ALTERAZIONE PERCETTIVA

Inviato da  lamefarmer il 30/11/2006 14:44:35
Se tu sapessi che il bellissimo e succulento pasto che stai per addentare é veleno, ma non di quello che uccide, ma di quello che serve a crearti disagio e dolore, per un tempo anche molto lungo, lo mangeresti?

Probabilmente no, ma come fai ad essere sicuro che sia così?

Provare, per esempio assaggiando, non cambierebbe nulla, perché l'effetto indesiderato comparirebbe solo dopo un certo tempo, tale da renderti difficile capire il legame tra il tuo male e quel cibo, ma anche immaginando un effetto negativo quasi immediato cosa ti permetterebbe di distinguerlo dalla suggestione dovuta alla paura che sia avvelenato?

Ok, ammesso e non concesso che tu "sappia" che é avvelenato, proviamo a cambire punto di vista: se la mia volontà fosse quella di convicerti a margiarlo ugualmente, avvelenato o meno, come posso fare?

Trasformo una notizia in un parere.
Prendo (ad esempio) un giornalista e gli faccio fare un pezzo, di respiro equilibrato, che faccia il confronto tra un gruppo di esperti che evidenzi i pericoli di quel cibo e un gruppo di esperti che evidenzi le esagerazioni di quei pericoli.
Quindi dico: nemmeno tra gli esperti c'é accordo, e faccio seguire a questo commento un altro servizio apparentemente slegato, che mi parla dei miracoli dell'effetto placebo di preparati medici.

Qual'é il messaggio che passa?
Quel cibo non si può sapere se é avvelenato, percui é avvelenato solo nella misura in cui io credo che sia tale.
Il cibo in questione é buono (all'esame dei sensi) quindi non ha senso negarmelo.
Chi dice che é avvelenato é solo un millantatore, o una persona con problemi, o un estremista politico....

Apparentemente ciò ha il solo scopo di convincere che il cibo in questione non sia avvelenato.

In verità lo scopo reale é ancora un altro.

Impedire l'intervento di chiunque possa interferire nel precesso di alterazione percettiva in corso, con una voce abbastanza autorevole da confermare o smentire in via definitiva che quel cibo sia avvelenato.
Quand'anche tale conferma dovesse arrivare, poi, per me che voglio convincerti a mangiare quel cibo, il fattore determinante é solo il tempo.

Perché nessuno vorrà mai verificare più volte la stessa cosa, e se é passato abbastanza tempo da permettere che il principio di alterazione percettiva diventasse pubblico, per un effetto di replica virale del pensiero, saranno pochi quelli che vorranno ancora prestare attenzione alle voci contrarie. La notizia "vera" risulterà quindi inefficace, tanto quanto una qualunque stupidaggine, e il cibo avvelenato entrerà nella normalità quotidiana percepito tanto buono quanto un cibo buono.

Se poi passa abbastanza tempo, e l'alterazione percettiva permane, non avrà più nemmeno importanza che i veli che permettono all'esame dei sensi di comunicarci la sua bonta siano o meno rimossi, che il cibo muti sapore, che prenda il corpo e la sostanza della sua reale essenza mortifera.
Non ha più importanza l'evidenza della sua incongrua realtà (per esempio che NON é commestibile) o il fatto che la sua provenienza denunci senza ombra di dubbio la sua natura velenosa.

Non ha più importanza e io che avevo l'interesse ad alterare la percezione pubblica di tale cibo, non ho nemmeno più interesse a nasconderlo, perché per me é solo una voce di costo in più di cui posso sbarazzarmi.

Ora si faccia un piccolo sforzo, provando a rileggere questa breve nota, sostituendo "cibo" con qualunque essenziale esigenza sociale, come sanità, istruzione, giustizia, informazione... verità sull'11/9?

Messaggio orinale: https://old.luogocomune.net/site/newbb/viewtopic.php?forum=44&topic_id=2781&post_id=65506