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   Scienze Economiche
  Liberismo, pubblicità e libertà

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Re: Liberismo, pubblicità e libertà
#31
Sono certo di non sapere
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Da casa
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scrive Frédéric Beigbeder in un suo libro edito da Feltrinelli: "sono un pubblicitario: ebbene si, inquino l'universo. Io sono quello che vivende tutta quella merda. Quello che vi fa sognare cose che non avrete mai. Io vi drogo di novità, e il vantaggio della novità è che non resta mai nuova. C'è sempre una novità più nuova che fa invecchiare quella precedente.
Farvi sbavare è la mia missione. Nel mio mestiere nessuno desidera la vostra felicità, perchè la gente felice non consuma.

pensateci quando vi sentite combattuti tra desiderio e bisogno
Inviato il: 16/7/2006 20:15
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Re: Liberismo, pubblicità e libertà
#32
Mi sento vacillare
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Citazione:
tanto per capire la matrice..
Citazione:
devono proprio stare molto sulle palle da certe parti..


“La critica di M.A.R.C.U.S.E. riguarda invece l'intero sistema pubblicitario, considerato la chiave di volta dell'ideologia consumistica (di stampo liberale o socialista che sia).”


Citazione:
estraggo dall'articolo quella che sembra una palese contraddizione:

"Ora, le statistiche provano che i progressi della salute pubblica non sono legati in modo decisivo ai medicinali moderni, ma molto più al miglioramento delle condizioni di vita e specialmente dell'alimentazione"
+++
che gia' pare strano...ambiente moderno = good ? alimentazione moderna = good ?
e infatti poche righe piu' sotto si legge:

"...sono stati sistematicamente usati per giustificare le condizioni di vita moderne: condizioni che sono sempre più patogene!"


la contraddizione che rilevi è una contraddizione in seno alla nostra società: da un lato si vive meglio perché posso scegliere cosa mangiare e le condizioni igieniche sono migliorate, dall'altro si vive peggio perché "la civiltà industriale crea nuove malattie"...

poi la critica principale del paragrafo che hai citato è rivolta all'industria medica

Citazione:
Gli «spettacolari progressi» della tecnica medica non solo non hanno contribuito granché all'aumento della speranza di vita, ma hanno avuto effetti nefasti non voluti o previsti dai medici. Da un lato questi effetti, invece di spingere gli individui a prendere in mano la loro salute per costruire un modo di vivere più sano, hanno rinforzato l'idea che la salute è assicurata al meglio tramite il consumo quotidiano di cure prodigate da istanze specializzate. Dall'altro lato, sono stati sistematicamente usati per giustificare le condizioni di vita moderne: condizioni che sono sempre più patogene! Il cancro, causa di morte per 150.000 francesi ogni anno, è un'epidemia legata all'industria, più precisamente a quella chimica, che è anche alla base della farmacopea. Come scriveva Ivan Illich, "la civiltà industriale crea nuove malattie e il sistema medico stesso è ben lungi dall'essere sano: Una struttura sociale e politica distruttiva trova il suo alibi nel potere di appagare le proprie vittime con terapie che esse hanno imparato a desiderare. Il consumatore di cure diviene impotente a guarirsi o a guarire chi gli sta vicino".
_________________
Inviato il: 17/7/2006 10:05
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  •  bandit
      bandit
Re: Liberismo, pubblicità e libertà
#33
Dubito ormai di tutto
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"si vive meglio perché posso scegliere cosa mangiare"
++++++++++
ma non siamo mica tutti condizionati ? cosa mangiare, lo scelgono "loro", no ?

"La critica di M.A.R.C.U.S.E. riguarda invece l'intero sistema pubblicitario, considerato la chiave di volta dell'ideologia consumistica (di stampo liberale o socialista che sia)"
+++++++
...chiave che vogliono usare come grimaldello per arrivare alla denuncia del capitalismo.
lo dice l'articolo, non ho inventato nulla...
Inviato il: 17/7/2006 10:13
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Re: Liberismo, pubblicità e libertà
#34
Sono certo di non sapere
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Io sono quello che vivende tutta quella merda.

E con il suo libro dimostra di non aver perso il vizio, anzi...

