazione di bisogni (?) e l'incremento di vendite che altrimenti non ci sarebbero. Cioè : non solo la pubblicità fa vendere un prodotto piuttosto che un altro praticamente uguale (o permette di venderlo ad un prezzo maggiore...) ma fa vendere di più o fa addirittura vendere cose che altrimenti resterebbero mai usate...
... e questo, a me qualche dubbio lo fa venire...
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Inviato il: 19/7/2006 14:26
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Re: Liberismo, pubblicità e libertà
#79
Sono certo di non sapere
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Se almeno qualche problema tu ce lo vedi... potresti spiegarlo almeno a Pax ? E ad Ashoka...

Guarda che ho anch'io ho riconosciuto l'esistenza di un problema, e ho scritto anche qual è.

non solo la pubblicità fa vendere un prodotto piuttosto che un altro praticamente uguale (o permette di venderlo ad un prezzo maggiore...) ma fa vendere di più o fa addirittura vendere cose che altrimenti resterebbero mai usate...

Per te è questo il problema? Perché?
Inviato il: 19/7/2006 14:46
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  •  franco8
      franco8
Re: Liberismo, pubblicità e libertà
#80
Dubito ormai di tutto
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Citazione:

...Guarda che ho anch'io ho riconosciuto l'esistenza di un problema, e ho scritto anche qual è.

Va bene. Ritiro (almeno in parte) quel che ho detto.
Se ho capito bene tu dici che dipende unicamente dal livello di conoscenza e intelligenza delle persone (o che comunue lì sta l'unica soluzione...)
Non nego, come dicevo, che un migliore livello ridurebbe senz'altro i fenomeni ci abbiamo accennato...
ma la mia impressione è come se, di fronte a uno che vende aria fritta e uno che se la compra tu mi venissi a dire che la colpa è solo di quello che non riesce a capire che sta comprando aria fritta... mentre è del tutto legittimo venderla... Non so se chiaro... (Mia impressione, dico, poi è chiaro che ciascuno la vede a suo modo...)
Citazione:

Per te è questo il problema? Perché?

Beh!.. Riguardo ai bisogni creati (nel senso che non esisterebbero senza la pubblicità) e agli sprechi.. sì.
Va bene che è certaemnte più un problema "loro" (di chi compra "aria fritta" o si a infinocchiare troppo spess) che mio... tuttavia se anche il problema non toccasse direttamente me o te ... lo vedrei sempre in qualche modo come "problema" (spero sia chiaro)...
Comunque, ti ripeto, esprimo un dubbio... non ho la soluzione..

Scusa se mi sono espresso un po' coi piedi, invece
di " che altrimenti resterebbero mai usate..."
avrei dovuto dire "che altrimenti non sarebbero state nemmeno prodotte"

Riguardo al fatto che limitare o proibire la pubblicità sia sempre una censura... non sarei tanto sicuro (O comunque non sarei così categorico..)
Tanto per chiarire, per esempio: Vado al cinema, pago il biglietto per vedere un film. Perché mai mi devo sorbire un bel po' di pubblicità prima del film? Boh lo trovo ingiusto.. e non è che in pratica abbia molta possibilità di scegliere (o rinuncio al film, o devo andare a cercare dei cinema a km da casa...) Boh?! e mi pare pure che la gente non ci fa neanche più caso...!
Proibirla? Non dico questo, fatto sta che in pratica non posso evitarla. Probabilemte dipende solo dal fatto che: -la gente non ci fa più caso e - tutti i cinema lo fanno...
_________________
.... ....io non mi definisco affatto volentieri ateo, non più di quanto io sia a-MickeyMouse.
..
(detto, fatto)
Inviato il: 20/7/2006 13:04
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Re: Liberismo, pubblicità e libertà
#81
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 3/4/2005
Da Atene
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tu dici che dipende unicamente dal livello di conoscenza e intelligenza delle persone

di fronte a uno che vende aria fritta


Se tutti fossimo più intelligenti e istruiti sarebbe più difficile trovare qualcuno che vende aria fritta, non ti pare.
Intelligenza e istruzione significa capire ciò che è costruttivo e ciò che non lo è.

