Re: Giovanni Passannante. Un anarchico che non muore.

Inviato da  Pausania il 10/1/2007 11:55:37
Io sono veneto, e non posso non ricordare Sbardellotto, L'anarchico di Mel:

Angelo Pellegrino Sbardellotto, l'anarchico fucilato nel 1932 per aver tentato di uccidere il duce del fascismo. [...]

Angelo Sbardellotto era nato il 1° agosto 1907 da una numerosa e quindi povera famiglia originaria della frazione di Villa che per sopravvivere fu costretta in larga parte ad emigrare; tale sorte toccò anche ad Angelo che assieme al padre, nell'ottobre del '24, partì per l'estero risiedendo in Francia, Lussemburgo e infine Belgio dove lavorò come minatore.

Lo spietato accanimento del regime e del suo capo è ulteriormente dimostrato dalla decisione di tenere per sempre nascosto, dopo l'esecuzione, il luogo della sepoltura del corpo di Sbardellotto: un gesto contrario ad ogni principio di umanità e ragionevolezza [...]

Più volte aveva cercato nei mesi precedenti l'occasione propizia ma, anche per non coinvolgere degli innocenti nell'attentato, aveva dovuto sempre rinunciare.

L'udienza davanti al Tribunale Speciale si dimostrò una macabra formalità: iniziò alle ore 9 del 16 giugno '32 e si concluse con il previsto verdetto di condanna a morte dopo appena due ore: l'intenzione era già un delitto. [...]

Sbardellotto rifiutò di presentare incoerenti quanto inutili domande di grazia e quindi l'indomani mattina veniva fucilato, alla schiena, da un plotone della Milizia presso il Forte Bravetta a Roma, luogo che durante la Resistenza sarebbe stato teatro di altre fucilazioni di anarchici e partigiani.


Ma per fortuna alcuni non dimenticano:

Mel (Belluno), inaugurato il monumento all'anarchico Sbardellotto

18/10/05: a Mel (Belluno) , un nutrito gruppo di persone ha ricordato Angelo Pellegrino Sbardellotto, il giovane anarchico fucilato dai fascisti a Roma nel 1932, per aver confessato l'intenzione di uccidere alla vita di Mussolini. Aveva 25 anni. Al secondino che gli era accanto nelle ultime ore di vita, confessò di aver avuto la possibilità di colpire il dittatore ma che rinunciò perché c'era il rischio di coinvolgere nell'attentato anche degli innocenti.

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