Re: Anarchia, moneta, proprietà ed altre amenità

Inviato da  Paxtibi il 28/5/2006 3:37:15
Parto da una notazione di Bandit:

se faccio migliorie su un terreno, tale per cui ora si' e' in grado di essere accogliente e dare frutti, ma prima no (es. Bonifiche), non ho nessun "maggior" diritto su quel terreno di altri che hanno preferito godersela nel frattempo ?

In effetti, se io dissodo un appezzamento incolto e ne faccio un campo di grano, non ho sottratto un campo agli altri, ma l'ho trasformato perché possa dare frutti anche per gli altri. Certo, chiederò un prezzo per il mio grano, ma è il costo del mio lavoro, così come chiederei qualcosa in cambio, se volessi cederlo, adesso ha un valore.

Andycap: Il fatto è che per me non è il dirigismo statale ad avvantaggiare le compagnie private, quanto le compagnie private a imporre le regole “democratiche” attraverso lo stato. Per essere chiari, lo stato è un mezzo; ed allora, seguendo il discorso di Paxtibi, non dovrebbe essere colpevole in sé; piuttosto il colpevole è chi lo ha in mano.

Lo stato è un mezzo sì, ma non neutro come il denaro, è fatto di individui, quindi non è "innocente": al limite complice, perché se c'è chi corrompe è anche vero che c'è chi si fa corrompere con gioia...

A questo punto via lo stato, ma i colpevoli rimangono. Ben diversa dalla posizione di chi dice via lo Stato ed i colpevoli.

Guarda che l'ho già scritto prima, chi è colpevole deve pagare, corrotti e corruttori alla stessa maniera.
Su questo non ci sono questioni.

pax, è che abbiamo idee diverse… di questo, credo, siamo ancora tutti liberi…

Lo spero. Vorrei ricordare che finora nessuno ha proposto di impedire l'organizzazione collettivista, ma solo di lasciare a chi non la trova di suo gradimento la possibilità di organizzarsi altrimenti.

Effettivamente, la risposta che mi interessava è quella a questa, domanda:>Per "funzionare" il comunismo anarchico va reso universale?

E mi vanno benissimo le risposte di Florizel e Shevek:

Assolutamente no.

non necessariamente - può anche agire autarchicamente

Per il resto mantengo le mie riserve, non tanto sull'anarcocomunismo in sé, quanto sulla sua gestibilità in comunità molto estese e complesse.
Per me, ad esempio, è un grosso problema questa affermazione di Andycap:

La musica non è professione, e diletto per te e per gli altri che ti ascoltano…

Ci sono però persone che padroneggiano la musica, o la pittura, e non possono non dedicarvisi a tempo pieno. Spesso sono anche poco portati per altri lavori, ed è per loro motivo di sofferenza il non poter dedicare tutta la loro vita alla loro passione. Ciò che creano, in compenso, è spesso al di là delle capacità della maggior parte degli altri uomini, che per questo da che mondo e mondo li hanno sempre apprezzati.
L'arte non è solo un passatempo, tutti possono, impegnandosi, ottenere apprezzabili risultati, pochi riescono però ad andare oltre, ma quando lo fanno, secondo me, è una conquista per tutti.
Sarebbe un peccato che non ci fosse posto per queste persone, nella vostra comunità, non credi?

Tu e nessun altro al mondo è in grado di costruirsi un processore, una scheda audio, ecc. nel proprio garage se non in presenza di apparati industriali enormi ed estremamente costosi

I primi mac furono costruiti in un garage.

Chi controlla questi, controlla anche te nel tuo garage, comprese le tue possibilità di "vendere liberamente" i tuoi prodotti.

Guarda, ti rispondo a questo punto senza farla troppo lunga perché tanto le opinioni qui divergono irrimediabilmente: stai basando la tua analisi sulla situazione attuale, che vede l'ingombrante figura dello stato a farla da padrone. Non c'entra nulla quindi con la società che ho in mente io.

Comunque, non mi interessa convincere te o chiunque altro, e voi non mi avete convinto: mantengo le mie riserve di cui sopra, ma non ha importanza se rimane come punto fermo la libertà di ciascuno di organizzarsi come meglio crede. Scusa se non scendo nei particolari ma lo trovo inutile, già con la strada mi avete fatto scrivere una cifra di post, se volete approfondire questi temi in rete ci sono centinaia di libri di persone che li spiegano molto meglio di me. (E intanto come si costruirebbe la strada nella "vostra" società ancora non me l'avete spiegato...)

Lasciamo i sogni di società onnicomprensive e perfette agli amici di sempre, pensiamo a convivere mantenendo tutte le nostre differenze, imparando a considerarle ricchezza e non motivo di attrito, e a me va bene tutto.

La battuta su Stirner: Certamente, è considerato unanimemente come tale, per cui non comprendo la domanda

Beh, a me quella citazione pareva "poco anarchica", se poi lui è unanimemente considerato anarchico a me interessa relativamente.

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