Re: Pearl Harbur

Inviato da  Paky il 11/10/2005 18:55:17
Non ho parlato di strategia ma di tattica, la falange usava un tatica tale da affinare l'uso delle armi e della tecnologia disponibile. Del resto la tattica di cui parli era conosciuta anche dai persiani, difatti la guardia di dario si chiamava gli immortali proprio perchè adottavano una sostituzione continua dei caduti della prima linea, l'unica differenza stava nella larissa di 5 metri in grado di colpire prima degli altri in combattimento.
Ma anche la falange aveva un punto debole cioè la scarsa mobilità e i fianchi. Tanto questo era conosciuto che gli olpiti marciavano a protezione dei lunghi e sguarniti lati della formazione.
Inoltre sempre per ribadire il concetto di diversità e indeterminazione, la cavalleria era una delle armi conosciute da tutti e due i contendenti, ma solo Alessandro iniziò ad usalra con tattiche diverse in grado di moltiplicarne gli effetti.

Quindi di fatto ancora una volta sostengo che la falange non può essere considerata tecnologia ma tattica di combattimento,al limite macchina di morte, ma non per meriti tecnici ma per constatazione degli effetti.
Il suo uso in concerto con le altre unità della formazione è la Strategia. L'esito delle battaglie spesso è definito da queste due condizioni e dalla casualità degli eventi sul campo. Non sempre e non comunque dalla disparità di mezzi o uomini.

Per tornare a pearl harbur, se midway fosse stata una sconfitta, gli USA avrebbero avuto una flotta composta da 0 navi per affrontare il successivo attacco alla costa orientale. Anche se in grado di produrre immani quantità di mezzi ed uomini, non avrebbe avuto il tempo ne le ubicazioni materiali su cui costruire. Almeno non nella costa orientale. Con il pacifico in mano giapponese e la perdità della superiorità le cose sarebbero potute andare molto diversamente.

O vai! Vediamo come pari questa.

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Prima di continuare però dobbiamo fare il punto sulla definizione di guerra, tralasciando gli altri conflitti politici,economici e sociali. Pur importatni, conseguenti e precedenti alle guerre e i cui effetti tendono a modificarne continuamente la dimensione e l'intensità.
Lasciamo perdere anche i luoghi comuni sulla sua orribile esistenza. ma concentriamoci su una definizione in grado di circoscrivere i temi della discussuione.

Inutile affermare la negazione della guerra( negare una realtà non aiuta ne a capirla ne ad evitarla) ne dimenticarsi della sua tragica potenzialità creativa. (spero converrai con me che le guerre sono di fatto un reset di civiltà e culture in grado di dare origine ad altri modi di vedere e vivere il mondo).

Quindi per semplificare diciamo che esistano due tipi di guerre, la prima circoscritta e strettamente controllata la seconda indefinità come estensione e completamente imperscrutabile.
É una definizone molto labile come il confine tra le due guerre, sempre pronte ad evolversi alla minima distrazione, come una fiamma che attende sotto le ceneri uno zeffiro d'aria sfuggita.
Ed è un gioco molto pericoloso ma reditizio quello del voler gestire le guerre.
Ma fin tanto che queste rimangono entro dei confini fin troppo stretti, le famiglie di cui tu parli ed i potentati di cui io parlo, sopravvivono e proseperano. Ma è quando il controllo viene perso e una guerra si traforma in una guerra totale che anche queste famiglie e potentati rischiano di essere travolti. Legati a doppio laccio all'esito vittorioso della loro fazione, o alla benevolenza del vincitore come successe alle famgilie potentati europei alla fine della IIGM.

Ora tonrnando hai tempi moderni ed anche ammettendo l'esitenza di un complotto, l'iraq rimane un boccone troppo grande anche per gli USA e i potentati che gestiscono adesso il suo potere. Se gli va bene perderanno il controllo sulla casa bianca a favore di potentati "democratici", se va male ci troviamo in mezzo ad una guerra tra civiltà prima ancora di dire ohi.
Quindi non sono in cerca di un appiglio concreto, ma so che esso non esisite e mai esitera, perchè se è vero che il complotto è figlio della storia esso rimane una chimera umana, un illusione.
Non pongo in discussione l'esitenza dei complotti, ma la loro reale efficacia e la loro capacità di controllare le reazioni. GIà perchè non potrebbe essere che in fin dei conti 11\9 altro non è che l'ennesima conseguenza imprevista di un'altra catena di complotti orditi in precedenza e da personaggi e potentati diversi gli uni contro gli altri.

Saluti

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