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  Anarchia

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Re: Anarchia
#401
Sono certo di non sapere
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Pausania, cominciano a mancare gli argomenti?

Possiamo cominciare con il definire libertà, magari, e cercare di definire anche chi ha il compito di fare in modo che questa non si traduca nel fare tutto il cazzo che mi pare a me.

O meglio, nel momento che parliamo di Anarchia, cercare di definire a chi spetti questo compito all'interno dell'organizzazione Anarchica.

Abbiamo già visto che è meglio diffidare del Comitato Solidale.

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Inviato il: 15/5/2006 1:49
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  •  florizel
      florizel
Re: Anarchia
#402
Sono certo di non sapere
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franco8Citazione:
Dobbiamo porci il problema: Di cosa si fa "mercato"?


Secondo me il problema è un altro:cosa si intende per mercato,in un contesto anarchico?E può esistere,detto concetto?
Ed anche:chi sarebbero i protagonisti di questo mercato?Chi i produttori,e chi i destinatari?

SantaruinaCitazione:
alla lunga questa libertà porti a posizioni di privilegio in cui i più scaltri, alla lunga, sottomettano i più deboli (...)questo libero scambio, questa libertà, è la condizione naturale che si verifica in assenza di autorità che dirige dall’alto (...)Se di questa libertà si temono le conseguenze, ovvero che alla lunga lo scaltro sottometta il debole, non ci si può dire anarchici.


Cioè,stai affermando che gli anarchici debbano preventivare che "libertà" implica il diritto di una o più persone di esercitare un potere su altre,ed assumerlo come "diritto naturale"?!
Guarda che se non fosse esistito il "potere",ma nemmeno l'idea anarchica sarebbe esistita,Santa.


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"Continueremo a fare delle nostre vite poesie, fino a quando Libertà non verrà declamata sopra le catene spezzate di tutti i popoli oppressi". Vittorio Arrigoni
Inviato il: 15/5/2006 1:52
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Re: Anarchia
#403
Sono certo di non sapere
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Cioè,stai affermando che gli anarchici debbano preventivare che "libertà" implica il diritto di una o più persone di esercitare un potere su altre,ed assumerlo come "diritto naturale"?!

No, il contrario.
Sto dicendo che ciò che gli anarchici anti liberisti temono è che la libertà del singolo porti a posizioni di privilegio di alcuni a danno di altri.

Non sto dicendo che devono rassegnarsi a questo fatto, sto dicendo che lo temono.

Da qui l'invocazione di comitati, di controlli e di divieti (non è giusto che...) che a mio parere finiscono per essere in antitesi con l'anarchia stessa.

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Inviato il: 15/5/2006 1:56
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  •  florizel
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Re: Anarchia
#404
Sono certo di non sapere
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SantaruinaCitazione:
se si è contrari al libero scambio, allora si richiede la presenza di una autorità che lo impedisca.


Non necessariamente:posso dirti che con te non voglio scambiare,perchè non mi conviene.
E tu puoi invece obbligarmi,creando le condizioni perchè IO abbia bisogno dei tuoi prodotti.
Per questo,l'autorità,economica e/o politica,serve a te.

Citazione:
Quarto caso: lei non mi vuole, allora interviene il Comitato Solidale che giudica la bionda rea di discriminazione classista in quanto rifiuta di sposare un pastore.

La bionda è scappata con Robin Hood,Santa:non aveva la minima intenzione di allevare pecore per il capitale.
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Inviato il: 15/5/2006 2:00
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  •  florizel
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Re: Anarchia
#405
Sono certo di non sapere
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SantaruinaCitazione:
Sto dicendo che ciò che gli anarchici anti liberisti temono è che la libertà del singolo porti a posizioni di privilegio di alcuni a danno di altri.


Ipotesi assolutamente inesistente,nel momento in cui il contesto in cui si vive non contiene i presupposti per cui il singolo per arricchirsi debba esercitare posizioni di potere o di privilegio a danni di altri.

Gli anarchi "liberisti",dal momento che temono di non poter esercitare il "diritto" al libero mercato,quindi al potere economico per mantenere in vita il suddetto,quindi al profitto,non possono definirsi anarchici.

