Re: La Scoperta del Titolo della Bibbia

Inviato da  PaoloMarr il 12/12/2005 11:48:46
RISPOSTE ALLE CONTESTAZIONI PIÙ FREQUENTI ALLA SCOPERTA DEL TITOLO DELLA BIBBIA

1 - Il fatto che anticamente i primi cinque Libri Biblici fossero scritti come sequenze continue di lettere, cioè senza spazi tra le parole, non vuol dire automaticamente che fossero costituiti da una sola lunghissima parola.

RISPOSTA
Certo, comunque questo fatto non solo non lo esclude, ma fa pensare invece che sia molto probabile, anzi è proprio la scoperta del Titolo della Bibbia che lo rende estremamente probabile. Infatti, se analizziamo il Primo versetto biblico, composto da 28 lettere, è estremamente improbabile che questa iniziale sequenza di lettere possa essere poi suddivisa “per caso” in due frasi distinte, grammaticalmente corrette e con una delle due frasi “nascosta dentro” l’altra.
Inoltre è noto che gli Antichi consideravano la Parola Divina estremamente Sacra e per questo non era possibile "spezzarLa”, era semplicemente "intoccabile"…

2 - La critica testuale, avendo trovato in alcune copie della Torah (Samaritana, dei Rotoli del Mar Morto, etc..) alcune differenze, di fatto smentisce che le numerose copie del testo originale dei primi cinque Libri Biblici, siano tutte identiche tranne rare eccezioni.

RISPOSTA
È falso,
perché, anche se è vero che esistono copie della Torah leggermente differenti tra loro, la critica testuale non ha mai studiato gli improbabili fenomeni numerici presenti nella Torah più diffusa (vedi punto 8), e quindi non può smentire nulla. Infatti, se facciamo un’analisi linguistico-numerica del Testo più diffuso della Torah, in esso troviamo fenomeni linguistico-numerici così improbabili da rendere plausibile che sia lo stesso Testo ricevuto da Mosè.

3 – La forma riflessiva (HITHPAEL) del verbo Ebraico barà (creare) non esisteva nei tempi antichi.

RISPOSTA
È falso,
perché, molti secoli prima che la Lingua Ebraica resuscitasse, i migliori studiosi di Ebraico del XIII secolo avevano già trovato questa forma (HITHPAEL) del verbo barà (creare) nella Sacra Scrittura e l’avevano riconosciuta grammaticalmente corretta.

4 – Il Titolo della Bibbia (BaRosh Yit-barà Elohim) che dite di aver scoperto non è corretto in base alla grammatica Ebraica.

RISPOSTA
È falso,
perché, come ricordato al punto 3, molti secoli prima che la Lingua Ebraica resuscitasse, i migliori studiosi di Ebraico del XIII secolo avevano già trovato questa frase e, senza accorgersi che era Titolo della Bibbia, l’avevano riconosciuta come grammaticalmente corretta.

5 – Affermare che “Dio crea Se Stesso” è non-biblico ed illogico, inoltre Dio è increato.

RISPOSTA
Queste considerazioni sono giuste, ma il Titolo della Bibbia non afferma questo, cioè non dice “Dio crea Se Stesso” e basta… perché dice letteralmente “Nella Testa Dio creerà Se Stesso” che è tutt’altra cosa... La parola “Testa” o “Capo” è sempre usata anche metaforicamente per indicare chi “sta al di sopra”, chi “comanda” (per es. il Capo-Famiglia, il Capo dell’Esercito, il Capo dello Stato, etc…). Per cui il Titolo della Bibbia non contraddice la Bibbia, ma dà molta più luce sul “modo” in cui Dio è al di sopra di tutto e di tutti.

6 – La frase “Nella Testa Dio creerà Se Stesso” sa di panteismo, esoterismo o peggio ancora di gnosticismo.

