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   Storia, Arte & Cultura
  Quale lingua per l'Europa?

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Autore Discussione
Re: Quale lingua per l'Europa?
#131
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 3/4/2005
Da Atene
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A quanto pare, nel Mondo Nuovo che è Uno, la Lingua è Una, e il dialogo non si usa più...

Inviato il: 22/3/2006 13:09
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Re: Quale lingua per l'Europa?
#132
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 25/6/2004
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A quanto pare, nel Mondo Nuovo che è Uno, la Lingua è Una, e il dialogo non si usa più...

Quando vorrò la tua opinione voterò democraticamente affinché lo Stato (o l'Europa) te ne fornisca una.

Inviato il: 22/3/2006 14:09
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Re: Quale lingua per l'Europa?
#133
Ho qualche dubbio
Iscritto il: 21/1/2006
Da Roma
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Nel luglio 1996 il Simposio Nitobe delle Organizzazioni Internazionali riunì un gruppo di esperti indipendenti a Praga, Repubblica Ceca, con l'incarico di controllare l'allora attuale situazione dell'esperanto, proponendo il suo inserimento nei dibattiti in corso sui diritti linguistici e la politica delle lingue. Il Manifesto di Praga, moderna replica della dichiarazione dei valori e degli scopi che caratterizzano il movimento esperantista, sottolinea la democrazia linguistica e la conservazione delle diversità linguistiche. Negli ultimi tempi, tra coloro che parlano esperanto si possono contare il premio Nobel 1994 Reinhard Selton, il campione del mondo di scacchi 1996 Zsuzsa Polgár, e Tivadar Soros, padre del finanziere George Soros.

Saluti
Giulio
Inviato il: 22/3/2006 14:56
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Re: Quale lingua per l'Europa?
#134
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 3/4/2005
Da Atene
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Quando vorrò la tua opinione voterò democraticamente affinché lo Stato (o l'Europa) te ne fornisca una.

Grazie! Ora posso tornare alla mia baracca... oops, volevo dire alloggio comune armonizzato con l'ambiente.

Tivadar Soros, padre del finanziere George Soros.

Allora siamo a posto. A che ora parte il treno?

Inviato il: 22/3/2006 15:07
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Re: Quale lingua per l'Europa?
#135
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 25/6/2004
Da
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Haskell is a wide-spectrum language, suitable for a variety of applications. It is particularly suitable for programs which need to be highly modifiable and maintainable.

Much of a software product's life is spent in specification, design and maintenance, and not in programming. Functional languages are superb for writing specifications which can actually be executed (and hence tested and debugged). Such a specification then is the first prototype of the final program.

Functional programs are also relatively easy to maintain, because the code is shorter, clearer, and the rigorous control of side effects eliminates a huge class of unforseen interactions.

A basic concept in Erlang/OTP is the supervision tree. This is a process structuring model based on the idea of workers and supervisors.

* Workers are processes which perform computations, that is, they do the actual work.
* Supervisors are processes which monitor the behaviour of workers. A supervisor can restart a worker if something goes wrong.
* The supervision tree is a hierarchical arrangement of code into supervisors and workers, making it possible to design and program fault-tolerant software.

We see that our commercial system is in a state of antagonism to this normal principle, or national law of industry and trade; and the most marked peculiarity of our history is found in the constant drain of the precious metals—the frequent mercantile failures, the severe money pressures, and consequent prostration of industry, and the violent and unjust transitions of property that succeed—notwithstanding the genius, intelligence, and unparalleled industry of the people. Nothing of this sort occurs to any comparative degree in any other country, and in some countries such events are wholly unknown.


(provo ad intavolare un dialogo stile Gollum...)
Inviato il: 22/3/2006 15:15
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Re: Quale lingua per l'Europa?
#136
Ho qualche dubbio
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Da Roma
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Una lingua per un'Europa unita è l'elemento di aggregazione che manca.
Naturalmente non serve a chi non crede nell'Europa e soprattuto a chi possiede già un linguaggio sufficientemente articolato e puo' esprimere concetti profondi come:
"L'idea di una lingua europea, ovvero la lingua con la quale il governo europeo si rivolgerà ai propri sudditi, è rivoltante quanto un topo morto nella calza di Natale"
OPPURE
"Sei una palla: ovviamente lo si insegna a scuola, che è pure gratuita"
O ANCORA
"Per me l'esperanto è una cagata pazzesca!!!"
Questo è un esempio di dialogo nel quale non serve l'esperanto.


Inviato il: 22/3/2006 16:13
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Re: Quale lingua per l'Europa?
#137
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 3/4/2005
Da Atene
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Mi sa che l'esperanto ha effetti deleteri sul senso dell'umorismo.

Una lingua per un'Europa unita è l'elemento di aggregazione che manca.

Aridaje coi dogmi!
Inviato il: 22/3/2006 16:40
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Re: Quale lingua per l'Europa?
#138
Ho qualche dubbio
Iscritto il: 21/1/2006
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Citazione:
Mi sa che l'esperanto ha effetti deleteri sul senso dell'umorismo.

Citazione:
Aridaje coi dogmi!


Dogma:
Termine del linguaggio ecclesiastico usato per indicare un principio certo e una verità inconfutabile (dal greco dògma, "dottrina comunemente accettata", "decreto").

Si tratta di qualcosa di diverso, molto diverso, da "opinione", "parere".
Le opinioni possono essere messe in discussione e possono essere confutate.
Certo bisogna usare il pensiero e articolarlo con il linguaggio.

Ma queste sono considerazioni che esulano da questo topic come quasi tutte quelle che Paxtibi ha finora fatto.
Per cui chiedo scusa all'amministratore del forum per questo intervento sicuramente OT e lo invito ad essere piu' vigile per non far ulteriormente abbassare il livello qualitativo del forum.
Inviato il: 22/3/2006 18:30
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Re: Quale lingua per l'Europa?
#139
Sono certo di non sapere
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Da Atene
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Le opinioni possono essere messe in discussione e possono essere confutate.

Cosa che abbiamo fatto, io e altri, ma tu fai finta di non accorgertene, infatti non hai risposto direttamente a nessuna delle critiche rivolte all'esperanto.

In ogni caso, una cosa manca quando qualcuno la richiede, e questa mi pare che siete veramente pochi a volerla.
In verità sono sempre meno anche quelli che vogliono "l'Europa unita..."
Inviato il: 22/3/2006 19:01
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  •  Ashoka
      Ashoka
Re: Quale lingua per l'Europa?
#140
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 11/7/2005
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Da: Storia d'Italia, Vol. 4., Dall'unità ad oggi, Tomo 2., Alberto Asor Rosa, La cultura, Einaudi, Torino

[G.Ascoli] considera questa unità linguistica come un processo, e non come un dato, come il risultato finale di una azione culturale complessa, con ogni probabilità molto lunga, e non come un'astratta normativa: e rovescia quindi, decisamente, l'impostazione intellettuale stessa dei suoi contraddittori.
[..]
Acutamente Ascoli faceva notare che, mentre Manzoni aveva apportato un formidabile contributo allo sviluppo antiretorico della letteratura italiana, nel fiorentinismo dei suoi imitatori tornava a manifestarsi "un nuovo eccesso dell'Arte" cioè la volontà, spesso inconscia, di sottomettere l'uso concreto della lingua da parte di uno scrittore a regole infallibili e perciò inattaccabili. Costoro intendono il linguaggio "non come una cute che sia il portato dell'intiero organismo nazionale, ma come una nuova manica da infilare …"
[..]
la scelta del fiorentino "puro", non contaminato dalla realtà, finisce con essere una scelta di ingessatura (strumentale) della comunicazione, a prescindere dalla volontà del proponente (Manzoni)


Come vedi, il problema della lingua non è nuovo e la soluzione Esperanto, come lingua artificiale e non parlata è destinata storicamente al fallimento.