Mica per forza dobbiamo vivere nella stessa comunità.

Citazione:
Da qui l'invocazione di comitati, di controlli e di divieti

Questa,Santaruina del mio cuore,te la sei inventata.
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Inviato il: 15/5/2006 2:07
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Re: Anarchia
#406
Sono certo di non sapere
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Gli anarchi "liberisti",dal momento che temono di non poter esercitare il "diritto" al libero mercato,quindi al potere economico per mantenere in vita il suddetto,quindi al profitto,non possono definirsi anarchici.

Alla fine credo che sia una questione di termini, me ne convinco sempre più.

Questo libero scambio, significa solo che io posso scambiare quello che voglio con chi voglio.

Non necessariamente:posso dirti che con te non voglio scambiare,perchè non mi conviene.
E tu puoi invece obbligarmi,creando le condizioni perchè IO abbia bisogno dei tuoi prodotti.


Io non ti posso obbligare di niente Flo, se tu non vuoi non scambi con me.
Per questo si chiama "libero" mercato, altrimenti sarebbe mercato forzoso.

A quanto pare, io sono un pastore, ma dal momento che voglio scambiare il mio latte divengo un sopraffattore.
E’ un passaggio improprio, che denota poca fiducia nell’uomo, dal momento che si da per scontato che chi scambia liberamente tende anche a diventare oppressivo nei confronti dei suoi simili.

E’ il discorso di prima, quello della poca fiducia nell'uomo.

Ipotesi assolutamente inesistente,nel momento in cui il contesto in cui si vive non contiene i presupposti per cui il singolo per arricchirsi debba esercitare posizioni di potere o di privilegio a danni di altri.

Specificando concretamente questo contesto la discussione ne beneficerà.
Nella visione liberista la situazione è chiara.
Io scambio con te, tu scambi con me se lo vuoi, nessuna interferenza.
Punto.

Ma nella visione "anti liberista", chi mi impedirà di scambiare il mio latte in cambio di, mettiamo, metallo lucente, dal momento che ho scoperto che il falegname è d’accordo anche lui di darmi un suo mobile in cambio di questo metallo?

Chi lo impedisce?

Domanda legittima, credo.

Infine
La bionda è scappata con Robin Hood,Santa:non aveva la minima intenzione di allevare pecore per il capitale

Il Comitato Solidale serve proprio a questo, a rincorrere le bionde che deturpano l’ordine naturale della comunità, e ad evitare che Robin Hood goda di una situazione di privilegio a causa della sua fama.
Dobbiamo o no partire tutti dalle stesse condizioni di partenza?

Che diritto ha Robin di prendersi le donne migliori?
(per sdrammatizzare... )

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Inviato il: 15/5/2006 2:21
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  •  Pausania
      Pausania
Re: Anarchia
#407
Sono certo di non sapere
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Provo a citare un po' di persone che sicuramente anarchiche non erano, secondo la definizione di Santaruina:

Bakunin: “che la seria, finale e completa liberazione dei lavoratori è possibile soltanto con una condizione: quella dell’appropriazione del capitale, cioè, le materie prime e gli strumenti del lavoro, inclusi la terra, dall’intero corpo dei lavoratori.”

“vuoi rendere impossibile per chiunque opprimere un suo simile? Allora, assicurati che nessuno possa possedere il potere.” [The Political Philosophy of Bakunin, p. 271]

Quando gli oppressi "insorsero per abolire lo Stato e la proprietà, è allora che nacque l'anarchismo". [Errico Malatesta: His Life and Ideas, p.19]

Negli Usa, come notò Murray Bookchin, "è un problema che l'uso del "termine "libertario" associato specificatamente ad un ideologia anti-autoritaria, venga usato da uno sbandato movimento per il "puro capitalismo" e per il "libero commercio". Non è questo movimento che ha creato la parola, se ne è piuttosto appropriato dal movimento anarchico del [diciannovesimo] secolo. Ed essa deve essere ripresa dagli anti-autoritari.. che provano a parlare alle persone dominate nel loro insieme, non agli egoisti personali che identificano la libertà con l'impresa ed il profitto". Questi anarchici in America devono "riprendersi in pratica una tradizione che è stata snaturata" dalla destra del libero-mercato. [The Modern Crisis, pp. 154-5] E come abbiamo sempre fatto, dobbiamo continuare a chiamare le nostre idee, socialismo libertario.

