Re: ALTERAZIONE PERCETTIVA

Inviato da  Nemrod il 30/11/2006 18:31:29
Devo dire che a me sembra che il concetto finale sia molto più chiaro dell'esempio...

Comunque c'è una affermazione che mi lascia perplesso:
Citazione:
Ok, ammesso e non concesso che tu "sappia" che é avvelenato, ...

Come fai a "sapere" che è avvelenato?
Ne hai esperienza diretta? (cioè tu o qualche conoscente stretto siete stati male dopo averlo mangiato)
Hai riscontri indipendenti? (es. a lasciarlo lì, quel cibo si riempie di mosche morte...)
C'è una ragione logica per cui il cibo deve essere avvelenato? (... il polonio è velenoso, il cibo contiene polonio, quindi...)
E tutto questo fatti salvi errori (quasi inevitabili) in buona fede: ad esempio hai mangiato il cibo insieme ai funghi e ti sei sentito male, e poi incolpi il cibo perché non ricordi di aver mangiato anche i funghi.

Oppure, che il cibo sia avvelenato, è una tua idea, che ti sei formato tu (lasciamo da parte il perchè si formi tale idea) o che hai sentito in giro, detta da qualcuno che a sua volta manca di riscontri indipendenti o diretti.

Perché nel secondo caso non sai, ma semplicemente credi.


Citazione:
Quel cibo non si può sapere se é avvelenato, percui é avvelenato solo nella misura in cui io credo che sia tale.

Non è vero che non si può sapere.
Lo fai assaggiare a qualche gatto (o, molto meglio, a qualche odioso vicino di casa) e avrai una avrai una ragionevole risposta.
Dico ragionevole, perché nel mondo materiale c'è sempre la possibilità dell'errore; ma almeno avrai fatto qualcosa di concreto da raccontare, e non dire soltanto che "tizio dice" "caio afferma che", che altrimenti deleghi qualcun altro a pensare al posto tuo.
Se poi non te la senti di rischiare di far morire i vicini di casa, e non vengono in mente altre prove da fare, nessuno ti obbliga a schierarti da qualche parte. Puoi rimanere in un neutro (e saggio) "non so".

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