Re: E i passeggeri?

Inviato da  salistrari il 20/6/2006 0:26:27
Il calore è una fonte non eterna, quindi si disperde nel passaggio dai corpi caldi a quelli freddi (vedi piani incendiati e piani che non lo erano), a meno che non ci sia una FONTE ESTERNA che alimenta un afflusso termico continuato nel tempo.
Nel caso di un crollo spontaneo o da trauma questa fonte NON esiste, in quanto il calore che si trasforma in lavoro (quindi forza cinetica) tende ad esaurirsi e viceversa.
Riguardati le leggi della termodinamica.

Poi, mi spieghi quale altro caso al mondo di edifici crollati abbia registrato la presenza di acciaio fuso nelle fondamenta? Come fa il calore che si produce nel crollo a generare temperature superiori ai 1500 gradi necessari a sciogliere l'acciaio?
E' una cosa che non sta nè in cielo nè in terra.
E poi la presenza di pozze di acciaio fuso nelle fondamenta, per quanto circoscritte, erano comunque consistenti e interessavano le colonne portanti centrali della struttura seminterrata degli edifici ed hanno continuato a "bruciare" per sei settimane e più...
Se un fenomeno del genere è stato dovuto ai crolli, beh, siamo in presenza del primo caso nella storia dell'edilizia.


Ciao.




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