Re: Anarchia

Inviato da  andycap il 29/5/2006 23:36:02
Certamente ci può essere immigrazione, l’adesione alla comunità è volontaria: essa si crea attraverso un processo di separazione dalle strutture statali e dal sistema del dominio che ha per motore la creazione di un sistema di valori alternativo e per “mezzo” di realizzazione il cambiamento (volontario) delle persone. Questa comunità non nasce dal nulla, ma dalla volontà di chi, nella società attuale, ha sperimentato il valore delle zone temporaneamente autonome nella realizzazione di spazi di libertà creativa reale e che decida di fondare un luogo stabile nel quale sperimentare un’autonomia non più temporanea.
In questo senso, la comunità non è un “villaggio vacanze” alla porta del quale ci sono i guardiani per garantire l’osservanza di regole (ed è una risposta ad un quesito di bandit), perché parto dal concetto che questa comunità sia frutto della volontà di realizzare l’anarchia, e che quindi abbia una coscienza di fondo dell’argomento per la quale le tue eccezioni risultano scarsamente concepibili.
Per questo voglio sfatare un mito: l’anarchia risolve il problema dell’eguaglianza disinnescando i conflitti di classe, ma ciò non significa convivenza pacifica senza contrasti, perché questo è inimmaginabile. La questione è tutta sul valore dialettico del contrasto, che all’interno di una comunità attraversa per forza di cose un momento che deve essere collettivamente decisionale: ma questo processo porta ad una mediazione (ad esempio attraverso l’esaltazione delle differenze e la sperimentazione di due diverse soluzioni allo stesso problema). Lo spirito anarchico è ovviamente pluralista, con una scelta di fondo, l’affermazione dell’altrui libertà in chiave sociale, perché l’individuo non può essere libero da solo. Per dirla in altri termini la libertà diventa quel meccanismo che regola dialetticamente l’individuo con la collettività.
In quest’ottica reputo difficile l’abbandono di questa comunità da parte di chi l’ha scelta, quanto piuttosto mi auguro che, chi non l’ha scelta, impari a capirne l’essenza di libertà che non è strumentale a promuovere interessi individuali, come nell’accezione “liberista”. La mia domanda è, bandit, che ci verresti a fare, se (legittimamente) non condividi le premesse di questo vivere collettivo?
a suivre...

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