Re: Ho lasciato Luogocomune. Volevo dirvelo

Inviato da  Redazione il 21/1/2006 19:49:57
Di sorpresa in sorpresa. Trovo il colmo dell'ironia che proprio coloro che più hanno dato - ed hanno preso, non scordiamolo - da luogocomune, si accomodino così velocemente su una posizione che dovrebbe chiaramente risultare di parte, e che andrebbe quindi, come minimo, presa con le pinze.

Potrei infatti rispondere a Refosco con grande facilità, mostrandogli come troppo spesso si finisca per accusare la controparte di qualcosa, pur di non dover riconoscere un proprio torto che sta a monte di quel qualcosa. (Non credo che quella faccenda del trave e della pagliuzza sia stata inventata a caso).

Ma io non amo portare in pubblico quello che ritengo essere - e debba rimanere - privato, e questo per me è un principio sacrosanto, che non ho mai violato, e che non violerò mai, anche se dovesse andare contro i miei interessi. Chi mi conosce bene lo sa.

Se quindi Refosco ha deciso di annunciare pubblicamente la sua dipartita, senza prima parlarmene in privato, io non posso che dirmi "stupito", ed accettare come tutti gli altri la sua scelta.

Se poi, a sua volta, c'è qualcuno che si accontenta di quello che gli è stato dato, per prendere posizioni così radicali e univoche, che sia il benvenuto pure lui. Anche questo è luogocomune.

In ultimo, rinnovo un concetto che ho già espresso in precedenza, e che non a tutti, evidentemente, fa piacere: "Luogocomune è di tutti" non sono solo belle parole. Questo significa, tradotto in azioni, che anche l'ultimo arrivato, il più pezzente, il più analfabeta, il più odioso ed antipatico di tutti ha lo stesso identico diritto di fare sentire la sua voce.

E se a causa di questo "il livello delle discussioni cala", signori miei, ci si può fare molto poco. Ma non possiamo certo "tenerlo su" introducendo un non meglio identificato criterio gerarchico, che da molte parti si sollecita, ma che curiosamente nessuno riesce mai a mettere nero su bianco. Ma questo non è un circolo di cultura, e se qualcuno ha confuso il fatto di poter fare sfoggio della propria, solo per avere poi dei diritti particolari, si è sbagliato veramente di grosso.

Questo vale anche per chi dice che io ho "preziosi collaboratori ma non li so sfruttare". Se davvero così fosse, com'è che gli articoli alla fine devo sempre scriverli tutti io? E com'è che qui l'unico che va regolarmente a dormire alle 5 del mattino sono sempre io? Cos'è, anche questa la sindrome da padre-padrone? Sono talmente accentratore che pure le notti in bianco le voglio tutte per me?

E poi arriva quello che mi critica perchè non mi sono accorto di nonsochecosa.

(Le uniche persone che davvero collaborano "per la causa", senza per questo chiedere la ribalta tutta per sè, sono quelle che in questo momento mostrano di conoscere il valore del silenzio).

Signori, il padre-padrone deve andare ad ubbidire a se stesso. Non è facile, la vita del dittatore.

Saluti

Massimo


PS: Aggiungo un pensiero ritardatario. Se è vero che "molti se ne vanno", ce ne sono almeno il doppio che stanno arrivando, e la "qualità" non lascia affatto a desiderare. Forse quello del riciclo è semplicemente un fatto fisiologico, ma di sicuro la scelta di puntare sulle idee, e non sulle persone, funziona anche in questo caso. La gente viene e va, luogocomune rimane.

Messaggio orinale: https://old.luogocomune.net/site/newbb/viewtopic.php?forum=6&topic_id=608&post_id=7640