“l’unica garanzia per non essere derubati dei frutti del proprio lavoro è di possedere gli strumenti del lavoro” [Peter Kropotkin, The Conquest of Bread, p. 145]

In una società anarchica, le numerose associazioni autonome sarebbero gestite da assemblee di massa, dove tutti partecipano, basandosi sulla discussione, dibattito e conflitto cooperativo tra “uguali”, per gestire i compiti diversi tra loro, regolato da un comitato eletto dai soci. Il comitato sarebbe composto da delegati temporaneamente affidati da mandato dall’assemblea, per gestire l’organizzazione, ma senza nessun potere legislativo

“l’uguaglianza non vuole dire una quantità identica, ma opportunità identiche…non commettere l’errore d’identificare l’uguaglianza di libertà con l’uguaglianza obbligata dei campi forzati. La vera uguaglianza anarchica implica libertà, non quantità. Non vuol dire che tutti devono mangiare, bere, vestirsi con le solite cose, fare i soliti lavori, o vivere alla solita maniera. Lontano da questo: anzi il contrario. I bisogni individuali e gusti variano, come variano gli appetiti. Le pari opportunità per soddisfarle costituiscono vera uguaglianza ... libero opportunità espressione ed azione della nostra individualità significa uno sviluppo delle dissomiglianze e variazioni naturali.” (Alexander Berkman - 1977, p.25)


Testi presi da qui
Inviato il: 15/5/2006 2:26
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Re: Anarchia
#408
Sono certo di non sapere
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E poi sembra quasi che io sia un difensore del turbo capitalismo...

Io sono solo una mente medioevale che giudica i beni materiali come secondari nell’esistenza dell’uomo, sono anti moderno e sono convinto che l’etica protestante che ha dato giustificazione morale al capitalismo sia stata il colpo finale per la completa materializzazione dell’anima umana.

Ma l’anarchia collettivista continua a sembrarmi una religione senza dio, un’idea di società che abbisogna di innumerevoli codici morali per funzionare ma non riconosce nessun potere che li possa legittimare e nel contempo non pone fiducia sufficiente nella bontà dell’uomo che viene sempre visto come potenziale sopraffattore, se lasciato a se stesso.

Ripeto, non condivido l’anarco liberismo di Mises, ma esso è indubbiamente una costruzione coerente con se stessa.

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Inviato il: 15/5/2006 2:38
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  •  Pausania
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Re: Anarchia
#409
Sono certo di non sapere
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Aggiungo altri elementi sviluppati da pensatori che non sono per niente anarchici:

Anarchists define "private property" (or just "property," for short) as state-protected monopolies of certain objects or privileges which are used to control and exploit others. "Possession," on the other hand, is ownership of things that are not used to exploit others (e.g. a car, a refrigerator, a toothbrush, etc.). Thus many things can be considered as either property or possessions depending on how they are used. To summarise, anarchists are in favour of the kind of property which "cannot be used to exploit another -- those kinds of personal possessions which we accumulate from childhood and which become part of our lives." We are opposed to the kind of property "which can be used only to exploit people -- land and buildings, instruments of production and distribution, raw materials and manufactured articles, money and capital." [Nicholas Walter, About Anarchism, p. 40] As a rule of thumb, anarchists oppose those forms of property which are owned by a few people but which are used by others. This leads to the former controlling the latter and using them to produce a surplus for them (either directly, as in the case of a employee, or indirectly, in the case of a tenant).

"Possession is a right; property is against right. Suppress property while maintaining possession." [Op. Cit., p. 271] As Alexander Berkman frames this distinction, anarchism "abolishes private ownership of the means of production and distribution, and with it goes capitalistic business. Personal possession remains only in the things you use. Thus, your watch is your own, but the watch factory belongs to the people. Land, machinery, and all other public utilities will be collective property, neither to be bought nor sold. Actual use will be considered the only title -- not to ownership but to possession." [What is Anarchism?, p. 217]
Inviato il: 15/5/2006 2:41
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  •  florizel
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Re: Anarchia
#410
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Citazione:
cominciano a mancare gli argomenti?


