Re: Pearl Harbur

Inviato da  Paxtibi il 7/10/2005 20:20:22
Continuo a non essere d'accordo.
In Vietnam gli americani non hanno perso la guerra ma il sostegno ad essa in patria, così come sta accadendo in Iraq oggi. Inoltre gli USA in Iraq stanno perdendo il loro vantaggio tecnologico, visto che la resistenza si è munita di razzi russi capaci di perforare gli Abrams e di mine anticarro con detonatore al laser capace di scegliere gli obiettivi.
Alessandro Magno vinse le sue battaglie grazie al vantaggio tecnologico che all'epoca conferiva la falange.
La guerra dei sei giorni è un classico esempio di strapotere tecnologico. La prima crociata secondo me non è corretto esaminarla separatamente, anche se il periodo storico è lunghissimo le crociate sono un'unica guerra, tra fazioni allo stesso livello tecnologico, vinta da quella che, giocando in casa, aveva a disposizione un numero maggiore di soldati e di personale di supporto. Per la prima guerra anglo-boera vale lo stesso criterio, va considerata come una fase che alla fine del conflitto vide il genocidio dei Boeri con la loro popolazione dimezzata: troppo superiore nella preparazione e nella potenza di fuoco tra l'esercito imperiale e gli improvvisati patrioti boeri.

Se a midwey yamamoto avesse vinto, la guera nel pacifico avrebbe avuto un'altro esito. Se Rommel fosse stato ascoltato dall'alto comando tedesco il 6 giugno lo sbarco alleato in francia avrebbe avuto altro esito.

Si tratta sempre di battaglie, sarebbe magari cambiato il corso degli eventi, ma non il risultato finale. La Germania non avrebbe mai potuto vincere e non ha vinto, e lo sbarco in Normandia più che una necessità strategica sembra una bella soluzione per massacrare il maggior numero di soldati possibile, che poi sarebbe lo scopo primario di ogni guerra.

Non so se è una semplificazione, sicuramente non è di comodo, ma le motivazioni che in genere vengono addotte per spiegare le guerre sono in genere creazioni della propaganda, altrimenti per neutralizzare Hitler sarebbe stato sufficiente smettere di fare affari con lui fino ad oltre l'inizio della guerra, invece di finanziarne la macchina bellica che avrebbe macinato così tante vite "alleate". Perché oltre all'aspetto economico c'è quello sociale, con la necessità periodica di sfoltire la popolazione, soprattutto delle giovani generazioni che in patria sarebbero un problema, e di quelle ormai vecchie e improduttive, che non reggono in genere gli stenti della guerra e se ne vanno con il loro bagaglio di esperienza, altro non trascurabile vantaggio per i governanti.

In ogni caso, non renderebbe più facile evitarla, la guerra, dal momento che vorrebbe dire che, delle parti in causa, non ce ne sarebbe una interessata alla pace.
I motivi mi sembrano chiari.

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