Inviato il: 17/7/2006 10:35
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Re: Liberismo, pubblicità e libertà
#35
Mi sento vacillare
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Citazione:
"si vive meglio perché posso scegliere cosa mangiare"
++++++++++
ma non siamo mica tutti condizionati ? cosa mangiare, lo scelgono "loro", no ?


hai ragione la contraddizione è evidente, un'altra contraddizione della nostra società.

alcune domande per imparare. Pensi che questo tipo di capitalismo sia sostenibile per il pianeta? lo sviluppo di una società può essere valutato solo in base alla crescita del P.I.L.? La pubblicità è alla base del consumismo esasperato?
_________________
Inviato il: 17/7/2006 10:50
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Re: Liberismo, pubblicità e libertà
#36
Sono certo di non sapere
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Da Atene
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alcune domande per imparare.

Ti rispondo anch'io:

Pensi che questo tipo di capitalismo sia sostenibile per il pianeta?

Per il pianeta tutta la storia dell'umanità non è che un fenomeno trascurabile.
Se con pianeta intendi invece la nostra civiltà, ovviamente no: questo "capitalismo", fortemente influenzato dagli interventi statali, ci porterà alla rovina. E questo è appunto lo scopo degli interventi statali.

lo sviluppo di una società può essere valutato solo in base alla crescita del P.I.L.?

Il PIL è una stronzata.

La pubblicità è alla base del consumismo esasperato?

L'ignoranza della gente è alla base del consumismo esasperato.
Inviato il: 17/7/2006 11:06
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  •  bandit
      bandit
Re: Liberismo, pubblicità e libertà
#37
Dubito ormai di tutto
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"E con il suo libro dimostra di non aver perso il vizio, anzi..."
++++++++
LOL

"Pensi che questo tipo di capitalismo sia sostenibile per il pianeta?"
+++++
io penso che di problemi per il pianeta ve ne siano, ma:
- nell'attribuirne la causa direttamente ed esclusivamente al capitalismo si sbaglia.
quale sarebbe il sistema alternativo e quali sarebbero le sue "performance" ambientali ?
- noto che il piu' delle volte l'aspetto ambientale e' solo uno dei punti di attacco del capitalismo da parte dei suoi detrattori. ve ne sono molti altri, specie di carattere morale (la critica alla pubblicita' a mio avviso e' di questo tipo). allora mettendo tutto insieme si rischia di fare confusione.

lo sviluppo di una società può essere valutato solo in base alla crescita del P.I.L.?
+++++
sicuramente no.
difficile stabilire come misurarlo (lo sviluppo, il benessere) una volte per tutte, pero'.
ogni tanto qualcuno si mette a fare una ricerca e stila la classifica delle 20 capitali europee dove si vive meglio, o cose del genere. naturalmente usa tanti parametri, scelti in modo soggettivo. questo e' il punto: oguno ha la sua scala dei valori, non e' possibile averne una che vada bene per tutti. per questo la tendenza dovrebbe essere quella di lasciare massima liberta' all'individuo.

"La pubblicità è alla base del consumismo esasperato?"
++++++++
la pubblicita' e' un modo di comunicare da parte del venditore, togli quella e ci sono tutti gli altri (tra cui ad esempio la raccomandazione del negoziante, che in assenza di pubblicita' acquista un grande potere).
la pubblicita' ha sicuramente una sua efficacia (anche se molti la sopravvalutano), ma credo che finche' siamo liberi di scegliere (dico senza costrizioni fisiche / legali), ognuno usa la propria coscienza.
quindi per rispondere: no, perche' credo che "alla base del consumismo esasperato" ci sia l'uomo, con le sue consapevolezze e le sue debolezze in un dato momento storico.
Inviato il: 17/7/2006 11:14
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  •  franco8
      franco8
Re: Liberismo, pubblicità e libertà
#38
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Citazione:

...e se l'acquisto del SUV (di questo si stava parlando) sarebbe una aberrazione.

Scusa tu bandit.. Ma mi sembrava ovvio che non parliamo del singolo, io o te che potremmo avere delle ragioni valide razionali, legittime per acquistare un SUV.
... Ma del fatto (o della tesi, se preferisci) che, complessivamente l'insieme dei SUV venduti, non corrispondono a reali, valide, razionali, esigenze e bisogni degli acquirenti...
ma da mode, bisogni indotti, bisogni psicologici sfruttati ad arte ecc ecc...
Non è aberrazione un SUV è, l'aberrazione la vedo nel "fenomeno SUV"...
(che fa parte del complesso dei fenomeni cui abbiamo acennato)

(Vogliamo partire, almeno, dall'osservazione condivisa di certi fatti?)