Veramente,ragazzi,mi pare che di argomenti,fra "faq",link,discussioni,ce ne sia a iosa,ma vedo che i wappenmunzen riscuotono maggior successo.
Forse è con questo che il potere rende gli uomini schiavi?

Io non ti posso obbligare di niente Flo, se tu non vuoi non scambi con me.
però,se crei le condizioni per impedirmi di dirti di no,mi obblighi,non trovi?
perchè io morire di fame non posso,a meno che non mi auto organizzo con altri per creare le condizioni di sopravvivenza,come minimo.
Che possono anche includere il rubarti una pecora,perchè no?
Tu ne hai 37!
Facciamo due,36 è un brutto numero.

Citazione:
io sono un pastore, ma dal momento che voglio scambiare il mio latte divengo un sopraffattore.

E chi l'ha detto? Tu scambi il tuo latte con qualcuno che ne vuole,ed in cambio avrai quello che non puoi produrre da solo.
Oppure,ti tieni le tue pecore,perchè TUTTI sono in condizione di farselo da sè,il latte. Oppure di scambiarlo con altri pastori.
Mica saresti l'unico produttore di latte e derivati.
Che facciamo,il monopolio di stato?!

Citazione:
nella visione "anti liberista", chi mi impedirà di scambiare il mio latte in cambio di, mettiamo, metallo lucente, dal momento che ho scoperto che il falegname è d’accordo anche lui di darmi un suo mobile in cambio di questo metallo?


Chiamamo il metallo "denaro",ok?
Se partiamo da questo presupposto,la discussione ne beneficerà.

Per sdrammatizzare:

Che diritto ha Robin di prendersi le donne migliori?

Ha il fascino dell'anarchico.
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Inviato il: 15/5/2006 2:42
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Re: Anarchia
#411
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Provo a citare un po' di persone che sicuramente anarchiche non erano, secondo la definizione di Santaruina:

Anarchico è quindi chi dice di essere anarchico?

Se troviamo la Sacra Bibbia dell'Anarchia possiamo confrontare il Credo Anarchico e decidere con chiarezza chi sia anrchico e chi no.

Ma l'anarchia non ha sacre Bibbie, altrimenti non sarebbe coerente con se stessa.

Quindi ritorniamo al primo post
Anarchia, assenza di governo.

Il comitato sarebbe composto da delegati temporaneamente affidati da mandato dall’assemblea, per gestire l’organizzazione, ma senza nessun potere legislativo ...

la seria, finale e completa liberazione dei lavoratori è possibile soltanto con una condizione: quella dell’appropriazione del capitale, cioè, le materie prime e gli strumenti del lavoro, inclusi la terra, dall’intero corpo dei lavoratori.”
(e dopo?)

non commettere l’errore d’identificare l’uguaglianza di libertà con l’uguaglianza obbligata dei campi forzati. La vera uguaglianza anarchica implica libertà, non quantità. Non vuol dire che tutti devono mangiare, bere, vestirsi con le solite cose, fare i soliti lavori, o vivere alla solita maniera.
Quest'ultimo mi sembra veramente anrachico, gli altri un po' meno.

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Re: Anarchia
#412
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E tu puoi invece obbligarmi,creando le condizioni perchè IO abbia bisogno dei tuoi prodotti.

Nel caso delle multinazionali – che sarebbero poi il problema principale nell'attuale "mercato libero" – le condizioni che creano sono rappresentate dal sistema politico, su questo dovremmo essere d'accordo, giusto?

Eliminato questo, dovremmo aver tagliato gli artigli alla tigre, nessuno ci imporrà scambi che non desideriamo fare.
Se a voi sembra poco, io non desidererei nulla di più, ve l'assicuro.

Una volta ottenuto questo risultato, Mica per forza dobbiamo vivere nella stessa comunità.

