"Inzuppiamolo un po'". Polemica su CheneyIl vicepresidente americano nel mirino per aver giustificato gli interrogatori con la tecnica del waterboarding. «E' tortura»
La difesa della Casa Bianca: fraintendimenti. Bush: non torturiamo
WASHINGTON (Stati Uniti) - Lasciar «inzuppare un po'» un presunto terrorista per convincerlo a confessare è un metodo di interrogatorio sulla cui legittimità non ci sono dubbi, quando si tratta di salvare vite umane: a sostenerlo in un'intervista radiofonica è stato il vicepresidente americano Dick Cheney, riaccendendo il dibattito negli Usa su cosa costituisca o meno tortura. L'emittente americana Abc aveva rivelato, con un'inchiesta basata su rivelazioni dell'intelligence, l'esistenza di sei forme di «non tortura» utilizzate dalla Cia per i propri interrogatori. Tra queste anche il waterboarding, ovvero l'«inzuppamento» dei detenuti.
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La Redazione
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