Ashoka
Inviato il: 22/3/2006 19:21
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  •  gato
      gato
Re: Quale lingua per l'Europa?
#141
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Nonostante ho seguito questo forum dall' inizio non volevo intervenire. La cosa che non capisco e' che dovrebbero essere le idee ad essere contradette, non le persone. Una buona parte della contrarieta' all' esperanto mi sembra di capire che deriva dal fatto che e' stato un massone a "inventarla". Per me puo essere anche Berlusconi (per non dire il diavolo) non me ne frega niente. Se puo essere una lingua che puo servire, ben venga. Poi sul fatto che l' inglese sta piano piano fagocitando le altre lingue, non credo che qualcuno puo' contestarlo. Anche se non fosse la lingua degli USA e del Ingliterra (il vecchio ed il nuovo impero) non sarrei comunque d' accordo con l' inglese come lingua universale per il semplice motivo che e' la lingua di un popolo, quindi avvantaggia qualcuno. E non credo che tantissimi di voi si immaginano cosa vuol dire avvantaggiare qualche etnia o popolo. Solamente quelli che si sono trovati in zone con conflitti interetnici sanno di cosa parlo. Poi per quanto riguarda la bellezza, e' una cosa relativa. Una cosa che "fa cagare" ad uno, ad un' altro puop piacere da morire, quindi non e' un metro di giudizio (secondo me).
P.S. Se trovate degli sbagli di ortografia, abiate pazienza: non sono italiano, e non ho mai studiato l' italiano, ed in piu' sono anche ignorante come una capra.
_________________
Inviato il: 22/3/2006 19:25
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Re: Quale lingua per l'Europa?
#142
Ho qualche dubbio
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Citazione:
Le opinioni possono essere messe in discussione e possono essere confutate.

Citazione:
Cosa che abbiamo fatto, io e altri, ma tu fai finta di non accorgertene


Ecco come lo hai fatto:
"L'esperanto è una lingua neutra, non-etnica, non appartiene a nesun popolo, a nessuna potenza economica o politica. Per questa ragione non puo' sostituirsi alle lingue etniche e, quindi, non le può fagocitare come fa l'inglese."

"Questo è un dogma."

"Zamenhon l'ha inventata ma ora appartiene a tutti e la massoneria non c'entra proprio nulla."

"Questa è una fesseria."

"Non ho altro da aggiungere"

"Speriamo! "

Citazione:
In ogni caso, una cosa manca quando qualcuno la richiede, e questa mi pare che siete veramente pochi a volerla.

Citazione:
In verità sono sempre meno anche quelli che vogliono "l'Europa unita..."


Che tu non avesi a cuore l'Europa era chiarissimo e, quindi, che te ne importa di discutere circa una possibile lingua comune europea?

Da qui un infantile piacere, tuo e di qualche tuo amichetto, di cercare di portare sullo sfottorio ogni intervento sulla questione linguistica, di cui è chiaro che ignori tutto, e sull'esperanto.
Non hai argomentazioni per confutare le tesi altrui e non ne hai portate.
Se hai scritto delle fesserie non puoi pensare di essere preso in considerazione.

Che siano sempre meno quelli che vogliono un'Europa unita è una tua opinione assolutamente indimostrabile perchè i fatti dicono il contrario.
Sulla questione della lingua è invece vero che non se ne dibatte se non in ambienti circoscritti e specializzati. Questo dipende, come credo di aver già detto, dal fatto che i mass media evitano di affrontare la questione. Dovresti sapere che l'opinione pubblica viene formata per il 60/70% dalla TV.
Saluti
Giulio
Inviato il: 22/3/2006 19:33
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Re: Quale lingua per l'Europa?
#143
Sono certo di non sapere
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No, scusami Gato, non hai capito: la contrarietà è verso l'imposizionedi una lingua universale, o meglio di una lingua unica per l'Europa. Fosse anche l'inglese o l'italiano il problema è lo stesso, con l'esperanto è peggio perché è una lingua costruita, e non affinatasi nei secoli nell'uso quotidiano come tutte le altre.
Il fatto poi che l'abbia progettata un massone deve far riflettere se conosci quelli che sono i loro piani per una società futura, non è un argomento "ad personam", tutt'altro.
È un sospetto legittimo e fondato.
Inviato il: 22/3/2006 19:34
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Re: Quale lingua per l'Europa?
#144
Sono certo di non sapere
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Veramente io ho scritto e linkato molte più cose, ma non importa.

Che siano sempre meno quelli che vogliono un'Europa unita è una tua opinione assolutamente indimostrabile perchè i fatti dicono il contrario.

Hai già dimenticato gli ultimi referendum?

Dovresti sapere che l'opinione pubblica viene formata per il 60/70% dalla TV.

Quindi avete ancora qualche speranza.
Inviato il: 22/3/2006 19:38
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Re: Quale lingua per l'Europa?
#145
Ho qualche dubbio
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Citazione:
Come vedi, il problema della lingua non è nuovo e la soluzione Esperanto, come lingua artificiale e non parlata è destinata storicamente al fallimento.


Il problema della lingua comune è vechissimo e quello che riporti dimostra che alla fine si ricerca sempre una lingua comune unificante. Quindi, se mi permetti, è esattamente il contrario di quanto affermi circa l'esperanto.

Di esempi ce ne sono tanti, il più recente è il caso del serbo-croato che nasce dalla fusione di due lingue per le esigenze dello stao Jugoslavo.

Quindi vacci cauto prima di emettere sentenze storiche prive di fondamento.
Spero che anche tu non sia mosso da un'avversione verso l'Europa.

Inviato il: 22/3/2006 19:44
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Re: Quale lingua per l'Europa?
#146
Ho qualche dubbio
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Citazione:
Hai già dimenticato gli ultimi referendum?

Io non ho dimenticato i refrendum, sei tu che hai dimenticato che l'Europa è passata da 20 a 25 membri ed è destinata a crescere ancora.

Citazione:
Quindi avete ancora qualche speranza.