Inviato il: 15/5/2006 2:50
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Re: Anarchia
#413
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Che possono anche includere il rubarti una pecora,perchè no?
Tu ne hai 37!


Veramente 9 ho dovuto darle ai tre membri del comitato per “convincere” la bionda a sposarmi, 8 per il decreto su Paxt... hemmm... 8 le ho perse, quindi me ne rimangono 20.

E comunque il tuo io lo chiamo furto.

E ritorniamo alla questione della proprietà privata.

Ma proprio le mie pecore devi rubare?

E chi l'ha detto? Tu scambi il tuo latte con qualcuno che ne vuole,ed in cambio avrai quello che non puoi produrre da solo.

E questo è il libero mercato, niente più.

Ha il fascino dell'anarchico.

Commento classista, insinui che l’anarchico ha maggior fascino del pastore.
Invoco l’intervento del comitato!
(anzi no, se no rimango senza pecore...)

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Inviato il: 15/5/2006 2:56
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Re: Anarchia
#414
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Santa: Citazione:
Quest'ultimo mi sembra veramente anrachico, gli altri un po' meno


Mi arrendo,domani vado in Wikipedia e in tutti i siti anarchici e chiedo di cambiare, nella bibliografia, l'intestazione: vi presentiamo una serie di titoli di scrittori un po' meno anarchici, i più importanti teorici del movimento un po' meno anarchico

M. Bakunin, "Stato e un po' di Anarchia"
Kropotkin, "La morale quasi anarchica"
E. Malatesta, "Anarchia ma senza esagerare"

Va un po' meglio adesso? E' che sono stati un po' sbrigativi a chiamarli anarchici senza chiedere a chi dovere se costoro erano davvero anarchici.

Inviato il: 15/5/2006 3:01
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Re: Anarchia
#415
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Santaruina del mio cuoreCitazione:
Io sono solo una mente medioevale che giudica i beni materiali come secondari nell’esistenza dell’uomo


E le 37 pecorelle,che fai:non le mungi?

Citazione:
sono anti moderno e sono convinto che l’etica protestante che ha dato giustificazione morale al capitalismo sia stata il colpo finale per la completa materializzazione dell’anima umana.


Siamo d'accordo.
Però l'etica cattolica non pare aver fatto di meno peggio.
Ti sembrerà strano,ma leggi qui:

"La polemica di Marx contro la società e contro la religione al servizio degli interessi di classe non colpisce tanto il cattolicesimo, quanto il protestantesimo. I Manoscritti economico-filosofici di Marx, infatti, sono stati scritti a Londra contro una certa società che sicuramente cattolica non era. Il protestante addirittura sostiene, con l'ingenuità e il rigorismo dei calvinisti, il mondo borghese e capitalista perché l'uomo che si realizza da sé sperimenta la benevolenza di Dio."

Io marxista non mi sento,non è che mi ci diventi tu,ora?

Citazione:
l’anarchia collettivista continua a sembrarmi una religione senza dio, un’idea di società che abbisogna di innumerevoli codici morali per funzionare ma non riconosce nessun potere che li possa legittimare e nel contempo non pone fiducia sufficiente nella bontà dell’uomo che viene sempre visto come potenziale sopraffattore, se lasciato a se stesso.


L'anarchia non è una religione,Santa,non è un dogma nè un imposizione,
è semmai un atto di fiducia nel fatto che l'essere umano possa vivere in pace con i suoi simili,e che i codici morali siano ascritti in lui,per cui qualunque potere che li legittimi o li sancisca è un orpello,una piaga che mistifica ed impone loro la staticità come un valore dato una volta per tutte,impossibilitati ad evolversi ed a fiorire perchè atrofizzati dall'abitudine alla delega.

Un abbraccio libertario.

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Inviato il: 15/5/2006 3:11
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Re: Anarchia
#416
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Citazione:
Nel caso delle multinazionali – che sarebbero poi il problema principale nell'attuale "mercato libero" – le condizioni che creano sono rappresentate dal sistema politico, su questo dovremmo essere d'accordo, giusto?


Ma non avevi detto che nelle condizioni attuali il mercato libero non esiste?
Eri te o un altro?
Non ricordo più...

