Re: Un anarchico che non muore.

Inviato da  florizel il 9/5/2007 17:29:44
Ieri son stata a vedere lo spettacolo di Ulderico Pesce su Giovanni Passannante.

Uno spettacolo emozionante, e toccante. Un'etica che scuote, e che denuncia quanto ideologie e politicismi siano responsabili di un sopruso a danno non solo degli individui, ma anche delle comunità da cui provengono.

E' stato propio Ulderico a dirmi che i resti dell'anarchico rientreranno dopodomani, 11 maggio, a "Salvia" (questo il vero nome del paese natìo di Passannante, in Basilicata, cambiato nell'attuale "Savoia" dall'amministrazione comunale di allora, per "omaggiare quel gran cornuto del re).

La vicenda di Giovanni Passannante dimostra tutta la cecità della criminologia di ispirazione lombrosiana. Al momento è in atto una campagna di sensibilizzazione affinché il cervello del giovane anarchico sia finalmente sottratto al Museo criminologico di Roma e riceva degna sepoltura, ed anche affinché Savoia di Lucania torni di nuovo a chiamarsi Salvia. O magari Salvia Passannante.

Il suo cranio, il suo cervello, verranno sottratti agli sguardi dei tanti visitatori che magari non sanno nemmeno perchè quei resti sono lì, nè delle criminali teorie lombrosiane.

Un grazie ad Ulderico Pesce, che porta coraggiosamente in giro uno spettacolo che sfugge al "consumo", e che invita a riappropriarsi della "memoria". Per ricordare che solo la forza ed il coraggio di ogni singola vita può scongiurare il pericolo di annientarle tutte in una "moltitudine" da governare come un gregge di pecore.

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