Nessuna speranza dai mass media non foss'altro perché non è possibile contare sulla massoneria (altra sciocchezza colossale che ti sei, o ti hanno, messo in testa)
Inviato il: 22/3/2006 19:49
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Re: Quale lingua per l'Europa?
#147
Ho qualche dubbio
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Citazione:
non hai capito: la contrarietà è verso l'imposizionedi una lingua universale

SEI TU CHE NON CAPISCI
L'unica lingua imposta è l'inglese.
Nessuno ha mai sostenuto di voler imporre una lingua, cosa assolutamente impossibile ed è semplicemente sciocco solamente pensarlo.
Ma tu insisti con questo disco e pretendi pure di essere preso in considerazione.
Inviato il: 22/3/2006 19:52
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  •  Ashoka
      Ashoka
Re: Quale lingua per l'Europa?
#148
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 11/7/2005
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Citazione:
Quindi vacci cauto prima di emettere sentenze storiche prive di fondamento.
Spero che anche tu non sia mosso da un'avversione verso l'Europa.


Io sono "contro" ciò che viene calato dall'alto as is senza essere il frutto di un processo sociale di interazione tra gli uomini.

Se l'Europa deve essere frutto di una forzatura politica da parte di elite e non frutto di uno spontaneo processo di aggregazione (e a vedere i risultati referendari là dove si sono potuti fare, sembrerebbe proprio di sì), allora sono contrario.

o dovremo sentir dire..

S'e' fatta l'Europa, ora dobbiamo fare gli Europei ?

Riguardo ai commenti di G.Ascoli cosa rispondi? Furono scritti in merito alla proposta manzoniana sulla lingua italiana. I fatti gli diedero ragione: non è una forzatura storica. L'italiano parlato è un'altra cosa rispetto all'italiano dei Promessi sposi.

Ashoka
Inviato il: 22/3/2006 19:57
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Re: Quale lingua per l'Europa?
#149
Ho qualche dubbio
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Citazione:
non sono italiano, e non ho mai studiato l' italiano

Ma lo parli e lo scrivi meglio di molti altri.
Complimenti. Inutile dirti che condivido le tue considerazioni.
Un saluto
Giulio
Inviato il: 22/3/2006 19:58
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  •  florizel
      florizel
Re: Quale lingua per l'Europa?
#150
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giulio957Citazione:
Una lingua per un'Europa unita è l'elemento di aggregazione che manca.


"Manca" è riduttivo,giulio.
Dovresti specificare il progetto politico ed economico a cui l'elemento "aggregativo" mancherebbe.

Ed è quello che molti di noi stanno cercando di fare,ma evidentemente è più facile tacere su questo,facendo leva subdolamente sulla "necessità" di una lingua "aggregante".
Se queste sono le premesse,andiamo bene.

Citazione:
Naturalmente non serve a chi non crede nell'Europa

Naturalmente,anche quelli a cui non serve,lo dovrebbero digerire.

_________________
"Continueremo a fare delle nostre vite poesie, fino a quando Libertà non verrà declamata sopra le catene spezzate di tutti i popoli oppressi". Vittorio Arrigoni
Inviato il: 22/3/2006 20:03
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Re: Quale lingua per l'Europa?
#151
Ho qualche dubbio
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Citazione:
Io sono "contro" ciò che viene calato dall'alto as is senza essere il frutto di un processo sociale di interazione tra gli uomini.

Belle parole, assolutamente condivisibili.
La scelta di discutere e promuovere un processo di integrazione linguistica deriva proprio dalla considerazione che il processo di "americanizzazione" viene calato dall'alto. Se necessario anche con qualche forzatura militare. L'Europa è piena di basi militari USA e adesso lo sono anche l'Afganistan, l'Iraq, prossimamente l'Iran.
Anche in questi paesi ora si rende necessario imparare l'inglese.
Quindi, quello di cui parliamo è esattamente il contrario di quello che hai inteso.
Affrontare la questione linguistica significa contribuire a fare gli europei.
L'italiano dei promessi sposi è diverso da quello che si parlava agli inizi del 900 come l'italiano degli inizi del 900 è diverso da quello che si parla oggi.
La lingua, le lingue si evolvono e si evolve anche il pensiero degli uomini.
Un saluto
Giulio
Inviato il: 22/3/2006 20:09
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  •  florizel
      florizel
Re: Quale lingua per l'Europa?
#152
Sono certo di non sapere
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giulio957Citazione:
Le opinioni possono essere messe in discussione e possono essere confutate.


Certo,risulta un tantino difficile "opinionare" in una discussione che è sostanzialmente un MONOLOGO.

Citazione:
lo invito ad essere piu' vigile per non far ulteriormente abbassare il livello qualitativo del forum.


Personalmente,credo che il livello "qualitativo" del forum,ma in generale di tutto Luogocomune,sia dato dalla capacità di confronto e di dialogo tra gli utenti,cosa sulla quale sembra tu stia sorvolando.

Citazione:
Non hai argomentazioni per confutare le tesi altrui e non ne hai portate.
Se hai scritto delle fesserie non puoi pensare di essere preso in considerazione.

Altra inesattezza:CHI decide che quelle fossero fesserie?

Un saluto
florizel
_________________
"Continueremo a fare delle nostre vite poesie, fino a quando Libertà non verrà declamata sopra le catene spezzate di tutti i popoli oppressi". Vittorio Arrigoni
Inviato il: 22/3/2006 20:18
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Re: Quale lingua per l'Europa?
#153
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Citazione:
Dovresti specificare il progetto politico ed economico a cui l'elemento "aggregativo" mancherebbe
Citazione:
Se queste sono le premesse,andiamo bene.


No Florizel, qui non ci sono progetti massonici segreti. Queste sono invenzioni per esorcizzare l'incapacità di accettare idee che si ritengono utopiche.

Nessuno tace su nulla. Anzi molti hanno parlato a sproposito. Cosa si dovrebbe nascondere? Ti sembra così strano che degli individui si pongano il problema di abbattere le barriere linguistiche?

Citazione:
Naturalmente,anche quelli a cui non serve,lo dovrebbero digerire.


Non so se tu sei una fumatrice, ma nel caso lo fossi il divieto di fumo a te nuocerebbe ma servirebbe ad altri e tu devi necessariamente adeguarti.

Per la questione linguistica la cosa è molto piu' semplice. In nessun caso il fatto che se ne discuta e si cerchino delle soluzioni a te puo' nuocere. Non si capisce per quale ragione, quindi, tu voglia essere di nocumento agli altri.
Un saluto
Giulio
Inviato il: 22/3/2006 20:23
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  •  Ashoka
      Ashoka
Re: Quale lingua per l'Europa?
#154
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 11/7/2005
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Citazione:
Affrontare la questione linguistica significa contribuire a fare gli europei.
L'italiano dei promessi sposi è diverso da quello che si parlava agli inizi del 900 come l'italiano degli inizi del 900 è diverso da quello che si parla oggi.
La lingua, le lingue si evolvono e si evolve anche il pensiero degli uomini.


Ma l'Esperanto è una lingua pianificata e , per definizione, è gia perfetta, quindi non si può evolvere, adattarsi alle necessità di chi quella lingua la dovrebbe usare, alle sue peculiarità;
quelle piccole cose che sono ancorate alla cultura ed al modo di pensare di chi le parla, che rendono alcune parole intraducibili se non attraverso una parafrasi che peraltro non rende loro giustizia.

