Re: Pearl Harbur

Inviato da  Paxtibi il 12/10/2005 2:10:31
Un'azione insidiosa Paki, ma la conclusione era prevedibile...

Citazione:
Non ho parlato di strategia ma di tattica, la falange usava un tatica tale da affinare l'uso delle armi e della tecnologia disponibile. Del resto la tattica di cui parli era conosciuta anche dai persiani, difatti la guardia di dario si chiamava gli immortali proprio perchè adottavano una sostituzione continua dei caduti della prima linea, l'unica differenza stava nella larissa di 5 metri in grado di colpire prima degli altri in combattimento.


Ottima descrizione, ma non basta a farmi cambiare idea: posso sempre considerare la battaglia come il confronto tra due tipi di "macchina" da guerra che vide prevalere quella più avanzata.
In ogni caso, per trovarci d'accordo su questo punto basterebbe da parte mia separare la strategia dal concetto di tecnologia, e non ho problema a farlo.
Diciamo che per considerare due fazioni allo stesso livello tecnologico queste devono avere entrambe la capacità di neutralizzare le armi (o le strategie) dell'altro. In uno scenario come quello del tempo, in cui le macchine da guerra erano quelle che citavi tu, un'innovazione strategica (tecnologica non ti va proprio?) poteva decidere le battaglie.
Questo credo sia il senso dei successi della falange.

Sulle Midway invece nonti seguo, per un semplice motivo: con i se e con i ma la storia non si fa.
Se i giapponesi avessero affondato la flotta americana sarebbe andata diversamente, forse, ma non è andata così, punto.
____________________________

Citazione:
Quindi per semplificare diciamo che esistano due tipi di guerre, la prima circoscritta e strettamente controllata la seconda indefinità come estensione e completamente imperscrutabile.


Io invece credo sia molto più semplice controllare l'esito di un conflitto quanto più esteso esso è, e ti spiego perché analizzando gli estremi: non è possibile ad esempio controllare al cento per cento una scaramuccia, uno scontro con pochi uomini o mezzi, c'è sempre l'elemento dell'indeterminatezza - detto anche sfiga - che può deciderne l'esito imprevedibilmente.
In un conflitto come la II GM le battaglie e le scaramuccie sono state migliaia, ma chi dall'alto controllava l'andamento degli scontri poteva disinteressarsi dell'esito di ciascuna di esse, concentrando l'attenzione sul quadro generale e agendo con la propria influenza agli alti livelli, così da spostare gli equilibri nella direzione desiderata.

Alla fin fine, aldilà delle molteplici forze in campo, il risultato finale è molto semplice, un'alleanza vince ed una perde, e non è neanche detto che gli organizzatori della festa desiderino far vincere qualcuno in particolare. La storia di Prescott Bush, cui spero avrai dato un'occhiata, suggerisce il contrario: in affari con Hitler, fabbriche e investimenti nella Germania nazista, un tesoro costruito con il lavoro degli internati nei campi che fu la base delle attuali fortune dei Bush. Legato a doppio laccio, diresti tu. Ebbene, i beni furono congelati per qualche tempo dopo la guerra, ma vennero poi liberati silenziosamente.

Se Hitler avesse vinto, ne avrebbe ricevuto danno l'intraprendente Prescott? Non credo. E non lo credo per le altre grandi famiglie di potenti che infestano il pianeta da ormai troppo tempo.

Citazione:
Ora tonrnando hai tempi moderni ed anche ammettendo l'esitenza di un complotto, l'iraq rimane un boccone troppo grande anche per gli USA e i potentati che gestiscono adesso il suo potere. Se gli va bene perderanno il controllo sulla casa bianca a favore di potentati "democratici", se va male ci troviamo in mezzo ad una guerra tra civiltà prima ancora di dire ohi.


Infatti non è detto che la guerra in Iraq sia stata organizzata per "vincerla", cosa che appare impossibile anche ai falchi più entusiasti (e che è facilmente controllabile con una rapida ricerca con i termini "iraq+armor") né che vada considerata separatamente dalle altre amene attività nell'area mediorentale e oltre, là dove si estende il grande vero nemico, l'asse sino-russo. Non credo stavolta di prendermi grandi licenze se interpreto la strategia dietro alle mosse USA come una manovra di accerchiamento nel tentativo di bloccare i riferimenti energetici al nemico emergente.

Citazione:
Non pongo in discussione l'esitenza dei complotti, ma la loro reale efficacia e la loro capacità di controllare le reazioni. GIà perchè non potrebbe essere che in fin dei conti 11\9 altro non è che l'ennesima conseguenza imprevista di un'altra catena di complotti orditi in precedenza e da personaggi e potentati diversi gli uni contro gli altri.


Beh, questo lo credo anch'io, la legge di Murphy vale anche per gli Illuminati e gli altri pazzi come loro, e se giochi a Risiko sai che i grandi piani sono le premesse dei grandi fallimenti... anche se fino in fondo tutto sembra procedere alla perfezione.
Il problema è cosa perderanno loro, se perderanno, e quanto costerà a noi, che temo sia un valore anche questo indipendente dall'esito di un'eventuale III GM.

I miei rispetti.

Messaggio orinale: https://old.luogocomune.net/site/newbb/viewtopic.php?forum=7&topic_id=139&post_id=1255