Re: Anarchia

Inviato da  andycap il 31/5/2006 17:18:44
x santa
Io nel mio piccolo suggerirei di cominciare a fare piazza pulita dei grandi "pensatori" anarchici massoni mondialisti che vengono citati quali "autorità".
anche se sulla massoneria ho un idea diversa dai neofascisti di thule italia, che fa di tutta l’erba un fascio (per l’appunto), posso essere d’accordo con te, ma non si parla di autorità… se ci mettiamo a discutere di qualcosa, è chiaro che la nostra conoscenza non è innata, ma deriva dallo studio di qualcosa infatti:
E poi, chi se non un vero anarchico può prendersi la libertà di ribellarsi all’autorità delle bibbie laiche per cominciare finalmente a pensare con la propria testa?
intanto, è bene ribellarsi alle “bibbie” tutte, siano esse laiche e non laiche, ma questo non significa bruciarle, ma studiarle e criticarle… qui si sono presi stralci di pubblicazioni e si è dato un senso a quelle frasi sconnettendole da tutto il resto, questo non è onesto… ribellarsi si, “qualunquere” no…
liberiamoci una volta per tutte del marciume ottocentesco che a distanza di 200 anni ancora ci avvelena la mente.
per tornare al medioevo? O per andare avanti? O affidarsi a thule italia?
parlavi dello spontaneismo del XII secolo…
Fortunatamente lo spirito barbaro – scandinavo, sassone, celtico, germanico, slavo – che aveva spinto gli uomini durante sette o otto secoli a cercare la soddisfazione dei loro bisogni nell’iniziativa individuale e nella libera intesa delle fratellanze e delle gilde, fortunatamente, dicevamo, questo spirito sopravviveva nei villaggi e nelle borgate. I barbari si lasciavano dominare, lavoravano per il padrone, ma il loro spirito di libera intesa non si era ancora lasciato corrompere. Le loro fratellanze erano più che mai vive e le crociate non avevano fatto altro che risvegliarle e svilupparle in tutto l’Occidente.
Fu allora, tra l’XI e il XII secolo, che la rivoluzione dei Comuni urbani sorti dall’unione tra la comunità di villaggio e le fratellanze – rivoluzione che lo spirito federativo dell’epoca preparava da lungo tempo – scoppiò con mirabile accordo.
Questa rivoluzione, che la maggior parte degli storici accademici preferisce ignorare, salvò l’Europa dalla minaccia che gravava su di essa: arrestò l’evoluzione dei regimi teocratici e dispotici, nei quali la nostra civiltà avrebbe probabilmente trovato la propria fine.
Infatti, dopo alcuni secoli di pomposo sviluppo, essa sarebbe stata affossata come affossate furono le civiltà mesopotamica, assira e babilonese. Questa rivoluzione schiuse invece una nuova fase di vita: la fase dei liberi Comuni.
Si capisce facilmente perché gli storici moderni, educati allo spirito romano e preoccupati di far risalire le origini di tutte le istituzioni a Roma, stentino tanto a capire lo spirito del movimento comunalista del XII secolo.


P. Kropotkin, scienza e anarchia

E già… le orride rivoluzioni…

a las barricadas…


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