L'etnicità è una conditio sine qua non per decretare il successo di una lingua. Se chi la deve parlare non la sente propria, non riconosce in essa il suo modo di pensare e, alla fine, non ragiona direttamente in quella lingua perché essa è funzionale al suo pensiero, beh essa è destinata al fallimento in partenza.

La mia paura (giustificata) è che “Se la montagna non va da Maometto sia egli ad andarci” e cioè che se l'Esperanto, che è stato pianificato a tavolino, non esprime bene i pensieri degli Europei allora si agirà su quelli sino a farli combaciare.

Certamente sono contro ad un inglese imposto manu militari come si può osservare nella situazione attuale ma la sostituzione dell'inglese con un altra lingua, imposta anch'essa dall'alto, è solo apparentemente una soluzione diversa.

Per questo ti chiedevo, qualche post addietro, se non fosse un'avversione antiamericana a farti sognare l'Esperanto come lingua salvifica

Ti saluto in piemontese: cerea.

Ashoka
Inviato il: 22/3/2006 20:39
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Re: Quale lingua per l'Europa?
#155
Ho qualche dubbio
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Da Roma
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Citazione:
Certo,risulta un tantino difficile "opinionare" in una discussione che è sostanzialmente un MONOLOGO.

Hai rivisto i tuoi interventi?
Quando hai posto dei quesiti hai sempre ricevuto risposta.
Di solito hai fatto commenti ironici.

Citazione:
Personalmente,credo che il livello "qualitativo" del forum,ma in generale di tutto Luogocomune,sia dato dalla capacità di confronto e di dialogo tra gli utenti,cosa sulla quale sembra tu stia sorvolando.


Penso che i fatti ti smentiscano, anche sulle fesserie.
Ovviamente è il mio parere.
Saluti
Giulio
Inviato il: 22/3/2006 20:47
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Re: Quale lingua per l'Europa?
#156
Sono certo di non sapere
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Una lingua per un'Europa unita è l'elemento di aggregazione che manca.

Nessuno l'ha chiesto. L'Europa - in quanto Unione Europea politica - non esiste.

Naturalmente non serve a chi non crede nell'Europa e soprattuto a chi possiede già un linguaggio sufficientemente articolato e puo' esprimere concetti profondi come:

"Crede nell'Europa?"

"L'idea di una lingua europea, ovvero la lingua con la quale il governo europeo si rivolgerà ai propri sudditi, è rivoltante quanto un topo morto nella calza di Natale"

(dehe!)

Questo è un esempio di dialogo nel quale non serve l'esperanto.

Probabilmente servirebbe un libretto d'economia, magari eviterebbe di partorire boiate di calibro superiore ad un missile intercontinentale.

"Crede nell'Europa..."

===

Dogma: Termine del linguaggio ecclesiastico usato per indicare un principio certo e una verità inconfutabile (dal greco dògma, "dottrina comunemente accettata", "decreto").

Infatti.

Si tratta di qualcosa di diverso, molto diverso, da "opinione", "parere".

Ecco perché preferisco il termine "boiata."

Ad esempio: "l'Unione Europea, ed in particolare il trattato costituzionale, è una boiata."

L'esperanto diventa una boiata appena entra nel magico quadretto dell'unione mondiale. E' innocuo finché resta quello che è: una lingua.

Certo bisogna usare il pensiero e articolarlo con il linguaggio.

Provaci qualche volta, è un trip da sballo, no ma veramente!

Per cui chiedo scusa all'amministratore del forum per questo intervento sicuramente OT e lo invito ad essere piu' vigile per non far ulteriormente abbassare il livello qualitativo del forum.

Al contrario, è sempre utile studiare le mille strane ed insidiose forme della dottrina mondialista, soprattutto quando si nascondono dietro parole come democrazia, fratellanza, unità, unione, coesione sociale, solidarietà, eccetera. Probabilmente l'allegro glossario del mondialismo non è ancora uscito in esperanto.

===

Cosa che abbiamo fatto, io e altri, ma tu fai finta di non accorgertene, infatti non hai risposto direttamente a nessuna delle critiche rivolte all'esperanto.

Più che altro, al mondialismo che lo circonda.

In verità sono sempre meno anche quelli che vogliono "l'Europa unita..."

Chi se ne frega? Basta non farli votare: anche questa è democrazia.



===

Come vedi, il problema della lingua non è nuovo e la soluzione Esperanto, come lingua artificiale e non parlata è destinata storicamente al fallimento.

Anche il collettivismo, eppure nel 2006 stiamo ancora a discutere di coesione sociale.

===

La cosa che non capisco e' che dovrebbero essere le idee ad essere contradette, non le persone. Una buona parte della contrarieta' all' esperanto mi sembra di capire che deriva dal fatto che e' stato un massone a "inventarla".

Che vuol dire, pure Mozart era un massone eppure non mi pare che nessuno si sia messo a suonare Mozart per creare l'unione mondiale della coesione sociale.

Per me puo essere anche Berlusconi (per non dire il diavolo) non me ne frega niente. Se puo essere una lingua che puo servire, ben venga.

Infatti. Se può servire. Peccato che qualcuno fino a poco fa voleva imporla con la famigerata scelta politica.

Poi sul fatto che l' inglese sta piano piano fagocitando le altre lingue, non credo che qualcuno puo' contestarlo.

Poche palle: io qui sento parlare solo arabo e qualche dialetto rumeno.

Anche se non fosse la lingua degli USA e del Ingliterra (il vecchio ed il nuovo impero) non sarrei comunque d' accordo con l' inglese come lingua universale per il semplice motivo che e' la lingua di un popolo, quindi avvantaggia qualcuno.

Motivo per cui possiamo tranquillamente fare a meno di una lingua universale imposta dall'Europa, dall'ONU o da qualche altro parassita.

E non credo che tantissimi di voi si immaginano cosa vuol dire avvantaggiare qualche etnia o popolo.

Le etnia e i popoli non esistono, perché siamo tutti uguali. Problema risolto.

Solamente quelli che si sono trovati in zone con conflitti interetnici sanno di cosa parlo.

Ciampi dice che l'Europa ci impedisce di entrare in guerra con la Francia. Altro problema risolto.

Poi per quanto riguarda la bellezza, e' una cosa relativa. Una cosa che "fa cagare" ad uno, ad un' altro puop piacere da morire, quindi non e' un metro di giudizio (secondo me).

E' un metro di giudizio soggettivo: a Paxtibi l'esperanto fa cagare. Ne prendiamo atto: anche se fosse stato francese o portoghese probabilmente ci avrebbe fatto comunque cagare non come lingua in sé, ma come ennesimo pretesto per l'unione mondiale del globo globale.

P.S. Se trovate degli sbagli di ortografia, abiate pazienza: non sono italiano, e non ho mai studiato l' italiano, ed in piu' sono anche ignorante come una capra.

Sei comunque anni luce avanti ad alcuni diplomati e laureati di mia conoscenza, il che ci dovrebbe far riflettere.

