Re: Un anarchico che non muore.

Inviato da  Marco M il 11/2/2007 22:45:42
"Seppelliamo Passannante"
Così il teatro diventa rito civile


LA storia di Giovanni Passannante comincia con un coltellino di 8 centimetri e finisce, anzi non finisce, con un cranio e un cervello in un museo. Passannante è l'anarchico che nel 1878, con quel temperino, aggredisce Umberto I a Napoli, viene arrestato, torturato, condannato al patibolo, pena commutata in lavori forzati a vita. Ergastolo all'Elba, una cella sotto il livello del mare, più di dieci anni al buio, la fame, le malattie. Finisce nel manicomio criminale di Montelupo Fiorentino e lì muore, nel 1910. Oggetto di studi lombrosiani, il cadavere ("non degno di sepoltura") viene decapitato, il cervello e il cranio inviati a Roma. Dal 1936 sono in mostra nel Museo Criminale di via del Gonfalone.

La vicenda appassiona da anni l'attore e autore Ulderico Pesce, lucano come l'anarchico, che dei temi storici e sociali ha fatto la cifra del suo teatro. E ha messo in scena "L'innaffiatore del cervello di Passannante" (dal 13 al 25 febbraio a Roma, teatro Cometa Off). Per chiedere a Clemente Mastella, con una petizione popolare (al momento circa 4mila firme), di autorizzare il ritorno in Basilicata e la sepoltura di quei resti. [...]

Delibera, ma anche atto d'accusa: "Si diceva che i Savoia si erano macchiati di gesti atroci e con il 'metodo Passannante' avevano bloccato l'opposizione politica meridionale". Savoia si chiama anche il paese di Passannante: era Salvia, in origine, ma fu cambiato dopo l'attentato: Savoia di Lucania, nel quale è forte l'influenza del movimento monarchico italiano.

[...]

"Il teatro vive un momento terribile, è solo repertorio, non parla alla gente. Per fortuna - osserva Pesce - c'è n'è un altro sull'oggi, sul recupero della memoria, sull'indagine sociale. Tutto quello che manca dalla tv". Teatro sociale che racconta le emozioni: "Mi sforzo di parlare di persone, per il lavoro sulla Fiat ho mangiato e dormito con gli operai per spiegare al pubblico una realtà che molti credono estinta. I metalmeccanici esistono, è una delle categorie più a rischio. Quelle per cui si batteva Passannante, in un Sud senza tribunali, scuole, strade, ospedali".

Ma chi è "l'innaffiatore" del titolo? "Nello spettacolo si racconta che la formaldeide, che conserva il cervello dell'anarchico, scende di livello. Ogni tanto qualcuno deve riempire il contenitore. L'innaffiatore è lui. E' un carabiniere. Gli hanno dato quell'incarico per punirlo. Di cosa, non posso dirlo. Quando Passannante sarà seppellito, vi dirò chi è quell'innaffiatore".

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