Re: Transcript: Khalid Sheikh Mohammed confesses 9/11 role

Inviato da  goldstein il 15/3/2007 16:40:23
Trovo illuminante che abbia anche rivendicato la paternità di molti piani che ci hanno propinato con gli allarmi terrorismo bufala di questi anni: Sears Tower, Canary Wharf, gli edifici finanziari di New York.
Per non parlare del WTC '93, Bali, e degli altri attentati tutti islamicissimi.
Del resto, se il Comandante in Capo può citare gli attacchi-bufala nel discorso sullo Stato dell'Unione perchè non può farlo KSM mentre fa waterboarding. Allora era tutto vero...
KSM era poi personalmente responsabile dell'ufficio antrace e bombe sporche di al Qaeda.
Potrebbe tranquillamente avere anche la paternità delle lettere che accompagnarono l'antrace in tour per gli Usa, visto che erano scritte in un inglese approssimativo, qual'era nelle conoscenze dell'organizzatore dalla A alla Z..Strano che non gli abbiano attribuito anche la paternità degli attentati con l'esplosivo liquido, visto che solo una mente così vulcanica avrebbe potuto concepire un piano così diabolico.
Un curriculum che fa impallidire quello che avevano attribuito ad un altro degli eroi mitologici della guerra al terrorismo, il mago dei travestimenti, esperto web, decapitatore provetto, che riesce a scappare a piedi dai carrarmati americani senza una gamba però perde il portatile che si rivelerà ricco di informazioni.. insomma avete capito.

Incendio del Reichstag
Secondo la polizia, van der Lubbe sostenne di aver appiccato il fuoco per protestare contro il sempre maggiore potere dei nazisti. Sotto tortura, egli confessò ancora, e venne portato a giudizio, assieme ai leader del Partito Comunista all'opposizione. Con i propri capi in prigione e senza accesso alla stampa, i comunisti vennero pesantemente sconfitti alle successive elezioni, e a quei deputati comunisti (e alcuni socialdemocratici) che furono eletti al Reichstag non venne permesso, dalle SA, di prendere il loro posto in parlamento. Hitler venne sospinto al potere con il 44% dei voti e costrinse i partiti minori a dargli la maggioranza dei due terzi per il suo Decreto dei pieni poteri, che gli diede il diritto di governare per decreto e sospendere molte libertà civili.

Al suo processo, van der Lubbe venne trovato colpevole e condannato a morte. Venne decapitato il 10 luglio 1934, tre giorni prima del suo venticinquesimo compleanno.


Notizie su Hitler

La coincidenza che i nazisti avessero trovato un incendiario comunista demente il quale intendeva fare esattamente quanto essi stessi avevano deciso di attuare può ben sembrare incredibile; eppure ve ne sono delle prove. Quasi certamente l’idea dell’incendio era nata nelle menti di Goebbels e di Goering. Hans Gisevius, a quel tempo funzionario del Ministero prussiano degli Interni, ha testimoniato a Norimberga che «fu Goebbels a pensare a dar fuoco al Reichstag», e in una sua testimonianza giurata Dtels, capo della Gestapo, ha aggiunto che “Goering sapeva esattamente come l’incendio doveva essere appiccato», e che a lui aveva ordinato «di preparare, prima dell’incendio, una lista di persone da arrestare subito dopo di esso». Il generale Franz Halder, capo dello Stato maggiore tedesco, ricordò, a Norimberga come in una occasione Goering si fosse vantato del suo atto. Nel 1942 a pranzo, nel genetliaco del Fuhrer la conversazione si portò sul palazzo del Reichstag e sul suo valore artistico. Udii con le mie stesse orecchie che Goering, interrompendo la conversazione, gridò: «L’unico a sapere davvero qualcosa sul Reichstag sono io, perché fui io ad appiccarvi il fuoco!» E si batté la coscia con la palma della mano.

Sembra chiaro che van der Lubbe sia stato uno strumento dei nazisti, che lo incoraggiarono a cercar di dar fuoco al Reichstag. Ma il lavoro principale — naturalmente, senza che lui lo sapesse — doveva essere compiuto dagli uomini dei reparti d’assalto. In effetti al successivo processo, tenutosi a Lipsia, risultò che l’olandese semideficiente non poteva avere i mezzi necessari per dar fuoco così rapidamente a un edificio talmente grande. Due minuti e mezzo dopo che vi entrò, la grande sala centrale era tutta in fiamme. Come esca, egli aveva unicamente la sua camicia. Secondo le perizie degli esperti interpellati al processo, nei punti principali l’incendio era stato provocato da una notevole quantità di sostanze chimiche e di benzina. Ovvio che un’unica persona non avrebbe potuto portare tutto ciò nell’edificio e appiccare il fuoco in tanti punti sparsi qua e là in cosi breve tempo.

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