===

Che tu non avesi a cuore l'Europa era chiarissimo e, quindi, che te ne importa di discutere circa una possibile lingua comune europea?

Fai finta di non capire: qui non si parla di una lingua che diventa "comune" con l'utilizzo o per motivi pratici, bensì di un'imposizione a livello politico con le ovvie conseguenze sull'allegra macchina che forgia i cittadini, ovvero la scuola pubblica gratuita ed obbligatoria.

Da qui un infantile piacere, tuo e di qualche tuo amichetto, di cercare di portare sullo sfottorio ogni intervento sulla questione linguistica, di cui è chiaro che ignori tutto, e sull'esperanto.

E meno male che non ti sei messo a parlare di moneta, altrimenti sai che risate?

Non hai argomentazioni per confutare le tesi altrui e non ne hai portate.

Non ho visto alcuna tesi. L'unica tesi potrebbe essere il sostegno all'opportunità di stabilire una lingua comune a livello politico: magari non ci sei ancora arrivato, ma il problema non è l'esperanto bensì l'imposizione di una lingua a livello politico. Il cittadino europeo non ha alcun bisogno di dialogare con le istituzioni europee, dato che nessuno le ha richieste. Se devo colloquiare con il francese di passaggio userò il francese, l'esperanto o il badombese a seconda del caso. Ti lascio volentieri le scelte politiche a livello europeo, ovvero la scappatoia per far risorgere l'esperanto dal suo meritato limbo.

Se hai scritto delle fesserie non puoi pensare di essere preso in considerazione.

Eppure ti rispondiamo ugualmente, vedi come siamo carini tutti insieme.

Che siano sempre meno quelli che vogliono un'Europa unita è una tua opinione assolutamente indimostrabile perchè i fatti dicono il contrario.

I fatti ci mostrano i pessimi risultati dei referendum, e mostrano che il trattato europeo è stato ratificato senza alcuna consultazione democratica ma unicamente con la firma solenne del banchiere centrale Ciampi, quello che parla sempre degli immobili (battuta che probabilmente ti sfuggirà.)

Altre domande?

Sulla questione della lingua è invece vero che non se ne dibatte se non in ambienti circoscritti e specializzati. Questo dipende, come credo di aver già detto, dal fatto che i mass media evitano di affrontare la questione.

Probabile: forse i media sono troppo occupati ad informarci sulle meraviglie della società multiculturale globale.

Dovresti sapere che l'opinione pubblica viene formata per il 60/70% dalla TV.

Questa gente vota. Non è straordinario?

===

Il problema della lingua comune è vechissimo e quello che riporti dimostra che alla fine si ricerca sempre una lingua comune unificante. Quindi, se mi permetti, è esattamente il contrario di quanto affermi circa l'esperanto.

Forse ti sfugge la differenza tra ricerca ed imposizione politica.

Di esempi ce ne sono tanti, il più recente è il caso del serbo-croato che nasce dalla fusione di due lingue per le esigenze dello stao Jugoslavo.

E se è per lo stato allora va bene.

Quindi vacci cauto prima di emettere sentenze storiche prive di fondamento.

Senti questa: esperanto = lingua comune = abolizione delle differenze = socialismo mondiale.

Spero che anche tu non sia mosso da un'avversione verso l'Europa.

Ma l'Europa è un gran bel posto, anche se ormai sembra di vivere a Katanga.

Con l'Unione Europea invece risparmio sulla carta igienica: indovina perché.

Io non ho dimenticato i refrendum, sei tu che hai dimenticato che l'Europa è passata da 20 a 25 membri ed è destinata a crescere ancora.

Guarda che l'Europa dopo un po' finisce. Quando arrivate ad includere il Sud Africa ricordate magari di chiamarla "Unione" e basta.

A proposito...



The European Union is poised to overtake America to become the premier superpower, according to an EU exhibition launched yesterday in the heart of Brussels.

The pop-art collage mounted in a tent outside the European Commission narrates 50 years of EU history and projects events into the future in an unusually frank display of European ambition.

Segments sketched across 80 yards of canvas predict that the 21st century will be the "European Century" as the EU pushes its borders deep into Eurasia, North Africa, and the Middle East and comes to dominate world affairs through its vast "legal and moral reach".

Under the heading the "Roman Empire returns", it says the EU will be renamed "The Union" once it grows to 50 states over the next three decades.

The United Nations headquarters will be moved to Gibraltar as the EU defends the international order against the "American onslaught".

The euro will break the "overbearing monopoly of the dollar" by 2010 as China and India switch their reserves to punish America for its "stratospheric deficit".

Casting the United States as the villain of modern times, it says: "The lonely superpower can bribe, bully or impose its will almost anywhere in the world, but when its back is turned, its policy is weakened."

Entitled "The Image of Europe", the display is not a formal expression of EU policy but it captures views that can be heard every day in the corridors and canteens of the Union's institutions.

The exhibit was co-ordinated by the European Commission and sponsored by the European Council. The EU's Dutch presidency said yesterday it was designed to narrow Europe's "iconographic deficit" by conjuring up forceful images.

Indovina un po'.

Nessuna speranza dai mass media non foss'altro perché non è possibile contare sulla massoneria (altra sciocchezza colossale che ti sei, o ti hanno, messo in testa)

Al contrario di te, io leggo Erasmo, la rivista del Grande Oriente. Prova a leggerla anche tu, magari ne cavi qualcosa.

L'unica lingua imposta è l'inglese.

Balle: mostrami dov'è la legge che la impone.

Nessuno ha mai sostenuto di voler imporre una lingua, cosa assolutamente impossibile ed è semplicemente sciocco solamente pensarlo.

Ah ecco. E che fine ha fatto la scelta politica?

Ma tu insisti con questo disco e pretendi pure di essere preso in considerazione.

Badombe> Devi farne, di strada, bimbo,
Badombe> Se vuoi capire com'è fatto il mondo...

E' tutto molto divertente, l'Europa è come il gatto di Schroedinger: l'Europa non esiste in quanto popolo, perché siamo tutti uguali e dobbiamo sbracare il confine per scontare i nostri peccati. Allo stesso tempo, l'Europa esiste come unione politica. Solo che, casualmente, non ha nulla a che fare con il concetto di Europa geografica (e non solo, per chi vuol capire.) L'attento lettore potrà fare il classico 2 + 2 oppure aspettare il consueto mega-post.

===

La scelta di discutere e promuovere un processo di integrazione linguistica deriva proprio dalla considerazione che il processo di "americanizzazione" viene calato dall'alto.

Acqua, acqua, acqua! La parola promuovere indica la scelta politica, quindi l'imposizione, la promozione con la refurtiva fiscale su scala europea.

Se necessario anche con qualche forzatura militare. L'Europa è piena di basi militari USA e adesso lo sono anche l'Afganistan, l'Iraq, prossimamente l'Iran.

Per rubare il petrolio, mica per parare il culo ad Israele, non sia mai.

Anche in questi paesi ora si rende necessario imparare l'inglese.

Poverelli.

Affrontare la questione linguistica significa contribuire a fare gli europei.

"Fare che?"