_________________
.... ....io non mi definisco affatto volentieri ateo, non più di quanto io sia a-MickeyMouse.
..
(detto, fatto)
Inviato il: 17/7/2006 11:18
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Re: Liberismo, pubblicità e libertà
#39
Sono certo di non sapere
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Non è aberrazione un SUV è, l'aberrazione la vedo nel "fenomeno SUV"...

Ovvero: l'aberrazione sta nelle teste dei compratori di SUV.

Ma se, come nel caso della pubblicità, al consumatore medio è sufficiente veder agitate due belle tette davanti al naso per sospendere ogni giudizio, il problema dove sta: nella pubblicità, nelle tette, o nelle capacità razionali del consumatore?
Inviato il: 17/7/2006 11:25
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Re: Liberismo, pubblicità e libertà
#40
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Citazione:
Per il pianeta tutta la storia dell'umanità non è che un fenomeno trascurabile.
Se con pianeta intendi invece la nostra civiltà, ovviamente no: questo "capitalismo", fortemente influenzato dagli interventi statali, ci porterà alla rovina. E questo è appunto lo scopo degli interventi statali.


gli interventi statali allargano il buco dell'ozono?

ma il liberismo senza lo stato, puff, diventa "buono"? l'industriale decide di non inquinare più, di non fare più cucire i palloni ai bimbetti indonesiani?

Citazione:
Il PIL è una stronzata.


perfetto

Citazione:
La pubblicità è alla base del consumismo esasperato?

L'ignoranza della gente è alla base del consumismo esasperato.


questa "mandria di caproni ignoranti per natura" con la pubblicità diventano meno scemi?
_________________
Inviato il: 17/7/2006 11:27
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  •  bandit
      bandit
Re: Liberismo, pubblicità e libertà
#41
Dubito ormai di tutto
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"mi sembrava ovvio che non parliamo del singolo, io o te che potremmo avere delle ragioni valide razionali, legittime per acquistare un SUV.
... Ma del fatto (o della tesi, se preferisci) che, complessivamente l'insieme dei SUV venduti, non corrispondono a reali, valide, razionali, esigenze e bisogni degli acquirenti...
ma da mode, bisogni indotti, bisogni psicologici sfruttati ad arte ecc ecc...
Non è aberrazione un SUV è, l'aberrazione la vedo nel "fenomeno SUV"...
(che fa parte del complesso dei fenomeni cui abbiamo acennato)"
++++++++++++
diventa allora critico capire quando e come mai la nostra scelta individuale (che vogliamo ritenere valida e razionale) diventa un "fenomeno" e quindi non e' piu' una scelta valida e razionale, e diventa aberrazione.
cosa e' mai il "fenomeno SUV", se non la somma di tutte le scelte di acquisto individuali ?
[tra l'altro il SUV e' uno dei prodotti meno pubblicizzati !]
detto questo, che con la pubblicita' si cerchi di creare bisogni, e' fuori discussione.
si tratta allora di capire se il destinatario del messaggio e' in grado o meno di difendersi, questo e' il punto. la mia risposta e' che lo e' nello stesso modo in cui e' in grado di difendersi da tutte le altre pressioni/influenze che incontra nella societa'.
salvo quelle imposte con l'autorita': verso quelle non basta piu' fare appello alla coscienza, bisogna ubbidire e basta.

Inviato il: 17/7/2006 11:31
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  •  franco8
      franco8
Re: Liberismo, pubblicità e libertà
#42
Dubito ormai di tutto
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Citazione:

..il problema dove sta: nella pubblicità, nelle tette, o nelle capacità razionali del consumatore?

Sì, ma non puoi ridurre tutto a quello...(a mancanza di capacità razionali) perché non vi è un'unica causa, ma sono elementi che si alimentano a vicenda.
Il problema sta nell'insieme degli elementi e non in uno solo.
(Per esempio: Quanta pubblicità c'è con basi razionali? Più o meno tutte tendono ad alludere e a far passare "messaggi" più o meno nascosti.... perché "funzionano"... Non credo possano fare diversamente... la pubblicità non è semplice "informazione sui prodotti", nei fatti, in certa misura, è "manipolazione")

Tuttavia, ripeto, credo che dovremmo partire da un osservazione dei fatti... (poi le nostre interpretazioni possono anche essere giustamente diverse...). Conveniamo, quindi, almeno sul fatto che il problema C'E' ...?
_________________
.... ....io non mi definisco affatto volentieri ateo, non più di quanto io sia a-MickeyMouse.
..
(detto, fatto)
Inviato il: 17/7/2006 11:47
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Re: Liberismo, pubblicità e libertà
#43
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Conveniamo, quindi, almeno sul fatto che il problema C'E' ...?

