Re: Quale lingua per l'Europa?

Inviato da  Abruzzo il 18/3/2006 16:54:20
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Molti si sentono sicuri nel loro angolo di mondo, sicuri dietro le barriere linguistiche. Forse temono che il loro paese sia sommerso da rifugiati e da immigranti. Queste sono due questioni separate. Non riguardano la scelta o meno dell’esperanto, la politica dell’immigrazione è decisa da coloro che hanno il potere nel paese piuttosto che dai rifugiati stessi. In un mondo in cui molti parlano l’esperanto, molti dei problemi internazionali legati ai rifugiati diminuiranno o spariranno. [...]

Se vuoi ti aiuto io Sto facendo la tesi di laurea su queste cose
Lo studio di una ingua etnica è facoltà di pochi (chi ha SOLDI per farlo - er imparare l'inglese ci ogiono tanti din din che butti per i viaggi)

Dalla mia tesi

L’uguaglianza tra uomini si realizza prima di tutto nel modo con cui comunicano e si relazionano: il linguaggio crea spesso barriere insormontabili che condizionano la vita dell’umanità: per questo l’esperanto viene pensato come seconda lingua per tutti da utilizzarsi in campo internazionale, tale da non avvantaggiare nessuno e non essere legata a poteri “forti” e “deboli”. L’uso di una LIA, secondo l’intuizione di Zamenhof, implica la democratizzazione sia della cultura che della comunicazione, e rappresenta una forte spinta verso la fratellanza universale.

“Non mi dilungherò qui sull'enorme valore che avrebbe per l'umanità l'introduzione di una lingua internazionale accettata da tutti e proprietà di nessuna nazione esistente, in quanto non appartenente in modo particolare a nessuna di esse. Quanto tempo e quanta fatica si sprecano per lo studio di lingue estere e, ciononostante, quando varchiamo la frontiera troviamo difficoltà comunicare con i nostri simili.”, Cfr. D.RO ESPERANTO [L. L. ZAMENHOF], Meždunarodnij jazik ---Unua lernolibro (por rusoj), Varsavia 1887. p. 56.

Il movimento esperantista, infatti, è cresciuto all’alba del XX secolo, mentre il grande sviluppo delle comunicazioni ha prodotto una corrispondente crescita delle relazioni umane oltre i confini nazionali: si fa evidente la critica alla cultura elitaria fondata sulla plutocrazia e sui rapporti di potere , che si contrappone al raggiungimento della cultura internazionale da parte delle grandi masse. Lo scopo di una LIA è di rendere possibile ai popoli di comunicare tra di loro direttamente, senza il filtro di cerchie ristrette di persone e classi dirigenti.

Gxis la reskribo!
Massimo

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