Re: Il Picco del Petrolio è una Truffa Globalista

Inviato da  Dusty il 8/10/2012 9:34:06
Rivitalizzo questo thread con questa interessante notizia in tema, da Ma il petrolio sta davvero finendo?
Estratti:

Cheer up: the world has plenty of oil" è il titolo di un articolo apparso di recente sulla rivista on-line European Energy Review. Che arriva a questa conclusione evidenziando come i più recenti sviluppi delle tecnologie di ricerca e di estrazione del petrolio abbiano condotto a una forte rivalutazione delle riserve del prezioso combustibile.
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Quanto all'esaurimento di questa risorsa, è da parecchio tempo che se ne parla, ogni volta affermando con sicurezza che avrà luogo nel giro di non più di una trentina di anni. Questo avviene periodicamente dai tempi del Club di Roma, ormai quarant'anni fa. Ma anche da parecchio prima, perché ricordo di aver letto quanto segue in un articolo pubblicato nel 1887 su una autorevole rivista inglese (della quale ho sventuratamente perso il riferimento): "Non si può dubitare, temo, che si è attinto così largamente alle riserve di petrolio e di gas che fra non molti anni ne resterà ben poco... I segni dell'esaurimento sono ben visibili .... È praticamente impossibile che si trovino nuovi campi petroliferi confrontabili con quelli noti oggi."

Dunque con buona pace della teoria del picco del petrolio, basata sugli studi del geofisico statunitense Marion King Hubbert, secondo la quale la produzione delle risorse minerarie è inizialmente soggetta a una fase iniziale di crescita rapida, per raggiungere poi un picco di produzione oltre il quale si ha un declino. Che sarebbe inarrestabile anche a fronte di nuovi investimenti perché questi diventano via via sempre più onerosi, fino a risultare economicamente insostenibili.

Ma su questo le opinioni degli esperti sono discordanti: c'è chi sostiene che il picco della produzione del petrolio sia stato addirittura già raggiunto e oltrepassato, mentre altri ritengono invece che sarà il picco della domanda ad arrivare prima del picco della produzione, a fronte della graduale attuazione dei provvedimenti dei vari governi indirizzati a diminuire l'impiego di questo combustibile per ridurre le emissioni di CO2.

E qui è interessante menzionare il caso degli Stati Uniti, dove il picco della produzione di petrolio venne raggiunto nel 1970, tanto che negli anni '90 le importazioni arrivarono a superare la produzione interna. Ma dove oggi la produzione è tornata a crescere assai vivacemente; con la prospettiva, anche a causa della contrazione della domanda interna, che questo paese diventi addirittura un esportatore.
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Del resto la natura ricorsiva delle previsioni nel campo dell'energia non riguarda soltanto l'esaurimento del petrolio. Un altro buon esempio riguarda l'avvio della produzione di elettricità proveniente dalla fusione nucleare. Anche di questo se ne parlava quando ero studente, negli anni '50 del secolo scorso, prevedendo che ci si sarebbe arrivati nel giro di una trentina di anni. E questa previsione si è mantenuta tale col passare del tempo, perché oggi si parla del 2050 per il collegamento alla rete elettrica di un reattore a fusione.
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