Ma quale problema? Mi sembri un po' confuso.

Quanta pubblicità c'è con basi razionali? Più o meno tutte tendono ad alludere e a far passare "messaggi" più o meno nascosti.... perché "funzionano"... Non credo possano fare diversamente... la pubblicità non è semplice "informazione sui prodotti", nei fatti, in certa misura, è "manipolazione"

A cui è impossibile resistere? Credo di no. La maggior parte della pubblicità può manipolare al massimo un povero cerebroleso, te lo assicuro io che ci ho lavorato per più tempo del nostro simpatico amico francese. Del resto, la quasi totalità degli stessi programmi televisivi, così come le edizioni su carta stampata, sono fatte per soddisfare i gusti di preadolescenti un po' storditi.

Il problema quindi si sposta: da dove arriva questa moltitudine di bambini scemi troppo cresciuti ma convinti allo stesso tempo di essere adulti?
Prova a rispondere a questo.

Per inciso: eliminare la pubblicità, teniamolo a mente, è una forma di censura. Eliminarla perché gli uomini non se ne sanno difendere è una fesseria. A questo punto tanto vale stroncare il pollice opponibile ai bambini nella culla, visto che è grazie a lui che riusciamo a costruire tutti gli oggetti con cui ci facciamo del male.

Inviato il: 17/7/2006 12:00
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  •  bandit
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Re: Liberismo, pubblicità e libertà
#44
Dubito ormai di tutto
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"A questo punto tanto vale stroncare il pollice opponibile ai bambini nella culla, visto che è grazie a lui che riusciamo a costruire tutti gli oggetti con cui ci facciamo del male."
+++++++++
Pax, non so se ti sei gia' fatto un giro nei thread degli articoli di qualche gg fa, sui medicinali al supermercato e sulla riforma bersani...credo che li troveresti interessanti
Inviato il: 17/7/2006 12:19
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Re: Liberismo, pubblicità e libertà
#45
Sono certo di non sapere
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Pax, non so se ti sei gia' fatto un giro nei thread degli articoli di qualche gg fa, sui medicinali al supermercato e sulla riforma bersani...credo che li troveresti interessanti

Ci sto arrivando, ci sto arrivando... è dura leggersi tutto dopo due settimane d'assenza.
Non so se mi reggerà lo stomaco, però.

Per sicurezza mi son tenuto leggero a colazione...
Inviato il: 17/7/2006 12:23
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  •  fiammifero
      fiammifero
Re: Liberismo, pubblicità e libertà
#46
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questa è un'insegna di una Lupanara Romana,poi
L’adorazione della croce, delle immagini e delle reliquie fu adottata ufficialmente nel 788,poi Le Indulgenze (con le quali si rimetteva la punizione per i peccati) vennero concesse per la prima volta nell’anno 850 da Papa Leone IV a coloro che salivano la «Scala Santa» sulle loro ginocchia. Le vendita di esse iniziò nell’anno 1190 e continuò fino all’epoca della Riforma 850 e 1190.

Domanda: all'epoca la pubblicità influiva sul PIL?
Domanda: chi ha iniziato a speculare sull'ignoranza della gente?
Domanda: tutto è mercificabile?

Per il momento basta così
_________________
Citazione:
le cose di cui ci sentiamo assolutamente certi non sono mai vere (Oscar Wilde)
Inviato il: 17/7/2006 12:41
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  •  franco8
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Re: Liberismo, pubblicità e libertà
#47
Dubito ormai di tutto
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banditCitazione:

come mai la nostra scelta individuale (che vogliamo ritenere valida e razionale) diventa un "fenomeno" e quindi non e' piu' una scelta valida e razionale, e diventa aberrazione.

...
Non credo che possiamo ritenere in modo assoluto che le nostre scelte sempre valide e razionali
( ci sono numerosissime scelte nel nostro quotidiano, influenzate da motivazioni che sono tuttaltro che razionali o con un unico scopo...)
D'altra parte, se le scelte di tutti fossero sempre e comunque valide, razionali e non inflenzabili da altri fattori e messaggi... non si spenderebbe nemmeno tanti soldi in pubblicità.