Citazione:
Eliminato questo, dovremmo aver tagliato gli artigli alla tigre


Le restano le zanne,paxtibi:
anche se il liberismo non può essere paragonato alla politica economica riservata alle multinazionali,il fatto che abbia bisogno di destreggiarsi nel mercato ha in sè i presupposti del monopolio.Puoi negarlo?
D'altra parte,il fatto che il liberismo di mercato accolga sempre più consensi,non vuole certo dire che stanno diventando tutti anarchici,mi pare.

Ora,a questo un anarchico non può desiderare di opporre un'autorità o uno stato,assolutamente.
Però gli è consentito di esprimere un dissenso senza essere tacciato di contraddizione,o che gli venga subdolamente imputato di invocare enti e comitati come se fossero probiviri,oppure no?

Altrimenti,pare che per forza dobbiamo vivere nella stessa comunità.


SantaruinaCitazione:
E comunque il tuo io lo chiamo furto.

Io chiamo "furto" il possesso di un singolo di 37 pecore e tenersele per sè mentre 35 altre persone muoiono di fame.
A meno che non invochi l'autorità e mi fai manganellare.

Ma proprio le mie pecore devi rubare?

In realtà,tutte quelle "libere" e "selvagge" sono state prese e fatte proprie da persone che vivevano isolate:non ce ne sono più,altrimenti non avrei sfidato i mastini di guardia.

insinui che l’anarchico ha maggior fascino del pastore.

Se il pastore fosse stato anarchico,avrebbe avuto una chance in più.
Ed avrebbe ancora tutte le sue pecore.
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Re: Anarchia
#417
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Citazione:
la seria, finale e completa liberazione dei lavoratori è possibile soltanto con una condizione: quella dell’appropriazione del capitale, cioè, le materie prime e gli strumenti del lavoro, inclusi la terra, dall’intero corpo dei lavoratori.” (e dopo?)


Dopo:collettivizzazione.

E dopo ancora?Socializzazione.

E ancora dopo? Ad libitum.

>sono stati un po' sbrigativi a chiamarli anarchici senza chiedere a chi dovere se costoro erano davvero anarchici.

E noi che ci eravamo illusi...
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Re: Anarchia
#418
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Ma non avevi detto che nelle condizioni attuali il mercato libero non esiste?
Eri te o un altro?
Non ricordo più...


Ero io, ero io, infatti l'ho scritto tra virgolette...

il liberismo non può essere paragonato alla politica economica riservata alle multinazionali,il fatto che abbia bisogno di destreggiarsi nel mercato ha in sè i presupposti del monopolio.Puoi negarlo?

Non capisco cosa intendi per liberismo qui. Comunque, a me preme che tutti siano liberi di scambiare o di non scambiare come più gli aggrada, per il resto mi va bene tutto.

Inviato il: 15/5/2006 6:53
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Re: Anarchia
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Eh eh eh eh eh ....... cuccati!
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Re: Anarchia
#420
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Professo ignoranza: che vuol dire "cuccati"?

Dunque, per spiegare le lodi del libero mercato siamo arrivati a dire che esso consiste in un libero baratto tra individui. Certamente se si afferma che libero mercato significa tre patate in cambio di un salame, nessuno si prende la briga di creare un comitato per impedire questo genere di scambi. Rimane il fatto però che qui siamo al livello di società neolitica, se si postula che la società si fondi su questo genere di economia.
Ipotizziamo che domani cadano tutte le autorità statali. Non per rivoluzione, ma -diciamo- perché tutti i politici si sono svegliati e hanno capito. Non ci sono stati espropri, perché sono lesivi della libertà, né collettivizzazioni: solo assenza di stato. Non c'è più nessuno che regoli dall'alto la vita degli uomini. Ora, vorrei capire se in questo genere di scenario l'umanità, senza toccare in alcun modo le strutture economiche, ha trovato la via della libertà....
Inviato il: 15/5/2006 10:55
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  •  Ashoka
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Re: Anarchia
#421
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Se vi è possesso (x usare il termine del brano di Pausania), vi può essere scambio..

