OPERAZIONE
NORTHWOODS
Uno modo diverso di vedere il mondo
"Non è possibile che gli americani abbiano fatto questo a se
stessi". Lo abbiamo pensato tutti, almeno una volta, dopo gli attentati
a Torri e Pentagono.
Ed
in realtà restiamo ancora di
quell'opinione: non è possibile. Ma qui non stiano parlando
degli americani come popolo, stiamo parlando di un ristretto gruppo di
persone
molto particolari, che
si ritrovano in
America come in Russia, in Congo come in Cina, e che
stanno ai massimi livelli del potere mondiale. E costoro sembrano
vedere il
mondo, da quel particolarissimo punto di vista, in maniera
completamente diversa da come lo vediamo noi comuni
mortali.
Perloro
infatti dieci o centomila morti non fanno una gran
differenza,
di fronte ai progetti di continua "ristrutturazione geopolitica" che
per
qualche motivo sembrano sentirsi perennemente in diritto - se non
addirittura in
dovere - di portare a termine.
Quello
che segue è un prezioso documento della CIA, declassificato di
recente, che può forse
aiutarci a capire meglio questa differenza di mentalità.
Pur risalendo
a più di cinquant'anni fa, è un documento che oggi
risulta
piu attuale che mai.
Breve
quadro storico
Siamo nel 1962, in piena guerra fredda, quando Cuba
non era
ancora passata ufficialmente sotto l’ombrello sovietico. I vari
progetti per riprendersi l’isola
erano iniziati già nel ’59, subito dopo la rivoluzione di
Castro, quando
l’allora vice-presidente di Eisenhower, Richard Nixon, gettò le
basi - con gli uomini della CIA appunto - di quella che sarebbe poi
diventata
l'operazione “Baia dei Porci”.
Nixon, contando di stravincere l'elezione del '60, si era in
realtà preparato il piano per sè stesso, ma anche se poi
le elezioni le vinse Kennedy -
a dimostrazione che la vera politica
estera la fanno Pentagono e Cia, e non i presidenti - le spinte per
riprendersi Cuba si
erano fatte a quel punto incontenibili: gli interessi economici da una
parte (zucchero, turismo e casinò), e l’importanza strategica
dall’altra, facevano sì che bisognasse agire al più
presto.
Quelle
che vediamo sono alcune pagine, con nostra parziale traduzione, di
"Operation Northwoods", una serie di proposte alternative di invasione,
che
vennero preparate dalla CIA su richiesta del Comandi Riuniti delle
Forze Armate. (QUI trovate l'originale
completo, in
formato PDF). Come è noto, Kennedy finì invece per
sottoscrivere "Baia dei Porci", con le conseguenze che tutti conoscono.
OPERATION
NORTHWOODS
I Comandi Riuniti
Memorandum per il Ministro della Difesa
Soggetto: Giustificazione per un intervento militare
su Cuba
(A)
1.
Su richiesta del
comando operativo del Progetto Cuba si chiede ai Comandi Riuniti di
descrivere, in maniera breve ma precisa, dei
possibili pretesti che essi considerano sufficienti a fornire
giustificazioni per un intervento armato degli USA su Cuba.
2. E' chiaro che qualunque
azione che diventi pretesto per un intervento
armato dovrà portare [prima] ad una decisione politica, la quale
determinerà a sua volta un’azione militare.
(B)
5.
I vari corsi di
azione suggeriti, come descritti nell’allegato A, si
basano sulla premessa che l’intervento militare americano
risulterà da un periodo di prolungata tensione con Cuba, che
avrà messo gli Stati Uniti nella posizione di potersi
rivalere
giustificatamente di torti subiti.
L’opinione pubblica mondiale, e
l’assemblea delle Nazioni Unite,
dovrebbero assumere un atteggiamento favorevole [nei nostri confronti]
in seguito ad una campagna che dipingesse il governo di Cuba come
irruento ed irresponsabile, e come un inquietante ed imprevedibile
minaccia alla serenità dell’Occidente.
La
prima parte del
documento contiene una lista di idee varie per
sobillare la popolazione, convincerla che Castro è finito, ecc.
che assomiglia molto ad un documento simile, di qualche anno dopo (link
in coda). Ma a un certo punto, il
gioco delle
proposte si fa decisamente più pesante:
8 . E’ possibile creare un
incidente che dimostri in maniera convincente che un jet cubano ha
attaccato ed abbattuto un volo charter tra gli Stati Uniti e la
Giamaica, o il Guatemala, Panama o Venezuela.
