Re: Anarchia, moneta, proprietà ed altre amenità

Inviato da  andycap il 28/5/2006 0:56:36
divino ashoka

Per quanto riguarda Ryan air:
La compagnia low-cost Ryan Air ha annunciato aumenti del 3% per i dipendenti, ma solo se non iscritti al sindacato. A dare la notizia è il segretario nazionale Fit-Cisl Claudio Genovesi: “La scelta della Ryanair - commenta - appare di una gravità inaudita, perché sostiene la logica di una destrutturazione selvaggia del rapporto di lavoro”.
http://www.metamorfosi.info/infodetail.asp?infoid=2173

ovvero essere competitivi azzerando le possibilità sindacali dei lavoratori (ti piace di più del termine “sfruttare”?)

tu, consumatore, sei libero di non consumare

nuovamente dispiaciuto di constatare che tutto intorno mi dice: “se non consumi sei un fallito”… Credo che vedere la questione in questi termini sia semplificare veramente l’aspetto sociale del consumo.
Ed è questo che è alla base dell’anarchismo, una nuova socialità, senza bisogno di realizzarsi attraverso il “feticcio” merce.

Io sono un novello Mozart, sono bravissimo a comporre e suonare il piano ma deboluccio …
la comunità si è riunita ed ha deciso di destinare alla produzione di grano i lavoratori inutili alla sopravvivenza della comunità: con un voto quasi unanime sono stato scelto io. Non potrò più suonare perché le mie mani delicate si rovineranno, lavorando i campi.


hai mai sentito suonare un contadino? Ne conosco alcuni sul gargano che suonano la chitarra battente meglio di robert Fripp… o violinisti del salento o dell’appennino tosco emiliano che suonavano come pochi altri sapevano fare… Mi hai detto che sei stato in Valdisusa… hai sentito un gruppo di occitani suonare? La musica non è professione, e diletto per te e per gli altri che ti ascoltano…
Il problema nasce quando il musicista (o qualunque altra “professione”) viene inquadrata in una rigida struttura sociale: da qui la necessità di essere “produttivi” in termini del tutto consoni a ciò che ti sta intorno. Saprai della diffusione assillante della pizzica… peccato che quel fenomeno, di natura prettamente contadina, ingoiato e rigurgitato in un contesto altro produce un risultato musicale diverso, dove le differenze del linguaggio primordiale sono assolutamente appiattite su un “prodotto” (pensa alla “temperatura” delle scale).
Ti consiglio qualche lettura sul ruolo “sociale” dell artista… Wolfgang… se ti interessa ti fornisco qualche dritta…
Intanto rassicurati sempre con Kropotkin, che nel suo Campi, Fabbriche , Officine, conferma che l’autorealizzazione di sé è il fine ultimo del rinnovamento sociale. Per questo la libera ricerca nell’arte viene garantita, anzi assume un ruolo importantissimo nello sviluppo della società verso alte regioni del progresso compatibili con la natura umana
http://xoomer.virgilio.it/anarchivio/archivio%20testi/098/98_08.htm

buon solfeggio...





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