Perché mai mi devo sorbire un bel po' di pubblicità prima del film?

Io faccio così: occupo il posto con la giacca e vado a farmi un caffè. Quando torno la pubblicità è finita.
Inviato il: 20/7/2006 14:42
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Re: Liberismo, pubblicità e libertà
#82
Mi sento vacillare
Iscritto il: 20/5/2006
Da
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rispolvero questo forum perché ho delle domande da porre agli utenti del sito che studiano economia e a tutti coloro vorranno rispondere...

Citazione:
Il mercato è semplicemente il “luogo” in cui le persone si incontrano e scambiano i beni/servizi da loro prodotti per beni/servizi che desiderano


questo in teoria... e vorrei che fosse così.

il liberismo è il mercato libero?

dato per scontato che oggi non esiste il mercato libero, questo è da imputare solo alla presenza dello Stato?

come lo Stato persuade i cittadini attraverso la propaganda, allo stesso modo le corporation persuadono i consumatori con la pubblicità... è un parallelo possibile?

Le corporation rappresentano una minaccia al libero mercato?

Al Bilderberg si riuniscono eminenti personaggi politici, delle multinazionali e dei mainstream.. Come mai?

Personalmente ho un'avversione per tutti i gruppi di potere, siano questi rappresentativi dello Stato, dell'economia o di entrambi.

Grazie a tutti quanti mi risponderanno... sto cercando di capire
_________________
Inviato il: 13/10/2006 0:20
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  •  bandit
      bandit
Re: Liberismo, pubblicità e libertà
#83
Dubito ormai di tutto
Iscritto il: 28/11/2005
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domande interessanti, vorrei rispondere ma ora mi manca e mi mancherà il tempo. magari dico la mia tra qualche giorno.
ciao
Inviato il: 13/10/2006 0:23
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Re: Liberismo, pubblicità e libertà
#84
Mi sento vacillare
Iscritto il: 20/5/2006
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grazie bandit

a presto
_________________
Inviato il: 13/10/2006 0:27
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  •  Fotogian
      Fotogian
Re: Liberismo, pubblicità e libertà
#85
Ho qualche dubbio
Iscritto il: 11/6/2006
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Bild... serve solo a far piacere a chi ama i complotti...

il libero mercato non esiste perchè se esistesse i costi sociali, umani e anche economici sarebbero terribili, se tutto fosse affidato al libero mercato.

Da decenni questo è chiaro alla maggior parte degli economisti con i piedi per terra e quindi si preferisce evitare che alcuni settori (scuola e sanità per esempio) siano oggetto di scambio di mercato: se così fosse alcuni forse molti dovrebbero rinunciare a mandare i figli a scuola o a farsi curare.

Quest'ultima cosa esiste negli USA dove peraltro lo stato spende montagne di soldi per far curare gli indigenti e gli interessi privati (corporation o no) spingono perchè questo accada....meglio non perchè qualcuno resti escluso dalla sanità, ma perchè esista un certo modo di gestire la sanità che ha come conseguenza negativa il fatto che molti non ne possono usufruire se non grazie ai soldi che lo stato spende a favore dei meno fortunati
Inviato il: 13/10/2006 11:19
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Re: Liberismo, pubblicità e libertà
#86
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 25/6/2004
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il libero mercato non esiste perchè se esistesse i costi sociali, umani e anche economici sarebbero terribili, se tutto fosse affidato al libero mercato.