L'italiano dei promessi sposi è diverso da quello che si parlava agli inizi del 900 come l'italiano degli inizi del 900 è diverso da quello che si parla oggi. La lingua, le lingue si evolvono e si evolve anche il pensiero degli uomini.

Quindi, creando una lingua artificiale, possiamo creare un nuovo pensiero per l'uomo nuovo, rimuovendo le sirene del nazionalismo e le sirene dell'intolleranza, muovendo il cittadino ad accettare una Nuova Cultura Condivisa a Livello Globale.

Ho indovinato?

===

No Florizel, qui non ci sono progetti massonici segreti. Queste sono invenzioni per esorcizzare l'incapacità di accettare idee che si ritengono utopiche.

Infatti nessuno sostiene che siano segreti. E' sufficiente leggere il sapido mensile indicato poco sopra.

Nessuno tace su nulla. Anzi molti hanno parlato a sproposito. Cosa si dovrebbe nascondere? Ti sembra così strano che degli individui si pongano il problema di abbattere le barriere linguistiche?

Giammai: pare invece strano che qualcuno abbia tanta fretta di fare gli europei, continuando tuttavia ad espandere l'Unione.

Magari prova a spiegarci cosa intendi per "europeo", così lo capiamo anche noialtri poverelli. Con un po' di fortuna lo capisce anche il topo morto della calza (sarà cittadino anche lui, con diritto di voto?)

E la farsa continua.

L'Unione Europea non ha bisogno di una lingua comune per il semplice fatto che non deve dire nulla ai propri sudditi: che altro potrebbe comunicare se non altre leggi, altre multe, altre sanzioni ed altre tasse solidali da utilizzare come sussidio alla carta igienica?

Se l'esperanto funziona, si diffonderà. Altrimenti, pazienza. Ci mancano solo i sussidi alle lingue morte, oltre che a Fiat ed Alitalia.

Badombe> La ilaha illallah Muhammadun rasulAllah, pallido infedele!

Una lingua per un'Europa unita è l'elemento di aggregazione che manca.

Nessuno l'ha chiesto. L'Europa - in quanto Unione Europea politica - non esiste.

Naturalmente non serve a chi non crede nell'Europa e soprattuto a chi possiede già un linguaggio sufficientemente articolato e puo' esprimere concetti profondi come:

"Crede nell'Europa?"

"L'idea di una lingua europea, ovvero la lingua con la quale il governo europeo si rivolgerà ai propri sudditi, è rivoltante quanto un topo morto nella calza di Natale"

(dehe!)

Questo è un esempio di dialogo nel quale non serve l'esperanto.

Probabilmente servirebbe un libretto d'economia, magari eviterebbe di partorire boiate di calibro superiore ad un missile intercontinentale.

"Crede nell'Europa..."

===

Dogma: Termine del linguaggio ecclesiastico usato per indicare un principio certo e una verità inconfutabile (dal greco dògma, "dottrina comunemente accettata", "decreto").

Infatti.

Si tratta di qualcosa di diverso, molto diverso, da "opinione", "parere".

Ecco perché preferisco il termine "boiata."

Ad esempio: "l'Unione Europea, ed in particolare il trattato costituzionale, è una boiata."

L'esperanto diventa una boiata appena entra nel magico quadretto dell'unione mondiale. E' innocuo finché resta quello che è: una lingua.

Certo bisogna usare il pensiero e articolarlo con il linguaggio.

Provaci qualche volta, è un trip da sballo, no ma veramente!

Per cui chiedo scusa all'amministratore del forum per questo intervento sicuramente OT e lo invito ad essere piu' vigile per non far ulteriormente abbassare il livello qualitativo del forum.

Al contrario, è sempre utile studiare le mille strane ed insidiose forme della dottrina mondialista, soprattutto quando si nascondono dietro parole come democrazia, fratellanza, unità, unione, coesione sociale, solidarietà, eccetera. Probabilmente l'allegro glossario del mondialismo non è ancora uscito in esperanto.

===

Cosa che abbiamo fatto, io e altri, ma tu fai finta di non accorgertene, infatti non hai risposto direttamente a nessuna delle critiche rivolte all'esperanto.

Più che altro, al mondialismo che lo circonda.

In verità sono sempre meno anche quelli che vogliono "l'Europa unita..."

Chi se ne frega? Basta non farli votare: anche questa è democrazia.



===

Come vedi, il problema della lingua non è nuovo e la soluzione Esperanto, come lingua artificiale e non parlata è destinata storicamente al fallimento.

Anche il collettivismo, eppure nel 2006 stiamo ancora a discutere di coesione sociale.

===

La cosa che non capisco e' che dovrebbero essere le idee ad essere contradette, non le persone. Una buona parte della contrarieta' all' esperanto mi sembra di capire che deriva dal fatto che e' stato un massone a "inventarla".

Che vuol dire, pure Mozart era un massone eppure non mi pare che nessuno si sia messo a suonare Mozart per creare l'unione mondiale della coesione sociale.

Per me puo essere anche Berlusconi (per non dire il diavolo) non me ne frega niente. Se puo essere una lingua che puo servire, ben venga.

Infatti. Se può servire. Peccato che qualcuno fino a poco fa voleva imporla con la famigerata scelta politica.

Poi sul fatto che l' inglese sta piano piano fagocitando le altre lingue, non credo che qualcuno puo' contestarlo.

Poche palle: io qui sento parlare solo arabo e qualche dialetto rumeno.

Anche se non fosse la lingua degli USA e del Ingliterra (il vecchio ed il nuovo impero) non sarrei comunque d' accordo con l' inglese come lingua universale per il semplice motivo che e' la lingua di un popolo, quindi avvantaggia qualcuno.

Motivo per cui possiamo tranquillamente fare a meno di una lingua universale imposta dall'Europa, dall'ONU o da qualche altro parassita.

E non credo che tantissimi di voi si immaginano cosa vuol dire avvantaggiare qualche etnia o popolo.

Le etnia e i popoli non esistono, perché siamo tutti uguali. Problema risolto.

Solamente quelli che si sono trovati in zone con conflitti interetnici sanno di cosa parlo.

Ciampi dice che l'Europa ci impedisce di entrare in guerra con la Francia. Altro problema risolto.

Poi per quanto riguarda la bellezza, e' una cosa relativa. Una cosa che "fa cagare" ad uno, ad un' altro puop piacere da morire, quindi non e' un metro di giudizio (secondo me).

E' un metro di giudizio soggettivo: a Paxtibi l'esperanto fa cagare. Ne prendiamo atto: anche se fosse stato francese o portoghese probabilmente ci avrebbe fatto comunque cagare non come lingua in sé, ma come ennesimo pretesto per l'unione mondiale del globo globale.

P.S. Se trovate degli sbagli di ortografia, abiate pazienza: non sono italiano, e non ho mai studiato l' italiano, ed in piu' sono anche ignorante come una capra.

Sei comunque anni luce avanti ad alcuni diplomati e laureati di mia conoscenza, il che ci dovrebbe far riflettere.