Scelte razionali? E allora le marche, i nomi, le confezioni dei prodotti... quale funzione hanno?
Hanno forse solo e unicamente basi "razionale" dal punto di vista dell'uso e dell'utilità?

Paxtibi
Citazione:

Ma quale problema? Mi sembri un po' confuso.

Si parlava di consumismo è dell'influsso della pubblicità...
Ovvero, per spiegarti meglio, ricordandoti quello che tu hai scritto:
Citazione:

il problema dove sta: nella pubblicità, nelle tette, o nelle capacità razionali del consumatore?

...l'importante, quindi, è essere d'accordo che il problema c'è.
(potevi intendere "il problema di cui parlavi") E' più chiaro così?

Citazione:

Il problema quindi si sposta: da dove arriva questa moltitudine di bambini scemi troppo cresciuti ma convinti allo stesso tempo di essere adulti?
Prova a rispondere a questo.

Mi sembrava di averti risposto.
Non credo affatto che sia unicamente una questione di "scemenza". (Così come, ad esempio non è "scemo" chi segue le mode)
Non mi pare affatto che il problema, ricordando anche tutto quello che è stato detto, si sposti.
Quello a cui fa riferimento tu (della nostra razionalità e consapevolezza), è un aspetto, ma non riduce tutto a quello.

Citazione:

A cui è impossibile resistere? Credo di no. La maggior parte della pubblicità può manipolare al massimo un povero cerebroleso, te lo assicuro...

Lo so.
Ma il fatto è che, statisticamente, la pubblicità ha il suo effetto... E' matematico.
Fai una certa campagna (spot, cartelloni, o altro..) .. avrai l'effetto... Non sarà prevedibile in modo esatto e preciso, ma in termini approssimativi e probabilistici..

Citazione:

Per inciso: eliminare la pubblicità, teniamolo a mente, è una forma di censura. Eliminarla perché gli uomini non se ne sanno difendere è una fesseria. A questo punto tanto vale stroncare il pollice opponibile ai bambini nella culla, visto che è grazie a lui che riusciamo a costruire tutti gli oggetti con cui ci facciamo del male.

Fai bene a puntualizarlo. Ma stai estremizzando....
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..
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Inviato il: 17/7/2006 13:03
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Re: Liberismo, pubblicità e libertà
#48
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all'epoca la pubblicità influiva sul PIL?

Il PIL non esiste oggi, figurati allora!

chi ha iniziato a speculare sull'ignoranza della gente?

Il primo che se n'è accorto.

tutto è mercificabile?

Ovviamente sì.

Inviato il: 17/7/2006 13:07
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Re: Liberismo, pubblicità e libertà
#49
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( ci sono numerosissime scelte nel nostro quotidiano, influenzate da motivazioni che sono tuttaltro che razionali o con un unico scopo...)

Parla per te.

Non credo affatto che sia unicamente una questione di "scemenza". (Così come, ad esempio non è "scemo" chi segue le mode)
Non mi pare affatto che il problema, ricordando anche tutto quello che è stato detto, si sposti.
Quello a cui fa riferimento tu (della nostra razionalità e consapevolezza), è un aspetto, ma non riduce tutto a quello.


Ah no? E come mai tu ed io, dalla pubblicità del SUV non ci siamo fatti fregare?

Ma il fatto è che, statisticamente, la pubblicità ha il suo effetto... E' matematico.

Ah sì? Vediamo i dati.

Fai bene a puntualizarlo. Ma stai estremizzando....

Io? Non sono io a proporre l'annientamento della pubblicità, proposta questa evidentemente pacata e moderata.
Non sono io a dire, nemmeno troppo implicitamente, che la censura in alcuni casi è necessaria.

E, visto che la risposta alla mia domanda ancora latita, insisto:

da dove arriva questa moltitudine di bambini scemi troppo cresciuti ma convinti allo stesso tempo di essere adulti?
Inviato il: 17/7/2006 13:13
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  •  franco8
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Re: Liberismo, pubblicità e libertà
#50
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Citazione:
Non sono io a dire, nemmeno troppo implicitamente, che la censura in alcuni casi è necessaria.

Va bene Ma chi è che lo dice o lo ha detto?

Citazione:

"Ma il fatto è che, statisticamente, la pubblicità ha il suo effetto... E' matematico."
Ah sì? Vediamo i dati.

