Re: Giovanni Passannante. Un anarchico che non muore.

Inviato da  Piero79 il 18/1/2007 21:24:30
Citazione:

Marco M ha scritto:
BUMP!

Mi sembra utile riportare in vista questo thread, dato che si discute molto animatamente di anarchia, segnalando questo link in cui mi sono imbattuto... forse vi potrà interessare:

link



marco, grazie per aver segnalato la storia di Sole e Baleno, ben riassunta in questo link

Il 5 marzo 1998 a Torino sono stati arrestati tre anarchici che abitavano la Casa di Collegno. Lo squat viene chiuso dalle autorità. Contemporaneamente vengono attaccate altre due case occupate: l’Asilo è sgomberato mentre all’Alcova l’operazione non riesce.
Edoardo Massari (Baleno) Maria Soledad Rosas (Sole) e Silvano Pelissero sono accusati dal PM Maurizio Laudi di essere gli autori di alcuni attentati, avvenuti in Val Susa, contro i primi cantieri del Treno ad Alta Velocità.
I tre arrestati si dichiarano estranei alle accuse avanzate nei loro confronti.
Immediatamente nasce un vasto movimento di protesta contro la montatura di giudici Ros e Digos, che si estende anche in altre città. Decine e decine di persone vengono intimidite, pestate, inquisite, denunciate, processate e condannate.
Televisioni e giornali, di destra e di sinistra, - in servile ossequio al potere - scatenano una canea mediatica volta alla criminalizzazione dei posti occupati torinesi e degli occupanti. Gli squatter diventano il nuovo mostro da debellare.
Il 28 dello stesso mese Edoardo Massari muore impiccato nel carcere delle Vallette.
L’11 luglio successivo muore nell’identico modo anche Soledad Rosas, lei pure in stato di detenzione.
Nel gennaio 1999 Silvano, unico sopravvissuto all’inchiesta di Laudi, è condannato a 6 anni e 10 mesi dal giudice Franco Giordana. Verrà liberato solo nel marzo 2002 dopo quattro anni di detenzione, in seguito alla sentenza della corte di cassazione che riconoscerà l’inconsistenza delle prove relative all’associazione eversiva (art. 270 bis).





Segnalo anche questa interessante inchiesta di
Francesco Barilli


L'11 luglio del 1998 Sole decise di farla finita.

Era il 20 luglio 2000 quando il diciassettenne Mario Castellano, incensurato, venne ucciso da un colpo di pistola partito da un poliziotto, Tommaso Leone (mi soffermo su questa vicenda perché poco nota: Castellano guidava uno scooter senza casco in una stradina di Agnano. Non si era fermato al posto di blocco. L'agente venne condannato in primo grado a dieci anni di reclusione. La Corte d'Assise d'appello di Napoli ribaltò la sentenza, assolvendo l'agente nel 2002).

Un anno esatto dopo, il 20 luglio 2001 Carlo Giuliani venne ucciso da un carabiniere, durante le giornate del G8 genovese.

Storie diverse, certo... Ma le storie di Sole, Mario, Carlo... pure Baleno (che neppure aspettò luglio...) le vedo unite da un filo comune: quello di un sistema che, in forme diverse, li ha stritolati, vedendoli (sempre in forme diverse) come suoi pericolosi antagonisti.

A Sole, Mario, Carlo e a Baleno ("pettirossi da combattimento", come direbbe De Andrè) è dedicato questo mio lavoro.

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