===

Che tu non avesi a cuore l'Europa era chiarissimo e, quindi, che te ne importa di discutere circa una possibile lingua comune europea?

Fai finta di non capire: qui non si parla di una lingua che diventa "comune" con l'utilizzo o per motivi pratici, bensì di un'imposizione a livello politico con le ovvie conseguenze sull'allegra macchina che forgia i cittadini, ovvero la scuola pubblica gratuita ed obbligatoria.

Da qui un infantile piacere, tuo e di qualche tuo amichetto, di cercare di portare sullo sfottorio ogni intervento sulla questione linguistica, di cui è chiaro che ignori tutto, e sull'esperanto.

E meno male che non ti sei messo a parlare di moneta, altrimenti sai che risate?

Non hai argomentazioni per confutare le tesi altrui e non ne hai portate.

Non ho visto alcuna tesi. L'unica tesi potrebbe essere il sostegno all'opportunità di stabilire una lingua comune a livello politico: magari non ci sei ancora arrivato, ma il problema non è l'esperanto bensì l'imposizione di una lingua a livello politico. Il cittadino europeo non ha alcun bisogno di dialogare con le istituzioni europee, dato che nessuno le ha richieste. Se devo colloquiare con il francese di passaggio userò il francese, l'esperanto o il badombese a seconda del caso. Ti lascio volentieri le scelte politiche a livello europeo, ovvero la scappatoia per far risorgere l'esperanto dal suo meritato limbo.

Se hai scritto delle fesserie non puoi pensare di essere preso in considerazione.

Eppure ti rispondiamo ugualmente, vedi come siamo carini tutti insieme.

Che siano sempre meno quelli che vogliono un'Europa unita è una tua opinione assolutamente indimostrabile perchè i fatti dicono il contrario.

I fatti ci mostrano i pessimi risultati dei referendum, e mostrano che il trattato europeo è stato ratificato senza alcuna consultazione democratica ma unicamente con la firma solenne del banchiere centrale Ciampi, quello che parla sempre degli immobili (battuta che probabilmente ti sfuggirà.)

Altre domande?

Sulla questione della lingua è invece vero che non se ne dibatte se non in ambienti circoscritti e specializzati. Questo dipende, come credo di aver già detto, dal fatto che i mass media evitano di affrontare la questione.

Probabile: forse i media sono troppo occupati ad informarci sulle meraviglie della società multiculturale globale.

Dovresti sapere che l'opinione pubblica viene formata per il 60/70% dalla TV.

Questa gente vota. Non è straordinario?

===

Il problema della lingua comune è vechissimo e quello che riporti dimostra che alla fine si ricerca sempre una lingua comune unificante. Quindi, se mi permetti, è esattamente il contrario di quanto affermi circa l'esperanto.

Forse ti sfugge la differenza tra ricerca ed imposizione politica.

Di esempi ce ne sono tanti, il più recente è il caso del serbo-croato che nasce dalla fusione di due lingue per le esigenze dello stao Jugoslavo.

E se è per lo stato allora va bene.

Quindi vacci cauto prima di emettere sentenze storiche prive di fondamento.

Senti questa: esperanto = lingua comune = abolizione delle differenze = socialismo mondiale.

Spero che anche tu non sia mosso da un'avversione verso l'Europa.

Ma l'Europa è un gran bel posto, anche se ormai sembra di vivere a Katanga.

Con l'Unione Europea invece risparmio sulla carta igienica: indovina perché.

Io non ho dimenticato i refrendum, sei tu che hai dimenticato che l'Europa è passata da 20 a 25 membri ed è destinata a crescere ancora.

Guarda che l'Europa dopo un po' finisce. Quando arrivate ad includere il Sud Africa ricordate magari di chiamarla "Unione" e basta.

A proposito...



The European Union is poised to overtake America to become the premier superpower, according to an EU exhibition launched yesterday in the heart of Brussels.

The pop-art collage mounted in a tent outside the European Commission narrates 50 years of EU history and projects events into the future in an unusually frank display of European ambition.

Segments sketched across 80 yards of canvas predict that the 21st century will be the "European Century" as the EU pushes its borders deep into Eurasia, North Africa, and the Middle East and comes to dominate world affairs through its vast "legal and moral reach".

Under the heading the "Roman Empire returns", it says the EU will be renamed "The Union" once it grows to 50 states over the next three decades.

The United Nations headquarters will be moved to Gibraltar as the EU defends the international order against the "American onslaught".

The euro will break the "overbearing monopoly of the dollar" by 2010 as China and India switch their reserves to punish America for its "stratospheric deficit".

Casting the United States as the villain of modern times, it says: "The lonely superpower can bribe, bully or impose its will almost anywhere in the world, but when its back is turned, its policy is weakened."

Entitled "The Image of Europe", the display is not a formal expression of EU policy but it captures views that can be heard every day in the corridors and canteens of the Union's institutions.

The exhibit was co-ordinated by the European Commission and sponsored by the European Council. The EU's Dutch presidency said yesterday it was designed to narrow Europe's "iconographic deficit" by conjuring up forceful images.

Indovina un po'.

Nessuna speranza dai mass media non foss'altro perché non è possibile contare sulla massoneria (altra sciocchezza colossale che ti sei, o ti hanno, messo in testa)

Al contrario di te, io leggo Erasmo, la rivista del Grande Oriente. Prova a leggerla anche tu, magari ne cavi qualcosa.

L'unica lingua imposta è l'inglese.

Balle: mostrami dov'è la legge che la impone.

Nessuno ha mai sostenuto di voler imporre una lingua, cosa assolutamente impossibile ed è semplicemente sciocco solamente pensarlo.

Ah ecco. E che fine ha fatto la scelta politica?

Ma tu insisti con questo disco e pretendi pure di essere preso in considerazione.

Badombe> Devi farne, di strada, bimbo,
Badombe> Se vuoi capire com'è fatto il mondo...

E' tutto molto divertente, l'Europa è come il gatto di Schroedinger: l'Europa non esiste in quanto popolo, perché siamo tutti uguali e dobbiamo sbracare il confine per scontare i nostri peccati. Allo stesso tempo, l'Europa esiste come unione politica. Solo che, casualmente, non ha nulla a che fare con il concetto di Europa geografica (e non solo, per chi vuol capire.) L'attento lettore potrà fare il classico 2 + 2 oppure aspettare il consueto mega-post.

===

La scelta di discutere e promuovere un processo di integrazione linguistica deriva proprio dalla considerazione che il processo di "americanizzazione" viene calato dall'alto.

Acqua, acqua, acqua! La parola promuovere indica la scelta politica, quindi l'imposizione, la promozione con la refurtiva fiscale su scala europea.

Se necessario anche con qualche forzatura militare. L'Europa è piena di basi militari USA e adesso lo sono anche l'Afganistan, l'Iraq, prossimamente l'Iran.

Per rubare il petrolio, mica per parare il culo ad Israele, non sia mai.

Anche in questi paesi ora si rende necessario imparare l'inglese.

Poverelli.

Affrontare la questione linguistica significa contribuire a fare gli europei.

"Fare che?"