Parli seriamente?

Citazione:

da dove arriva questa moltitudine di bambini scemi troppo cresciuti ma convinti allo stesso tempo di essere adulti?

A che moltitudine ecc... ti riferisci? Quando e dove sarebbe "arrivata"?!
(Evidentemente non ci capiamo)
_________________
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..
(detto, fatto)
Inviato il: 17/7/2006 13:21
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  •  fiammifero
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Re: Liberismo, pubblicità e libertà
#51
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Da pubblicità progresso

Citazione:
da dove arriva questa moltitudine di bambini scemi troppo cresciuti ma convinti allo stesso tempo di essere adulti?


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Citazione:
le cose di cui ci sentiamo assolutamente certi non sono mai vere (Oscar Wilde)
Inviato il: 17/7/2006 13:29
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Re: Liberismo, pubblicità e libertà
#52
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A che moltitudine ecc... ti riferisci? Quando e dove sarebbe "arrivata"?!

Mi prendi in giro? La moltitudine che si fa circuire dalla pubblicità cattiva, te ne sei dimenticato?
La stessa che, come ricorda Fiammifero, si autodistrugge con la droga pur sapendo benissimo – in teoria, appunto – cosa la droga sia.

La stessa moltitudine che s'è tracannata d'un fiato la versione ufficiale sull'11 settembre, ad esempio, e che ancora ne è prigioniera.
Tutta gente con lauree e diplomi... (aiutino)

Tutta gente che ha imparato a ripetere come pappagalli, ad esempio, la versione ufficiale su Pearl Harbor letta sui libri di scuola, perché così gli è stato chiesto di fare. (aiutino #2)

Tutta gente che ha passato buona parte della sua vita a ripetere come pappagalli ciò che gli veniva chiesto di ripetere per ottenere approvazione. (aiutino #3)

Allora:

da dove arriva questa moltitudine di bambini scemi troppo cresciuti ma convinti allo stesso tempo di essere adulti?
Inviato il: 17/7/2006 13:40
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  •  fiammifero
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Re: Liberismo, pubblicità e libertà
#53
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Primo giorno di scuola

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Citazione:
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Inviato il: 17/7/2006 14:08
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  •  franco8
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Re: Liberismo, pubblicità e libertà
#54
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Citazione:

Mi prendi in giro? La moltitudine che si fa circuire dalla pubblicità cattiva, te ne sei dimenticato?
....

No, credo che avevo capito anche prima...
Ma, ripeto per l'ennesima volta, mi pare un'aspetto del problema non IL problema.

Tanto per fare un esempio, da prendere con le molle, naturalmente:
In presenza dei "truffatori" che fanno il gioco delle tre carte e di un "allocco" che ci casca... il problema sta nel raggirato poco sveglio, o nei giocatori che approfittano della momentanea debolezza del malcapitato?
Dal momento che i "truffatori" non compiono nessuna violenza, ma inducono "liberamente" il pollo a giocare...
(Ma se preferisci, possiamo considerare anche il caso del Lotto: è la stessa cosa...)
se il "pollo" fosse sveglio, non si farebbe infinocchiare...
Tuttavia la "situazione anomala" nasce dai due elementi: l'ingenuità di uno e la spregiudicatezza dell'altro.

Nel caso della pubblicità, non si tratta propriamente di raggiro, naturalmente (e quindi non si tratta di dare dei giudizi morali ("pubblicità cattiva") ), ma osservare dei fenomeni, ripeto per l'ennesima volta, di cui la pubblicità fa parte... Proviamo ad esempio a vedere, sul prezzo di un prodotto, quanto pesa la pubblicità... Sarebbe forse un giudizio morale questo? No mi pare. Mi pare semplicemente un qualcosa che farebbe pensare che, almeno in quel caso, il capitalismo non mantiene le promesse di efficienza che, in generale, fa. Questo non vuol dire proporre automaticamente qualcosa di alternativo... Quello richiederebbe esaminare le cause, non pretendo tanto... Ma almeno covenire sui fatti...

Moltitudini di bambini non cresciuti?... Sposti il problema, come hai detto tu stesso.
In sostanza (poi forse mi sbaglierò) mi pare che l'umanità, la moltitudine è sostanzialmente, quella che è sempre stata.
In questo senso allora, di fronte alla domanda "da dove arriva...?" mi viene di rispondere: "c'è sempre stata!"

