Re: Anarchia

Inviato da  florizel il 31/5/2006 16:43:19
Ash,tutto quello che affermi rispetto al "mutuo consenso" è un sentimento che condivido,che provo e che auspico.
Il punto è che diamo per assodato che tutto questo sia possibile solo partendo dalle condizioni contingenti,o volendo adeguare qualcosa a modelli prestabiliti da chi all'interno dello stesso sistema individua la chiave di risoluzione ai poblemi dell'umanità.

L'anarchia è utopia solo nel momento in cui restiamo aggrappati all'idea che qualcosa possa fiorire unicamente dalla "revisione" della condizione esistente.
Nella pratica,pensare ad un'organizzazione degli individui nei termini di cui parliamo,presuppone il pensare all'intera vita umana in una dimensione completamente diversa da quella che le nostre percezioni riescono a recepire,e credo che questo la dica lunga sul quanto noi stessi non riusciamo a renderci indipendenti da questa realtà "preconfezionata" e programmata da altri che non siamo noi.
In questo senso, la "rivoluzione" assume un significato diverso da quello che lo stesso sistema ne dà o che ha contribuito a mistificare,e per "sistema" intendo anche la mistificazione marxiana e le mani di alcuni "pensatori" sui desideri ed i sogni dei popoli.

Te dici:
>La legge è impedisce che l'altro sia “più ricco di te”

Stiamo cercando di dimostrare che la "legge" è proprio quella che favorisce la condizione opposta,che spessissimo non nasce da meriti,ma da predisposizioni economiche e possesso di grandi capitali.
Nel caso della comunità che teorizziamo,spiegami che senso avrebbe essere più ricco o meno ricco,dal momento che tutti potrebbero beneficiare delle stesse opportunità.
Invece,ci stiamo appellando al "diritto" di essere PIU' ricco di un altro dando per assodato che questo sia l'unico modo per essere felici.

>Decidere come aiutare chi sta peggio è compito dell'apposito comitato, compito del singolo è obbedire.

Scusa,Ashoka,ma stai fraintendendo alla grande.
Il "comitato" di cui parli non esiste,esistono le decisioni degli individui circa il modo di rendere quanto più funzionale ed umanamente giusta possibile la produzione e la distribuzione di risorse.
Dai tuoi propositi sul "come" aiutare il prossimo,posso anche dedurne che per te quasto corrisponda ad "elemosinare" quel giusto che basta per non morire di fame,e scusami se a questo punto mi incazzo.

Dimentichi che "zappare" tutti allegramente,(a parte che non corrisponde all'unica attività umana che ci si prefigge) può anche voler dire affinare il proprio senso di responsabilità verso l'altro,che condivide la tua stessa fatica ed i tuoi stessi benefici.Non vedo per quale ragione dovrebbe mangiare tutto lasciandoti a digiuno,tu faresti così? Io sono sicura di no,e se tu lo facessi,sarebbero altri "singoli" a ricordarti che non sei solo te,nè legge nè comitati.

>Mutua assistenza significa rubate tutti in parti uguali allo stesso

Per me significa mettere l'altro in condizioni di non doverti più chiedere aiuto,invece.
E mi ritrovo in questa affermazione
Citazione:
che la “decisione comune” fosse tale in quanto risultato di un consenso totale, di tutti, con chi era inizialmente di orientamento diverso che rinunciava volontariamente alle proprie esigenze, pur di stare assieme.

Volontariamente,esatto.Su questo non ti sbagli.Ma ciò non significa non difendersi da quanti te lo impedirebbero.

>La decisione comune è a maggioranza

Su questo prevedo un altro tormentato dibattimento.

>Il male del mondo è lo Stato ed il Denaro

Su questo non ci piove.Non ometterei però Massoneria e NWO.

Citazione:
Se siamo tutti allo stesso livello non c'è bisogno di imporre nessuna assistenza. O stiamo tutti bene o stiamo tutti male, ma mal comune mezzo gaudio.

Che intendi per "stesso livello"?Io intendo stessa possibilità di usufruire degli stessi mezzi.E non è l' obbligo di "dover" fare qualcosa.

Citazione:
Da ciascuno secondo le sue possibilità significa “da ciascuno tutte le sue possibilità”A ciascuno secondo i suoi bisogni invece “finché ce n'é, prendi pure, gli altri si attaccano”

Non ti sembra di affermare che anche in una comunità anarchica vedresti l'esigenza di "regole"?
Sono le stesse che si contestavano ad andycap,quando cercava di mettere in evidenza che anarchia non significa che ognuno fa il cazzo che gli pare.

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