Se c'è libero scambio allora c'è il mercato

Se c'è il mercato emergerà un bene accettato da tutti, la moneta

Questa!



Ashoka
Inviato il: 15/5/2006 11:12
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Re: Anarchia
#422
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forse dovresti tradurre la scritta per chi non parla greco....
Inviato il: 15/5/2006 11:47
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Re: Anarchia
#423
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Ashoka, sta-o-rdi-ne-rio

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Inviato il: 15/5/2006 12:12
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Re: Anarchia
#424
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Florizel del mio cuore

in effetti molti aspetti della critica di Marx li trovo condivisibili, come quello che hai citato.

Ora, partendo da qui:

L'anarchia non è una religione,Santa,non è un dogma nè un imposizione,
è semmai un atto di fiducia nel fatto che l'essere umano possa vivere in pace con i suoi simili,e che i codici morali siano ascritti in lui,per cui qualunque potere che li legittimi o li sancisca è un orpello,una piaga che mistifica ed impone loro la staticità come un valore dato una volta per tutte,impossibilitati ad evolversi ed a fiorire perchè atrofizzati dall'abitudine alla delega.


Mi pare una bella definizione di anarchia e coerente con se stessa.
Ed è proprio per questo che mi chiedo, se si ha fiducia nell’essere umano, e nel fatto che i codici morali siano ascritti in lui, perché temere il libero scambio?

Un abbraccio

Blessed be
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Re: Anarchia
#425
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E' che sono stati un po' sbrigativi a chiamarli anarchici senza chiedere a chi dovere se costoro erano davvero anarchici.

Comunque anche Bush si definisce cristiano...

Comunque è da 50 post che mi sto trattenendo...

GLI ILLUMINATI DI BAVIERA

La novità introdotta dagli Illuminati sta forse nella ricerca di nuove forme organizzative per un Ordine altamente virulento, finalizzato ad una rivoluzione permanente che si sarebbe concretizzata dapprima in quella francese, che agli Illuminati deve la preparazione dei suoi quadri e l'infiltrazione delle idee socialiste.
Il già citato storico Serge Hutin riconosce negli Illuminati i padri fondatori del socialismo moderno diretti precursori dei vari Babeuf, Buonarroti, Bakunin, Kropotkin,vBlanqui, Trotzkij, Lenin.

Quando, infatti, nell'ottobre 1786 la polizia bavarese ne scoprì l'organizzazione, un fitto carteggio e numerosi documenti caddero nelle sue mani e vennero pubblicati per ordine del re di Baviera. [...]

Particolarmente significativa al riguardo è una frase ritrovata fra gli appunti di Weishaupt e riportata dall'Hutin:
"Dobbiamo distruggere tutto, senza riguardo, pensando solamente questo: il più possibile e il più presto possibile".

E il principe anarchico Michel A. Bakunin (1814-1876), insignito del 32° grado presso il Grande Oriente d'Italia, amico di Mazzini e anima del movimento nichilista e comunista del XIX secolo, faceva eco dal suo I principi della rivoluzione:

"Dunque per stretta necessità e per giustizia dobbiamo dedicarci totalmente alla pressante opera di distruzione totale in un crescendo continuo fino a che non resterà più nulla delle forme sociali esistenti [...].
La generazione attuale deve incominciare con delle vere rivoluzioni; deve cominciare a| cambiare da cima a fondo le condizioni di vita sociale. Ciò significa che la generazione attuale deve distruggere ciecamente alla radice tutto ciò che esiste con un unico pensiero: tutto e il più in fretta possibile"


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Inviato il: 15/5/2006 12:16
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Re: Anarchia
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PaxtibiCitazione:
Non capisco cosa intendi per liberismo qui.


Quello che state rivendicando dall'inizio del forum.
E cioè,la pratica del mercato basato sul capitale sgravato dagli oneri delle tassazioni e dei limiti della pianificazione statalista.

AshokaCitazione:
Se vi è possesso (x usare il termine del brano di Pausania), vi può essere scambio..

Certo,ma sia possesso che scambio non intervengono a creare un monopolio,perchè TUTTI sarebbero messi in condizioni di poter prescindere da essi e non esserne dipendenti per la sopravvivenza.