La scuola, certa scuola in particolare, in genere non aiuta a pensare, (su questo sono/siamo d'accordo) non insegna a pensare (diciamo pure che disincentiva il pensiero critico)... Tuttavia ha anche degli aspetti positivi: fornisce, bene o male, degli strumenti utili ... Quindi non è che se dalla scuola escono pecoroni ignoranti... ne devo forse dedurre che conviene abolire la scuola e magari l'istruzione elementare obbligatoria... ?!

P.S.
Citazione:

Ah no? E come mai tu ed io, dalla pubblicità del SUV non ci siamo fatti fregare?

a prescindere, credo che siamo esclusi a priori: non abbiamo soldi da buttare
_________________
.... ....io non mi definisco affatto volentieri ateo, non più di quanto io sia a-MickeyMouse.
..
(detto, fatto)
Inviato il: 17/7/2006 14:52
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  •  bandit
      bandit
Re: Liberismo, pubblicità e libertà
#55
Dubito ormai di tutto
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"Proviamo ad esempio a vedere, sul prezzo di un prodotto, quanto pesa la pubblicità..."
+++++++++
...vediamo che effetto fa la pubblicita' della marca X sul prezzo della marca Y che non fa pubblicita' ?
...e poi se con la pubblicita' vendo tanto, non ho bisogno di aumentare il prezzo...
Inviato il: 17/7/2006 15:13
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Re: Liberismo, pubblicità e libertà
#56
Sono certo di non sapere
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La scuola, certa scuola in particolare, in genere non aiuta a pensare, (su questo sono/siamo d'accordo) non insegna a pensare (diciamo pure che disincentiva il pensiero critico)... Tuttavia ha anche degli aspetti positivi: fornisce, bene o male, degli strumenti utili ... Quindi non è che se dalla scuola escono pecoroni ignoranti... ne devo forse dedurre che conviene abolire la scuola e magari l'istruzione elementare obbligatoria... ?!

Ovviamente no: l'istruzione è esattamente quello che manca ai bambini troppo cresciuti.
L'illusione di essere adulti, invece, è fornita comodamente dal pezzo di carta, che lo stato ha insegnato a considerare patente di maturità, un po' come la carta straccia trasformata in oro dal corso legale e la carta da cesso passata per informazione grazie alle effigi degli onorevoli rappresentanti che ne sono l'immancabile decoro.

Se ne deduce che il nemico da abbattere non può che essere l'ingerenza dello stato nell'educazione del cittadino, visto che la nociva diffusione di versioni ufficiali è sua prerogativa e prerequisito per continuare ad esistere ed a vessare.

In presenza dei "truffatori" che fanno il gioco delle tre carte e di un "allocco" che ci casca... il problema sta nel raggirato poco sveglio, o nei giocatori che approfittano della momentanea debolezza del malcapitato?

Oppure: la colpa è della prostituta o del cliente?

In sostanza (poi forse mi sbaglierò) mi pare che l'umanità, la moltitudine è sostanzialmente, quella che è sempre stata.

Prima dell'avvento della scuola pubblica ed obbligatoria, chi non sapeva sapeva perlomeno di non sapere.
Ora ti vengono a dire tutti seri e impettiti che il kerosene scioglie l'acciaio ma non il DNA...
Inviato il: 17/7/2006 15:56
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  •  franco8
      franco8
Re: Liberismo, pubblicità e libertà
#57
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Citazione:
...vediamo che effetto fa la pubblicita' della marca X sul prezzo della marca Y che non fa pubblicita' ?

Già, ma la marca Y non se la compra nessuno... tutti comprano la marca X e sono soddisfatti...
Alla fine i prodotti di marca Y li devono regalare... (Immaginiamo con grandi guadagni del produttore?!)
Ti risulta, che nella realtà le cose vadano diversamente?
Citazione:
...e poi se con la pubblicita' vendo tanto, non ho bisogno di aumentare il prezzo...

Non mi pare realistico. (Nè in teoria nè in pratica) Nella realtà ho "bisogno" di massimizzare gli utili.
Se riesco ha vendere ad un prezzo più alto. vendo ad un prezzo più alto...
"non ho bisogno di aumentare il prezzo"... detta così mi pare che ha poco senso (in campo capitalistico).
(Da un teorico del "liberismo economico" come te questa non me lo aspettavo! )
Abbasso i prezzi solo per vendere di più o se non riesco a vendere a prezzi più alti, ma viceversa... non ho bisogno di giustificazioni per autentare i prezzi: se vendo, va benissimo...
_________________
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Inviato il: 17/7/2006 16:39
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Re: Liberismo, pubblicità e libertà
#58
Sono certo di non sapere
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Ti risulta, che nella realtà le cose vadano diversamente?