RISPOSTA
È falso,
perché, come tutti gli esperti sanno, nessun panteista, esoterista o gnostico ha mai utilizzato “correttamente” la frase “Nella Testa Dio creerà Se Stesso” per sostenere le proprie tesi. Utilizziamo la parola “correttamente” in quanto, come ricordato al punto 3, questa frase era nota fin dal XIII secolo e quindi qualche autore esoterista potrebbe anche averla citata, interpretandola però in modo soggettivo e sbagliato.

7 – Molti studiosi hanno dimostrato che i codici biblici e i fenomeni numerici che secondo voi sono presenti solo nel Testo Originale Biblico, si trovano facilmente anche in qualsiasi testo come ad es. Guerra e Pace, Moby Dick etc…

RISPOSTA
È falso,
basta usare google con chiavi del tipo “ELS” oppure “Bible Codes” etc.. per rendersi conto immediatamente che le “prove” di questi studiosi non sono affatto “scientifiche”. Inoltre questi studiosi tentano di confutare fenomeni completamente diversi da quelli che presentiamo.

8 – Le prove scientifiche di Soprannaturalità della Sacra Scrittura, che fornite, non sono scientifiche in quanto sono semplicemente numerologia, che è una falsa scienza o una pseudo-scienza.

RISPOSTA
È falso,
perché le prove scientifiche che forniamo non sono numerologia, ma sono prove che si basano invece sull’estrema o totale improbabilità e quindi sulla non casualità di determinati fenomeni linguistico-numerici, presenti solo nella Sacra Scrittura. Noi forniamo ad esempio una rigorosa dimostrazione matematica dell’unicità della Parola Elohim. L’estrema improbabilità è un criterio scientifico, così come è scientifica l’analisi numerica del linguaggio.

9 – Il valore di Pi grecox10e17 , con 5 cifre esatte, che si trova nel primo versetto della Bibbia utilizzando la formula
(numero delle Lettere x prodotto delle Lettere) / (numero delle Parole x prodotto delle Parole)
può essere trovato anche in altre frasi, ad esempio nella forma Pi grecox10eN (con N numero intero), per cui non dimostra niente.

RISPOSTA
È evidente che, applicando la formula
(numero delle Lettere x prodotto delle Lettere) / (numero delle Parole x prodotto delle Parole)
a milioni di frasi, è possibile trovare Pi grecox10eN, con 5 cifre esatte, anche in altre frasi, anzi sarebbe molto strano il contrario. Ma non è vero che il valore di Pi greco trovato nel primo versetto biblico non dimostra niente. Innanzitutto è ben evidente l’improbabilità di trovare Pi greco con quella formula, poi se proviamo a fare un’ulteriore analisi numerica di una frase, contenente anch’essa Pi greco, ma trovata con milioni di tentativi, scopriamo che tale frase non contiene anche le estreme improbabilità linguistico-numeriche contenute nel primo versetto biblico.

10 – Cosa hanno a che fare i numeri primi, citati nel depliant “Una Pietra Miliare”, con la Bibbia?

RISPOSTA
I numeri primi sono un ottimo esempio per dimostrare che i computers hanno ed avranno sempre degli evidenti limiti computazionali.
Infatti, citando i numeri primi, ci si può riferire poi al crittosistema RSA, al GIMPS ovvero Great Internet Mersenne Prime Search (http://www.mersenne.org/prime.htm).
GIMPS è un progetto che si basa su un sistema di calcolo parallelo (che sfrutta decine di migliaia di PC) a cui tutti possono liberamente partecipare. E infatti il GIMPS è nato proprio a causa dei limiti sopracitati. Inoltre il fatto che l'algoritmo di Shor (http://www-math.mit.edu/~shor/) “permetta” che una chiave crittografica pubblica (e quindi anche l’RSA) possa essere facilmente “decriptata” con un computer quantistico sufficientemente potente non risolve il problema degli evidenti limiti computazionali dei computers.

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