Ma non dire cazzate, e spiegaci invece per bene quanto giova il sapiente intervento del governo e della BC ai lavoratori e ai poverelli del mondo.
Inviato il: 13/10/2006 12:28
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Re: Liberismo, pubblicità e libertà
#87
Mi sento vacillare
Iscritto il: 20/5/2006
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Ciao Linucs

Citazione:
Ma non dire cazzate, e spiegaci invece per bene quanto giova il sapiente intervento del governo e della BC ai lavoratori e ai poverelli del mondo.



non giova per niente. mi piacerebbe però che andassimo oltre la disputa Stato non Stato, BC non BC (dando per scontato che non dovrebbero esistere) e che mi esponessi le tue considerazioni sulle domande che ho postato precedentemente.
_________________
Inviato il: 13/10/2006 12:45
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  •  Fotogian
      Fotogian
Re: Liberismo, pubblicità e libertà
#88
Ho qualche dubbio
Iscritto il: 11/6/2006
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Ma non dire cazzate...

se tu fossi una persona educata e io non conoscessi i tuoi metodi potrei anche provarci... Ti posso solo consigliare la lettura di Stiglitz, Il ruolo economico dello stato, Il Mulino.
Inviato il: 13/10/2006 16:49
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  •  florizel
      florizel
Re: Liberismo, pubblicità e libertà
#89
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 7/7/2005
Da dove potrei stare meglio.
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Mi sembra di capire che fino ad ora, chi difende la pubblicità, o ne rivendica la ragion d'essere, lo faccia in difesa della sua funzione relativa alla "concorrenza", uno dei capisaldi del "liberismo".
Se sbaglio, correggetemi, è possibile che abbia mal interpretato.
Comunque, vorrei sottolineare che la pubblicità, almeno per come viene oggi prodotta, va considerata nel contesto di un'economia mondializzata e globalista, non certamente in un ipotetica dimensione "liberista", presumibilmente differente dalla prima, stando a ciò che ci dice chi del "liberismo" ne fa qualcosa di “qualitativamente” diverso dal consumismo odierno (e dilagante).

Che essa, oggi, produca i suoi nefasti effetti, mi sembra chiaro: Godo nel vostro emisfero destro”, dal libro di Frederic Beigbeder, significa esattamente che la pubblicità parla un linguaggio non immediatamente codificabile, in quanto impostato in modo tale da esaltare i messaggi visivi ed emozionali a discapito della ragionevolezza sulla reale “bontà” o meno del prodotto pubblicizzato.

Ci sarebbe da chiedersi SE ESISTE davvero, per la maggior parte dei prodotti di largo consumo, una sostanziale differenza tra un prodotto e l’altro, o se ad essere “diverso” sia solo il messaggio pubblicitario. Spesso la differenza l’ho riscontrata solo nel modo in cui il prodotto viene presentato, a meno che non si tratti di prodotti di “nicchia” riservati ai consumatori “DOC”.
Fa riflettere il fatto che un vinello annacquato venda molto di più di un buon Chianti, che non viene quasi mai pubblicizzato.

Purtroppo, e lo dico senza spirito di polemica (non oggi, per favore: abbiamo già dato), se per “liberismo” intendiamo un mercato aperto anche a chi produce vera schifezza, non si può considerare un “liberismo” scevro da messaggio pubblicitario, essendo esso richiesto dalla logica “concorrenziale”.

Qualche riflessione en passant.
Paxtibi
Citazione:
L'ignoranza della gente è alla base del consumismo esasperato (...) Il problema quindi si sposta: da dove arriva questa moltitudine di bambini scemi troppo cresciuti ma convinti allo stesso tempo di essere adulti?

Possiamo considerare il messaggio pubblicitario come “indipendente” da tutto quello che concorre a rendere “ignorante” la gente?
A mio avviso, no. Potrebbe non essere la causa di tale ignoranza, ma sicuramente ne approfitta.
Dico “potrebbe” perché nella realtà delle cose la pubblicità , oltre a sfruttare la “tendenza”,ne crea a sua volta. Questo mi pare incontestabile, Pax.
_________________
"Continueremo a fare delle nostre vite poesie, fino a quando Libertà non verrà declamata sopra le catene spezzate di tutti i popoli oppressi". Vittorio Arrigoni
Inviato il: 14/10/2006 0:00
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  •  Fotogian
      Fotogian
Re: Liberismo, pubblicità e libertà
#90
Ho qualche dubbio
Iscritto il: 11/6/2006
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A mio avviso è un pò esagerato accostare pubblicità e concorrenza... è solo uno strumento di marketing
Inviato il: 14/10/2006 0:17
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