L'italiano dei promessi sposi è diverso da quello che si parlava agli inizi del 900 come l'italiano degli inizi del 900 è diverso da quello che si parla oggi. La lingua, le lingue si evolvono e si evolve anche il pensiero degli uomini.

Quindi, creando una lingua artificiale, possiamo creare un nuovo pensiero per l'uomo nuovo, rimuovendo le sirene del nazionalismo e le sirene dell'intolleranza, muovendo il cittadino ad accettare una Nuova Cultura Condivisa a Livello Globale.

Ho indovinato?

===

No Florizel, qui non ci sono progetti massonici segreti. Queste sono invenzioni per esorcizzare l'incapacità di accettare idee che si ritengono utopiche.

Infatti nessuno sostiene che siano segreti. E' sufficiente leggere il sapido mensile indicato poco sopra.

Nessuno tace su nulla. Anzi molti hanno parlato a sproposito. Cosa si dovrebbe nascondere? Ti sembra così strano che degli individui si pongano il problema di abbattere le barriere linguistiche?

Giammai: pare invece strano che qualcuno abbia tanta fretta di fare gli europei, continuando tuttavia ad espandere l'Unione.

Magari prova a spiegarci cosa intendi per "europeo", così lo capiamo anche noialtri poverelli. Con un po' di fortuna lo capisce anche il topo morto della calza (sarà cittadino anche lui, con diritto di voto?)

E la farsa continua.

L'Unione Europea non ha bisogno di una lingua comune per il semplice fatto che non deve dire nulla ai propri sudditi: che altro potrebbe comunicare se non altre leggi, altre multe, altre sanzioni ed altre tasse solidali da utilizzare come sussidio alla carta igienica?

Se l'esperanto funziona, si diffonderà. Altrimenti, pazienza. Ci mancano solo i sussidi alle lingue morte, oltre che a Fiat ed Alitalia.

La risposta alla domanda "Quale lingua per l'Europa?" è molto semplice: una qualsiasi, purché comprenda la parola vaffanculo da dedicare al governo di Bruxelles.

Badombe> La ilaha illallah Muhammadun rasulallah, pallido infedele!
Inviato il: 22/3/2006 21:08
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Re: Quale lingua per l'Europa?
#157
Ho qualche dubbio
Iscritto il: 21/1/2006
Da Roma
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Citazione:
Ma l'Esperanto è una lingua pianificata e , per definizione, è gia perfetta

Innanzitutto grazie per il tono civile e pacato che rende piacevole il confronto e la discussione.
Sul punto devo dirti che, per quanto ne so, la definizione di lingua pianificata non è sinonimo di perfezione e non si possono escludere evoluzioni.
Mi auguro che qualcuno piu' esperto di me possa darti delle risposte piu' adeguate.Citazione:
L'etnicità è una conditio sine qua non per decretare il successo di una lingua

Anche su questo punto non credo tu abbia ragione ma mi rimetto al parere degli esperti. Citazione:
Per questo ti chiedevo, qualche post addietro, se non fosse un'avversione antiamericana a farti sognare l'Esperanto

No, l'esperanto è una bella idea anche se le mie posizioni contro il grande nuovo impero sono evidenti.
Un saluto
Giulio
Inviato il: 22/3/2006 21:12
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Re: Quale lingua per l'Europa?
#158
Ho qualche dubbio
Iscritto il: 21/1/2006
Da Roma
Messaggi: 64
Offline
Ho apena iniziato a leggere l'ultimo proclama di linucs, o come diavolo si chiama.
Non continuero' la lettura. Mi bastano le prime due righe per un commento finale e definitivo:
LA MAMMA DEGLI IMBECILLI E' SEMPRE INCINTA.

Inviato il: 22/3/2006 21:16
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Re: Quale lingua per l'Europa?
#159
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 25/6/2004
Da
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Vedo che il nostro paladino della democrazia globale è subito caduto molto in basso. Purtroppo gode dei diritti civili e politici, quindi potrà ugualmente votare per decidere come utilizzare la refurtiva fiscale. Ahimé.

Ho apena iniziato a leggere l'ultimo proclama di linucs, o come diavolo si chiama.
Non continuero' la lettura. Mi bastano le prime due righe per un commento finale e definitivo:
LA MAMMA DEGLI IMBECILLI E' SEMPRE INCINTA.


E' la stessa frase che ha prodotto Domenico De Simone, noto contro-economista, per difendere la sua incredibile e fantasiosa teoria monetaria.

Stranemente avete qualcosa in comune: indovina cosa?

Fai un salto su www.altramoneta.org, magari da cosa nasce cosa.

(come sono carini, tutti insieme...)
Inviato il: 22/3/2006 21:37
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  •  florizel
      florizel
Re: Quale lingua per l'Europa?
#160
Sono certo di non sapere
Iscritto il: 7/7/2005
Da dove potrei stare meglio.
Messaggi: 8195
Offline
Citazione:
qui non ci sono progetti massonici segreti. Queste sono invenzioni per esorcizzare l'incapacità di accettare idee che si ritengono utopiche.


Sulle "invenzioni" circa la massoneria,io comincerei col dare un'occhiatina qui,,tanto per cominciare:
Alcuni Massoni Celebri
Ludovico Lazaro Zamenhof (1859 – 1917), oculista, ideatore dell’esperanto


"Ma c'è un tema che, in particolare, a noi massoni sta a cuore: è l'ONU, che va rifondato, ricordandoci che fu, all'indomani della prima guerra mondiale, la Massoneria a lanciar l'idea della Società delle Nazioni, cioè l'antecedente storico dell'Onu."

Se non vado errato,moltissime sono le pressioni affinchè l'Onu adotti l'esperanto,parallelamente a quelle presso l'UE.

http://www.2-2.se/it/10.html
"Grazie alla grande importanza globale dell'UE, l’O.N.U. dovrebbe aggiungere l’esperanto alla relativa lista delle lingue ufficiali, se l'UE dovesse usare l’esperanto come unica lingua attiva. Dopo qualche generazione, l’esperanto dominerebbe completamente i funzionamenti dell’O.N.U. (grazie alla sua facilità di apprendimento), e si trasformerebbe in modo naturale nell'unica lingua ufficiale dell'organizzazione. In ogni caso la maggior parte dei delegati non ha nessuna delle sei lingue ufficiali come lingua madre."

Citazione:
Ti sembra così strano che degli individui si pongano il problema di abbattere le barriere linguistiche?


Mi sembra TERRIBILE che si pensi alle diverse lingue come a delle barriere.

Citazione:
In nessun caso il fatto che se ne discuta e si cerchino delle soluzioni a te puo' nuocere. Non si capisce per quale ragione, quindi, tu voglia essere di nocumento agli altri.

C'è una piccola differenza:il nocumento colpirebbe chiunque,ed anche me,se molti non fumatori impedissero poi di capire che sigarette stiamo fumando.
_________________
"Continueremo a fare delle nostre vite poesie, fino a quando Libertà non verrà declamata sopra le catene spezzate di tutti i popoli oppressi". Vittorio Arrigoni
Inviato il: 22/3/2006 21:45
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