Re: Giovanni Passannante. Un anarchico che non muore.

Inviato da  Piero79 il 26/1/2007 18:19:44
Florizel nel post n. 13 ha nominato, tra gli altri, Franco Serantini: posto qui di seguito alcuni approfondimenti sulla sua vicenda.


Dal link segnalato da Gaia poco sopra: "Omicidi di stato"

5 maggio 1972
Pisa
L’anarchico Franco Serantini di vent’anni, al momento del fermo viene selvaggiamente percosso con i calci dei fucili, pugni e calci dalle forze di polizia. Morirà due giorni dopo nel carcere di Pisa, privo di cure, per frattura della scatola cranica.



Da: Franco Serantini. Storia di un sovversivo (e di un assassinio di Stato)

Franco viene circondato da un gruppo di celerini del Secondo e del Terzo plotone della Terza compagnia del I Raggruppamento celere di Roma, sul lungarno Gambacorti, e pestato a sangue. Successivamente viene trasferito prima in una caserma di polizia e poi al carcere Don Bosco, dove, il giorno dopo, viene sottoposto ad un interrogatorio, durante il quale manifesta uno stato di malessere generale che il Giudice, le guardie carcerarie ed il medico non giudicano “serio”. Dopo quasi due giorni di agonia, Serantini viene trovato in coma nella sua cella, trasportato al pronto soccorso del carcere muore alle 9,45 del 7 maggio.

Il pomeriggio dello stesso giorno le autorità del carcere cercano di ottenere tempestivamente dal Comune l’autorizzazione al trasporto e al seppellimento del cadavere. L’ufficio del Comune si rifiuta di concedere il benestare alla tumulazione, mentre la notizia della morte di Serantini rimbalza in tutta la città. Luciano Della Mea, antifascista e militante storico della sinistra pisana, decide insieme all’avvocato Massei di costituirsi parte civile. Il giorno dopo ha luogo l’autopsia. L’avvocato Giovanni Sorbi, che aveva voluto assistervi, così ricorderà la triste circostanza: “È stato un trauma assistere all’autopsia, veder sezionare quel ragazzo che conoscevo. Un corpo massacrato, al torace, alle spalle, al capo, alle braccia. Tutto imbevuto di sangue. Non c’era neppure una piccola superficie intoccata. Ho passato una lunga notte di incubi”

Le indagini per scoprire i “responsabili” della morte di Serantini affogano nella burocrazia giudiziaria italiana e nei “non ricordo” degli ufficiali di PS presenti al fatto. I sessanta uomini del Secondo e del Terzo plotone della Terza compagnia del I Raggruppamento celere di Roma che sono i protagonisti della vicenda scompaiono nelle nebbie delle stanze della magistratura.



Da: Franco Serantini

Viene colpito da calci e colpi col calcio del fucile. Il sopraggiungere di un altro drappello di poliziotti e l'intervento del commissario di PS Giuseppe Pironomonte, che lo sottrae con l'arresto al linciaggio, interrompono la mattanza.
Durante gli interrogatori Serantini mostra evidenti segni di confusione mentale e di malessere, dice al magistrato che lo interroga di soffrire di una forte emicrania, ma nessuno si preoccupa e pensa di sottoporlo ad una visita medica. la mattina del 7 le sue condizioni si aggravano e viene portato al pronto soccorso. Troppo tardi. Alle 9,45 Serantini muore.



Qui il sito della Biblioteca Franco Serantini

Altro link utile:
Franco Serantini, ammazzato a 20 anni in prigione dalla polizia

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