La destinazione verrebbe scelta
essenzialmente per rendere necessario il passaggio dell’aereo sopra
Cuba. I passeggeri potrebbero essere un gruppo di studenti, o un
qualunque altro grupppo di persone con un interesse in comune, che
giustifichi il fatto di aver noleggiato un volo non di linea.
a. Un aereo della base militare
di Eglin verrebbe ridipinto e numerato in modo da assomigliare in tutto
e per tutto ad un aereo civile regolarmente registrato, che appartenga
ad una società della CIA a Miami. Al momento opportuno il
duplicato andrebbe a sostituire l’aereo civile, e vi verrebbero
caricati i passeggeri al completo, tutti sotto nomi falsi,
accuratamente studiati. Il vero aereo civile verrebbe invece convertito
in un “drone” (automa, o bersaglio volante, telecomandato).
b. Gli orari di partenza dei
due
voli verrebbero coordinati in modo da permettere un incontro a Sud
della Florida [in mare aperto]. Dal punto dell’incontro in poi, l’aereo
con passeggeri scenderebbe a quota minima ed atterrerebbe
direttamente su una pista secondaria della base di Eglin, dove tutto
sarà stato preordinato per evacuare i passeggeri, e riportare
l’aereo alle sue condizioni iniziali.
(La tecnica di
sostituzione prevede che il drone emerga da bassa quota, proprio
sul limite inferiore degli schermi radar, e che lì si sovrapponga
all'aereo vero, in modo da permettere a quest'ultimo di abbassarsi a
sua volta sotto la linea di visibilità, dando l'impressione ai
controllori di volo di seguire sempre lo stesso oggetto volante).
Nel frattempo il drone
proseguirà lungo la rotta originale. Una volta su Cuba il drone
lancerebbe un S.O.S. sulle frequenze internazionali, comunicando di
essere stato attaccato da un MIG cubano. La trasmissione [pre-registrata,
si suppone] si interromperebbe di
colpo, a causa della distruzione in volo dell'aereo, da noi attivata a
distanza.
Questo farebbe si che fossero
le stazioni radio ...
... dell’emisfero occidentale a dire agli Stati Uniti
che cosa è successo al loro arereo, e non gli Stati uniti a
dover “vendere” l’incidente.
Non è chiaro quale sia il destino previsto per i passeggeri, ma
la cosa sembra quasi un sottinteso che non è necessario
specificare.
Difficile infatti
immaginare i turisti
che tornano a casa e raccontano a tutti
di questa stranissima gita ai Caraibi.
Segue una variante della stessa
proposta:
9. E’ possibile ricreare un
incidente che faccia apparire come un MIG cubano abbia abbattuto un
aereo della nostra aviazione militare, in acque internazionali, in un
attacco non provocato.
a. Quattrto o cinque F-101
viaggerebbero, distanziati l’uno all’altro, fra la base di Homestead,
in Florida, e Cuba. Il compito sarebbe quello di invertire la rotta e
simulare delle esercitaioni di difesa militare a Sud della Florida,.
Questi aerei cambiereebbero spesso la frequenza delle loro tornate,
mentre agli equipaggi verrebbe detto di tenersi sempre a 12 miglia di
distanza dalla costa cubana.
b . Ad un certo punto, giunto
in
vicinanza della costa cubana, uno dei piloti comunicherebbe di essere
stato attaccato da un Mig cubano, e di stare pr schiantarsi. Dopo di
che punterebbe immediatamente a Ovest, volando a quota minima
[solito trucco], e raggiungerebbe una
base secondaria di Eglin. L’aereo sarebbe atteso da personale apposito,
ridipinto immediatamente con un nuovo numero di registro, e
regolarmente parcheggiato.
Il pilota, che aveva
partecipato alla missione sotto falso nome, tornerebbe alla sua vita
normale, mentre lui e l’aereo risulterebbero scomparsi per sempre.
c. Nel preciso momento in cui
l’aereo sarebbe stato abbattuto, un sottomarino, o una piccola
imbarcazione, avrebbero distribuito in mare pezzi di un F-101,
paracadute, ecc…, a quindici-venti miglia dalla costa cubana, per poi
allontanarsi.
I piloti rientrati a Homestead,
per quello che ne sanno loro, avrebbero una storia vera da raccontare. Imbarcazioni e velivoli inizierebbero
così la ricerca, e troverebbero i resti dell’aereo.
Come
abbiamo visto,
quello che per qualcuno potrebbe
essere, oggi, solo il frutto della fantasia di uno sceneggiatore di
Hollywood, per altri era
la mentalità con cui si recavano quotidianamente al lavoro,
già più di 50 anni fa.
Torneremo alla fine su questi documenti, nell'ambito di una proposta di
soluzione che riguarda gli attentati dell'11 Settembre.
Nella prossima pagina presentiamo i principali capi d'accusa che
vengono mossi contro la versione ufficiale dei fatti.
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