Aveva scritto poco prima che i SUV sono tra i prodotti meno pubblicizzati...
In ogni caso sono numerosissimi gli esempi di prodotti che fanno poca o nessuna pubblicità e vendono: è una questione di target group.

...e poi se con la pubblicita' vendo tanto, non ho bisogno di aumentare il prezzo...
Non mi pare realistico. (Nè in teoria nè in pratica) Nella realtà ho "bisogno" di massimizzare gli utili.


Non ti pare ma è così, se puoi aumentare il prezzo o meno lo decidono i consumatori. Per questo è un evento così deleterio la facilità di indebitarsi con le banche. La bolla immobiliare si è creata così: i prezzi continuano ad aumentare, anche oltre le possibilità dei compratori, perché la banca ti presta i soldi che non hai. Infatti, se prendere soldi in prestito non fosse così facile...

Abbasso i prezzi solo per vendere di più o se non riesco a vendere a prezzi più alti

e non si vede dove sarebbe il problema. Il prezzo della casa si stabilizzerebbe su quelle che sono mediamente le disponibilità economiche dei compratori.
Inviato il: 17/7/2006 20:31
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  •  bandit
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Re: Liberismo, pubblicità e libertà
#59
Dubito ormai di tutto
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"Già, ma la marca Y non se la compra nessuno... tutti comprano la marca X e sono soddisfatti...
Alla fine i prodotti di marca Y li devono regalare... (Immaginiamo con grandi guadagni del produttore?!)
Ti risulta, che nella realtà le cose vadano diversamente?"
+++++++++++++++
si'. in generale per ogni settore merceologico ci sono diverse marche (fino alle non-marche in diversi casi) con diversi posizionamenti e un diverso grado di intensita' pubblicitaria, come ha gia' detto Pax.
comunque in pratica mi hai risposto: il prodotto non pubb. deve abbassare il prezzo per competere verso quello pubb. quindi se ne avvantaggiano i consumatori che se ne fregano della pubb.


"...e poi se con la pubblicita' vendo tanto, non ho bisogno di aumentare il prezzo...
.....................
Non mi pare realistico. (Nè in teoria nè in pratica) Nella realtà ho "bisogno" di massimizzare gli utili.
Se riesco ha vendere ad un prezzo più alto. vendo ad un prezzo più alto..."
+++++++
appunto: se ci riesci. dipende da tante cose. non va dimenticato che anche se fai pubblcita' continui ad avere concorrenti che reagiscono alle tue mosse.
non intendevo dire che ci rinunci potendolo fare, ma solo che se riesci ad aumentare le vendite il costo della pubblicita' puo' essere gia' recuperato (almeno in parte) in questo modo senza doverlo necessariamente caricare sul prezzo (era in risposta al tuo "chiediamoci quanto pesa la pubblicita' sul prezzo").

poi attenzione alla leva distributiva. sui prezzi dei prodotti piu' pubblicizzati i distributori (moderni) si scannano per attirare i consumatori.
Inviato il: 17/7/2006 20:59
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  •  fiammifero
      fiammifero
Re: Liberismo, pubblicità e libertà
#60
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Citazione:
In ogni caso sono numerosissimi gli esempi di prodotti che fanno poca o nessuna pubblicità e vendono: è una questione di target group.


Tipico esempio sono i detersivi che trovi al discount,nei sacchi da Kg.5 se guardate il produttore in genere è Scala o Henikem ma con nome del prodotto diverso ed il costo è decisamente inferiore al Sole,Dixan,Dash a parità di qualità!
Questo vuol dire che ci sono persone fissate "per il marchio" altre che guardano al portafoglio,altre che sono più accorte e meno condizionate dal contesto in cui vivono (la busta del Supermarket è più chic del discount se abiti in un quartiere borghese medio alto).
Idem per altri prodotti,per le auto,per il mobilio ed elettrodomestici,vacanze,etc perchè mica c'è scritto sopra che fai il pagamento rateale
Concreta-mente
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Inviato il: 17/7/2006 21:05
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