Citazione:
Se c'è libero scambio allora c'è il mercato

Dipende:può anche essere baratto.

Citazione:
Se c'è il mercato emergerà un bene accettato da tutti, la moneta

Nell'ipotesi anarchica,non esiste il prevalere del "valore" di un bene rispetto ad un altro,poichè TUTTO è ritenuto necessario alla vita dell'individuo,e la moneta crea proprio il presupposto affinchè un bene abbia più valore di un altro.

Ma,Ashoka,il tuo problema qual'è?
Che avendo studiato economia,resteresti senza "lavoro"?
Non dovresti preoccupartene,esiste il "mutuo soccorso".

>Eh eh eh eh eh ....... cuccati!

Redazzucco,non provocare,che ti collettivizziamo il sito.
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"Continueremo a fare delle nostre vite poesie, fino a quando Libertà non verrà declamata sopra le catene spezzate di tutti i popoli oppressi". Vittorio Arrigoni
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Re: Anarchia
#427
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Citazione:
"Dobbiamo distruggere tutto, senza riguardo, pensando solamente questo: il più possibile e il più presto possibile".


Penso che il neretto sia stato tu a inserirlo... almeno suppongo.
Ed anche....

Citazione:
Ciò significa che la generazione attuale deve distruggere ciecamente alla radice tutto ciò che esiste con un unico pensiero: tutto e il più in fretta possibile"


... e che diamine dovrebbe significare?

Sei il primo che ha inserito questi concetti fin'ora. Mai nessun'altro, tra coloro si dichiarano anarchici, ha ipotizzato soluzioni del genere...

... erano 50 post che ti trattenevi ??? ... la tua parte critica e' molto piu' saggia della tua parte analitica, a quanto pare...

wappenz...

mc
Inviato il: 15/5/2006 12:40
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  •  Pausania
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Re: Anarchia
#428
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Scendo in campo per il premio non cacatur....
che vuol dire "cuccati"?
Inviato il: 15/5/2006 12:44
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  •  florizel
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Re: Anarchia
#429
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Santaruina del mio cuoreCitazione:
Ed è proprio per questo che mi chiedo, se si ha fiducia nell’essere umano, e nel fatto che i codici morali siano ascritti in lui, perché temere il libero scambio?


Ripeto quello che ho già scritto:se non fosse esistito il "potere",nemmeno l'ipotesi anarchica sarebbe esistita,e quindi non solo la critica del potere,ma anche un'ipotesi che lo superi e lo scongiuri.
Quindi,nel tuo caso,mi sa che devi prendere il tutto come l'eterna lotta dell'uomo tra il bene ed il male,dove quest'ultimo è rappresentato dall'esercizio dell'asservimento dell'uomo sull'uomo tramite la creazione di "dipendenza" e di oppressione,ed il bene è rappresentato dalla capacità di aspirare ad una dimensione di vita in cui l'umanità e la vita tutta non sia un "mezzo",ma un fine.

Quello su cui non riusciamo a capirci,è che per gli anarchici quei codici morali ascritti nell'individuo,sono stati dimenticati,o sottomessi dalla creazione del "bisogno" da parte del "potere",mentre per te è assodato che il "potere" sia vinto una volta per tutte,mi pare di capire.

Nessuno teme il "libero scambio",ma se questo implica che le pecore devi possederle solo te,allora si sta creando il presupposto della dipendenza dal tuo latte,e se in cambio di esso tu volessi molto di più di quello che ti si può dare,staresti esercitando un potere.
In fondo,per quanto "cristiano",anche il cardinale Giordano è stato imputato di essere un usuraio,perchè dovremmo considerare un essere umano scevro da questa "terrena" tentazione?
E non è forse la posizione di "privilegio" economico ad alimentare questa tentazione?
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  •  bandit
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Re: Anarchia
#430
Dubito ormai di tutto
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-citazione-[... Se c'è libero scambio allora c'è il mercato ...]
Dipende:può anche essere baratto.
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io piango
Inviato il: 15/5/2006 12:53
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